188) Joyce Godenzi (1965-vivente)
jw.org
nome completo:
Joyce Mina Hung Godenzi
indice di notorietà: ***
paese:
Hong Kong
attrice
Miss Hong Kong 1984
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo?
SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP?
SI (La Torre di Guardia 09/2015 pagg. 8-10)
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La hongkonghese Joyce Mina Godenzi (高麗虹), di origini australiane per parte di padre, vince nel 1984 un titolo di Miss Hong Kong nel quale era apparsa, per la sua bellezza, quasi senza rivali; nello stesso concorso si aggiudica anche il primo premio per la fotogenia. Non riesce altrettanto bene nel concorso di Miss Universo dello stesso anno, nel quale molti l'avevano data per favorita, ma poco male: di lì a pochi mesi inizia infatti una fortunata carriera cinematografica, come interprete soprattutto di film d'azione.
La Godenzi in tutto il suo splendore di trionfatrice
del concorso di Miss Hong Kong (1984).
yibei.com
Molto nota nel suo paese, è comparsa in una quindicina di film per il grande schermo, ove rivela spesso una notevole dimestichezza con le armi, i motori e le arti marziali, e in un paio di serie televisive. In molti di essi (quasi tutti doppiati anche in inglese) è al fianco della star dei
kung-fu movie Sammo Hung, che sposerà nel 1995. Il più conosciuto è
Mr. Nice Guy (1997), diretto dal marito e che annovera nel cast la star planetaria Jackie Chan. A quanto sembra è l'unico della sua filmografia uscito anche in Italia (con il medesimo titolo). Il più apprezzato da pubblico e critica è
Eastern Condors (in originale
Dung fong tuk ying, del 1987), anch'esso diretto da Sammo Hung, ambientato nel Vietnam, dove Joyce interpretava una giovane guerrigliera. Nel 1988 riceve una nomination per la migliore attrice non protagonista di quest'ultima pellicola all'
Hong Kong Film Awards.
Alcuni fotogrammi dei suoi film: rispettivamente,
The Ghost Snatchers (1986),
Eastern Condors
(1987),
She Shoots Straight (1990).
hkcinemagic.com
brns.com
permissiontokill.wordpress.com
In una immagine del 2012 (a sinistra), con l'attore Jackie
Chan (secondo da sinistra) ed il marito Sammo Hung (a destra).
L'occasione è il matrimonio di Timmy Hung (secondo da destra),
figlio di primo letto di Sammo.
kickemintheghoulies.com
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Joyce Godenzi si era battezzata nel 1982, era stata espulsa e quindi riassociata. Ha raccontato la propria storia nella
Torre di Guardia del settembre 2015 pagg. 8-10, ove si fa chiamare col suo secondo nome Mina. L'esperienza, nella quale la Godenzi riferisce anche della conversione di
Cher Yeung (a sua volta miss Hong Kong nel 1983), si riporta di seguito.
Esperienza di Joyce Godenzi (Torre di Guardia del settembre 2015 pagg. 8-10) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Qualcosa di meglio di fama e bellezza
Una sera del 1984 la mia vita cambiò. Fui incoronata Miss Hong Kong e così da normale adolescente mi ritrovai a essere una celebrità. La mia foto finì sulle prime pagine di giornali e riviste. Iniziai a cantare, ballare, pronunciare discorsi, presentare programmi televisivi; indossavo abiti magnifici e facevo la mia comparsa accanto a personaggi di spicco, come il governatore di Hong Kong.
L’anno seguente iniziai a fare l’attrice di cinema, e spesso mi davano il ruolo di protagonista. I giornalisti volevano la mia storia, i fotografi volevano la mia immagine e la gente voleva la mia presenza alle prime cinematografiche o teatrali, alle cerimonie di inaugurazione e ai ricevimenti di gala. Ero sempre al centro dell’attenzione.
Col tempo però mi resi conto che non era tutto così bello come l’avevo immaginato. Mi scritturavano soprattutto per film d’azione, che comportavano dei rischi: gli attori a Hong Kong non usavano controfigure tanto quanto gli attori a Hollywood, quindi giravo io stessa le scene pericolose. Mi è anche capitato di salire con la moto su una macchina. Molti dei film in cui recitavo erano immorali e violenti, e alcuni avevano a che fare con il demonismo.
Nel 1995 sposai un produttore cinematografico. Sembrava che avessi tutto ciò che poteva farmi felice: fama e bellezza, ricchezza, un marito che mi amava. Eppure ero depressa e infelice. Decisi di abbandonare il mondo del cinema.
MI RICORDO DELLA FEDE CHE AVEVO DA PICCOLA
Iniziai a pensare con nostalgia alla fede che avevo da piccola. A quel tempo io e mia sorella andavamo ogni sabato da una famiglia di testimoni di Geova. Il padre, Joe McGrath, studiava la Bibbia con noi e le sue tre figlie. In quella famiglia regnavano affetto e calore, e lo “zio Joe” trattava la moglie e le figlie con rispetto. Inoltre mi piaceva frequentare con loro le adunanze cristiane, e a volte andavamo anche a grandi assemblee. Quelli sì che erano bei tempi! Con i Testimoni mi sentivo al sicuro.
Nella mia famiglia invece accadevano cose terribili. Mio padre col suo comportamento fece soffrire molto mia madre, che col tempo entrò in una profonda depressione. Quando avevo circa 10 anni, mia madre decise di non frequentare più i Testimoni di Geova. Io continuai, ma senza troppa convinzione, e mi battezzai all’età di 17 anni. Subito dopo però iniziai a vivere in modo contrario ai princìpi biblici e smisi di far parte della congregazione.
DECIDO DI TORNARE
Poco tempo dopo essermi sposata, due anziani di una congregazione locale dei Testimoni di Geova mi fecero visita e mi spiegarono come tornare a Geova Dio. Poi fecero in modo che una missionaria, Cindy, mi aiutasse. La mia fede era molto debole, così le chiesi di dimostrarmi che la Bibbia è davvero la Parola di Dio. Mi portò esempi di profezie bibliche che si sono adempiute. Poco a poco diventammo grandi amiche, e quando mi invitò a studiare gli insegnamenti fondamentali della Bibbia con lei, accettai. Per la prima volta mi fu chiaro che Geova è un Dio di amore e che desidera la mia felicità.
Quando ricominciai ad andare alle adunanze, mi resi conto che mi piaceva molto di più stare con i Testimoni che frequentare l’ambiente del cinema. Ma a causa di quello che avevo passato durante l’infanzia non mi piacevo e non riuscivo a fidarmi di nessuno. Una sorella mi aiutò: usò la Bibbia per mostrarmi come potevo affrontare quei problemi emotivi. E imparai anche a stringere vere amicizie.
QUALCOSA DI MEGLIO DI FAMA E BELLEZZA
Nel 1997 io e mio marito ci trasferimmo a Hollywood, in California. Là mi dedicai maggiormente ad aiutare le persone a mettere in pratica i saggi consigli della Parola di Dio. Insegnare la Bibbia mi dà molta più soddisfazione di tutta la fama che circonda una stella del cinema. Per esempio nel 2002 incontrai Cheri, una vecchia conoscente di Hong Kong. Sotto molti punti di vista avevamo avuto esperienze simili. Lei era stata Miss Hong Kong l’anno prima di me e quando avevo vinto il titolo, era stata lei a incoronarmi. Anche lei aveva fatto l’attrice di cinema. Poi era diventata produttrice e aveva lavorato con registi famosi. E anche lei si era trasferita a Hollywood.
Quando seppi che il fidanzato di Cheri era morto per un improvviso attacco di cuore, ne fui molto toccata. Cheri non riusciva a trovare conforto nella sua religione, il buddismo. Come me era arrivata ad avere una vita che la gente invidiava, fatta di fama e bellezza, ma nonostante tutto era infelice e non riusciva a fidarsi di nessuno. Iniziai a parlarle di ciò che avevo imparato dalla Bibbia, ma a causa del suo retaggio buddista per lei era difficile comprenderne il valore.
Un giorno del 2003 Cheri mi chiamò da Vancouver, in Canada, dove stava lavorando a un film. Piena di entusiasmo, mi raccontò che mentre ammirava il paesaggio alla guida della sua auto, a un tratto aveva iniziato a pregare ad alta voce: “Dimmi, chi è il vero Dio? Qual è il tuo nome?” Proprio in quel momento era passata vicino a una Sala del Regno e aveva visto il nome di Geova. Per lei quella era stata la risposta di Dio e così aveva deciso di incontrare i Testimoni di Geova il prima possibile. Mi interessai della cosa e nel giro di pochi giorni Cheri andò a un’adunanza in lingua cinese a Vancouver.
“Queste persone si interessano davvero di me”, mi disse poi Cheri. “Mi sento libera di esprimere i miei sentimenti”. Fui molto contenta di sentirglielo dire perché nell’ambiente del cinema non aveva mai avuto amici. Cheri continuò a frequentare le adunanze. Ma nel 2005 firmò un contratto per produrre due film epici in Cina, cosa che rese necessario il suo ritorno a Hong Kong. Comunque nel 2006 dedicò la sua vita a Geova e si battezzò a un’assemblea a Hong Kong. Cheri desiderava servire Geova in misura maggiore, ma non le era facile a causa del suo lavoro nel mondo del cinema, e questo la rendeva molto infelice.
LA GIOIA DI AIUTARE ALTRI
Nel 2009 la vita di Cheri cambiò radicalmente. Decise di abbandonare l’industria del cinema per servire pienamente Geova. Si fece molti nuovi amici nella congregazione. Si dedicò alla predicazione della buona notizia del Regno a tempo pieno: aiutare le persone ad avere una vita migliore le dava davvero molta gioia (Matteo 24:14).
Poi per dare una mano a un gruppo in crescita di lingua nepalese, Cheri decise di imparare quella lingua. A Hong Kong la gente in generale tende a ignorare o addirittura a disprezzare i nepalesi perché parlano poco l’inglese e il cinese e perché hanno usanze diverse. Cheri mi parlava di quanto la rendesse felice aiutare queste persone a capire la Bibbia. Per esempio un giorno nell’opera di casa in casa incontrò una donna nepalese che sapeva qualcosa di Gesù, ma nulla del vero Dio, Geova. Cheri le fece vedere dalla Bibbia che Gesù pregava suo Padre nei cieli. Quando la donna si rese conto che anche lei poteva pregare il vero Dio, il cui nome è Geova, accettò di cuore la buona notizia. Poco dopo anche suo marito e sua figlia iniziarono a studiare la Bibbia (Salmo 83:18; Luca 22:41, 42).
Vedendo quanto Cheri amava il ministero a tempo pieno, mi chiesi: “Cosa mi impedisce di fare la stessa cosa?” A quel tempo anch’io mi trovavo di nuovo a Hong Kong. Decisi di organizzarmi per dedicarmi di più all’insegnamento delle verità bibliche. E così ho scoperto che ascoltare le persone e aiutarle a capire la Parola di Dio mi rende davvero felice.
Per esempio ho studiato la Bibbia con una donna vietnamita che era sempre triste e spesso aveva le lacrime agli occhi. Ora guarda alla vita con ottimismo e ama stare con i fratelli della congregazione.
Sia io che Cheri abbiamo trovato qualcosa di meglio di fama e bellezza. Anche se lavorare per il cinema era emozionante e ci ha fatto diventare famose, parlare alle persone di Geova Dio dà più soddisfazione perché reca gloria a lui. Abbiamo sperimentato di persona quanto sono vere le parole di Gesù: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35).
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[Modificato da EverLastingLife 24/05/2020 21:39]