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161) Quentin Young (1914-deceduto)
clamorworld.com
indice di notorietà: **
paese: Cina
esploratore
ha catturato il primo panda vivo per il mondo occidentale
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? TERMINATA VARI ANNI PRIMA DEL BATTESIMO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 8/5/74 pp. 18-19 e 22/2/83 pagg. 12-17)
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L'esploratore cinese Quentin Young è noto per aver catturato il primo panda gigante vivo che sia stato importato nel mondo occidentale. In compagnia del fratello Jack (che aveva acquisito notorietà dopo aver partecipato a una spedizione diretta da Theodore jr e Kermit Roosevelt, figli del grande presidente statunitense) aveva già tentato, vanamente, l'impresa nel 1935. Nel settembre dell'anno successivo Quentin si recò insieme a Jack e a Ruth Harkness nella regione del Fiume Azzurro, risalendo inizialmente il fiume fino a Chungking a bordo di varie imbarcazioni, per poi proseguire la spedizione via terra. Nei pressi di Wenchuan, ove avevano allestito i loro campi base, il ventiduenne Quentin fu il primo a rinvenire su un letto di foglie di bambù un panda di soli due mesi di vita e a raccoglierlo. Il piccolo esemplare, che se non fosse stato prelevato sul posto sarebbe certamente morto perché abbandonato dalla madre ferita da un cacciatore, fu cresciuto come un bambino da Ruth Harkness, che lo allattò con un poppatoio (v. immagine a seguire).
flickr.com
Nelle foto seguenti si vedono Quentin Young con Ruth Harkness in compagnia di Su-Lin, ancora la Harkness con l'animale ed il piccolo panda visitato da un veterinario a Shangai.
Le immagini sono tratte da questo sito, che contiene una sintesi della vicenda.
Il piccolo (una femmina) fu chiamato Su-Lin (蘇琳; = 'fausta ed elegante'), che era anche il soprannome di Adelaide, moglie di Jack Young e a sua volta esploratrice. Trasportata alla fine di questo stesso anno negli Stati Uniti, divenne in breve tempo una vera e propria celebrità nazionale, impiegata persino come testimonial dei fiocchi d'avena. In seguito fu trasferita nello zoo Brookfield di Chicago, dove ricevette la vista, fra gli altri, di Shirley Temple, la celebre Riccioli d'Oro. Su-Lin purtroppo morì di polmonite nel 1938, prima di raggiungere i due anni di vita. In seguito fu esposta, imbalsamata, nel Field Museum of Natural History di Chicago.
Il corpo di Su-Lin imbalsamato conservato nel
Field Museum of Natural History di Chicago.
en.wikipedia.org
Dopo una ulteriore spedizione in Cina (1937), nel quale catturò un secondo esemplare, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Quentin Young si arruolò per l'esercito cinese, finendo anche prigioniero dei giapponesi, e in seguito si diede alla politica attiva, ricoprendo importanti ruoli di partito in Cina, Indonesia e Taiwan. Quivi conobbe anche i testimoni di Geova; si battezzò negli USA nel 1974, seguendo l'esempio della moglie che vi si era convertita alcuni anni prima.
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Quentin Young ha raccontato la propria esperienza nella Svegliatevi! del 22 febbraio 1983, pagg. 12-17, che riportiamo di seguito. Dalla prima parte si può evincere un racconto particolareggiato della prima spedizione in Cina, con la cattura di Su-Lin.
Esperienza di Quentin Young (Svegliatevi! del 22 febbraio 1983, pagg. 12-17) - CLICCA PER VISUALIZZARE
'Su-Lin, il primo panda giunto vivo in America'
Narrato da Quentin Young
Ho catturato il primo panda vivo che il mondo occidentale abbia mai visto. Dopo ho trovato qualcosa di valore molto maggiore
‘UN GIORNO’, pensai, ‘farò qualcosa di simile, o anche di meglio’. Mio fratello era appena tornato da una grande caccia al panda nell’interno della Cina. Aveva partecipato a una spedizione diretta da due figli del presidente Theodore Roosevelt, Theodore junior e Kermit. A quell’epoca avevo quattordici anni e frequentavo la scuola superiore in Cina; i nostri genitori sono cinesi, ma mio fratello è nato negli Stati Uniti. In seguito, quando avevo vent’anni e frequentavo l’università a Shanghai, mio fratello tornò in Cina. “Vado a caccia nel Tibet”, disse. “Vuoi venire con me?” Non me lo feci ripetere! Questo avveniva nel 1934.
Avendo partecipato alla spedizione Roosevelt, mio fratello era ora in grado di organizzare la propria spedizione per trovare animali rari per zoo e musei. La spedizione ebbe molto successo. Nel 1935 ne facemmo un’altra; prendemmo molti animali vivi e cercammo di abbattere un panda gigante, ma inutilmente.
Il mio sogno di ragazzo, fare “qualcosa di simile, o anche di meglio”, già avveratosi, doveva realizzarsi su scala anche più grande: Avrei catturato il primo esemplare di una serie!
Potei realizzare questa impresa grazie all’arrivo in Cina della signora Ruth Harkness. Era una disegnatrice di moda di New York ed era stata la moglie di un famoso collezionista di animali. Questi era stato il primo a riportare dalle Indie Orientali Olandesi nel Pacifico Meridionale il gigantesco varano di Komodo (le Indie Orientali Olandesi sono ora chiamate Indonesia). E aveva fiducia che sarebbe stato il primo a portare in Occidente dalla Cina il primo panda gigante vivo. Invece mentre era in Cina si ammalò e morì.
Ora la vedova, Ruth Harkness, giunse in Cina per portare a termine quello che il marito aveva cominciato: introdurre nel mondo occidentale un panda vivo. Tutti la prendevano in giro: “Non può andare. Non sa dove sono i panda. Altri hanno cercato di portare fuori un panda vivo, ma nessuno ci è mai riuscito. Cosa le fa pensare che ci riuscirà lei? Signora, lei è pazza!”
Ma la donna era decisa. Rivoltasi al consolato degli Stati Uniti, le dissero: “Se vuole andare nel paese dei panda la cosa migliore è che si metta in contatto coi fratelli Young”.
Il giorno dopo incontrai Ruth Harkness. Parlammo, prendemmo accordi e cominciammo i preparativi. L’avevo conosciuta ai primi di settembre del 1936, e partimmo il 26 di quel mese.
Cominciammo dunque il nostro viaggio risalendo lo Yangtze. Cambiammo barca diverse volte, cominciando con un battello fluviale da 2.000-3.000 tonnellate e passando poi a un’imbarcazione a fondo piatto da 150 tonnellate, e infine ci servimmo anche di zattere. In certi tratti, a oltre 1.500 chilometri dalla foce, coolie, (o portatori indigeni) sulla riva dovettero tirare la barca. La parte più spettacolare del viaggio sul fiume fu quando attraversammo le famose gole dello Yangtze. Rocce verticali s’innalzano per oltre 300 metri.
A Chungking lasciammo lo Yangtze e proseguimmo in macchina per Chengtu. Ma di lì a Kwanhsien tutti andammo a piedi eccetto Ruth. Insistei che facesse il viaggio su una portantina, detta whagar, trasportata da coolie. Kwanhsien è l’ultimo avamposto. Di lì cominciammo a salire. Non avevamo più i portatori. Andavamo tutti a piedi. Camminammo per due giorni in direzione nord fino a Wenchuan, l’ultimo posto dove avremmo potuto procurarci da mangiare, quindi girammo verso ovest entrando nella terra dei panda.
Il secondo giorno dopo avere lasciato Wenchuan giungemmo a Tsaopo, un piccolo villaggio raggiungibile solo attraverso un difficile sentiero. Ma una cosa fenomenale riguardo a questi piccoli villaggi isolati sui monti è che vi si trovano le scuole elementari e medie. Alcuni abitanti del villaggio di Tsaopo dissero addirittura che a volte i panda entravano nelle aule.
Stabilimmo il quartier generale a Tsaopo, in un vecchio castello. A un’altra giornata di viaggio da Tsaopo in direzione ovest, stabilii il nostro campo base e misi alcune trappole per panda. Lasciai Ruth lì e mi addentrai ulteriormente, salendo sempre più in alto, fino a quello che chiamai campo n. 2, il mio campo, e misi altre trappole. Ruth e io comunicavamo per mezzo di messaggeri che facevano la spola tra i due campi.
Ma Ruth era in cerca di emozioni e voleva venire nel mio campo. Non era il posto adatto per lei, ma insisté e scesi a prenderla. E fu un bene, perché altrimenti avrebbe perso la parte più emozionante del viaggio!
I cacciatori ci precedevano perché era una pista molto difficile e Ruth non ce l’avrebbe fatta a stare al passo. Io ero dietro per aiutarla e spingerla su. Avevo dato ordine di non sparare ai panda. Dovevamo prima prenderne uno vivo. Solo dopo ciò avremmo cominciato la caccia per prendere un panda da offrire al governo cinese. Ma il cacciatore ottantaduenne che ci precedeva vide un panda e si fece prendere dall’eccitazione. Cominciò a sparare e ferì un panda. Era una femmina, che corse via, inseguita dai cacciatori.
Avanzai in una radura nella foresta e udii un uggiolio, come quello di un cucciolo. Seguii il rumore fino a un grande albero cavo. E lì, su un letto di foglie di bambù, lo trovai. UN PICCOLO PANDA! Era la tana del panda ferito e lì c’era il piccolo che la madre aveva abbandonato. Non avevo mai pensato di catturare un piccolo. Mentre lo prendevo su pensai: ‘Che ce ne facciamo? Peserà mezzo chilo, o forse nemmeno. È così piccolo che ha ancora gli occhi chiusi e le macchie nere non si distinguono ancora bene. Non abbiamo modo di dargli da mangiare. Non vivrà!’
Ruth Harkness sopraggiunse ansimando e volle sapere cos’erano stati quegli spari. “Hanno ucciso un panda?” Non risposi, ma le mostrai nelle mani unite a coppa la pallina di pelo. “Ecco per che cosa è venuta in Cina”.
Dapprima non capì. Infine, esitando, incredula, disse: “Un piccolo panda?” Rimase senza fiato. Me lo prese dalle mani, coccolandolo, dicendogli sommessamente dolci parole. Se lo strinse al petto. Era molto felice. Ma pensai che fosse sciocco. Il modo in cui lo teneva in braccio, come gli parlava. “A che serve?” chiesi. “Morirà. È inutile. Andiamo!”
Volevo seguire le tracce della madre che era stata ferita. Ma Ruth era completamente presa dal piccolo. “Oh, se lo dimentichi”, disse. “Torniamo al campo”. E cominciò a scendere. Non potei far altro che seguirla, con il piccolo panda dentro la camicia.
Tornati al campo base essa frugò tra le sue cose e infine tirò fuori un poppatoio con una tettarella di gomma. Rimasi senza parole. Non sapevo che si era portata dietro quella roba! Ma a Shanghai Ruth mi aveva sentito parlare con qualcuno del problema di portare fuori dall’interno della Cina un panda gigante di oltre 130 chili, quindi era venuta preparata a prendersi cura di un piccolo. Preparò il latte, lo mise nel poppatoio, vi applicò la tettarella, l’infilò nella bocca del piccolo ed esso bevve con avidità.
Fu un momento drammatico, lassù sui monti vicino al confine tibetano. Sarebbe stato un momento storico. Ruth vezzeggiò il piccolo e lo osservò mentre mangiava. Lo chiamò Su-Lin, “fausta ed elegante”. Questo è il significato di Su-Lin.
Poco dopo Ruth Harkness e Su-Lin, che era una femmina, partirono per gli Stati Uniti. Vi arrivarono nel dicembre del 1936. Su-Lin divenne immediatamente una celebrità. Ovunque andava scattavano i flash dei fotografi, i giornalisti scrivevano articoli, i radiocronisti diffondevano la sua fama. La sua immagine fu stampata sulle scatole dei fiocchi d’avena. Su-Lin, il primo panda gigante vivo giunto nel mondo occidentale.
Purtroppo, il suo soggiorno non fu di lunga durata. Rimase parecchi mesi con Ruth prima d’essere affidato allo Zoo Brookfield di Chicago. Purtroppo morì a un anno e mezzo. Ora lo si può vedere imbalsamato al Field Museum di Chicago. Che tristezza!
L’anno seguente, il 1937, Ruth tornò in Cina e l’accompagnai di nuovo per prendere un altro panda vivo. Su-Lin era ancora viva allora, e Ruth voleva un compagno per lei. Prendemmo un secondo panda: pesava oltre diciotto chili. Fu chiamato Diana, dal nome della ragazza che in seguito divenne la mia prima moglie. In seguito Ruth cambiò nome al piccolo panda e lo chiamo Mei Mei.
Gli anni passarono. Scoppiò la guerra col Giappone. Mi arruolai nell’esercito cinese, trasferii la mia famiglia in Indonesia e fui fatto prigioniero dai giapponesi. Dopo la resa giapponese riorganizzai i cinesi d’oltremare in Indonesia e lavorai presso il consolato cinese. Ma quando l’Indonesia riconobbe la Cina comunista nel 1949, dovemmo chiudere il consolato. Mi iscrissi al partito nazionalista e diressi lì una filiale dei cinesi d’oltremare che erano rimasti leali alla Cina nazionalista. Nel 1953, a motivo dei servizi resi, fui richiamato alla sede centrale del partito, ora a Taiwan. Ricevetti uno speciale addestramento accademico, fui rimandato in Indonesia e nel 1958, durante il regime di sinistra in quel paese, finii di nuovo in prigione.
Non molto tempo dopo che ero stato scarcerato la mia prima moglie morì di cancro. Allevai i miei due figli che si sposarono e si sistemarono entrambi, e io intanto avevo sposato la mia seconda moglie, Swan, una cinese nata in Indonesia. Insieme tornammo a Taiwan. Questo avveniva nel 1968.
Ebbene, dopo aver servito quella causa, a costo di sacrifici e sofferenze, pensavo che avrei avuto un buon lavoro a Taiwan. Invece mi sentii dire: “Sta invecchiando, abbiamo bisogno di gente giovane”.
Swan voleva andare in chiesa a pregare. “Benissimo”, dissi. “Ti accompagnerò in chiesa. Ma li conosco”. Il movimento protestante era stato forte in Cina. Avevo frequentato i missionari, ero stato anglicano, battista, luterano: li avevo provati tutti. Ne avevo abbastanza.
Il giorno dopo, quando avremmo dovuto andare in chiesa, qualcuno bussò alla nostra porta. Era una signora inglese della filiale dei testimoni di Geova di Taipei. Cominciò a parlare in cinese alla mia moglie cinese, che non capiva una parola di cinese: solo l’indonesiano, l’olandese e l’inglese. Così parlarono in inglese. Fu iniziato in casa nostra uno studio biblico. Quando cominciò ad assistere alle adunanze in cinese nella Sala del Regno dovetti accompagnarla per farle da interprete.
A poco a poco vidi che questa religione era diversa. Non ci chiedevano denaro. E anche quando pioveva forte, la signora veniva a fare lo studio. Venne per molto tempo e non chiedeva mai nulla. Cominciavo a sapere molte cose della Bibbia. Mentre mia moglie studiava, intrapresi anch’io uno studio. Avvenne in modo insolito.
Jim Good, un testimone di Geova, era presidente della RCA a Taiwan. Essendo a capo di un’industria straniera, la seconda del paese per importanza — aveva sotto di sé più di settemila dipendenti — naturalmente conosceva bene molti ministri e alti funzionari governativi. Anche sua moglie, Hazel, era una Testimone, e voleva imparare il cinese. Io lavoravo al reparto personale della RCA e curavo l’edizione del loro giornale interno. Così le insegnai il cinese. E lei cosa mi insegnò? Le verità della Bibbia.
Non le facilitai le cose. Facevo molte domande difficili. Se non era in grado di rispondere diceva: “Le darò la risposta la prossima volta”. Rispose a tutte le domande più sconcertanti. Alcune di esse dovevano suonarle strane. “Perché la Bibbia non menziona i cinesi?” “Perché il popolo eletto non sono stati i cinesi invece degli ebrei?” “E perché il drago ha un significato così cattivo in Rivelazione?” Per i cinesi il drago è simbolo di prosperità. Capirete quindi che le rendevo le cose difficili.
Dopo avere studiato per un anno, mia moglie fu battezzata. Era il 1970, dopo di che mio fratello, che era stato nelle forze armate americane ed era ora avanti con gli anni e in pensione, volle che andassimo negli Stati Uniti per trascorrere con lui gli anni che ci rimanevano. Fui battezzato lì nel 1974. La diversità di religione ci rese difficile vivere con mio fratello. Mia moglie ed io ci trasferimmo allora nel sud della California, e ora siamo felici di frequentare una congregazione di testimoni di Geova lì.
A quattordici anni, quando frequentavo la scuola superiore, e mio fratello era appena tornato dalla spedizione coi fratelli Roosevelt, pensai: ‘Un giorno farò qualcosa di simile, o anche di meglio’. Sono lieto che quella mia speranza giovanile si sia realizzata. Ma ora mi rallegro molto di più per un’altra speranza, quella di vivere per sempre su una terra paradisiaca, di aver cura delle piante e degli animali insieme a persone che si ameranno e saranno unite nell’adorazione di Geova Dio, il Creatore del cielo e della terra.
Prego di poter anch’io, per immeritata benignità di Geova, vedere realizzata questa speranza, la più meravigliosa di tutte!
In precedenza, la Società aveva già accennato a Quentin Young in un altro articolo (Svegliatevi! 8/5/74 pp. 16-19, "L’uomo che andava a caccia di panda"), del quale si riporta la parte saliente:
Cattura del primo panda vivo
Vi piacerebbe sapere come fu catturato il primo panda vivo? Ascoltate lo stesso Quentin Young che narra la storia di quell’avvenimento.
“Fui assunto da una vedova americana per portare a termine l’impresa nella quale il marito di lei era morto senza riuscire a realizzarla. Il suo desiderio era stato quello di portare negli Stati Uniti un panda vivo. Insieme, in barca, a piedi, in carriola e in portantina, percorremmo quasi 3.200 chilometri da Shanghai sulla costa alle foreste oltre Chengtu.
“Perché in barca? La risposta è lo Yangtzechiang. Il grande, lento fiume della Cina fu l’itinerario che seguimmo fino a Chungking. È un fiume pigro, benché vi si svolga sempre molto traffico. Si possono sentire persone che chiacchierano, cani che abbaiano e galline che schiamazzano e cantano lungo le sue rive, fino a Hankow! Ma poi la sua personalità cambia. Le pareti rocciose raggiungono quasi 600 metri d’altezza. Sono le famose gole dello Yangtzechiang. Tuttavia, essendo questo fiume una via di comunicazione così essenziale per il traffico, gruppi di laboriosi coolie si attaccano a resistenti corde di bambù pendenti dalle pareti rocciose da un’altezza di ben trenta metri per tirare piccole barche (chiamate giunche) contro la fragorosa corrente che va verso la valle.
“Perché a piedi, in portantina, in carriola? Guadagnata la riva a Chungking, eravamo ancora distanti molti chilometri dal pai hsiung, il panda. Quando arrivate a Chungking la topografia della terra comincia ad assumere un aspetto ondulato verso la grande massa montuosa dell’Himalaya.
“Quando urlanti, sedicenti venditori e semplici curiosi non si assiepavano intorno a noi, la polvere turbinosa ci avvolgeva. I banditi ci molestavano. Coolie e portatori che trasportavano le nostre provviste scomparivano allorché il salario soddisfaceva il loro bisogno di oppio. Lottammo contro i rami degli alberi che ci ostacolavano il cammino quando la strada cessava. Quando pioveva, la terra diventava fango. Ci facemmo strada attraverso le magnifiche foreste di rododendri dello Szuch’uan. Con l’aumentare dell’altitudine, la temperatura scendeva.
“Se si considerano le complicazioni della nostra spedizione, fu sorprendentemente semplice trovare in effetti il panda. Avevamo dato ordini di non sparare ai panda finché non se ne fosse catturato uno vivo. Erano state messe le trappole.
“La signora Harkness e io ci avviammo per controllare le trappole. All’improvviso degli spari ruppero il silenzio! Le grida davanti a noi indicavano che i cacciatori, eccitati alla vista di un panda, avevano trasgredito l’ordine. Gli uomini corsero avanti rispondendo al grido pai hsiung! pai hsiung! Corremmo anche noi, ma non seguimmo gli altri poiché essi inseguivano l’animale possibilmente ferito.
“Intorno a noi tornò il silenzio nella foresta allorché le loro grida si affievolirono in distanza. Uscimmo dal fitto dei bambù in un’area di grandi alberi. Quindi udii qualche cosa. Da un albero cavo proveniva il fievole grido di un piccolo.
“Misi le mani nella cavità e le tirai fuori accarezzando Su-Lin. ‘Essa’ (come allora pensammo) stava solo in due mani. Pensai: ‘Cos’è questa cosina? È un giocattolo’. Lo diedi alla signora Harkness pensando: ‘Ebbene, prendilo tu e giocaci. Io continuerò a cercare i veri panda, adulti’. Ma senza dirmelo, settimane prima, ella aveva deciso che in realtà desiderava un piccolo panda. Con grande praticità aveva concluso che un piccolo panda era più facile da trasportare. Ma nessuno di noi prevedeva che questo piccolo oggetto che si contorceva avrebbe suscitato una generale ondata di commozione in tutto il mondo”.
Due volte, dunque, quest’uomo aveva suscitato interesse in me nei panda. Ma avevamo un’altra cosa ancora in comune. Riguarda la ragione per cui ora vivo nel Taiwan. Sono un missionario dei testimoni di Geova. Quentin e io avevamo parlato molte volte della Bibbia, per la quale egli aveva molto rispetto. Sua moglie studiava con i testimoni di Geova. Egli pensava che un giorno poteva studiarla anche lui. A volte parlavamo della predicazione fra i Cinesi, ma, soprattutto, parlavamo della sua personale relazione con il Creatore dell’uomo, Geova. E così un giorno ebbi il privilegio di divenire il suo lao shr, insegnandogli la Bibbia.
Il felice risultato fu che Quentin Young, che una volta andava a caccia di panda, ora cerca le persone simili a pecore di Geova.
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[Modificato da EverLastingLife 23/05/2020 23:30] |