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LINK PER CONSIGLI SULLA SALUTE

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23/02/2012 18:24
 
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Re:
mariantonietta55, 23.02.2012 18:10:

e ora come faccio? Copio e incollo?

[SM=g7393]



Per adesso lascia com'è.Se dai uno sguardo ai link per la salute,probabilmente troverai anche qualcosa simile a quello che hai messo tu.Quando hai qualche consiglio utile,non aprire un altro 3D ma mettilo direttamente sulla pagina già esistente..... [SM=g27988] [SM=g1944981] [SM=g1944981]
23/02/2012 18:38
 
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grazie cara!





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...ma quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. ...
(Isaia 40:31)
24/02/2012 09:17
 
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24/02/2012 17:43
 
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Re:
sono una frana [SM=g7393]

per fortuna che non vi arrabbiate!!!!!!!!!
[Modificato da mariantonietta55 24/02/2012 17:52]




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• Tarassaco gr. 40
• Betulla gr. 40
• Carciofo gr. 20

Mettere un cucchiaio da cucina del mix di erbe in una tazza da the’ di acqua bollente e tenere in infusione per 20 minuti.

Filtrare e bere durante la giornata dopo i pasti principali.




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25/02/2012 13:37
 
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TISANA DISINTOSSICANTE
• Tarassaco gr. 40
• Betulla gr. 40
• Carciofo gr. 20

Mettere un cucchiaio da cucina del mix di erbe in una tazza da the’ di acqua bollente e tenere in infusione per 20 minuti.

Filtrare e bere durante la giornata dopo i pasti principali.







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28/02/2012 20:42
 
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Rimedi naturali contro la tosse!

In una situazione di tosse, i condotti respiratori dei polmoni si allineano con le cellule che liberano il muco, che normalmente blocca particelle di polvere. Quando le membrane sono infette e infiammate, la secrezione del muco aumenta e i condotti si irritano. Tossire è l’azione per la quale l’eccesso del muco viene espulso dal corpo.


Curare la tosse con l’uva

L’uva è uno dei rimedi naturali più efficaci per curare la tosse. L’uva è molto utile come mucolitico, e può dare risultati efficienti anche un in paio di giorni. Prendere una tazza di succo d’uva mischiato con un cucchiaino di miele.

Tosse curata con le noci

Le noci sono molto utili per la tosse secca. Lasciare a mollo per tutta la notte sette noci sbucciate. Al giorno dopo vanno grattugiate fino a formare una pasta molto sottile. Aggiungere alla pasta di noci venti grammi di burro e di zucchero. Da prendere di mattina e di pomeriggio.

Cura della tosse con la cipolla [SM=g28002]

La cipolla cruda è molto utile come rimedio naturale per la tosse. La cipolla va tagliata a pezzettini, per poi estrarne del succo. Mischiare un cucchiaino di succo di cipolla con un cucchiaino di miele, e conservarlo per quattro o cinque ore. Da prendere due volte al giorno.

Curare la tosse con l’uva passa

Una salsa preparata con l’uva passa è molto efficacie nel curare la tosse. Per preparare la salsa basta macinare 100 grammi di uva passa con dell’acqua. Mischiare alla salsa 100 grammi di zucchero, e metterla sotto una fonte di calore per farla condensare. Quando raffreddata, prendere venti grammi ogni notte prima di andare a dormire.

Tosse curata con l’anice

L’anice è un altro rimedio naturale efficace per la tosse. Ha la caratteristica di “rompere” il muco. Prendere un te di anice regolarmente.
Dieta

Nei casi più seri, consumare tanto succo di arancia e acqua.
Adottare una dieta a base di frutta fresca per due o tre giorni. Bere sia limonata (senza zucchero) che acqua liscia.
Una volta passati i sintomi più seri della tosse, si può adottare una dieta ben equilibrata, con una enfasi ai cereali e ai vegetali leggermente cucinati.

Evitare caffè, carne, zucchero, condimenti pesanti, bibite, caramelle e tutti i prodotti con zucchero e farina.

Sintomi

Una persona che sta per tossire, avverte una profonda respirazione dentro. Questa azione causa la chiusura della glottide e la contrazione dei muscoli, accumulando pressione nel petto. Di colpo, quando la glottide si apre, una scarica “esplosiva” di aria passa fra i condotti dell’aria, portando con se gli eccessi delle secrezioni, o in alcuni casi, la materia stessa che ha irritato la laringe, la trachea o i bronchi.

Cause della tosse

La tosse può essere causata dall’infiammazione della laringe o della faringe. Può svilupparsi nel petto, e doversi a cambi di temperatura o stagionali.

Tuttavia, la causa reale di questa malattia, è la ostruzione dei tubi bronchiali con la materia inutile. Ciò può essere dovuto a abitudini alimentari non corretti. Il motivo per il quale la tosse si manifesta più frequentemente in inverno è perché in questa stagione si consumano più alimenti che formano catarro, quali pane, carne, zuccheri. Anche lo stare molto coperti di vestiti impedisce la corretta respirazione della pelle.

www.rimedio-naturale.it/tosse.html
28/02/2012 20:49
 
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Sciroppi al Naturale per combattere la tosse, raffreddore, mal di gola e stati influenzali


Non ci sono sciroppi naturali per problemi respiratori come bronchiti, asma, influenza, raffreddore e tosse efficaci come quelli a base di frutta ed erbe, combinati con zucchero o miele.

Questi rimedi casalinghi per la preparazione degli sciroppi, sono tramandati di generazione in generazione fino ai giorni d’oggi.
Sciroppi naturali

Sciroppo di Crescione d’Acqua (Nasturtium Officinale) naturale per la tosse: Schiacciate le foglie di crescione e mettetele in un frullatore per ridurre le foglie in liquido (se necessario aggiungere, da 3 a4 cucchiaini di acqua). Filtrare ed aggiungere tre cucchiaini di miele scuro. Conservare in frigorifero in contenitori di vetro scuro. In questo modo le sue proprietà attive saranno più efficaci quando si inghiottirà. Prendete un cucchiaio di sciroppo tre volte al giorno.

Sciroppo fragola naturale per mal di gola: Frullate tre cucchiai di miele d’arancia e cinque fragole di grandi dimensioni. Mettete il composto in un pentolino e mettete sul fuoco, riducendo il tutto alla consistenza dello sciroppo. Prendere un cucchiaio da tavola tre volte al giorno.

Sciroppo di ananas al naturale, per raucedine e mal di gola: Prendete mezzo ananas e tagliatelo a fette e mettetelo in una tazza con tre cucchiaini di zucchero o miele. Lasciate riposare per un’ora. mettete in forno a 160° fino ad avere l’ananas dorato. Togliete e lasciate raffreddare e successivamente, filtrate lo sciroppo in un vasetto. Prendete un cucchiaio due volte al giorno. Potete prendere lo sciroppo con un pezzo d’ananas “cotto”.

Sciroppo naturale di limone e l’aglio per il mal di gola. Prendete 6 spicchi d’aglio e il succo di 1 limone e una cipolla. Tritate gli ingredienti in un frullatore con un bicchiere di acqua fredda. Mettete in un pentolino e portate ad ebollizione, aggiungete tre cucchiai di miele scuro. Filtrare e versare in un contenitore di vetro scuro. Conservate in frigorifero e prendere un cucchiaio tre volte al giorno.

Sciroppo naturale con lo Zensero, per raffreddore: Mettere 1 tazza d’acqua e un cucchiaio di zenzero in polvere in un pentolino, portate ad ebollizione, quando l’acqua inizia a bollire, aggiungete 1/2 bicchiere di succo d’ananas (o qualche fetta d’ananas fresco). Lasciate sul fuoco fino a quando non acquista una consistenza densa. Conservare in un contenitore di vetro e, se possibile in frigorifero. Prendete tre cucchiai al giorno.

Sciroppo di Ravanello naturale per l’asma e la bronchite: Lavare due ravanelli. Tagliateli nella parte superiore e poi fate lo stesso con la base. Togliere la polpa dal centro, facendo una cavità. Impastare il centro e mescolare con due cucchiai di miele. Riempire la cavità di ogni ravanello con questa preparazione. Coprire e lasciare riposare per 24 ore, tagliare il ravanello in quattro pezzi e conservate in frigorifero. Utilizzate un pezzetto ogni giorno, aggiungete due cucchiaini di succo di limone prima di mangiare.

Sciroppo di limone e zenzero naturale contro il freddo e l’influenza: Prendete un limone lavatelo e tagliatelo in quattro pezzi. In una piccola casseruola, a fuoco medio mettere un bicchiere d’acqua e tre cucchiai di zucchero di canna fino ad ottenere un caramello. Aggiungere i pezzi di limone, mescolando bene. Aggiungere cinque chiodi di garofano, 1 cucchiaio di zenzero e della cannella. Lasciate bollire per circa 5 minuti. Aggiungere tre foglie di menta togliere dal fuoco e coprire. Lasciate riposare per 20 minuti.
Prendere un cucchiaio da tavola calda al mattino e prima di coricarsi.

Sciroppo espettorante naturale: Mescolate mezzo cucchiaino di pepe di Caienna, due cucchiai di miele, 1/4 di tazza di aceto di mele e un 1/4 di tazza d’acqua. Prendere 3 cucchiai al giorno.

Sciroppo naturale per il raffreddore e l’influenza: Mettete un cucchiaino di rafano tritato e un granello di senape in una tazza di acqua bollente per 20 minuti. Filtrare ed aggiungere del miele, abbastanza per formare uno sciroppo. Prendete 2 volte al giorno.

Sciroppo naturale di rapa contro bronchite: Lavate e tagliate a strisce uno rapa. Prendete 1/2 tazza di zucchero di canna, e in una ciotola create degli strati alterni di rapa e poi uno di zucchero e così via. Versate un goccio di aceto di mele, coprire con un panno e lasciate riposare per 12 ore. Conservare in frigorifero. Prendere tutti i giorni al mattino e prima di coricarsi.

Frutto della Passione, sciroppo naturale contro tosse e sinusite: Prendete due foglie di menta e quattro frutti della passione. Tagliate il frutto della passione nel centro e togliete tutta la polpa. Mettere gli ingredienti in una pentola e scaldate fino a creare una melassa. Lasciate raffreddare. Scolare e mettere lo sciroppo in un contenitore di vetro scuro. Conservare in frigorifero. Prendete un cucchiaio tre volte al giorno. Se lo si desidera, aggiungere il succo di mezzo limone, quando si prende lo sciroppo.

Cipolla e limone, sciroppo contro la bronchite: Tagliate a fette una cipolla. Mettete in un recipiente di vetro e coprite con 1/2 tazza di miele e il succo di due limoni, mescolate bene. Coprire e lasciare riposare per 24 ore. Scolare e mettere lo sciroppo in un contenitore di vetro scuro. Conservare in frigorifero. Prendete un cucchiaio tre volte al giorno.

Sciroppo naturale per combattere la tosse secca persistente: Fate bollire un cucchiaino di semi di anice, del timo secco in due tazze di acqua, per dieci minuti (se desiderate, potete aggiungere un cucchiaio di liquirizia). Una volta trascorsi i dieci minuti, aggiungete una tazzina di zucchero di canna in un liquido caldo. Prendere tre volte al giorno caldo.

Sciroppo per la tosse: Tritate un mandarino e aggiungete mezzo bicchiere d’acqua. Aggiungete 1 cucchiaio di miele. Prendete un cucchiaio di questa preparazione più volte al giorno.

Addiooooooo Tosse!
[SM=g7422]








www.rimedinonna.com/2604-sciroppi-al-naturale-per-combattere-la-tosse-raffreddore-mal-di-gola-e-stati-infl...
01/03/2012 19:48
 
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I dieci punti contro lo smog

Gli epidemiologi: «Le leggi europee non tutelano la salute».
In Italia si perdono 13 mesi di vita a causa dell'inquinamento



IL DECALOGO

1 - I cittadini europei hanno diritto a un'aria sana, tanto quanto ne hanno al cibo e all'acqua priva di rischi sanitari. Detto così sembra una banalità, ma gli specialisti europei fanno notare che la direttiva europea che fissa attualmente i limiti di legge degli inquinanti (la 2008/50) non tutela in realtà la salute, ma è piuttosto un compromesso fra il voler minimizzare il danno sanitario e obiettivi realistici di tipo politico e tecnologico. Basti dire che il limite (che vale anche per la legge italiana) di 25 microgrammi /metro cubo per le polveri più sottili (2,5 micron) non è sufficiente a proteggere da rischi di tumori e infarti. Le linee guida dell'OMS, peraltro, sono di due volte e mezzo più restrittive, e anche la legislazione statunitense è più cautelativa. Senza contare che, in grandi città come Milano e Roma, i limiti di legge vengono costantemente superati. Stesso discorso vale per l'ozono: il limite in vigore in Europa è di 120 microgrammi/metro cubo (che non può essere superato per più di 25 giorni all'anno). Ebbene, questo limite è molto lontano dalla soglia precauzionale fissata dall'OMS (100 microgrammi/metro cubo), anch'esso peraltro non esenta da conseguenze sanitarie.

2 - Con i limiti consentiti attualmente in Europa (e i noti sforamenti), l'OMS ha stimato una perdita media di vita di 8,6 mesi pro capite (da un minimo di 3 mesi in Finlandia a un massimo di 13 mesi in Belgio e in Italia). Un conto pesantissimo, inaccettabile, che deve convincere le autorità nazionali ed europea a porre la riduzione dell'inquinamento atmosferico fra le priorità di salute pubblica.

3 - Ma su cosa conviene concentrare le nuove politiche? Gli esperti europei individuano due sostanze killer principali: il particolato fine (PM2,5) e l'ozono. E a sostegno della loro tesi citano una stima dell'American Cancer Society statunitense, pari a un incremento del 6-8% di mortalità a lungo termine per ogni aumento di 10 microgrammi/metro cubo di particolato fine. In soldoni, questo equivale (negli Stati Uniti, ma in Europa potrebbe valere qualcosa di simile) a più 130.000 morti in più all'anno a causa del particolato e 23.700 morti in più per l'esposizione all'ozono.

4 - Ci sono poi sostanze inquinanti scoperte relativamente da poco che hanno un effetto nocivo molto vicino alle fonti inquinanti, e che dunque esercitano il massimo danno nelle strade più trafficate e nelle residenze (e scuole) limitrofe. Sono le polveri ultrasottili e il Black Carbon, cioè il carbonio incombusto che esce dai tubi di scarico delle automobili.

5 - Anche le polveri più grossolane che vengono sollevate dalle auto da terra, e che sono frutto dall'usura di freni e pnuematici, esercitano un danno, soprattutto respiratorio. Vanno meglio studiate nei loro effetti, e minimizzate sia con opportuni miglioramenti tecnologici e trattamenti delle strade, sia evitando, per esempio, di spargere sui fondi stradali sabbie e altre sostanze che vanno ad alimentare l'inquinamento complessivo dell'aria.

6 - Un'altra fonte di inquinanti sono i motori Diesel, anche quelli dotati di filtri antiparticolato. Per complessi meccanismi chimico-fisici succede infatti che questi motori, soprattutto nelle condizioni di guida urbana, rilascino quantità notevoli di biossido di azoto, ben al di sopra dei limiti di legge, con danni notevoli a cuore e polmoni.

7 - Dobbiamo poi fare i conti con l'effetto combinato dell'aumento di temperatura dovuto al cambiamento climatico e lo smog. Le sempre più frequenti ondate di calore portano alle stelle le concentrazioni di ozono, con effetti consistenti in termini di mortalità, ricoveri e riacutizzazioni di asma nei bambini e nella popolazione più suscettibile alle allergie respiratorie. Non solo, il caldo favorisce anche gli incendi boschivi e le velenosissime nuvole di inquinanti che questi generano.

8 - Un'attenzione particolare va riservata anche alla combustione delle biomasse, sdoganate anche in Italia come fonti energetiche “sostenibili”, ma in realtà spesso molto inquinanti. Da temere sono soprattutto gli impianti più piccoli e senza controlli e filtri adeguati. Meglio, secondo gli esperti costruire centrali a biomasse più grandi e tecnologicamente avanzate.

9 - I limiti dettati dalle leggi nazionali antismog ingenerano nella popolazione un falso senso di sicurezza. Non si creda che rispettando questi non si abbiano conseguenze sulla salute. Purtroppo i limiti di sicurezza per il particolato, l'ozono, gli idrocarburi incombusti, gli ossidi di azoto, sono molto, ma molto bassi. Ben lontani, ancora da quelli che quotidianamente respiriamo, e che attualmente sono responsabili di 625 milioni di giorni di malattia all'anno nel vecchio continente.

10 - Ed ecco allora l'ultimo punto, il più politico del documento della Società europea di medicina respiratoria, un vero ultimatum lanciato agli amministratori, a partire dagli euroburocrati: le prossime leggi e direttive devono essere molto più cautelative e stringenti, gli investimenti molto più consistenti, e la qualità dell'aria deve diventare una priorità per la salute pubblica. Come in parte lo è diventata nelle più draconiane leggi statunitensi. Tutto ciò avrà costi straordinari? «E' vero» conclude il coordinatore del decalogo Bert Brunekreef. «Ma ancora più straordinari saranno i risparmi sanitari e i disagi e le malattie risparmiati alla popolazione».

www.corriere.it/salute/12_marzo_01/decalogo-smog-carra_f1aa618c-637a-11e1-b5fe-fe1dee297a...
26/03/2012 11:56
 
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I benefici della sauna sono svariati, eccone alcuni:

aiuta a scaricare la tensione nervosa e l'ansia, pertanto è consigliata per chi è particolarmente stressato.

la pelle si depura attraverso la sudorazione (con cui si eliminano acidi e tossine) rivelando una pulizia profonda ma delicata dell'epidermide.

aiuta a diminuire l'inestetismo della cellulite.

può essere indicata in caso di patologie localizzate (traumi muscolari e/o osteoarticolari) in virtù dell'effetto decontratturante sulla muscolatura

Possibili controindicazioni della sauna:

La sauna è sconsigliata in casi come pressione troppo alta o troppo bassa, in presenza di disturbi cardiaci o della circolazione, durante stati febbrili, in caso di fenomeni infiammatori cutanei (anche per il rischio di trasmetterli agli altri), in presenza di varici, etc etc. Pertanto si consiglia un consulto medico prima.
Consigli per fare una buona sauna:

Una buona regola prima di fare la sauna è di fare una doccia a temperatura ambiente per aprire i pori della pelle e rilassarsi; dopodiché si entra bagnati per qualche minuto nella sauna, poi si esce nuovamente per fare un'altra doccia più fredda e quindi si rientra nella sauna stessa.

Solitamente si consiglia di non superare 15-20 minuti e comunque di adattare il proprio corpo a gradi e con tempi più brevi, per evitare disturbi della pressione arteriosa.

La sauna si può fare quando si vuole, ma per ottenere il massimo beneficio è consigliabile farla con tranquillità, non a stomaco vuoto o troppo pieno, evitando quindi i cibi pesanti e le bevante alcoliche.

www.inerboristeria.com/sauna-benefici.html

www.dieta-bellezza.it/2010/10/saunacome-si-fa/
[Modificato da Amalia 52 26/03/2012 12:01]
31/03/2012 18:43
 
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Lo zenzero: un vero alleato del benessere
Quando si pensa alla radice dello zenzero viene immediatamente in mente il Natale ed i biscotti di zenzero. Ma c'è molto di più in questa radice. Sorprendentemente scopriamo che lo zenzero è un vero e proprio alleato del benessere e della bellezza. È aromatizzante per cibi ricchi di sapore, è profumo, digestivo, stimolante, antireumatico. Elimina i gas intestinali, migliora la circolazione del sangue e allevia il mal di denti e il mal di testa. È efficace contro la stanchezza e l'affaticamento, nelle sindromi da perdita di memoria. Può essere adoperato per favorire la crescita della flora batterica intestinale e contrastare così colite, stitichezza e diarrea. È utile, inoltre, per contrastare la nausea, in particolare quella dovuta a viaggi (mal d'auto, mal di mare ecc.) e alla gravidanza. Anche i crampi provocati da dolori di stomaco o da dolori muscolari sono alleviati dal consumo regolare di questa spezia. Ma come si fa a relegarlo solo a dolci e biscotti? Vediamo come utilizzare lo zenzero per regalarci momenti di benessere e bellezza.

Lo zenzero ha la facoltà di levigare la pelle. Occorrono due bicchieri di sale, della scorza d'arancia grattugiata (nella misura di due cucchiai), dello zenzero fresco. Si massaggia sul corpo con movimenti circolari e poi si lava via con una doccia. Alla mistura si può anche aggiungere dell'olio di mandorle, dalle proprietà emollienti.

- Per rinforzare i capelli occorrono un cucchiaio di succo di zenzero, uno di olio di sesamo e uno di succo di limone. Con questo composto si effettua un massaggio sul cuoio capelluto e poi si procede al risciacquo. Con lo stesso composto si può fare un impacco da lasciare in posa sulla testa per circa tre minuti. Si applica dopo lo shampoo, si avvolge intorno alla testa della pellicola da cucina, si lascia in posa poi si lava via risciacquando con cura.

Combattere la caduta dei capelli? Si può!

Lo zenzero ha la facoltà di illuminare l'incarnato del viso. Si mescolano due cucchiai di zenzero grattugiato e del succo fresco di melograno. Si applica il composto sul viso e si tiene in posa per una ventina di minuti. Si lava via con acqua fresca. Un'altra maschera dall'effetto illuminante è costituita da zenzero più succo d'arancia, un cucchiaio di yogurt e uno di miele. Si mescola, si applica sul viso ben lavato, si lascia in posa non meno di venti minuti, si lava via con acqua fresca.

Coadiuvante nella perdita di peso: si deve masticarne un pezzetto ogni giorno. Lo zenzero ha un effetto termogenico, cioè aiuta a bruciare calorie. In più, apportando benessere alla flora intestinale e contrastando nausee, coliti e stitichezze dona un senso di benessere a tutto l'organismo. Si può anche preparare un infuso macerando un pò di radice in acqua bollente per circa cinque minuti.

La silhouette ideale? Parte dalla nostra testa

Lo zenzero è anche un ottimo detossinante per la pelle. Sta alla base di molti trattamenti proposti nei centri ayurvedici. Questi trattamenti hanno lo scopo di ripulire l'organismo da tossine ed impurità. Il corpo viene strofinato a secco con un prodotto su base naturale fatto di erbe, zenzero e oli vegetali. Si può riproporre quest'effetto anche a casa mescolando della curcuma al nostro zenzero. Si fa scaldare la miscela nel microonde per un paio di minuti, si massaggia sul corpo con movimenti circolari, poi si lava via.

it.lifestyle.yahoo.com/blog/i-feel-good/proprieta-zenzero-161034...

01/06/2012 17:26
 
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Il tempo delle ciliegie: si portano via dolori e infiammazione


Le ciliegie, in particolare le visciole, sono un importante fonte di antinfiammatori

Un tipo di ciliegie selvatiche, ritenuto meno pregiato, contiene invece alti livelli di antinfiammatori che possono aiutare le persone affette da dolori cronici, artrosi o osteoartrite. Ma anche combattere l'infiammazione generale dell'organismo

Le ciliegie stanno maturando sugli alberi e questo è proprio il momento migliore per gustarsele. E c'è un tipo di ciliegia che dovremmo prendere in considerazione per la nostra salute: cresce spontaneo, è considerato il “parente povero” delle ciliegie classiche, e si chiama visciola. E proprio questa specie è stata ritenuta dagli scienziati tutt’altro che “povera”, anzi… è il tipo di ciliegia con il più alto contenuto di sostanze antinfiammatorie che possono essere molto utili nel combattere proprio l’infiammazione del corpo e i dolori – in particolare quelli dovuti a osteoartrite e artrosi.

Le visciole hanno il «più alto contenuto di sostanze antinfiammatorie di qualsiasi cibo – commenta la dottoressa Kerry Kuehl dell’Oregon Health and Science University – Con milioni di persone alla ricerca di modi per gestire in modo naturale il dolore, c’è la promessa che le visciole possono aiutare, senza gli effetti collaterali spesso associati con i farmaci per l’artrite».

Lo studio dei ricercatori della OHSU è stato presentato durante l’American College of Sports Medicine Conference (ACSM) che si tiene a San Francisco dal 29 maggio al 2 giugno 2012. Ed è stato condotto su 20 donne di età compresa tra i 40 e i 70 anni, tutte affette da artrosi infiammatoria.
Le partecipanti sono state invitate a bere del succo di visciola due volte al giorno per tre settimane, per poi essere sottoposte a indagine per valutare se e come l’assunzione del succo avesse sortito qualche effetto.

I risultati hanno mostrato che vi erano significative riduzioni degli importanti marker dell’infiammazione. Gli effetti si sono mostrati più evidenti nelle donne che avevano i più alti livelli di infiammazione all’inizio dello studio.
L’autore principale dello studio, dottoressa Kuehl, ha dichiarato di essere «incuriosita dal potenziale di un vero alimento nell’offrire un potente beneficio antinfiammatorio, soprattutto per gli adulti attivi».

I livelli di antiossidanti contenuti in questo tipo di ciliegia pertanto si mostrano come una soluzione naturale e gradevole per combattere i dolori causati, in questo caso preso in oggetto dallo studio, dall’artrite da usura delle articolazioni che è spesso causa di lesioni e dolori anche molto forti.

La capacità antiossidante e antinfiammatoria delle visciole è stata paragonata agli effetti di ben più noti farmaci antidolorifici.
Già precedenti studi avevano suggerito come le visciole fossero un alimento funzionale con molte proprietà benefiche. In particolare, uno studio della Università degli Studi di Medicina Integrativa del Michigan, e di cui abbiamo dato notizia, suggeriva che le ciliegie possono «offrire vantaggi come la riduzione dei fattori di rischio per le malattie cardiache e l’infiammazione».

Insomma, non lasciamoci sfuggire l’occasione di assaporare un bel po’ di rosse e dolci ciliegie.



www3.lastampa.it/benessere/sezioni/alimentazione/articolo/lstp...
02/06/2012 22:02
 
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Ronzii nell’orecchio? Ecco tutti i segreti
Chris Martin, leader dei Coldplay, è sempre in mezzo al rumore. Ma alle sue orecchie ci tiene, e le protegge dai tanti, troppi decibel a cui sono continuamente sottoposte, fra concerti e registrazioni. Così è entrato a far parte della campagna Action On Hearing Loss, per sensibilizzare tutti, ma soprattutto i giovani, sui rischi dell’ascolto di musica a un volume eccessivo, soprattutto se in cuffia.

Per chi ha questa abitudine, e magari vive un momento di stress, il pericolo si chiama acufeni, ovvero suoni che nascono nelle orecchie senza alcun motivo esterno che li generi. Si manifestano in forme diverse: c’è chi percepisce ronzii, chi veri e propri fischi, chi lo scorrere di un ruscello, chi mormorii. «Gli acufeni si possono definire come “sensazioni uditive fantasma” o, più precisamente, come sensazioni sonore che si avvertono soggettivamente, in assenza di uno stimolo sonoro ambientale» spiega Guido Conti, docente all’Istituto di Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università Cattolica del S. Cuore - Policlinico Gemelli di Roma «questa definizione vale per tutti gli acufeni, indipendentemente dalle caratteristiche sonore che possono variare e li fanno descrivere dal paziente come simili ad un fischio, un ronzio, un soffio, un fruscio, una pulsazione o a fenomeni sonori più complessi. Sono un disturbo comune di cui il 50-60% della popolazione ha sofferto almeno una volta. Di questi, il 10-20% li accusa in modo protratto e nel 2-3% dei casi diventano invalidanti per condurre una vita normale». «Vanno però distinti dalle allucinazioni uditive» continua l’esperto «che corrispondono a sensazioni sonore più strutturate come voci o elementi musicali e che possono associarsi a disturbi neurologici o psichiatrici».

Quando “qualcuno ci pensa” perché ci fischiano le orecchie, nella maggior parte dei casi siamo di fronte ad un problema del tutto normale e occasionale. La situazione cambia quando il problema si ripresenta spesso. Anche perché sotto accusa non ci sono solo i rumori eccessivi e prolungati ma anche, ad esempio, la presbiacusia, cioè la perdita d’udito che si verifica nelle persone anziane.

Particolare attenzione va prestata anche ai farmaci: esistono infatti medicinali che possono dare come effetto indesiderato proprio questo disturbo. Capita con alcuni medicinali per la profilassi della malaria, alcuni diuretici utilizzati per abbassare la pressione e certi antibiotici. Ancora: pur se può apparire curioso, occorre un pizzico di attenzione anche a tavola e nei vizi: alcune ricerche - riportate nel nuovo volume “Acufeni: manuale di sopravvivenza” di Jane L. Henry e Peter H. Wilson - dimostrano che nicotina, alcol e caffeina in dosi elevate possono anche essere associati alla comparsa di acufeni.

Infine esistono diverse malattie che possono manifestarsi anche con questi sintomi uditivi: capitano di più in chi soffre di sindrome di Ménière, di alterazioni della funzione della tiroide, di bruxismo e in chi ha problemi di circolazione.

«Gli acufeni non devono preoccupare, sia chiaro» precisa Conti «ma allertare sì. Innanzitutto vanno considerati un sintomo di un’alterazione del sistema uditivo la cui natura e gravità non sono necessariamente in rapporto con la gravità degli acufeni. Detto questo, soprattutto se persistenti e localizzati in un solo orecchio, devono spingere il paziente a consultare un medico audiologo. Perché provvedimenti clinici esistono e non è vero che con gli acufeni bisogna convivere».

Tra le moltissime cure disponibili, da scegliere caso per caso, ci sono anche veri e propri “generatori di suono”. Si tratta di piccoli strumenti, simili ad un apparecchio acustico, che trasmettono suoni all’orecchio per coprire i fastidiosi rumori oppure ridurne la percezione. Possono essere anche fissi ed essere applicati in camera da letto, per creare un ambiente in cui è più facile riposare.

www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2012/05/28/APiNXkbC-ronzii_segreti_orecchio.shtml#axzz1...

La terapia! [SM=g27988]

www.acufene.it/load.php?page=comesicurano
08/06/2012 13:36
 
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La vitamina contro l'obesità si nasconde anche nella birra


Anche la birra può aiutare a dimagrire e lo fa fornendoci una molecola molto piccola, difficile da trovare in natura e ancora più difficile da sintetizzare in laboratorio. Il nome dell'ingrediente magico è nicotinamide riboside. Si tratta di una vitamina presente nel latte che secondo i ricercatori dell'Ecole Polytechnique Federale di Losanna (Svizzera) e del Weill Cornell Medical College di New York (Stati Uniti) è presente anche nella birra.

Gli scienziati ne hanno svelato le proprietà in uno studio, pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, in cui hanno alimentato dei topi con un mangime ad alto contenuto di grassi. Gli animali nel cui cibo è stata aggiunta la nicotinamide riboside ingrassavano il 60% in meno rispetto agli altri topi coinvolti nella ricerca. Secondo Johnan Auwerx, coordinatore dello studio, “la nicotinamide riboside sembra giocare un ruolo nella prevenzione dell'obesità”.

Oltre a questo effetto anti-obesità i ricercatori hanno osservato che la vitamina riduce anche i sintomi dello sviluppo del diabete e, dopo 10 settimane di assunzione, migliora la forza dei muscoli a tal punto che i benefici sono rilevabili anche osservando le fibre muscolari al microscopio

L'azione esercitata dalla vitamina è simile a quella del resveratrolo, potente antiossidante contenuto nel vino: la molecola viene intrappolata nella cellula, dove potenzia il metabolismo senza dare, apparentemente, effetti collaterali. “Sembra che le cellule usino ciò di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno, mentre il resto viene messo da parte senza essere trasformato in qualche composto dannoso”, ha spiegato Carles Canto, coautore della ricerca.

Gli esperimenti condotti suggeriscono che l'aumento delle concentrazioni della molecola migliori l'attività dei mitocondri, le “centrali energetiche” della cellula coinvolte anche nei processi di invecchiamento. Per questo la stimolazione dei mitocondri con la nicotinamide riboside potrebbe anche avere degli effetti sulla longevità. Tuttavia, Auwerx ha precisato che “al momento non possiamo nemmeno misurarne le concentrazioni nel latte, perciò è impossibile sapere quanto ne bisognerebbe bere per poterne osservare gli effetti”.

salute24.ilsole24ore.com/articles/14378-la-vitamina-contro-l-obesita-si-nasconde-anche-nel...
[Modificato da Amalia 52 08/06/2012 13:38]
06/07/2012 06:55
 
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Cosa mangiare contro l'afa: il decalogo del ministero Salute
Privilegiare la colazione agli altri pasti quotidiani, aumentare il consumo di verdura di stagione e yogurt, preferire il sale iodato, bere un litro e mezzo di acqua al giorno e rispettare le modalita' di conservazione degli alimenti. Sono alcune regole contenute nel decalogo alimentazione estate 2012 "E...state Ok con la nutrizione", presentato oggi al ministero della Salute. Dieci consigli facili da ricordare e semplici da seguire, in vacanza o in citta' per trascorrere al meglio l'estate e perche' no? comprendere meglio i cibi e assumerli in modo consapevole. Ecco le regole d'oro: 1) Rispettare quotidianamente il numero e gli orari dei pasti, soprattutto la prima colazione, che deve essere privilegiata rispetto agli altri pasti; 2) Aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione e yogurt (senza zuccheri aggiunti), ma non trascurare la frutta secca (mandorle, noci...) ricca di grassi 'buoni', minerali e fibre, senza ovviamente esagerare, perche' ricca di calorie; 3) Preparare i piatti con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori, dati dalle sostanze ad azione antiossidante (vitamine, polifenoli...); 4) Moderare il consumo di piatti elaborati e ricchi di grassi, meglio condire con olio d'oliva a crudo; 5) Privilegiare cibi freschi, facilmente digeribili e ricchi di acqua e completare il pasto con la frutta, regola da seguire quando si consuma "al sacco", non esagerando con gli spuntini salati o zuccherati; 6) Consumare un gelato o un frullato puo' essere un'alternativa al pasto di meta' giornata; 7) Evitare pasti completi con primo, secondo e contorno quando, durante soggiorni in albergo o in viaggio, e' piu' facile che si consumi al ristorante sia il pranzo che la cena. Optare quindi in una delle due occasioni per piatti unici bilanciati: alcuni degli abbinamenti possibili sono pasta con legumi e/o verdure, carne/pesce/uova con verdure. 8) Consumare poco sale e preferire sale iodato, ne bastano 5 grammi, e per gli ipertesi puo' essere utile consumare sale iposodico o asodico; 9) Rispettare le modalita' di conservazione degli alimenti, mantenere la catena del freddo e ricordare che cibi conservati a lungo in frigorifero rischiano un peggioramento nutrizionale e una contaminazione da microrganismi; 10) Bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, moderare il consumo di bevande con zuccheri aggiunti e limitare il consumo di bevande moderatamente alcoliche come vino e birra, evitare le bevande ad alto contenuto di alcol. Il decalogo sara' affisso in oltre 60mila tra studi medici di famiglia e farmacie, e pubblicato nelle riviste specializzate per operatori del settore, oltre al settimanale 'Tv sorrisi e canzoni' per poter raggiungere circa 4 milioni e mezzo di cittadini.

salute.agi.it/primapagina/notizie/201207051520-hpg-rsa1043-caldo_cosa_mangiare_contro_l_afa_ecco_decalogo_minister...
17/07/2012 21:26
 
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Infezioni mortali, il tè aiuta a combatterle


Il tè è stato dimostrato possedere proprietà antibatteriche capaci di agire anche contro agenti patogeni mortali

Alcune sostanze presenti nel tè possono aiutare a combattere le infezioni mortali come quelle ospedaliere da Clostridium difficile (C.diff), resistente alle terapie antibiotiche


Il tè è ricco di sostanze benefiche per l’organismo. Lo attestano diversi studi che ne hanno per esempio evidenziato le proprietà antiossidanti. A queste, oggi, un nuovo studio dei ricercatori dell’Università di Cardiff (Uk) aggiunge potenzialità antibiotiche che potrebbero aiutare a combattere una nota infezione mortale che in genere si contrae in abito ospedaliero. L’infezione è causata da un noto batterio che ha per nome Clostridium difficile (C.diff) e che è appunto difficile da trattare in quanto ha sviluppato una resistenza agli antibiotici.

Ad avere proprietà potenzialmente attive contro le infezioni sarebbero i polifenoli che, nello studio in questione, avrebbero agito contro il superbatterio mortale causa di migliaia di decessi ogni anno. L’infezione da Clostridium difficile si caratterizza per i sintomi inziali di grave diarrea e altri seri disturbi intestinali che alla fine causano la morte di chi la contrae. Ma lo studio ha mostrato che le sostanze contenute nel tè riescono a uccidere diversi tipi di batteri, tra cui, pare, anche quello dell’Antrace.

Il dottor Will McCully e colleghi della CU hanno sottoposto a trattamento con il tè 79 ceppi batterici di Clostridium difficile sviluppatisi tra il 2000 e il 2011. Le varietà di tè utilizzato erano 33 e provenivano da diverse parti del mondo: questo per valutare le differenze di azione dei vari tipi di tè.
«Ci sono molte diverse varietà di tè – spiega nel comunicato CU il dottor McCully – di cui le più comuni sono il tè nero e il tè verde. Tuttavia, queste diverse varietà sono tutte della stessa pianta e l’unica differenza è il modo in cui vengono elaborate le foglie raccolte».

I risultati dei test condotti in laboratorio hanno mostrato una maggiora attività antibatterica del tè verde, rispetto al tè nero. Questo, secondo gli scienziati, sarebbe dovuto al processo di lavorazione delle foglie che può modificare le proprietà del tè stesso.

Già un precedente studio aveva messo in evidenza come il tè fosse attivo nel combattere i batteri; questo ulteriore studio più mirato ha confermato come le sostanze attive possano aggredire il batterio mortale diventando una potenziale arma per fermarne l’avanzata.
In attesa che i ricercatori creino un trattamento a base delle sostanze attive del tè possiamo continuare a bere il nostro tè sapendo che, tra gli altri, può proteggere l’intestino dagli attacchi dei batteri patogeni.

www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina/articolo/lstp...
25/07/2012 08:16
 
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Scoperta un’alternativa efficace agli antibiotici

Paragonata dagli scienziati a un disco volante, la proteina PlyC è in grado di uccidere i batteri patogeni meglio di molti antibiotici

Dopo 40 anni di ricerche un team di scienziati decifra il codice atomico di batterio killer, una scoperta che può essere utilizzata nel trattamento delle infezioni batteriche al posto degli antibiotici

Fin dal 1919 si stavano studiando gli effetti dei cosiddetti batteriofagi, una specie di virus che attacca i batteri patogeni e li distrugge. La ricerca fu tuttavia abbandonata quando, nel 1940, furono scoperti gli antibiotici. Da allora sono sempre stati loro i farmaci utilizzati per curare le infezioni tuttavia, come sappiamo, nel tempo hanno mostrato anche i loro limiti. Tra questi vi sono la resistenza sviluppata da alcuni batteri e altri effetti indesiderati che, di fatto, li rendono inefficaci contro alcuni agenti patogeni. Da qui la necessità di trovare alternative adeguate.

Ecco pertanto che un team di scienziati australiani e statunitensi ha fatto un salto nel passato e ha rispolverato gli studi sui batteriofagi conducendo nuove ricerche i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of National Academy of Science (PNAS).
Dopo una serie di studi ed esperimenti, i ricercatori dell’Università Monash, Rockefeller e del Maryland hanno individuato nel batteriofago Lisina (PlyC) un potente killer di batteri patogeni che causano, per esempio, la polmonite, il mal di gola, la sindrome da shock tossico causata dallo streptococco. La Lisina è una proteina sfruttata dai batteriofagi proprio per attaccare e uccidere i batteri.

La Lisina è stata individuata per la prima volta nel 1925, per poi essere sottoposta a processo di purificazione soltanto nel 1960 e proprio dal principale autore dello studio, il professor Vince Fischetti dell’Università Rockefeller a New York.
L’unica cosa che restava ancora da fare era decifrare la sua struttura atomica. Cosa che ha fatto ora, dopo 6 anni, insieme ai ricercatori Dan Nelson (U. Maryland), James Whisstock, Ashley Buckle e Sheena McGowan (U. Monash).
«PlyC, nella sua forma purificata, ha dimostrato di essere cento volte più efficiente nell’uccidere alcuni batteri rispetto a qualsiasi altra lisina; persino più veloce della candeggina per uso domestico», spiega nel comunicato Monash il dottor Ashley Buckle.
«Gli scienziati – aggiunge la dottoressa Sheena McGowan – hanno cercato di decifrare la struttura del PlyC per oltre 40 anni. Finalmente, sapendo ciò che abbiamo visto, e come attacca i batteri, siamo di fronte a un enorme passo avanti».

Lo studio della PlyC è stato affascinante, spiegano i ricercatori e ha mostrato risvolti inaspettati.
«PlyC è in realtà composta di nove “parti” separate di proteine che si assemblano a formare una macchina killer di batteri molto efficace – sottolinea McGowan – Assomiglia in realtà a un disco volante armato di due testate. Agisce attaccandosi sulla superficie batterica utilizzando otto diversi siti di attracco situati una faccia del disco. Le due testate possono poi “masticare” attraversando la superficie della cellula, e rapidamente uccidere i batteri».
L’efficacia provata contro i batteri come gli streptococchi fanno della PlyC un’arma potente con cui poter sviluppare una nuova generazione di farmaci antibiotici che siano efficienti e attivi.

www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina/articolo/lstp...
31/07/2012 20:28
 
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La (giusta) dose di soia per evitare il mal di testa
In piccole dosi fa bene alla prostata, ma se assunta in quantità eccessive può portare cefalea e i sintomi dell’emicrania

Nel 25% circa dei casi un certo tipo dieta può contribuire allo scatenamento di crisi emicraniche e anche il digiuno può provocarle. Alla già lunga lista di sostanze incriminate presenti nell’alimentazione di tutti i giorni (cioccolata, formaggi fermentati, aceto, cibi grassi, würstel, insaccati, dadi, pesce o carne affumicata, pomodori, alcuni legumi, fragole) se ne aggiunge un’altra, la soia, individuata da un neurologo di Singapore che ha pubblicato un insolito studio sulla rivista Neurology. In genere i soggetti in cui il mal di testa viene scatenato da qualche alimento o da qualche bevanda (spesso il vino rosso perché più ricco di tiramina) riescono con l’esperienza a individuare da soli l’alimento incriminato, arrivando a evitarlo senza nemmeno l’aiuto del medico. PROSTATITE - In questo caso è stato lo stesso autore dello studio a sperimentare su sé stesso gli effetti emicranici della soia che l’hanno indotto a svolgere un’attenta indagine sul suo caso clinico con l’aiuto dei colleghi del reparto di neurologia del Singapore General Hospital, poi pubblicata dalla famosa rivista scientifica. Il medico 57enne aveva iniziato a introdurre grosse quantità di soia nella sua dieta a scopo terapeutico per curare un’ingravescente prostatite che non rispondeva ad altri trattamenti. Per altri aspetti in ottime condizioni di salute generale, il dottor Peter Engel è arrivato ad assumere ogni giorno fino a 177 mg di supplenti a base di soia in aggiunta a soia naturale ottenendo nell’arco di 6 mesi il miglioramento del quadro prostatico. A un certo punto però ha iniziato ad accusare una cefalea temporale bilaterale sotto sforzo che, successivamente, si presentava anche a riposo. Al dolore si sono poi associati i classici sintomi dell’emicrania con aura: fotofobia e comparsa di scotomi visivi, soprattutto al risveglio. PRESSIONE ALTA - L’insorgenza di grave mal di testa in un’epoca della vita in cui tale fenomeno notoriamente decade, soprattutto in un soggetto che non ne aveva mai sofferto prima, deve far sempre sospettare l’eventuale presenza di una causa organica sottostante. Infatti il paziente, agevolato anche dall’essere un addetto ai lavori, ha effettuato tutti gli accertamenti del caso e ha scoperto che l’unico parametro mutato era un aumento della pressione arteriosa. Ipotizzando che la causa fosse la nuova cura ha allora ridotto la soia a 62 mg al giorno ed è stato bene per 10 mesi. Poi ha avuto solo fenomeni di aura visiva senza dolore e allora l’ha ridotta ulteriormente a 60 mg e per i 5 mesi precedenti alla pubblicazione dello studio non ha più avuto problemi, con il vantaggio di un effetto benefico sulla prostatite.

FITOESTROGENI - Questa esperienza ha portato a stabilire il miglior dosaggio di soia da usare per la cura della prostata e per segnalare il possibile ruolo di questa sostanza nei casi di emicrania che si verificano in chi se ne nutre, magari in maniera eccessiva per vocazione vegetariana. La spiegazione che si sono dati i ricercatori è che gli isoflovanoidi della soia agiscono un po’ come gli estrogeni esogeni della pillola contraccettiva che, notoriamente, scatena cefalea in donne predisposte e ciò spiegherebbe anche l’efficacia della soia per l’azione che esercita a livello dei recettori prostatici estrogenici di tipo beta. E d’altro canto i fitoestrogeni della soia sono usati anche in menopausa. A livello cerebrale, invece, questi isoflovanoidi modulerebbero la dilatazione dei vasi cerebrali e agirebbero sui neuroni del grigio periacqueduttale, il principale centro di controllo del dolore emicranico. Perciò, se vi piace la soia, non esagerate: fino a un certo punto vi può far bene alla prostata (se siete maschi), ma attenzione alla testa. Di qualsiasi sesso siate.

www.corriere.it/salute/nutrizione/12_luglio_31/soia-male-testa_9a22f64c-d4ca-11e1-9251-6da620bfc4...
11/08/2012 10:47
 
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Le patate combattono bruciore di stomaco e ulcera

Il succo di patate è un rimedio popolare contro l'ulcera e il bruciore di stomaco che si è rivelato efficace anche in uno studio scientifico




Il bruciore di stomaco affligge molte persone. Le cause possono essere diverse: da un’errata alimentazione all’azione di batteri. In particolare l’ulcera è ritenuta un prodotto dell’azione di determinati organismi patogeni di cui il più famoso e riconosciuto è l’Helicobacter pylori.

I batteri, si sa, sono combattuti per mezzo degli antibiotici – i farmaci che dal dopoguerra hanno soppiantato i rimedi finora utilizzati. Efficaci in molti casi, tuttavia hanno un tallone d’Achille: possono avere effetti collaterali e possono sviluppare una resistenza da parte dei batteri stessi, che così sopravvivono anche all’azione degli antibiotici.

Per trovare un rimedio alternativo ed efficace agli antibiotici i ricercatori britannici dell’Università di Manchester hanno compiuto un salto indietro nel tempo e si sono rivolti a un rimedio popolare: il succo di patata. Rispolverato dopo un pranzo domenicale e analizzato con rigore scientifico, il rimedio della nonna ha mostrato di essere ancora attuale, nonché efficace.

A essere risultate attive nel combattere i batteri responsabili di bruciori, acidità e ulcera gastrica sono state alcune molecole antibatteriche contenute nella patata.

Come accennato, l’idea di riscoprite il rimedio del succo di patata è saltata fuori “per caso” durante un pranzo domenicale cui partecipava uno dei ricercatori coinvolti nello studio.

«Uno dei nostri scienziati stava consumando il pranzo della Domenica, quando la nonna del suo partner ha detto di usare di usare le patate per curare le ulcere allo stomaco – spiega nel comunicato UM il dottor Ian Roberts, professore di microbiologia presso la Faculty of Life Sciences, e coautore dello studio – In seguito andò a comprare un sacchetto di patate King Edward da un negozio su Curry Mile e ha iniziato a sperimentare in laboratorio».

In seguito i ricercatori hanno approfondito lo studio utilizzando e testando diverse varietà di patate. Alla fine dei test quelle risultate più efficaci sono state la già citata varietà King Edward e la Maris Piper.

«Quando ho sentito dell’idea di usare le patate per il trattamento delle ulcere allo stomaco devo ammettere che ero un po' scettico – sottolinea Roberts – Ma ad altri livelli non mi ha sorpreso: un sacco di prodotti botanici contengono composti molto interessanti e noi dobbiamo solo scoprirli».

I ricercatori ritengono che il succo di patata possa essere utilizzato come un’alternativa priva di effetti collaterali ed economica per il trattamento preventivo e la cura dell’ulcera gastrica. La possibilità di sviluppare un prodotto commerciabile a base di succo di patate si potrebbe, tra gli altri, aprire un grande mercato, concludono gli autori.

Ecco un altro caso in cui la “saggezza” popolare, se vagliata e analizzata seriamente, in alcuni casi si può rivelare una reale saggezza. [SM=g28002]

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