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Salvare la vita materiale o evitare gravi danni fisici .....come?..

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2018 12:02
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03/06/2013 19:31
 
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in caso di stupro

diverse sono le difese che la donna adotta
nn sono molte

di quelle l'unica che sembra avere più successo
e quindi limitare i danni fisici

è la sottomissione
c'è da dire che questa sorta di difesa alla prorpia vita
è da prendersi con
consapevolezza
in quanto a reato consumato

potrebbero insorgere profondi sensi di colpa
nella vittima

proprio perchè quell'atteggiamento di sottomissione
che nel momento dello stupro
sembrava l'unico e l'ideale mezzo per salvare la pelle

dopo può essere vissuta
come:nn ho fatto niente per evitare!

inoltre
da recenti studi in merito

mai dire
per cercare di dissuadere l'offender:ho l'aids o sono incinta

solitamente tali frasi rinforzano le fantasie malate

per lui la vittima è
cattiva e merita d'essere stuprata....
[Modificato da Lungosonno 03/06/2013 19:32]
05/06/2013 00:10
 
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una donna sente una vicina di casa con cui non è in buoni rapporti che chiede aiuto più volte.

La porta è accostata e la donna cerca di entrare per aiutare ma la porta fa resistenza ad aprirsi. Dopo avere tentato di entrare lascia perdere e se ne va.

Dimentica anche di chiamare qualcuno che vada a controllare di cosa si trattava ed esce per affari suoi.

La vicina di casa nel frattempo fu trovata morta
09/06/2013 14:11
 
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Alcuni anni fa è morta una francese di Arles a 122 anni di nome Jeanne Calment.

Forse è vissuta a lungo perché ha vissuto "calmamente"?
09/06/2013 14:15
 
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Tenete gli occhi aperti cioè state più che svegli, e guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, cioè desiderio in eccesso illecito,che è idolatria, perché anche quando uno ha molto la vita non dipende dalle cose che possiede, ma dipende dall'approvazione di Geova.
10/06/2013 22:02
 
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occhio al terapeuta
la Wisconsis Task Force on Sexual Misconduct
ha pubblicato una guida per i pazienti che vogliano valutare
la propria esperienza terapeutica

1. Il terapeuta chiede o impone al paziente di svolgere per lui
compiti di natura personale o di partecipare a una
qualsiasi attività che sembra
andare principalmente a vantaggio
del terapeuta stesso?

2. Il rapporto terapeuta-paziente sta diventando meno professionale
e acquista col tempo un carattere più amichevole?

3. Il terapeuta rivelaa informazioni molto personali di sé?

Proverbi 22:3

per il paziente informato
che sappia come deve essere
il rapporto tra terapeuta e paziente
aumentano le possibilità
di riuscita del trattamento
14/06/2013 00:40
 
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Sarebbe utile che quando parliamo usiamo una voce chiara e forte; questo faciliterà la respirazione;

I ragazzini erano definiti anticamente che camminano a passi uguali e rapidi
Gli anziani avrebbero vantaggio ad imitarli
15/06/2013 23:14
 
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Nel ventre materno siamo stati per mesi immersi in un liquido senza respirare senza mangiare e bevendo la propria urina e senza depurazione renale.

Il foro ovale, assieme al dotto arterioso di Botallo (il quale permette al sangue in uscita dal cuore destro di bypassare la circolazione polmonare), costituiscono gli unici due shunt della circolazione cardiaca fetale. Nella maggior parte degli individui, il foro ovale si chiude alla nascita, formando successivamente la fossa ovale.

Il dotto di Botallo è un condotto arterioso che durante la vita fetale e nelle prime ore dopo la nascita garantisce un flusso di sangue tra arco dell'aorta e arteria polmonare, connessa quest'ultima a livello della sua biforcazione o di uno dei suoi due rami o più raramente entrambi. Il flusso ematico che lo attraversa è generalmente di tipo destra-sinistra in virtù delle più alte resistenze polmonari prima del primo vagito,

Nel feto il sangue arriva nella vena cava inferiore, che sfocia nell'atrio destro, il sangue ricco di ossigeno arrivato nell'atrio destro passa attraverso il forame ovale e l'ostium primum arrivando nell'atrio sinistro, che poi lo pomperà nella aorta, i cui rami porteranno il sangue verso il cervello o meglio verso la testa del feto.

Questo foro permette al sangue ossigenato proveniente dalla placenta di bypassare parzialmente la circolazione polmonare; infatti i polmoni, durante la vita intrauterina, non hanno la funzione di ossigenare il sangue.
19/06/2013 00:17
 
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Mi è stato riferito che le anatre selvatiche, dissanguate quasi completamente e all'apparenza senza vita e respiro, si rianimano da sole e fanno diversi metri, scusate il termine "in riserva". Poi muoiono.

Pare che sia una resurrezione solo delle anatre selvatiche
20/06/2013 00:28
 
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''Tra un paio di anni saremo in grado di effettuare un trapianto di testa'. Questo e' l'annuncio del dottor Sergio Canavero, neurochirurgo di Torino, in esclusiva sul nuovo numero di OGGI
20/06/2013 00:34
 
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Robert Joseph White (Duluth, 21 gennaio 1926 – Geneva, 16 settembre 2010) è stato un chirurgo e scienziato statunitense, meglio conosciuto per i suoi trapianti di testa sulle scimmie.
Valutando la realizzabilità di un trapianto di cervello sull'uomo, a partire dagli anni settanta condusse una serie di esperimenti su primati. I trapianti di testa su scimmie viventi riuscirono ma gli individui rimasero paralizzati dal tronco in giù, come previsto.
Queste operazioni furono perfezionate al punto che la testa trapiantata poteva resistere indefinitivamente sul suo nuovo corpo, anche se gli animali venivano alla fine uccisi. Il problema con questa operazione è che, non essendo ancora tecnicamente possibile per la scienza medica collegare i nervi della testa con quelli del tronco, il ricevente rimane paralizzato dal collo in giù. La testa trapiantata può sentire, pensare e percepire i gusti: in breve, riesce a fare tutto ciò che farebbe se fosse attaccata al corpo originale, ma non può muovere quello nuovo. L'importanza del trapianto della testa per quanto riguarda gli umani è che si ha la possibilità di salvare vite da quasi ogni malattia.
Fino agli ultimi anni Robert White sostenne la fattibilità pratica di trapianti di cervello sull'uomo, che tuttavia avrebbero prodotto, allo stato attuale dell'evoluzione della ricerca medica, individui tetraplegici. Sviluppò un macchinario in grado di tenere in vita la testa per almeno un'ora dopo il distacco dal corpo, riducendo al minimo i danni cerebrali, ma non riuscì mai ad ottenere i finanziamenti necessari per mettere in opera il primo trapianto di testa.
Note [modifica]
20/06/2013 17:26
 
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Re:
speculator, 20/06/2013 00:28:

''Tra un paio di anni saremo in grado di effettuare un trapianto di testa'. Questo e' l'annuncio del dottor Sergio Canavero, neurochirurgo di Torino, in esclusiva sul nuovo numero di OGGI




Probabilmente serviranno volontari...come cavie!!! [SM=g7405]
................................................
Ecco, come è buono e come è piacevole
Che i fratelli dimorino insieme in unità! - Salmo 133:1


25/06/2013 14:20
 
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Ho compreso, da una analisi superficiale, che il trapianto di testa da una scimmia ad un altro corpo di scimmia è fattibile e relativamente sicuro; la testa della scimmia continua a vivere sul nuovo corpo paralizzato.

In casi estremi quando il corpo e le macchine non sostengono più la vita umana, il trapianto di testa, alle condizioni attuali è l'unica soluzione che rimarrebbe per vivere;

La scelta dei volontari sarebbe tra: sopravvivere da paralizzati o morire. Io sceglierei di sopravvivere e molti altri credo farebbero come me.
26/06/2013 17:22
 
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La tetrodotossina ricavata dal pesce palla velenosissimo ha permesso di identificare e studiare dei canali ionici, espressi specialmente nel cervello, fino allora sconosciuti, che influiscono in qualche modo sulla morte (avvelenamento) e sulla vita

esiste anche lo studio degli effetti dei veleni ricavati da serpenti

esistevano anche al tempo di Cleopatra i cosiddetti Psilli che erano ritenuti essere immuni o poco sensibili al veleno dei serpenti, così come è noto il fenomeno della mitridatizzazione o assuefazione pian piano al veleno . Qualcuno ha suggerito che Paolo di Tarso fosse uno di essi per ragioni ereditarie, fu morso da un serpente velenoso e non morì; oppure il lavoro che svolgeva come fabbricatore di tende forse aveva a che fare con una mitridatizzazione al veleno di serpenti.

Le mie ipotesi che nel caso del serpente di rame in cima ad un palo di Mosè fosse necessario andare velocemente in mezzo al campo (dove di solito i serpenti non arrivano)e guardare fisso il serpente; ed è accertato che essi erano in una condizione di nutrizione con la manna divina.

Cerco di spiegare il fatto che non tutti quelli che guardavano fissamente il serpente erano guariti, ma solo quelli che erano morsi, come solo i malati hanno bisogno del medico, e non quelli troppo gravi da non arrivare a vedere il serpente-medico.

Dovevano seguire istruzioni apparentemente dannose, come correre al centro del campo e quindi mandare in circolo il veleno, oppure esservi velocemente trasportati (pronto soccorso).

Il miracolo di andare sulla luna o di curare la cataratta avviene se c'è la giusta combinazione di tempo e spazio.
27/06/2013 11:07
 
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Post: 249
Re:
speculator, 25/06/2013 14:20:

Ho compreso, da una analisi superficiale, che il trapianto di testa da una scimmia ad un altro corpo di scimmia è fattibile e relativamente sicuro; la testa della scimmia continua a vivere sul nuovo corpo paralizzato.

In casi estremi quando il corpo e le macchine non sostengono più la vita umana, il trapianto di testa, alle condizioni attuali è l'unica soluzione che rimarrebbe per vivere;

La scelta dei volontari sarebbe tra: sopravvivere da paralizzati o morire. Io sceglierei di sopravvivere e molti altri credo farebbero come me.




Ho scoperto che in diversi uffici pubblici vi sono impiegati che non hanno alcun bisogno di un trapianto di testa di ...scimmia!
[SM=g2410191]
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09/07/2013 14:20
 
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da Citynews Bolognatoday
Redazione 9 luglio 2013

Prima volta in Italia: 27enne salvato dall'infarto con la tecnica del congelamento

27 anni, troppo giovane per una attacco cardiaco, ma tant'è che è stata proprio l'ipotermia a salvarlo: un gel utilizzato per la prima volta in Italia ha rallentato il suo metabolismo, "mettendo il cervello a riposo" così da evitare danni

Redazione 9 luglio 2013
Un arresto cardiaco improvviso, ma senza danni neurologici, grazie al pronto intervento del 118 Bologna Soccorso. Per la prima volta in Italia uno strumento di raffreddamento del corpo, utilizzabile già durante il trasporto in ospedale, non invasivo e più rapido di ogni altro strumento analogo. Lo sfortunato protagonista, un giovane di 27 anni, colpito la scorsa settimana (ma la notizia è stata resa nota ieri da Auls Bologna) da arresto cardiaco mentre sosteneva un esame professionale in un comune della provincia bolognese.

LE FASI. Alle 9.30 il 118 riceve una chiamata di soccorso e invia un'ambulanza. Alle 9.36, una seconda chiamata fornisce ulteriori particolari sulla possibile causa del malore, viene così inviata anche un’automedica. Contemporaneamente, all’uomo viene praticato il massaggio cardiaco da parte di una persona presente.
Ambulanza e automedica, alle 9.48, provvedono a defibrillate e quindi a stabilizzare e intubare il giovane per la ventilazione meccanica. Al termine delle manovre rianimatorie, prima del trasporto all’ospedale Maggiore, si avvia la procedura di ipotermia per portare la temperatura corporea a 33°. L’ipotermia, rallentando il metabolismo, protegge il cervello da possibili danni subiti a seguito di arresto cardiaco. Il 118 ha utilizzato, primo in Italia, uno strumento di raffreddamento, un kit adesivo speciale da posizionare sul corpo del paziente, ovvero un gel in grado di ridurre la temperatura 15 volte più rapidamente del ghiaccio, non è invasivo e può essere applicato prima del trasporto in ospedale.
Alle ore 10.47, l’uomo è accolto nella unità di Emodinamica dell’Ospedale Maggiore. La tua temperatura corporea è già scesa a 33°. La coronarografia, eseguita immediatamente, non evidenzia danni o alterazioni alle coronarie. L’uomo viene quindi ricoverato presso la Rianimazione e mantenuto in ipotermia per 24 ore attraverso sedazione farmacologica.

IL RISVEGLIO. Al risveglio, il giorno dopo, è accolto nella UTIC dell’Ospedale Maggiore, dove sono attualmente in corso gli esami necessari per approfondire la natura dell’arresto cardiaco e predisporre le azioni utili a prevenire futuri episodi.

IPOTERMIA. L’arresto cardiaco colpisce in Italia, ogni anno, 1 persona su 1000 abitanti. Le persone colpite, nella maggior parte dei casi, soffrono già di malattie cardiache. L’utilizzo di alcuni farmaci o l’abuso di alcool e droghe aumentano le probabilità di un arresto cardiaco.Il trattamento con ipotermia consiste nel raffreddamento dell’organismo a 32-34 gradi centigradi, con l’obiettivo di mettere a riposo il cervello, salvaguardandolo per un tempo prolungato dai danni da mancanza di afflusso di sangue. Inoltre, grazie ad esso i cardiologi possono intervenire immediatamente sulle coronarie, responsabili di oltre il 50% degli arresti cardiaci, con procedure di emodinamica.

OSPEDALE MAGGIORE. Nella Rianimazione del Maggiore, dal 2004 ad oggi sono stati oltre 130 i pazienti con arresto cardiaco trattati con ipotermia, 30 dei quali nel 2012. L’80% di essi, appena arrivato in ospedale, ha effettuato una coronarografia con angioplastica, migliorando le possibilità di sopravvivenza. Oggi la casistica dell’ospedale Maggiore fa registrare per i pazienti trattati con defibrillazione angioplastica e ipotermia una sopravvivenza del 50% dei casi Fonte: Ausl Bologna)

Potrebbe interessarti: www.bolognatoday.it/cronaca/infarto-ipotermia-congelamento-bolo...


da corriere del veneto veneto cronaca 26 marzo 2013

VENEZIA - La collaborazione tra cardiologi, anestesisti, Centrale operativa 118 e Suem dell'Ospedale Santissimi Giovanni e Paolo di Venezia è riuscita a sconfiggere un caso di morte improvvisa e a salvare un sessantenne veneziano. Mentre era in bicicletta, il sessantenne stato colpito da infarto miocardico acuto con improvviso arresto cardiaco. Le persone presenti gli hanno portato i primi soccorsi, poi gli operatori del Suem lo hanno defibrillato, scongiurando la morte improvvisa, e intubato. Nel frattempo all'ospedale civile veniva allertata l'equipe di Emodinamica, guidata da Giuseppe Grassi, primario di cardiologia.

Mentre il paziente veniva preparato per la coronarografia, l'indagine diagnostica per visualizzare le arterie coronarie, Grassi ha deciso di applicare per la prima volta a Venezia il trattamento dell'ipotermia, ovvero l'abbassamento della temperatura corporea a 32 gradi. Il trattamento consente di ridurre al minimo i danni cerebrali che spesso accompagnano gli arresti cardiaci. Per abbassare la temperatura vengono iniettati dei liquidi specifici e viene posto del ghiaccio secco in alcune parti sensibili del corpo. Stabilizzata la temperatura a 32 gradi, il paziente è stato sottoposto a un intervento di angioplastica per liberare la coronaria dal restringimento che aveva causato l'infarto miocardico. «Il paziente è stato mantenuto a 32 gradi in rianimazione per 24 ore.....



da youtube servizio di Anna Maria Cremonini

Caricato su youtube in data 21/gen/2011

BOLOGNA 20-01-2011
Quasi un miracolo. Una giovane donna di 31 anni, colpita sul luogo di lavoro da un arresto cardiaco, è salva grazie all'intervento immediato di una giovane specializzanda anestesista che ha prolungato le manovre di rianimazione per 70 minuti.
La vicenda è avvenuta 6 giorni fa: grazie alle cure intensive immediate e alla tecnica di abbassamento della temperatura corporea, ossia l'ipotermia, iniziata già in ambulanza, la giovane ora ha ripreso coscienza.......



12/07/2013 00:49
 
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Sento oggi di un giudice di circa 62 anni che è andato in Svizzera per suicidarsi legalmente.

Però, nonostante dei medici italiani avessero fatto una diagnosi molto infausta, poi confermata da dei medici svizzeri che hanno aiutato il suicidio, la successiva autopsia ha dimostrato che si trattava di una diagnosi sbagliata.



16/07/2013 16:31
 
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NEONATA DICHIARATA MORTA, RESUSCITA POCO PRIMA DEL FUNERALE
Post n°517 pubblicato il 12 Luglio 2013 da mielealpeperoncino
Tag: Aurelio Filipak, Brasile, cronaca, Londrina, Morte apparente, Neonata Resuscita, ospedale Londrina, Pediatria, Resurrezione, Yasmin Gomes

Yasmin torna in vita tre ore dopo la sua morte sull'altare della cappella dell'ospedale.Lo scorso martedì, il Lincoln Graca, l'ospedale di Londrina, città del Brasile meridionale, nello stato del Paraná, è stato teatro di un curioso, toccante e commovente fatto ossia la "resurrezione" di Yasmin Gomes. La piccola, nata viva con parto naturale, ha smesso di respirare immediatamente dopo la nascita. Dopo aver tentato in tutti i modi di rianimarla, i medici hanno dichiarato l'avvenuto decesso e compilato il certificato dimorte.
Il corpicino della piccola è stato deposto in una scatola e portato all'interno della cappella dell'ospedale fino a quando la nonna della piccola è arrivata, accompagnata dal Sig. Rosilis Ferro, un impresario di pompe funebri nonché amico di famiglia, per dare avvio alla degna sepoltura.
I due sono rimasti visibilmente increduli quando aperta la scatola hanno notato che la bambina muoveva le gambette e dopo pochi minuti ha aperto gli occhi.
Ferro ha detto: "E' stato un momento incredibilmente emozionante ho cominciato a tremare e non riuscivo a parlare, sono stato sopraffatto dalla felicità...Ho chiamato un'infermiera che in un primo momento non ci credeva, ha detto che erano solo spasmi. Poi però la bambina ha aperto gli occhi e..."
Elza Silva, questo il nome della nonna, ha dichiarato: "All'inizio non riuscivo a crederci, non potevamo pensare che potesse accadere una cosa del genere. Poi abbiamo visto che Yasmin respirava. Ci siamo abbracciati e abbiamo cominciato a gridare, 'è viva, è viva'. È stato un miracolo."
Il dottor Aurelio Filipak, che, dopo aver fatto di tutto per rianimare e salvare la piccola Yasmin, si è visto costretto a firmare il certificato di morte, ha detto: "La gente può fare le proprie considerazioni su questa vicenda, ma solo le persone che erano presenti sanno cosa è accaduto realmente. In 20 anni di medicina, non ho mai assistito a nulla di simile." Ha poi aggiunto: "Tutte le apparecchiature come monitor cardiaco e ossimetro, hanno confermato la diagnosi di morte, la piccola non respirava e non aveva battito cardiaco".
Il Brasile non è nuovo a questi episodi, ad agosto del 2011 una storia simile era accaduta nella città di San Paolo e anche in quel caso la"miracolata" era una bambina appena nata.
Sono questi, eventi di singolare straordinarietà che inevitabilmente resteranno senza una spiegazione scientifica. Fatti per i quali è facile gridare al miracolo perché inevitabilmente tutto ciò che la scienza non può spiegare si presta ad essere interpretato come tale.



Presto Yasmin potrà unitamente a mamma Jenifer Silva Gomes (22 anni) e papà Cleverson Carlos Gomes (26 anni) tornare a casa. A noi non resta che far loro le nostre felicitazioni e i migliori auguri di buona vita.
18/07/2013 01:23
 
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Che la piccola non respirasse e non avesse battito cardiaco mi sembra stato accertato dai monitor;
Che non fosse morta è pure accertato;
E' probabile che le manovre rianimatorie l'abbiano tenuta in vita, nonostante il cuore non battesse, salvando il cervello e il cuore quanto basta per riprendere spontaneamente la circolazione.
20/07/2013 11:41
 
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Mia moglie, a seguito di un malaugurato attacco cerebrale, ha ora un braccio che ad ogni piccolo stress comincia a "friggere" e le dà così un segnale che è ora di riposarsi. Come segnale mi pare funziona bene.

Parlando sdraiati supini sul letto di un impegnativo studio Torre di Guardia, lei si rende conto che il braccio le frigge; le dico che è opportuno che si alzi per fare defluire il sangue venoso dalle vene cerebrali intasate dalla posizione e dall'uso delle corde vocali; cosa che lei fa con un certo ritardo; Nel frattempo il mio cervello divaga, e tra me e me dico a mia moglie: "vedi ti ho detto il modo per non morire e tu non ci hai fatto caso, non l'hai eseguito".

Che sia questo un modo per non morire?

Intendo il parlare di cose spirituali supini a letto con fervore e di tanto in tanto alzarsi per fare defluire il sangue venoso del cervello.

Certo il parlare in quella posizione aumenta la pressione endocranica e l'alzarsi e stare zitti la diminuisce.

Utile sarebbe bere alla fonte dell'acqua della giovinezza; questa acqua è solo acqua ma pulita, pura, senza cloro, come si beveva in collina negli anni 40-50, e il giovane è presente nella persona vecchia che è sempre un giovane-vecchio.

Il giovane-giovane non farà difficoltà a bere dell'acqua della sua giovinezza
04/08/2013 15:11
 
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Una signora anziana cade su un treno in seguito ad una fermata brusca inattesa (tenetevi sempre bene quando il treno si ferma o parte e anche quando marcia), e batte la testa.

Dopo poco comincia ad accusare dei rumori strani in orecchio destro, cosa mai avvenutale prima.
Va da un otorinolaringioiatra che fa una visita e prescrive farmaci per togliere il catarro-muco.

Passa poco tempo e una mattina alle 5,40 la signora si sveglia con non sentire bene la parte sinistra del corpo. Viene subitissimo portata al pronto soccorso: in circa 5 minuti da quando ha avvertito i sintomi, o anche meno.

Qui aspettano per vedere come va: la Tac che serviva per escludere l'emorragia viene fatta dopo 4 ore, dopo gli altri pazienti, visto che il quadro clinico deteriorava, anche su sollecitazione del marito, e si trova un infarto cerebrale.
La terapia per questo infarto viene prescritta immediatamente e, nonostante sia stata segnata in cartella come iniziata a mezzogiorno circa, in realtà la medicina è stata data alle tre.

Viene ricoverata in neurologia e curata e ne esce con una sindrome di dolore continuo specie al braccio sinistro che si esacerba a momenti. Vengono prescritti farmaci calmanti ma la paziente, sperimentati gli effetti di intontimento; opportunamente li rifiuta, preferendo tenersi il dolore che essere intontita.

Dalla prima Tac si vede una lesione, cioè ipodensità, a livello dell'entrata nel cervello dei nervi dell'orecchio, Solo alcuni giorni dopo si vede una lesione puntuale del talamo posteriore dove arrivano le vie della sensibilità dall'orecchio.

Penso che la lesione prima era a livello dell'orecchio e la lesione puntuale del talamo è posteriore e conseguenza della mancanza della segnalazione nervosa che proviene dall'orecchio e va al talamo.

Se così è la diagnosi di infarto cerebrale è errata ? Si trattava invece di una contusione?

e la visita dell'otorino a che cosa era servita?

E la terapia iniziata tardi può avere avuto effetto sfavorevole?

Ed è meglio restare intontiti da farmaci antidolorifici e calmanti o sentire un dolore che può servire come spia di difficoltà cerebrali ?
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