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11/02/2011 12:55
 
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Re: Re: Re:
Amalia 52, 10/02/2011 20.22:



Sulle temperature svizzere al momento non ci si puo' veramente lamentare:Oggi avevamo 14 gradi.Ed è febbraio...Se Sea si prende il raffreddore,non è certo a motivo della temperatura bassa,ma perchè la notte dorme scoperto! [SM=g7350] [SM=g7350] [SM=g7350]




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"O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano."- storia di giuseppe il falegname-
11/02/2011 16:29
 
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12/02/2011 16:05
 
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Dimagrire con l'aceto di mele

Volete conoscere un prodotto per dimagrire velocemente? Bene, oggi vi parliamo dell’aceto di mele, prodotto dall'affinamento del mosto oppure del sidro di mela, tramite il processo di acidificazione e spesso è venduto non filtrato. L’acido di mele viene usato con lo scopo di insaporire i cibi ed aumentarne la digeribilità.

E’ principalmente noto a causa delle sue proprietà benefiche delle doti disinfettanti. Questo ingrediente consente di migliorare sensibilmente il metabolismo, bruciando i grassi in eccesso.

Queste sono comunque le principali proprietà dell’aceto di mele:

• fissa il calcio contenuto nel corpo;
• allontana l’osteoporosi;
• migliora la digestione;
• insaporisce i cibi;
• migliora la loro digeribilità.

Inoltre, l’aceto di mele è anche: mineralizzante, tonificante e dissetante. L’ideale è provarne un cucchiaio diluito in acqua subito prima del pranzo ed un altro cucchiaio, sempre diluito in acqua, ma questa volta da assumere prima della cena.

L'aceto di mele può a volte essere molto pericoloso per gli occhi e la flora batterica; in alcune nazioni se ne sconsiglia l'abuso e in Canada è vietato l'utilizzo al di sopra di una specifica percentuale di acidità.

Ricordiamo in conclusione che l’aceto di Mele è consigliato se si desidera dimagrire, ma va necessariamente abbinato ad una dieta ipocalorica e ad attività sportive.

Il suo prezzo non è affatto eccessivo ed è facilmente reperibile nei supermercati ed in farmacia.

oknotizie.virgilio.it/go.php?us=61411845465121e9
12/02/2011 16:26
 
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I 20 modi migliori per bruciare grasso



Ammettiamolo, è la realtà. Ovunque si volge lo sguardo si vedono nuovi congegni o programmi per facilitare la riduzione del grasso corporeo. Poiché l’obesità è un’epidemia in crescita, sono avanzate molte idee su come combatterla. È ora di ricapitolare alcuni dei modi migliori per eliminare quel grasso indesiderato e ottenere un aspetto magro e fantastico!



1. Fare pasti con indice glicemico basso. (che hanno poco impatto sui livelli di zucchero nel sangue). – Pasti misti che contengono proteine di alta qualità, carboidrati complessi e grassi essenziali sono la chiave per stabilizzare i livelli di insulina. Se riuscite a stabilizzare i livelli di insulina, allora rischiate meno di depositare i carboidrati in eccesso sotto forma di grasso. Un pasto di esempio è petto di pollo (in forno con olio di oliva), patate dolci e broccoli al vapore.


2) Non mangiare troppi carboidrati la sera. Ciò può interferire con i livelli di ormone della crescita durante il sonno e ciò non è l’ottimo per la perdita di grasso e il recupero. Inoltre, ciò può causare maggiore deposito di grasso perché la sera il metabolismo è più lento. La sera mangiate solo proteine e fibre.


3) Fare 6 pasti piccoli nel corso del giorno. Uno studio pubblicato nel Canadian Journal of Physiology and Pharmacology ha mostrato che aumentare la frequenza dei pasti aiuta a stabilizzare la secrezione di insulina. I ricercatori di questo studio hanno detto: “…aumentare il numero dei pasti ha aumentato la termogenesi e l’utilizzo dei grassi”.


4)Idratarsi e restare idratati. Cercate di bere fino a 4 litri di acqua al giorno. Non è necessario farlo fin da subito se normalmente non bevete molta acqua, però cominciate raddoppiando la quantità d’acqua che bevete e poi incrementate ancora. Uno studio presentato sul Journal of Medicine and Science in Sports and Exercise ha mostrato che la disidratazione può causare una riduzione significativa del ritmo metabolico a riposo (RMR) e rallentare il metabolismo non fa bene al consumo del grasso. La ricerca indica che durante l’attività fisica si può perdere il 2-6% del peso corporeo sotto forma di acqua.


5) Mangiare molte proteine e fibre. Questi nutrienti aumentano l’effetto termico del cibo, incrementando così il ritmo metabolico. L’effetto termico del cibo è il costo di metabolizzazione di tipi diversi di alimenti. La ricerca indica che un pasto ricco di proteine e povero di grassi aumenta la termogenesi del 100% rispetto a un pasto ricco di carboidrati e povero di grassi. Ecco perché le diete ricche di proteine sono popolari per il dimagrimento!

6) Allenarsi duramente con i pesi. La ricerca mostra che il sollevamento pesi è uno dei modi migliori per accelerare il ritmo metabolico. In uno studio pubblicato nel Journal of Applied Physiology nel 1998, 30 uomini sono stati assegnati a tre protocolli di attività fisica diversi: allenamento di durata (jogging e corsa), allenamento con opposizione di resistenza, una combinazione dei due precedenti. I ricercatori hanno mostrato che l’allenamento con opposizione di resistenza da solo aumenta il ritmo metabolico di base e la forza muscolare. Hanno mostrato che l’allenamento con opposizione di resistenza può accelerare il metabolismo (perciò la perdita di grasso) molto di più dell’allenamento di durata da solo. Si trattava di allenamento con opposizione di resistenza con brevi periodi di riposo fra le serie.


7) Eseguire esercizi composti. Fate lo squat e la distensione su panca e cercate di usare carichi pesanti per numeri di ripetizioni bassi. Questi esercizi e metodi di allenamento hanno mostrato di aumentare i livelli di testosterone più di qualsiasi tipo di esercizi di isolamento. Il testosterone è l’ormone della costruzione muscolare e più muscolo magro equivale a metabolismo più veloce che può causare maggiore perdita di grasso!


8) Fare l’attività aerobica come prima cosa al mattino a stomaco vuoto. La ricerca della University of Texas mostra chiaramente che l’utilizzo del grasso è molto ridotto quando sono assunti carboidrati nelle sei ore precedenti l’attività fisica. Altre ricerche indicano che il lavoro cardiovascolare a stomaco vuoto può aiutare a bruciare grasso fino a tre volte di più. A digiuno i livelli di insulina sono bassi. Quando invece l’insulina è alta può inibire il processo di riduzione del grasso. Perciò, eseguendo l’attività aerobica a stomaco vuoto il corpo è nella situazione migliore per bruciare il grasso. Accertatevi di bere molta acqua prima, durante e dopo l’attività aerobica.


9) Correre come il vento. Fare gli sprint nell'attività aerobica ad intervalli di alta intensità (HIIT - High Intensity Interval Training), è un modo eccellente per bruciare il grasso. La ricerca mostra che l’attività fisica intensa come fare gli sprint può bruciare più grasso aiutando a mantenere meglio la massa muscolare magra rispetto al lavoro aerobico a bassa intensità. Avete notato come sono magri e muscolosi gli sprinter olimpici mentre i fondisti sono soltanto magri? Beh, quegli sprinter fanno sicuramente qualcosa di giusto.


10) Assumere una bevanda proteine/carboidrati postallenamento. La ricerca indica che assumere una bevanda proteine/carboidrati immediatamente dopo un allenamento può aumentare l’RMR che a sua volta può aumentare il metabolismo e favorire la riduzione del grasso. Ciò è importante anche per il recupero muscolare ottimale.


11) Assumere CLA (acido linoleico coniugato). Questa forma avanzata di acido grasso essenziale può davvero ridurre il grasso durante una dieta. I ricercatori hanno fatto molte ipotesi su come lavora il CLA. Uno, interferisce con una sostanza nel corpo chiamata lipoproteina lipasi che aiuta a depositare il grasso nel corpo; due, il CLA aiuta il corpo a usare il suo grasso esistente per produrre energia. Così impedite il deposito di grasso bruciando anche il grasso che avete. La ricerca recente a lungo termine sul CLA Tonalin® della marca Cognis ha mostrato che ha causato una riduzione notevole del grasso corporeo aumentando anche la massa corporea magra. Un altro studio pubblicato nell’International Journal of Obesity and Related Metabolic Disorders nel luglio del 2003 ha mostrato anche che l’integrazione con CLA a una dose di 1,8 g/giorno o 3,6 g/giorno ha causato un incremento del ritmo metabolico a riposo. Ravvivare il metabolismo può significare maggiore perdita di grasso e di peso! Una buona quantità sono 1,4-4 g suddivisi in più dosi giornaliere.


12) Usare la caffeina. In molti studi la caffeina ha mostrato di favorire l’ossidazione del grasso e la riduzione del grasso e del peso nei soggetti che svolgono attività fisica. La caffeina funziona attraverso molti meccanismi di azione compreso promuovere il rilascio di grasso depositato da usare come energia salvaguardando il glicogeno (riserve di carboidrati nelle cellule muscolari e nel fegato) grazie all’accelerazione dell’ossidazione dei grassi (che potrebbe spiegare perché la caffeina prolunga il tempo necessario per arrivare all’esaurimento durante l’attività aerobica). Può essere utile assumere 200 mg prima di un allenamento (specialmente aerobico).

13) Assumere estratto di tè verde. Uno studio pubblicato nell’American Journal of Clinical Nutrition nel dicembre del 1999 ha mostrato che nell’uomo l’estratto di tè verde ha aumentato il dispendio energetico e l’ossidazione dei grassi per 24 ore. Inoltre rafforza il sistema immunitario. Può essere utile assumerne 200-300 mg al giorno. Cercate un estratto standardizzato contenente almeno il 40% di EGCG.

14) Assumere i guggulsteroni. Questo integratore può scuotere il metabolismo normalizzando gli ormoni tiroidei (T4 e T3). Assumetene 25 mg tre volte al giorno. Cercate un estratto standardizzato di guggulsteroni tipo E e Z dalla Commiphora mukul.


15) Aumentare il gusto. Spruzzate del pepe di Caienna sul cibo così da accelerare il metabolismo. Il pepe di Caienna ha delle proprietà metaboliche e termogene uniche dovute al suo contenuto di capsaicina (l’ingrediente attivo). È noto da centinaia di anni che il pepe di Caienna aumenta la sudorazione e la temperatura corporea.


16) Assumere calcio. Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo. Uno studio pubblicato del 2003 eseguito alla University of Tennessee intitolato “Meccanismi della modulazione dell’adiposità data dai latticini” ha mostrato che le diete ricche di calcio possono aumentare la lipolisi (utilizzo del grasso) e conservare la termogenesi durante la restrizione calorica, causando così la riduzione del peso. Si dice anche che le diete povere di calcio possono far aumentare il grasso corporeo. Accertatevi di assumere 1.200 mg di calcio al giorno.


17) Abbassare i livelli di cortisolo. Un fattore di rischio importante per l’aumento del grasso e soprattutto del grasso addominale è l’ormone cortisolo. Il cortisolo causa una ridistribuzione del grasso corporeo aumentando il grasso addominale. Ridurre lo stress e dormire abbastanza ogni notte può sicuramente aiutare a gestire i livelli di cortisolo per ridurre il deposito di grasso nell’area addominale. Ci sono anche degli integratori potenti e avallati dalla ricerca che possono bloccare il cortisolo! Questi comprendono fosfatidilserina, vitamina C e zinco. Assumendo questi integratori è possibile ridurre i livelli di cortisolo e ciò può ridurre il grasso addominale.


18) Dormire molto. Cercate di fare 8-9 ore di sonno per notte. In uno studio pubblicato sul Tufts University Health & Nutrition Letter, i ricercatori hanno mostrato che i soggetti che dormivano per 7 ore o meno per notte avevano livelli di cortisolo più alti nel pomeriggio rispetto a quando dormivano 9 ore per notte. Il sonno è anche fondamentale per il processo di recupero.

19) Eliminare l’alcol. Uno studio pubblicato nel Journal of Advanced Nutrition and Human Metabolism ha scoperto che i lipidi si accumulano soprattutto nei tessuti in cui è metabolizzato l’etanolo. L’alcol sembra causare maggiore deposito di grasso e rallentare anche il metabolismo. Un’altra ricerca eseguita in Svezia ha scoperto che nel confronto fra astemi e consumatori d’alcol questi ultimi avevano depositi di grasso addominali 2-3 volte più grandi! Ecco perché la chiamano “pancia da birra”.


20) Tenere sotto controllo i livelli di estrogeni. Per gli uomini, tenere sotto controllo i livelli di estrogeni può aiutare a limitare il deposito di grasso specialmente nell’area addominale. Negli uomini, livelli alti di estrogeni possono causare deposito di grasso addominale, gonfiore, ginecomastia (crescita del seno negli uomini) e stanchezza. Gli esperti considerano gli estrogeni fra gli ormoni di deposito del grasso più potenti del corpo. Accertatevi di non avere deficienze di minerali, come calcio o zinco, perché possono essere legate agli estrogeni. Può aiutare anche bere tè verde e mangiare semi di lino.

13/02/2011 01:08
 
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Un saluto a tutte voi regine del forum!!!Le sopraciglia è meglio farle con la cera oppure con la pinzetta?
Sapete la mia estetista usa la cera e poi da una pinzettata quà e la,però poi mi viene per un paio di giorni una leggera irritazione dove ha lavorato!!!
Cosa mi dite? [SM=g1871112]

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"E quando sei convinto,non vergognarti di professre la verità" - Isaac Newton -
13/02/2011 09:03
 
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Re:
Enciclopedia., 13.02.2011 01:08:

Un saluto a tutte voi regine del forum!!!Le sopraciglia è meglio farle con la cera oppure con la pinzetta?
Sapete la mia estetista usa la cera e poi da una pinzettata quà e la,però poi mi viene per un paio di giorni una leggera irritazione dove ha lavorato!!!
Cosa mi dite? [SM=g1871112]





Con la pinzetta si strappano i peli ad uno ad uno, bulbo compreso. E' perciò indicata solo per depilare zone limitate come sopracciglia, baffetti, intorno ai capezzoli, ombelico ed eventualmente inguine,. Utile anche per i ritocchi, specie dopo la ceretta, oppure per liberare peli incarniti. E' consigliabile disinfettare la zona trattata prima e dopo la depilazione.

La ceretta a caldo
E' il rimedio ideale per una peluria folta e spessa. Le cerette a caldo sono costituite da un mix di sostanze (soprattutto resine e cere) che vengono riscaldate e spalmate sulla pelle, allo stato fuso, nella direzione del pelo. Nel solidificare, inglobano il pelo che così può essere estirpato con uno strappo energico; il calore della cera consente al follicolo pilifero di aprirsi, facilitando l'operazione. Per contro, il calore, provocando un vasodilatazione, rende questo metodo controindicato per chi soffre di vene varicose o di fragilità capillare.

www.saninforma.it/Sezione.jsp?idSezione=141&idSezioneRif=139&sez=info&categ=biblioteca&sottoc=bellezza&titolo=Depilazione:%20quale%20metodo%20scegliere?&campID=src_Ceretta%20o%20pinzet...


La ceretta a freddoPiù semplice e più pratica rispetto alla cera a caldo, la cera a freddo deve essere preferita da chi soffre di fragilità capillare e ipersensibilità della cute al calore.

beautyandpassion.blogspot.com/2010/12/ceretta-pinzetta-e-decolorazi...
13/02/2011 15:03
 
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13/02/2011 20:08
 
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Ciao Amalia! grazie per la spiegazione!
Ho chiesto perchè ogni volta mi viene una leggera irritazione che dura di solito un paio di giorni!La mia esttetista da uno strappo con cera calda e poi pinzetta! Mia cognata mi dice che devo usare la pinzetta e basta,ma io ho paura! mi fa male! è peggio dei dolori di parto!!
grazie principessa del forum!! [SM=g7474] [SM=g2037508]
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13/02/2011 20:14
 
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Re:
Enciclopedia., 13.02.2011 20:08:

Ciao Amalia! grazie per la spiegazione!
Ho chiesto perchè ogni volta mi viene una leggera irritazione che dura di solito un paio di giorni!La mia esttetista da uno strappo con cera calda e poi pinzetta! Mia cognata mi dice che devo usare la pinzetta e basta,ma io ho paura! mi fa male! è peggio dei dolori di parto!!
grazie principessa del forum!!
[SM=g7474] [SM=g2037508]


Meglio la pinzetta,credimi! [SM=g27988] L'irritazione potrebbe venire anche a causa della cera calda...

13/02/2011 23:24
 
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Re: Re:
Amalia 52, 13/02/2011 20.14:


Meglio la pinzetta,credimi! [SM=g27988] L'irritazione potrebbe venire anche a causa della cera calda...





Hai ragione,ma fa male! [SM=g7364]
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22/02/2011 20:44
 
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03/03/2011 19:39
 
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La dieta acid-basic


La dieta acid-basic si basa sull'armonia degli elementi che immetiamo nel nostro corpo, un'armonia data dal livello di acidità degli alimenti stessi. Secondo la dieta acid-basic l'organismo tenderebbe naturalmente verso il basico, considerando come valore di riferimento un pH tra 7,5 e 9.

Conseguenza immediata è la limitazione di cibi acidi: quando ingeriamo un determinato cibo, questo può dare una reazione acida e tende a sottrarre sali minerali all'organismo, mentre un alimento alcalino basico, è mineralizzante non sottrae sali minerali all'organismo. La dieta acid-basic si incentra sull'attenzione che si deve prestare all'abbinamento dei cibi.


Dieta acid-basic: alimenti principali


La dieta acid-basic privilegia alimenti basici come ad esempio la soia, il tè verde, la frutta secca, verdura, frutta. Questi alimenti vanno abbianti a sostanze acide come, ad esempio, il pane, la carne, i latticini. In questo regime dietetico si tende a escludere tutti quegli alimenti che hanno subito molte trasformazioni, poiché questo tipo di prodotti che derivano dall'industria agroalimentare sono molto acidi.


Dieta acid-basic: pro e contro


L'attenzione all'abbinamento dei cibi fa in modo che si consumi un pasto equilibrato. Nella dieta acid-basic, poi, la frutta è sempre a tavola, così come la verdura di contorno. Seppure non sia scientificamente provato che ristabilire l'equilibrio interno al corpo comporti dimagrimento, la dieta acid-basic consente di conoscere la proprietà dei cibi ed è un modo diveso per approcciarsi a ciò che si ingerisce. Il movimento è una componente fondamentale sottointesa nello stile di vita di chi segue una dieta acid-basic, perché solo attraverso l'attività fisica si eliminano determinate tossine.


Dieta acid-basic: indicata in caso di


Coloro che consumano il solito piatto di pasta o non hanno fantasia nelle variazioni alimentari possono trarre giovamento e spunti creativi dalle combinazioni alimentari previste dalla dieta acid-basic.


Dieta acid-basic: controindicata in caso di


La dieta acid-basic è controindicata in caso di intolleranze a specifici alimenti o carenza di determinati principi nutritivi.


Dieta acid-basic: fedeli e famosi


"Mi fa mangiare in modo sano e mi aiuta a disintossicarmi", così Kirsten Dunst spiega la dieta acid-basic. La fiamma rossa che accende l'Uomo Ragno, la biondina che lenisce il dolore di Orlando Bloom (Elizabethtown) è una seguace della che misura il pH dei cibi.



www.cibo360.it/dieta/dieta_funziona.htm?campID=src_abbinamento%20de...
04/03/2011 21:38
 
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Le spezie possono fare bene ma attenzione se si usano farmaci

Ad alte dosi possono interferire con il metabolismo
dei medicinali. Ci sono anche dei vantaggi: i chiodi di garofano incrementano l'azione di alcuni antibiotici


Vi è mai venuto in mente che le spezie, dal peperoncino alla cannella, potessero influire sul metabolismo dei farmaci? Il dubbio non è poi tanto peregrino se si pensa che alcune spezie, nel corso del tempo, sono state esaltate, vantandone le proprietà «terapeutiche», mentre altre hanno goduto di cattiva fama e sono state ritenute «pericolose» perché contengono sostanze pungenti o molto aromatiche e, se si esagera, possono risultare irritanti specie in alcuni soggetti. Il primo effetto biologico apprezzato delle spezie è stato quello disinfettante, attribuito, per esempio, (e giustamente) alla curcuma e ai chiodi di garofano, poi se ne è capito quello digestivo, proprio per esempio del pepe.

Spezie e farmaci: le combinazioni da tenere d'occhio

GLI EFFETTI - Più di recente, è stata anche dimostrata l'attività anticancerogena di sostanze come la curcumina, presente nella curcuma e dell'anetolo contenuto nei semi del finocchio.

Provato anche l'effetto antinausea della radice dello zenzero, quello analgesico del peperoncino e quello antidiabetico della corteccia di cannella. Negli ultimi anni, visto anche il reale ruolo «terapeutico» di alcune spezie, la domanda iniziale è stata presa in seria considerazione e sono state messe a punto varie tecniche di laboratorio per valutare la possibile interazione tra queste sostanze aromatizzanti e i farmaci di sintesi. Recentemente, un gruppo di ricercatori giapponesi, guidati da Yuka Kimura, ha pubblicato sul Biological & Pharmaceutical Bulletin, un vasto studio relativo a 55 spezie, in cui si è valutata l’azione sul sistema dei citocromi: le strutture cellulari che metabolizzano i farmaci e che si trovano soprattutto in intestino, fegato e reni. Dalla ricerca risulta che cannella, pepe bianco e nero, zenzero e noce moscata, inibiscono l'attività di questo sistema in particolare a livello dei citocromi 3A4 e 2C9 implicati nel metabolismo della maggior parte dei farmaci. E questo naturalmente fa sì che i medicinali rimangano attivi più a lungo. In alcuni casi questo fenomeno può essere vantaggioso. Per esempio, ricerche importanti dimostrano che la curcumina grazie a questo meccanismo rende più efficaci i chemioterapici. Analogamente, i chiodi di garofano incrementano l’azione degli antibiotici nei confronti dei germi gram negativi. E il pepe, che oltre ad avere la capacità di aumentare la «vita» dei farmaci, ha anche quello di incrementarne l'assorbimento intestinale, può essere sfruttato come veicolo per molecole scarsamente diffusibili.

SVANTAGGI - Ma l’aumento dell’attività dei farmaci causato dalle spezie, assunte ad alte dosi, può rivelarsi viceversa dannoso: per esempio lo zenzero associato agli antinfiammatori può comportare un aumento della loro gastrolesività e l’aglio può ridurre l’ efficacia degli antivirali. La domanda ovvia, a questo punto, è: ma che cosa si intende per «alte dosi»? Va chiarito che l’interferenza con l’attività dei farmaci si può verificare solo quando le spezie vengono assunte in maniera continuativa e a piene dosi, per esempio sotto forma di estratti in integratori o in medicinali, o se ne fa un vero e proprio «abuso» alimentare. Inoltre la possibilità di interazioni dipende anche dal tipo di farmaco. Quelli più sensibili all'azione degli alimenti, frutta, verdura e spezie, sono senz'altro gli anticoagulanti orali: la loro attività può ridursi, con rischio di trombosi, se il paziente mangia troppa verdura, mentre al contrario può aumentare, con rischi emorragici, se abusa di spezie.

Ben vengano quindi le conoscenze scientifiche anche su questi alimenti, apparentemente legati solo alla cucina etnica, al fine di evitarne rischi e sfruttarne appieno le virtù più nascoste.

www.corriere.it/salute/nutrizione/11_febbraio_08/spezie-interferenze-farmaci-firenzuoli_14c9673a-3069-11e0-b267-00144f02aa...
11/03/2011 14:56
 
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Primavera: combattiamo la stanchezza con il movimento

Stanchezza primaverile“Aprile, dolce dormire”. Così recita una definizione popolare, della stessa famiglia cui appartengono altri detti forse scarsamente scientifici ma veritieri, capaci cioè di ritrarre sinteticamente un dato di fatto reale. Aprile è il primo mese dell’anno interamente primaverile, quindi quello in cui la stagione del risveglio della natura fa maggiormente sentire agli esseri viventi la sua diversità dalle precedenti, autunno e inverno. Ma se da un lato il regno vegetale durante la primavera esplode in iperattività, quello animale dimostra particolari segni di stanchezza. Pare infatti, dagli studi condotti da varie équipe mediche e veterinarie in diverse parti del mondo, che la cosiddetta stanchezza primaverile colpisca oltre il 60% degli esseri umani e la maggioranza degli animali domestici.

Una stanchezza antica come l’uomo, forse di più

Questa forma di stanchezza avrebbe origini ataviche, da quando durante la stagione più fredda più o meno tutti gli esseri viventi andavano in letargo. Pare che sia proprio la mancanza di letargo invernale, causata dall’evoluzione, a condizionare questa forma di comportamento e a indurci quella strana sensazione di stanchezza diffusa che proprio nel mese di aprile raggiunge il suo picco. Non si tratta di una vera e propria patologia, anche se i suoi sintomi possono essere simili a quelli di svariate malattie anche gravi; per questo motivo, si consiglia di sottoporsi –particolarmente in primavera- a esami del sangue che sgombrino il campo da eventuali dubbi. La stanchezza primaverile si manifesta infatti con una significativa astenia (dal greco “mancanza di forza”) che indebolisce non soltanto il tono muscolare ma anche il sistema nervoso centrale, togliendo gran parte della forza di volontà e della capacità di concentrazione.

Questione di sincronia

Stanchezza primaverileTradotto in comportamenti quotidiani, il quadro clinico è quello di una forte resistenza ad alzarsi la mattina al suono della sveglia, di un diffuso rallentamento dei movimenti necessari per lavarsi, vestirsi e fare colazione, di un deciso senso di repulsione e insofferenza per tutto ciò che ci può causare stress, come guidare nel traffico cittadino, usare i mezzi pubblici, partecipare a riunioni di lavoro, assistere a lezioni scolastiche, sostenere accese discussioni su argomenti sgraditi.
Pare che risieda proprio nel repentino passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile la causa di questo particolare tipo di stanchezza, provocata dalla fatica che fa il nostro organismo a sincronizzare i suoi ritmi con quelli della natura vegetale che ci circonda.

Niente cure, solo rimedi

Stanchezza primaverileNaturalmente, non trattandosi di una malattia, non esistono cure specifiche ma soltanto consigli per limitare le conseguenze di questo disagio: da studi effettuati, pare che molte persone traggano vantaggio dall’imporsi una vita il più possibile regolare, scandita da orari fissi; che sia opportuno non indulgere ai piaceri della tavola con eccessiva frequenza, evitando comunque per quanto possibile i carboidrati e le proteine, prediligendo frutta e verdura e cibi freschi a quelli conservati; che l’uso moderato di blandi stimolanti come ginseng e guaranà possa contribuire a star meglio...

Muoversi, anche se piove

Ma certamente il miglior rimedio è quello di inserire nelle proprie abitudini quotidiane un’attività fisica progressiva, per evitare che un eccesso di affaticamento possa causare danni a un fisico appesantito e irrigidito dalle pigrizie autunnali e invernali.
Certo, qualcuno potrà obiettare che esiste un altro detto popolare relativo al mese di aprile: “Aprile: ogni goccia un barile”, che ironizza sulla eccessiva piovosità del periodo e ci consiglia di non stare troppo tempo all’aria aperta se non si vogliono rischiare spiacevoli acquazzoni. Ma tutto questo non deve frenare la nostra necessità di esercizio fisico: una piccola palestra a domicilio è quello che ci vuole, visitate il nostro negozio online e conoscerete come fare a dotarvene, spendendo il giusto e traendone il massimo dei vantaggi.

www.adieta.it/salute/primavera-combattiamo-la-stanchezza-con-il-movime...

26/03/2011 18:54
 
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Per colpa della psoriasi
si può anche perdere il lavoro

Un’indagine rivela pesanti condizionamenti. Una patologia su cui pesano ancora troppi pregiudizi

Problemi sul lavoro, carriera spesso compromessa, senso di imbarazzo e vergogna con i colleghi: colpa delle chiazze rossastre che si squamano. A valutare per la prima volta l’impatto della psoriasi negli ambienti di lavoro è lo studio italiano «Daniele», dal nome di Daniele Innocenzi, dermatologo romano, scomparso prematuramente. L’indagine ha coinvolto circa 800 pazienti con psoriasi moderata o grave, in cura presso 29 centri dermatologici pubblici. «I risultati — commenta il coordinatore Fabio Ayala, direttore della Clinica dermatologica dell’Università Federico II di Napoli — evidenziano come la psoriasi moderata o grave possa condizionare una scelta di lavoro futuro o avere implicazioni sulla carriera, ma anche rendere difficile svolgere attività manuali se la malattia ha colpito le mani. Alcuni pazienti hanno dovuto addirittura abbandonare il lavoro o cambiare impiego». Può bastare uno sguardo che si soffermi su una chiazza per sentirsi in imbarazzo o "diversi".

DISAGIO - Riferisce il dermatologo: «Spesso i pazienti raccontano: "I colleghi mi guardano e chiedono che cosa è successo alla mia pelle". Esistono ancora pregiudizi verso questa malattia, che però non è assolutamente contagiosa». Lo studio «Daniele» conferma il pesante impatto della psoriasi anche sulla sfera emotiva, nonché sulla vita di relazione dei malati. Quasi un paziente su due "non si sente più la stessa persona da quando è malato". Due terzi del campione provano vergogna, frustrazione e sono condizionati anche nelle semplici scelte di ogni giorno. «L’80% degli intervistati non pratica alcuno sport e sei pazienti su dieci non vanno in piscina o al mare per evitare di mostrare la propria pelle — sottolinea Concetta Potenza, direttrice dell’Unità operativa di dermatologia del Polo Pontino - Università La Sapienza di Roma — . Inoltre, due pazienti su tre, soprattutto donne, sono condizionati nella scelta degli abiti da indossare. E per un terzo del campione la psoriasi influisce negativamente sulle relazioni intime». Disagi che in parte potrebbero essere evitati. «Le manifestazioni cutanee possono essere ridotte a livelli minimi intervenendo con terapie adatte. Ormai esiste, pressoché per ogni caso, la possibilità di una soluzione personalizzata — dice Ayala — . E non va dimenticata la natura sistemica della psoriasi, che interessa l’intero organismo». Quasi la metà degli intervistati, infatti, soffre anche di un’altra malattia, soprattutto di artropatia psoriasica (un terzo del campione); seguono ipertensione, iperlipemia, diabete.

www.corriere.it/salute/11_marzo_24/psoriasi-discriminazioni-lavoro_fc31bc18-523c-11e0-a034-1db210fa1e...

Dizionario Della Salute

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01/04/2011 15:58
 
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Perdere peso… dormendo!

Cosa c’è di più semplice da fare per perdere peso senza dover impazzire o spendere chissà che cifra in prodotti dimagranti? Non pensarsi troppo e farsi una bella dormita.

Può sembrare strano, ma è quello che suggeriscono gli scienziati della nota organizzazione sanitaria statunitense “Kaiser Permanente”. Certo, al sonno bisogna abbinare una dieta equilibrata e un po’ di esercizio fisico che, detto tra noi, non fa mai male. Però, il sonno recita il ruolo da prima stella: dormire infatti da un minimo di 6 ad almeno 8 ore a notte fa raddoppiare le possibilità di perdere peso, suggeriscono al KP.

Perché il dormire fa, per così dire, perdere peso? Perché, spiegano gli esperti del KP, dormire bene e il tempo adeguato riduce lo stress. E, ridurre lo stress, non solo fa bene alla salute in generale, ma evita di farci cadere in tentazione dal mangiare durante la giornata concedendosi stuzzichini, cibo spazzatura vario e altre atrocità spinti dal desiderio di compensazione.

E questo fatto lo hanno sperimentato con uno studio che ha coinvolto quasi 500 adulti obesi, con età media di 55 anni, che cercavano di perdere almeno 4 chili.

Durante il periodo di follow-up, i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a 22 sedute di consulenza che comprendevano l’indicazione di una dieta atta a ridurre di 500 calorie l’apporto quotidiano, circa tre ore di esercizio fisico la settimana e il compito di tenere un diario sulle proprie abitudini di vita e di sonno.

Dopo sei mesi, il 60% dei partecipanti avevano perso almeno quattro chili e, proprio quelli che avevano avuto più successo, erano gli stessi che avevano dichiarato di dormire regolarmente dalle sei alle otto ore per notte. Gli stessi hanno anche riferito di sentirsi meno stressati.

«Questo studio suggerisce che quando le persone stanno cercando di perdere peso, dovrebbero cercare di ottenere la giusta quantità di sonno e ridurre il loro stress», ha dichiarato il dottor Charles Elder, che ha condotto lo studio pubblicato sull'International Journal of Obesity.

Ecco quindi che vogliamo davvero perdere peso, basta seguire alcune semplici regole dietetiche, fare un po’ di movimento e poi cercare di dormire le ore di sonno adeguate, senza indugiare troppo la sera davanti alla Tv o al computer. [SM=g27988]

www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/395775/

01/04/2011 22:06
 
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Dalla soia un aiuto contro il tumore polmonare
I composti della sostanza aumentano l'efficacia della radioterapia


Gli isoflavoni contenuti nella soia agirebbero producendo un duplice effetto benefico sui pazienti colpiti da tumore al polmone. In primo luogo, tali composti aumenterebbero l'efficacia della radioterapia contro le cellule corrotte, svolgendo nel contempo un'azione protettiva sui tessuti sani che potrebbero accusare danni in seguito della terapia.
Ad affermarlo è una ricerca portata a termine da due centri americani, entrambi della città di Detroit, la Wayne State University School of Medicine e il Karmanos Cancer Institute. Gli scienziati, guidati da Gilda Hillman, hanno pubblicato un resoconto della loro sperimentazione sulla rivista Journal of Thoracic Oncology, la rivista mensile dell'International Association for the Study of Lung Cancer, sottolineando gli effetti benefici di una miscela di tre isoflavoni della soia, vale a dire genisteina, daidzeina e gliciteina.

In precedenza altri studi avevano messo in evidenza il ruolo svolto dalla genisteina nella lotta a questo tipo di carcinoma, ma secondo i risultati di questo studio “la miscela ha un effetto antitumorale maggiore. Gli isoflavoni della soia sono in grado di sensibilizzare le cellule tumorali agli effetti della radioterapia perché inibiscono il loro meccanismo di auto-conservazione. Allo stesso tempo agiscono anche come antiossidanti nei tessuti normali, proteggendoli dai danni accidentali della radioterapia".
Altre ricerche in passato avevano dimostrato l'efficacia della soia nei confronti di altri tipi di tumore, in particolare quello al seno.

www.italiasalute.it/5845/pag2/Dalla-soia-aiuto-contro-tumore-polmon...
06/04/2011 20:53
 
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Sciroppo d’acero, ricco di antiossidanti e povero di calorie

Sciroppo d’acero, ottimo per la salute. In pochi in Italia lo mangiano, ma lo sciroppo d’acero è un alimento molto benefico per la nostra salute in quanto ricco di sostanze antiossidanti. Previene l’invecchiamento e anche alcune malattie particolarmente “difficili”, come quelle tumorali. Lo sostiene uno studio statunitense dell’Università di Rhode Island, che mostra anche come lo sciroppo d’acero sia uno dei dolcificanti meno calorici presenti sul mercato e sembra contenere un composto fenolico particolarmente attivo. Sul Journal of Functional Foods è in corso la pubblicazione dello studio, che ha trovato diversi composti di origine naturale nello sciroppo di acero, composto ottenuto in seguito all’ebollizione della linfa di due tipi di acero, quello da zucchero e quello nero.

La ricerca. I ricercatori americani hanno individuato alcune sostanze estratte dallo sciroppo d'acero del Quebec in grado di inibire due enzimi che idrolizzano i carboidrati. Il composto fenolico in questione è stato denominato, dagli autori dello studio, Quebecol. È da notare che da un’indagine accurata eseguita attraverso la cromatografia spettrale (LC-MS) si è potuto constatare che tale composto non è presente in origine nella linfa dell’acero, ma si forma durante la lavorazione e/o l'estrazione dello sciroppo. Una strepitosa scoperta per la gestione del diabete del tipo 2. I ricercatori hanno presentato i 34 nuovi composti benefici estratti dallo sciroppo d'acero puro: cinque di questi composti sono stati identificati per la prima volta in natura. E' stato riconosciuto loro un ruolo fondamentale per la salute umana assieme ad altre 20 sostanze estratte dal particolare sciroppo.

I benefici dello sciroppo. Il professore Navindra Seeram, che ha guidato la ricerca, precisa: “Lo sciroppo d’acero possiede un forte effetto antiossidante, antimutageno, antiproliferativo di cellule umane e anticancerogeno. A tal fine, il nostro laboratorio ha avviato un progetto di collaborazione per identificare in modo completo i costituenti chimici nello sciroppo d’acero.” Lo sciroppo d’acero e gli altri composti sarebbero dunque in grado di combattere le infiammazioni implicate in diverse malattie croniche come malattie cardiache e diabetiche, in alcuni tipi di tumori e in altre malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


www.newnotizie.it/2011/04/05/sciroppo-dacero-ricco-di-antiossidanti-e-povero-di-...
28/04/2011 21:51
 
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Un tessuto 'antiaderente' per la cura della psoriasi

Si chiama Tepso e si propone come una vera rivoluzione nella cura delle malattie della pelle

Pisa, 28 aprile 2011 - Nuove speranze nella cura delle malattie della pelle. Si tratta di un tessuto ad alta tecnologia realizzato a Prato, che sarà presentato domani a Calambrone nel corso del XXVI congresso nazionale
della società scientifica Sidco.


Il tessuto, spiega una nota dei promotori del congresso, ''è già stato scientificamente sperimentato con pieno successo sulla psoriasi nel corso di alcuni trial clinici ed è il primo al mondo che i pazienti di questa patologia possono indossare senza problemi ricavandone benefici fisici e psicologici: un tessuto tanto particolare da risultare efficace per varie malattie della pelle''.

La nuova terapia si chiama 'Tepso' e il padre scientifico è Giovanni Lo Scocco, primario del reparto di dermatologia dell'ospedale di Prato, che al congresso Sidco presenterà la novità clinica, coinvolgendo fin dall'inizio l'industria tessile pratese. Del resto per i malati di psoriasi cotone, lana, seta, ossia le fibre dei normali indumenti, producono attriti cutanei che portano in generale all'aggravarsi della patologia.

La speciale fluoro-fibra sintetica che ha dato origine a Tepso è chimicamente simile al fondo delle padelle antiaderenti familiari a tutte le cucine: e' impermeabile agli unguenti (quindi di facile gestione), traspirante, liscia, con un coefficiente di attrito quasi nullo. Il tessuto è altamente fresco da sembrare, sempre, appena uscito dal frigorifero e sulla pelle risulta quanto di più leggero e scivoloso.

Il gruppo pratese Lenzi che lo ha prodotto ne ha già fatto una linea di abbigliamento per uomo e donna gia' testate su un gruppo di pazienti con vari gradi di psoriasi.

www.lanazione.it/pisa/salute/2011/04/28/497264-tessuto_antiaderen...
05/05/2011 13:09
 
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Mangiare carboidrati la sera aiuta a dimagrire Articoli correlati

Il consumo di carboidrati durante le ore serali favorisce la dieta- I carboidrati, pane e pasta, nemico giurato di tutte le diete? è questo quello che generalmente si pensa, ma uno studio dell'Università di Gerusalemme afferma esattamente il contrario. Secondo i ricercatori, infatti, l'assunzione di pane e pasta durante le ore serali avrebbe degli importanti vantaggi per la buona riuscita della dieta. Lo studio pubblicato sulla rivista Obesity è stato condotto su un gruppo di 78 fra uomini e donne obesi, sottoposti ad un regime di dieta della durata di sei mesi.

I soggetti sottoposti alla sperimentazione sono stati suddivisi in due gruppi. Entrambi assumevono una dosi giornaliera di circa 1300-1500 calorie, provenienti per il 20 per cento da proteine, per il 30-35 da grassi, per il 45-50 da carboidrati. Ma la differenza era data dalla distribuzione dei carboidrati nel corso della giornata: nel primo gruppo, infatti, i carboidrati erano assunti nel corso dell'intera giornata, mentre nel secondo erano assunti in larga parte durante il pasto serale. I ricercatori hanno così scoperto che il gruppo che consumava pane e pasta a cena aveva registrato una perdita di peso maggiore dell'altro gruppo (11, 6 kg contro 9), riduzione più evidente della circonferenza abbominale e dalla massa grassa, livelli migliori di glucosio e colesterolo nel sangue e una riduzione dell'appettito. Secondo gli studiosi l'assunzione dei carboidrati favorirebbe la secrezione di due ormoni, adiponectina e leptina, quest'ultimo conosciuto come "ormone della sazietà" che è responsabile della riduzione delle percentuali di glucosio e colesterolo e un miglioramento della sensibilità dell'insulina.


www.newnotizie.it/2011/05/04/mangiare-carboidrati-la-sera-aiuta-a-di...
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