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Ultimo Aggiornamento: 12/03/2024 17:51
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22/11/2013 11:32
 
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08/12/2013 16:13
 
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Creata 'Biopenna' ripara ossa

Metodo simile a stampante 3D

Scienziati australiani hanno inventato un congegno simile a una penna, che consentirà ai chirurghi di ricostruire tessuto osseo in persone gravemente lesionate. La Biopenna messa a punto presso l'Università di Wollongong sarà particolarmente adatta per le vittime di incidenti stradali, ha detto Peter Choong del Centro di eccellenza per elettromateriali dell'ateneo, nel presentare un prototipo. Questo sarà perfezionato presso l'ospedale St Vincent's di Melbourne, prima di essere sperimentato su esseri umani.

Il congegno emette tessuto cellulare con un metodo simile alla stampa 3D, creando strati di materiale cellulare per riempire la sezione danneggiata dell'osso. Permette così di creare impianti su misura durante l'intervento chirurgico, eliminando la necessità di prelevare cartilagine e di coltivarla per settimane in laboratorio, per poi sostituire tessuto danneggiato o malato. "Con questo congegno il chirurgo può scolpire e ricostruire, quindi personalizzare, il tipo di tessuto a cui affidare la riparazione", ha spiegato lo specialista.

www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2013/12/06/Creata-Biopenna-ripara-ossa_9737...
20/02/2014 17:43
 
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Aloe vera: benefici e controindicazioni


Aloe Vera. La troviamo ovunque, dalle farmacie ai supermercati, in mille formulazioni, anche ovviamente in quella originale di pianta ornamentale. E’ bella da vedersi e facile da coltivare anche in casa. Le sue larghe foglie sono ricche di succo, le cui proprietà benefiche sono numerose e note dall’antichità: se ne trovano tracce documentate di utilizzo medicinale già nel 2000 a.c. Ma cerchiamo di capirne bene le effettive caratteristiche.

Aloe vera: i benefici

Le sue applicazioni più note riguardano la costipazione, i bruciori di stomaco, l’ipercolesterolemia (colesterolo alto) ed infiammazioni delle articolazioni; studi preliminari hanno evidenziato come l’assunzione di aloe vera (per via orale) da parte di persone affette da diabete sia in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue; inoltre un suo uso prolungato sarebbe in grado di aumentare la forza muscolare, migliora lo stato di salute e quindi la bellezza della pelle e dei capelli (l’aloe vera è infatti molto usata in cosmetica): non a caso, se si ha una scottatura, ad esempio a causa del sole, si può prendere direttamente il succo dell’aloe domestica ed applicarlo sulla parte ustionata. Non solo rinfrescherà la parte e la idraterà a fondo, ma aiuterà a riparare più rapidamente la cute dal danno dei raggi solari. Essenzialmente però l’aloe vera è nota anche a livello scientifico per la sua proprietà di stimolare il sistema immunitario. Al riguardo in particolare nel 2001 è stata pubblicata una ricerca sulla “Gazzetta di chimica agricola ed alimentare”: alcuni test di laboratorio su cellule umane, avrebbero identificato nel succo dell’aloe vera, una sostanza capace di aumentare l’attività di NF-kappa B (un complesso proteico dimostratosi determinante nei processi immunologici). Conosciuta come aloeride, questa sostanza è un polisaccaride (un tipo di carboidrati). Da distinguere infine il succo di aloe dal gel di aloe vera (solitamente utilizzato per applicazioni topiche come in caso di scottature o psoriasi). Dove trovarlo? Sicuramente nelle farmacie e parafarmacie, ma anche nelle erboristerie e negli scaffali dei supermercati tra gli integratori alimentari.

Aloe Vera: le controindicazioni

Come spesso accade però quando si parla di rimedi naturali, non esistono ancora studi scientifici che ne attestino la validità totale. Anche il lavoro citato è stato effettuato in laboratorio su cellule umane e non ancora direttamente sull’uomo. Quindi sicuramente il succo d’aloe non può e non deve sostituire una terapia medica (come ad esempio quella per il diabete o l’ipercolesterolemia, per cui magari è consigliato), ma può di certo essere utile come supporto complementare, oltre che quale forma di prevenzione in un regime di stile di vita sano. Ma vi sono controindicazioni o effetti collaterali? Controindicazioni vere e proprie non sembrano ancora essere state individuate, se non a proposito del diabete: data la capacità di abbassare la glicemia, se usato in concomitanza con farmaci ipoglicemizzanti potrebbe provocare una forma di ipoglicemia: è dunque necessaria un’attenzione particolare. Il succo inoltre può provocare dolori addominali e diarrea (note le sue proprietà lassative) il che può provocare (se assunto in eccesso o in persone predisposte) disidratazione, ma soprattutto diminuire l’efficacia dell’assorbimento di farmaci in caso di persone in terapia per patologie croniche. Per l’uso topico (cutaneo, per le scottature ad esempio o la psoriasi) non sono stati finora riscontrati effetti collaterali o controindicazioni particolari.

salute.pourfemme.it/articolo/aloe-vera-benefici-e-controindicazion...
22/02/2014 16:35
 
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Re: Creata 'Biopenna' ripara ossa
Amalia 52, 08/12/2013 16:13:


Metodo simile a stampante 3D

Scienziati australiani hanno inventato un congegno simile a una penna, che consentirà ai chirurghi di ricostruire tessuto osseo in persone gravemente lesionate. La Biopenna messa a punto presso l'Università di Wollongong sarà particolarmente adatta per le vittime di incidenti stradali, ha detto Peter Choong del Centro di eccellenza per elettromateriali dell'ateneo, nel presentare un prototipo. Questo sarà perfezionato presso l'ospedale St Vincent's di Melbourne, prima di essere sperimentato su esseri umani.

Il congegno emette tessuto cellulare con un metodo simile alla stampa 3D, creando strati di materiale cellulare per riempire la sezione danneggiata dell'osso. Permette così di creare impianti su misura durante l'intervento chirurgico, eliminando la necessità di prelevare cartilagine e di coltivarla per settimane in laboratorio, per poi sostituire tessuto danneggiato o malato. "Con questo congegno il chirurgo può scolpire e ricostruire, quindi personalizzare, il tipo di tessuto a cui affidare la riparazione", ha spiegato lo specialista.

www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2013/12/06/Creata-Biopenna-ripara-ossa_9737...



interessantissimo questo ripara ossa !!..speriamo presto in ogni ospedale ...io ne avrei bisogno subito..... [SM=g7882] [SM=g7556]
22/02/2014 17:23
 
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Gli effetti collaterali del cortisone e quando non si deve assumere

Il cortisone è un ormone sintetico usato per curare molte malattie acute e croniche in cui il sintomo principale sia un'infiammazione. Vediamo gli effetti collaterali e le controindicazioni

I farmaci a base di cortisone sono davvero tantissimi ed è difficile trovare qualcuno che non ne abbia dovuto fare uso almeno una volta nella vita.

Simulando l’azione di un ormone umano prodotto dalle ghiandole surrenali, ovvero il cortisolo, il cortisone riesce ad agire sugli stati infiammatori acuti e cronici entrando all’interno delle cellule e “spegnendo” la risposta del sistema immunitario. In questo modo i focolai di flogosi vengono attenuati fino a scomparire. Va detto subito che i cortisonici non sono medicinali curativi, essi agiscono sul sintomo, quindi non possono farci guarire, ad esempio, da una malattia cronica.

In genere questi farmaci vengono quindi somministrati in tutti i casi di infiammazione da allergia acute (ad esempio pensiamo all’asma allergica o alle patologie infiammatorie della pelle dovute a reazioni avverse a un qualche allergene), ma anche di malattie autoimmuni in cui le infiammazioni croniche siano determinate da una reazione anomala del sistema immunitario, ad esempio l’artrite reumatoide, il morbo di Chron, le collagenopatie, il lupus eritematoso sistemico.

Il corstione è utile anche per attenuare infiammazioni ossee o articolari determinate da traumi o lesioni. Il problema di questo principio attivo è che risulta ben tollerato per un uso occasionale e di breve durata, laddove praticamente non lascia traccia, ma alla lunga può creare notevoli scompensi nell’organismo, soprattutto di natura metabolica. Ad esempio, può favorire l’aumento di peso, il gonfiore e la ritenzione idrica, ulcere e disturbi gastrici, può scompensare il metabolismo degli zuccheri nel sangue innalzando la glicemia e quindi favorendo il diabete.

Può inoltre creare problemi circolatori e facilitare infezioni da batteri, virus e funghi (ad esempio la candidosi e le micosi vaginali) perché inibisce la risposta immunitaria. Un uso prolungato può innalzare la pressione o indurre l’osteoporosi. Eco perché non bisogna mai abusare di questo farmaco, anche se ci sembra miracoloso.

Se soffriamo di allergie e di malattie della pelle come l’acne, se abbiamo dolori muscolari o articolari da sforzi o traumi, non corriamo subito a richiedere il cortisone. Proviamo prima con i rimedi naturali, ad esempio il Ribes nigrum, un ottimo antiallergico e antinfiammatorio che è anche chiamato il cortisone naturale.

Anche se soffriamo di malattie croniche per le quali questo farmaco è d’obbligo, chiediamo il dosaggio più basso e il principio attivo con gli effetti più blandi, e nelle fasi di remissione della malattia sospendiamo la cura in accordo con il nostro medico. E’ bene che l’organismo possa disintossicarsi dalle molecole dei cortisonici per evitare davvero di ritrovaci con grossi scompensi.

www.pinkblog.it/post/213957/gli-effetti-collaterali-del-cortisone-e-quando-non-si-deve-...
28/02/2014 18:58
 
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Aglio invecchiato: il migliore per la salute del cuore

L'aglio invecchiato pare possedere maggiori proprietà salutari che non l'aglio fresco.



L’aglio in fase di germinazione sembra possedere preziose virtù antiossidanti che evitano il danneggiamento delle cellule. Il suo potere sarebbe di gran lunga superiore a quello dell’aglio fresco


Non tutto ciò che è fresco e appena colto è migliore in termini di benessere. Per lo meno questa è l’idea di alcuni ricercatori provenienti dall’Università dello Iowa, Stati Uniti. Secondo uno dei loro ultimi studi, infatti, i vecchi bulbi di aglio sarebbero migliori quanto a benefici per la salute rispetto all’aglio fresco. La sua controparte verde, infatti, non conterebbe lo stesso elevato mix di antiossidanti indispensabili per la salute del cuore.

Già da un po’ di anni mangiare aglio, o anche integratori a base di aglio, è divenuta una sorta di moda, dovuta proprio a quanto suggerito dai diversi studi che se ne sono occupati e che hanno, in diversi casi, confermato quanto già risaputo dalla medicina popolare. Per esempio, si legge un po’ ovunque del suo importante ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

In merito a studi condotti negli ultimi anni, l’aglio vanta proprietà eccezionali nella riduzione del colesterolo, della pressione arteriosa e, di conseguenza, nella diminuzione del rischio delle malattie cardiache. Ma non è finita qui: pare che rafforzi anche il sistema immunitario e aiuti a combattere il cancro.

Tutte queste belle virtù, però, pare siano sempre state attribuite all’aglio fresco. L’aglio germogliato, invece, è sempre passato in secondo piano. Quello di cui non si era però tenuto presente è che quando l’aglio comincia a germogliare si creano molti nuovi composti, compresi quelli indispensabili alla pianta per evitare l’attacco da parte di agenti patogeni.

Tutto ciò, secondo il team guidato da dal dott. Jong-Sang Kim, ricercatore presso l’University of Iowa accade a tutte le piantine, quindi perché non dovrebbe accadere proprio nei germogli delle vecchie teste di aglio?

Secondo il gruppo di ricerca, l’aglio germogliato da circa cinque giorni possiede un’attività antiossidante di gran lunga superiore rispetto ai bulbi più freschi e giovani. Inoltre, sono stati trovati diversi metaboliti, e questo potrebbe suggerire che vengano prodotte diverse sostanze.

Durante lo studio – pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry – sono stati adoperati degli estratti provenienti da questo tipo di aglio e applicati ad alcune colture cellulari in laboratorio. Il risultato è stato che le cellule sono state protette da danni esterni. «Pertanto, la germinazione può essere un modo utile per migliorare il potenziale antiossidante dell’aglio».

La prossima volta che vedrete dell’aglio germogliato, non buttatelo pensando che non sia più buono, ma aggiungetelo alle vostre pietanze: potreste guadagnarne molto in termini di salute.

www.lastampa.it/2014/02/28/scienza/benessere/salute/aglio-invecchiato-il-migliore-per-la-salute-del-cuore-VCCJRBrxhZa87DP7UjerGL/pag...
29/10/2014 11:15
 
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Come prevenire e combattere il raffreddore con alimenti e rimedi naturali
Il raffreddore è un’infezione virale che colpisce le vie aeree soprattutto nei mesi autunnali ed invernali ed è estremamente contagioso, trasmettendosi attraverso le piccole goccioline emesse nell’aria con la tosse, gli starnuti o mentre parliamo.
Vediamo insieme alcuni alimenti e rimedi naturali che aiutano a prevenirlo:

LIMONE: fa parte della famiglia delle Rutacee, cui apparengono anche le arance, i mandarini, il bergamotto, i cedri ed i pompelmi. Il limone, ricco di vitamina C,allevia i sintomi del mal di gola, del raffreddore e dell’influenza. Gli oli essenziali di limone contrastano le malattie infettive, grazie alle loro proprietà antivirali e antibatteriche. Quando la gola inizia a pizzicare e il raffreddore è in agguato, per stroncarlo sul nascere basta mangiare un limone intero, compresi buccia e semi. In caso di mal di gola, ottimi i gargarismi con succo di limone. e il naso è otturato, instillate direttamente alcune gocce di limone in esso.

KIWI: l’actinidia, originaria della Cina, è stata adottata e selezionata in Nuova Zelanda, dove è stata nominata “Kiwi” dal nome dell’uccello simbolo del Paese ed oggi viene prodotto anche in Italia. Il Kiwi contiene 85 mg di vitamina C per 100 gr. di peso e contrasta efficacemente il raffreddore e l’influenza. La vitamina C in esso contenuta potenzia le difese immunitarie, proteggendoci dalle infezioni virali, come raffreddore e influenza. Inoltre, questo frutto è un vero e proprio lassativo naturale, in quanto molto ricco di acqua e fibre, che aiutano a combattere la stitichezza, stimolando l’intestino a lavorare regolarmente ed è ricco di pectina, che provoca un senso di sazietà, per cui è utile per mettersi a dieta senza sofferenze.

MIELE NATURALE:
è composto da pappa reale, propoli e polline d’api, contiene enzimi che uccidono batteri e virus. Si consigliano mieli aromatici, ricchi di oli essenziali, come quello di eucalipto, che ha azione febbrifuga, calmante per la tosse ed espettorante, ma anche il miele di timo e di millefiori di montagna.

AGLIO: uccide i virus grazie ad uno dei suoi componenti chimici, l’allicina, che inoltre fa abbassare il colesterolo cattivo e la pressione arteriosa e aiuta a prevenire i coaguli di sangue. L’aglio è un noto rinforzante del sistema immunitario, un ottimo antibatterico e antivirale, eccezionale rimedio naturale contro raffreddore, tosse e influenza. . Una zuppa fatta con 52 spicchi d’aglio, cipolla, timo e limone, distrugge quasi tutti i virus che trova compresi raffreddori influenza e norovirus.

POMODORO: il rimedio migliore per accellerare la guarigione è mangiare pomodori crudi e all’insalata, oppure preparare un centrifugato di pomodoro. Bere 2-3 bicchieri al giorno di questa bevanda serve a consentire al licopene di agire come antiossidante, combattendo i radicali liberi. Basta un pomodoro per coprire il 40% degli 80 mg di vitamina C che un adulto dovrebbe assumere ogni giorno, tenendo presente che tale vitamina è utilissima per produrre emoglobina e globuli rossi nel midollo osseo.

ZUCCA: le radici della zucca si utilizzano nella medicina popolare per combattere il raffreddore. un cucchiaino della pasta della radice, mischiata con la stessa quantità di foglie di basilico presa una volta a notte per un mese, è una medicina eccezionale per il raffredore. Questo ortaggio dalla polpa giallo-arancio, è molto ricco di vitamina C e fibre che oltre ad essere un valido aiuto contro il raffreddore, sono un rimedio contro le costipazioni intestinali, aiutando chi soffre di stitichezza e prevendo la cistite.

VIN BRULE’: il “vino bruciato” è una bevanda dalle origini antiche. Si narra che sia stata inventata dai frati che, oltre a coltivare la vita, si occupavano di rimedi medicamentosi a base di erbe. La sua efficacia nel prevenire e combattere le malattie da raffreddamento e i virus polmonari dovuta all’azione dei tannini, costituenti naturali del vino, che hanno un effetto antivirale e vengono sprigionati dalla macerazione dell’erba. Per potenziare l’effetto del vin brulè, è consigliabile berlo molto caldo e respirare anche i vapori sprigionati da esso. Grazie alla cannella, che rinforza il sistema immunitario, ai chiodi di garofano, che sono ottimi antibatterici e alla scorza di limone, antisettico e balsamico, il vino bruciato, se bevuto prima di dormire, grazie all’azione delle spezie di cui è composto che prosegue durante il sonno, facendo leggermente sudare, facilita la guarigione. Se si è raffreddati, occorre riposare il più possibile, bevendo molti liquidi, come acqua, thè e brodo di pollo, pieno di molte sostanze nutritive e antiossidanti che si trovano nelle verdure biologiche utilizzate per la zuppa, utili ad alleviare il raffreddore e l’influenza, per guarire più in fretta. E’ fondamentale poi, umidificare l’ambiente in cui si vive.

www.meteoweb.eu/2013/10/come-prevenire-e-combattere-il-raffreddore-con-alimenti-e-rimedi-naturali...
22/06/2015 15:28
 
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Il cibo è come un farmaco, 10 regole per curarsi a tavola

Arriva l'immunonutrizione, nella pancia il motore della salute



Mai mischiare il latte con la frutta, così come con il cioccolato o con il te'. Preferire sempre frutta e verdura fresca, possibilmente non conservata in busta ad atmosfera modificata. Sfruttare i benefici dei batteri buoni, i probiotici, così come dei cibi naturalmente protettivi che sono alla base della dieta mediterranea ad alto contenuto di Omega 3 come il pesce azzurro e l'olio extra vergine di oliva.

Sfruttare i magnifici benefici della lattuga con i suoi importanti effetti anti infiammatori. E' l'Immunonutrizione a dirlo, con una serie di studi che svelano l'impatto del cibo sul sistema immunitario e di conseguenza sulla salute. Una scienza giovane, arrivata ora anche in Italia, raccontata da Mauro Serafini, responsabile del laboratorio di Alimenti funzionali e prevenzione dello stress metabolico presso il Consiglio per la ricerca in Agricoltura, e Emilio Jirillo, professore di Immunologia all'Universita' di Bari, nel volume ''Mangiare per prevenire''. I due esperti alzano gli scudi contro chi parla di alimentazione senza le prove scientifiche, 'alimentando' solo mode e leggende. Il principio e' quello che ogni cibo introdotto nell'organismo produce una reazione del sistema immunitario, uno stato infiammatorio che puo' essere 'spento' con la scelta dei cibi giusti, proprio come se fossero farmaci. Queste le 10 'pillole' di Immunonutrizione da conoscere.

1. Il sistema immunitario svolge la funzione di protezione nei confronti dell'esterno ma il cibo spazzatura e' un provato rischio per malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. 2. Il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico, grassi e zuccheri producono una risposta immunitaria che dura per circa 6-8 ore dal pasto. La buona notizia e' che il consumo di alimenti o bevande di origine vegetale con questi pasti può ridurre invece questo stress dell'organismo.

3. L'intestino contiene una massa di microbi e batteri di circa 1.5 kg costituenti il cosiddetto "microbiota" che, insieme al tessuto immune intestinale, mantiene il sistema immunitario.

4. È più la percentuale di massa grassa che non l'eccesso di peso a costituire un rischio per il cuore, cancro e diabete. 5. L'invecchiamento del sistema immunitario ha un'evoluzione inesorabile nell'anziano complicando le malattie legate all'età.

Cibi con molecole attive vegetali come frutta e verdura possono prevenire o attenuare le malattie croniche infiammatorie. 6. Allergie, intolleranze alimentari e celiachia. Il cibo e' veicolo di svariati tipi di antigeni e può provocare reazioni allergiche dannose per l'organismo in qualsiasi età della vita.

E' importante eliminare fin dall'infanzia i cibi che hanno causato una reazione immunitaria avversa. Queste reazioni sono in continuo aumento per la contaminazione ambientale con l'aumento di nuove patologie legate a nickel e glutine.

7. I probiotici contribuiscono in modo significativo alla salute e al benessere aiutando a prevenire e/o migliorare allergie, infiammazioni intestinali di varia natura e alterazioni immunitarie associate all'obesità e/o all'invecchiamento. I batteri probiotici sembrano essere efficaci e utili a tutte le età e al momento non ci sono effetti avversi riscontrati.

8. I Flavonoidi. Sono ancora pochi gli studi nell'uomo ed e' ancora tutto da chiarire sull'uso delle sostanze sintetizzate. 9. Il consumo di acidi grassi polinsaturi con la dieta in maniera e' benefica sul sistema immunitario: l'olio extra vergine d'oliva e il pesce azzurro, esercita un effetto preventivo delle malattie cardio-vascolari.

10. Pochi ma buoni: le vitamine e gli oligoelementi. Sono essenziali per la regolazione di alcune funzioni vitali dell'organismo e della modulazione della funzione immunitaria, svolgendo un ruolo attivo nei meccanismi di prevenzione dei processi infettivi a tutte le età.

www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2015/06/20/ansa-il-cibo-e-come-un-farmaco-10-regole-per-curarsi-a-tavola_2c094a08-825b-4837-828e-d0ee6d46e...
02/09/2015 19:56
 
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Se vuoi evitare un raffreddore...dormi di più

Chi ha una carenza cronica di sonno è più esposto a qualsiasi tipo di malattia contagiosa



Come sa bene chi ha difficoltà a dormire, l’insonnia e la carenza cronica di riposo notturno hanno numerose conseguenze sull’organismo. Dormire meno di 6 ore per notte quadruplica la probabilità di prendersi un raffreddore se si è esposti al virus rispetto a chi dedica al sonno più di sette ore per notte. Lo ha rivelato uno studio della University of California (UCSF) a San Francisco, appena apparso sulla rivista Sleep, condotto su 164 volontari, uomini e donne in salute e di età compresa tra i 18 e i 55 anni.



I risultati mostrano, come ha affermato Aric Prather, docente di psichiatria dell’ateneo californiano e responsabile dello studio, che «il sonno è più importante di ogni altro fattore considerato nel predire la probabilità di ammalarsi», più fondamentale anche di altri fattori pur rilevanti come l’età, lo stress, il livello socio-economico o le abitudini al fumo dei soggetti.



Il ruolo del sonno per preservare la nostra salute è noto, così come sappiamo che la capacità del nostro organismo di combattere gli agenti patogeni, difendendosi da essi senza ammalarsi, possa essere influenzata da numerose condizioni. I ricercatori, dopo aver monitorato per due mesi i soggetti facendo loro compilare anche dei questionari molto dettagliati su carattere, stile di vita, livello di stress, hanno misurato per un’intera settimana la qualità del loro sonno con un sensore.



Quindi, hanno somministrato loro per via nasale un virus del raffreddore e hanno osservato la reazione fisiologica di difesa dell’organismo tramite l’analisi chimica quotidiana del muco prelevato dal loro naso. Le persone con carenza di sonno, che la settimana precedente avevano dormito meno di 6 ore per notte, sono state 4,2 volte più vulnerabili degli altri al virus e chi aveva dormito meno di 4 ore aveva 4,5 volte più probabilità di prendere il raffreddore rispetto agli altri.



Sono molti gli studi condotti su soggetti che soffrono di insonnia, privati artificialmente del sonno oppure sui turnisti al fine di comprendere a fondo il legame tra la carenza di sonno e la maggior vulnerabilità alle malattie. Uno degli obiettivi è quello di comprendere l’effetto del sonno sul nostro sistema immunitario. Insomma, come ha ribadito il professor Prather, la carenza di sonno «va ben oltre il sentirsi storditi o irritabili, ma agisce profondamente sulla nostra salute fisica».

www.lastampa.it/2015/09/02/scienza/benessere/se-vuoi-evitare-un-raffreddoredormi-di-pi-EgES5MGTgm5AMXxchHi91J/pag...
16/11/2015 15:45
 
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LA FORZA DELL'INCONSCIO

Si ammala di più chi pensa di non stare bene


Chi ha un'idea negativa del proprio stato di salute è più facilmente vittima di virus e batteri. Un segno che forse esiste una capacità inconscia di predire la capacità di risposta immunitaria del nostro organismo.

E' la conclusione di uno studio pubblicato su “Psychosomatic Medicine” condotto da un'équipe di psicologi della Carnegie Mellon University in Pennsylvanie.
La ricerca è stata realizzata su 360 adulti sani con un'età media di 33 anni, ai quali è stato chiesto di autovalutare la propria salute attraverso un questionario, un indicatore utilizzato comunemente per valutare l'opinione di una persona sul proprio stato di salute.

I I volontari potevano scegliere tra un “eccellente”, “molto buona”, “buona” , “media” e “debole”. Considerando che erano state scelte persone in buona salute, nessuno ha scelto “debole” e solo il 2% “media”.

In seguito, i partecipanti sono stati messi in contatto con il virus del raffreddore. Circa un terzo ha sviluppato un raffreddore e chi aveva valutato la propria salute come “molto buona”, “buona” o “media” è risultato essere due volte più a rischio di chi si era dichiarato in uno stato “eccellente”.

Secondo i ricercatori «gli individui sono probabilmente in grado di predire la loro capacità di risposta ai virus attraverso sensazioni ed emozioni che non sono intercettabili dai medici»

salute.ilmessaggero.it/medicina/notizie/ammalarsi_inconscio_virus_batteri/16784...
05/07/2016 20:10
 
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Benessere e salute, consigli per il nostro benessere quotidiano.
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05/07/2016 20:20
 
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Cosa succede al tuo corpo 2 ore dopo aver consumato 3 grammi di zenzero



Lo zenzero è molto conosciuto per i suoi sorprendenti benefici e per tutte le sue proprietà medicinali. Non a casi viene impiegato nella medicina tradizionale cinese da migliaia di anni.

Lo zenzero ci aiuta a migliorare il mal di stomaco, e varie ricerche scientifiche hanno dimostrato i suoi effetti benefici sullo stress, le sue proprietà antiossidanti e i suoi potenti effetti antinfiammatori.

3 grammi di zenzero 3 grammi di qualsiasi alimento possono sembrare davvero pochi… Ma non è il caso dello zenzero, in quanto tale quantità è necessaria per goderne dei benefici.

Durante la prima ora dall’averlo consumato, lo zenzero avrà un effetto termico sul nostro stomaco, agendo sulla flora intestinale ed alleviando i sintomi del dolore (nel caso fosse presente).

Inoltre, entro la prima ora il nostro corpo ha già digerito tutte le sostanze nutritive dello zenzero, e cominciato il processo di trasporto e riparazione a livello cellulare.

Durante la seconda ora si attivano nel nostro corpo le ramificazioni prodotte dallo zenzero, e cominciamo a godere dei seguenti benefici:

I gingeroli contenuti nello zenzero combattono le infiammazioni presenti nel nostro corpo (in particolare, l’artrite)

Lo zenzero blocca gli effetti della protasglandina, una sostanza che causa un’infiammazione dei vasi sanguigni del corpo (che può scatenare l’emicrania)

I composti dello zenzero alleviano i dolori mestruali
Allevia i dolori gastrointestinali
Controlla vertigini e nausea
Combatte le cellule tumorali, aiutando a prevenire sopratutto il cancro al colon

Come si possono consumare 3 grammi di zenzero? Per ottenere tutti i benefici menzionati puoi preparare un infuso, facendo bollire 3 grammi di zenzero in una tazza d’acqua ed addolcendo con del miele.

www.rimedio-naturale.it/cosa-succede-al-tuo-corpo-2-ore-dopo-aver-consumato-3-grammi-di-zenz...


www.tuttasalute.net/32587/zenzero-antidolorifico-naturale-piu-potente-del-cortisone-come-usarlo-per-tornare-in-fo...
[Modificato da Amalia 52 14/10/2016 22:34]
17/11/2016 13:32
 
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Essere pessimisti aumenta il rischio di infarto

Studio condotto in Finlandia, presso l’ospedale centrale Paeijaet-Haeme: pensare in negativo potrebbe più che raddoppiare il rischio di morte per malattia delle coronarie


Non basta seguire una dieta sana, fare attività fisica regolarmente, evitare gli alcolici e non fumare. Per proteggere la salute del cuore è necessario anche pensare positivo. Più precisamente non pensare negativo. Uno studio condotto in Finlandia, presso l’ospedale centrale Paeijaet-Haeme, ha scoperto che il pessimismo fa male al cuore e potrebbe più che raddoppiare il rischio di morte per malattia delle coronarie. Questo non significa però che l’ottimismo protegga il cuore. Lo studio, pubblicato sulla rivista BMC Public Health, ha infatti dimostrato solo che il pessimismo è un nemico.



LA PERSONE PESSIMISTA SI ASPETTA IL PEGGIO DAL FUTURO

Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di

2.267 uomini e donne finlandesi con un’età compresa tra i 52 e i 76 anni. Gli studiosi hanno monitorato lo stato di salute dei soggetti nel corso di tanti anni. E sono stati tenuti in considerazione tutti i fattori che possono notoriamente favorire un decesso per causa cardiovascolare. I partecipanti sono stati sottoposti a un questionario classico per quantificare la loro indole come pessimista o ottimista. Da un punto di vista scientifico l’ottimismo e il pessimismo riguarda il tipo di atteggiamento che si ha verso il futuro. In particolare, sulle aspettative: una persona ottimista si aspetta che accadano un maggior numero di cose desiderabili, una persona pessimista si aspetta invece il peggio. Per capire se ogni partecipante allo studio avesse un’indole ottimista o pessimista, ciascun volontario doveva dire quanto si riconoscesse in affermazioni come “se il futuro è incerto a me senz’altro andrà tutto bene”, una frase tipicamente ottimista, oppure “se una cosa può andare storta sicuramente per me andrà male”, affermazione pessimista. Ebbene, i risultati sono stati sorprendenti. I ricercatori hanno trovato infatti che gli individui più pessimisti hanno un rischio di morte per malattia coronarica di 2,2 volte più elevato dei meno pessimisti.


IL PESSIMISMO PUO’ ESSERE UTILIZZATO COME STRUMENTO PER DETERMINARE IL RISCHIO MORTALITA’ PER MALATTIA DELLE CORONARIE Questo è il primo studio che ha indagato specificatamente il legame tra pessimismo e mortalità per malattia delle coronarie. “Elevati livelli di pessimismo sono stati precedentemente legati a fattori che influenzano la salute, come ad esempio l’infiammazione, ma i dati sul legame tra il rischio morte per malattia delle coronarie e l’ottimismo e il pessimismo come tratti di personalità sono relativamente scarsi”, commenta Mikko Pänkäläinen, autore principale dello studio. Secondo i ricercatori, alla luce dei risultati di questo nuovo studio, si può iniziare a pensare di utilizzare il pessimismo come campanello d’allarme per la salute del cuore. “I livelli di pessimismo possono essere misurati facilmente e il pessimismo potrebbe essere uno strumento molto utile insieme ad altri fattori di rischio noti, come il diabete, l’ipertensione o il fumo, per determinare il rischio di mortalità per malattie coronariche”, dice Pänkäläinen.



DUBBI SU EFFETTO DELL’OTTIMISMO SUL CUORE

Pur avendo dimostrato la rilevanza del pessimismo nel rischio di morire precocemente, lo studio non ha permesso di riconoscere l’ottimismo come tratto caratteriale “salva-cuore”. Non sono stati infatti trovati legami con eventuali benefici cardioprotettivi.

Almeno in questo studio. Tuttavia, una ricerca condotta dall’Università dell’Illinois ha scoperto che le persone ottimiste hanno una salute cardiovascolare decisamente migliore di chi non vede la vita in modo positivo. I risultati, pubblicati sulla rivista Health Behavior and Policy Review, dimostrerebbe che più una persona è ottimista, più sano è il suo cuore: gli ottimisti sembrano avere fra il 50% e il 76% di probabilità in più di collocarsi in una condizione ideale o intermedia per la salute cardiovascolare.



Questo potrebbe essere dovuto anche al fatto che gli ottimisti tendono ad avere livelli più bassi di glicemia e colesterolo, e a seguire uno stile di vita più sano con meno fumo e più attività fisica.

www.lastampa.it/2016/11/17/scienza/benessere/essere-pessimisti-aumenta-il-rischio-di-infarto-L4dYnQ7zhdfymZBIJawvFJ/pag...

13/03/2017 20:54
 
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05/02/2018 13:16
 
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Interessante articolo! [SM=g28002]

Italia maglia nera d’Europa  per le infezioni senza cura
Ogni anno un paziente su dieci si ammala a causa dei batteri multi  resistenti. “Alcuni antibiotici non servono più perché ne abusiamo”.Negli ospedali si aspettano i nuovi farmaci ma i tempi lunghi per la    sperimentazione e i tagli alla ricerca rendono necessarie altre leggi.
www.lastampa.it/2018/02/05/italia/cronache/italia-maglia-nera-deuropaper-le-infezioni-senza-cura-S3Eu47kN1ApVB32kS6FPSP/pag...
27/11/2018 20:59
 
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Dodici consigli per evitare il burn-out

QUESTI consigli si basano su alcuni dei suggerimenti dati da uno specialista in materia di assistenza psicologica agli infermieri.

1. Siate padroni dei vostri pensieri, del vostro stato d’animo e delle vostre azioni; pregare è di grande aiuto.

2. Quando cominciate a preoccuparvi, sforzatevi deliberatamente di pensare in maniera utile e determinata.

3. Quando siete agitati, respirate profondamente e fate uno sforzo consapevole per rilassarvi.

4. Cercate di vedere le situazioni dall’esterno per capire come si è creato lo stress.

5. Concentratevi sulle cose che apprezzate negli altri e fate loro dei complimenti. Non adulateli, ma fate lodi meritate.

6. Identificate e combattete i modi di pensare negativi e distruttivi.

7. Sappiate dire di no quando le vostre energie e i vostri impegni ve lo impongono.

8. Fate ogni giorno un po’ di esercizio fisico: camminare di buon passo fa bene.

9. Trattate gli altri con rispetto, inducendoli a tirar fuori i loro lati migliori.

10. Conservate il senso dell’umorismo e un pizzico di allegria.

11. Non portatevi a casa i problemi di lavoro.

12. Fate ogni giorno quello che c’è da fare: non procrastinate.
04/02/2019 14:53
 
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Allergia ai Pollini e Calendario delle Fioriture
Invernale/pre-primaverile.

Nei primi mesi dell'anno compaiono i pollini di alcune piante arboree: Betulaceae (Ontano), Corylaceae (Nocciolo) e Cupressaceae. In seguito, compaiono i pollini delle Oleaceae (Frassino) e delle Salicaceae (Pioppo e Salice). Tra marzo e aprile si osserva la presenza del polline di Platano.

Primaverile.
Oltre ai pollini di numerose piante arboree Betulaceae (Betulla), Corylaceae (Carpini), Fagaceae (quercia e faggio), Oleaceae (Frassino e Olivo), Cipresso, Platano e Pino si rilevano anche pollini di piante erbacee come le Urticaceae e le Graminaceae. Scompaiono i pollini di Pioppo e Salice.

Stagione estiva.

Caratterizzata dalla presenza soprattutto di pollini di piante erbacee quali Urticaceae e Compositae (Ambrosia e Artemisia). I pollini di piante arboree rilevati sono quelli di Castagno e Pino.


Il calendario dei pollini lo trovate
Qui

06/11/2019 13:49
 
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06/11/2019 14:56
 
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