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La pronuncia del Nome

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2017 23:57
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25/09/2015 21:21
 
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Re:
Studentessa.95, 9/25/2015 3:09 PM:



Leggendo il tuo post mi sovviene alla mente Matteo 7:1,5.
Io sto studiando. E tu?



Ti diro', sono appena tornato da dare un esame e già studio per il prossimo. Sotto questo aspetto, direi che non ho travi da togliermi, ma ovviamente si puo' sempre migliorare.

Simon
25/09/2015 21:54
 
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Comunque io tutti questi dizionari che attesterebbero Iavè gli ho cercati ma non riesco a trovarli, Studentessa non ne indica nessuno e altri si sono galvanizzati con un voce del 1933... seppure redatta da un grande biblista qual era Vaccari.

Shalom
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25/09/2015 22:19
 
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Re: Re: Re: Re:
.....un' ulteriore precisazione su un punto che mi era sfuggito, data la lunghezza del post di Studentessa...


Studentessa.95, 25/09/2015 13:14:



ma ritengo errato associarlo al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe il cui nome è Yah (abbreviato), Yahweh (completo).





Yah è la forma contratta del nome, ma che Yah sia la forma contratta di Yahweh, una forma ormai abbandonata da tutti i biblisti, è tutto da vedere....errata per errata, Yah potrebbe perfino essere la forma contratta di Yehowah.
Non è scritto da nessuna parte che Yah sia l'inizio abbreviato del nome ma piuttosto è proprio un altro nome più breve e usato in senso poetico.

Yah pertanto non ci autorizza in nessuna maniera a dire che la forma corretta probabile possa essere stata Yahweh che comunque, come ho detto, non è un' italianizzazione ma solo un' ipotetica pronuncia ebraica e per giunta ormai abbandonata dal consensus accademico
[Modificato da Aquila-58 25/09/2015 22:23]
26/09/2015 14:49
 
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Re:
barnabino, 25/09/2015 21:54:

Comunque io tutti questi dizionari che attesterebbero Iavè gli ho cercati ma non riesco a trovarli, Studentessa non ne indica nessuno e altri si sono galvanizzati con un voce del 1933... seppure redatta da un grande biblista qual era Vaccari.

Shalom




Scusa Barnabino, ma tu cosa cerchi sul dizionario:
Niu Iorc, oppure New York? Uairles o wireless? Feisbuc o Facebook. Perché allora anziché cercare sul dizionario Yhaweh vuoi cercare Iavè?

Yhwh è la traslitterazione nel nostro alfabeto del tetragramma ebraico. Vocalizzato diventa Yhaweh.
Parliamo di caratteri occidentali validi in tutti quei paesi che usano l'alfabeto occidentale.
È chiaro che in greco, cirillico, cinese, etc., il tetragramma viene traslitterazione secondo i caratteri di ciascun alfabeto.
Ciò che dovrebbe accomunare tutte queste traslitterazioni è la pronuncia fonetica che secondo i fonemi della lingua italiana è Iavè.
Infatti il nome Yhaweh si scrive così in tutte le lingue che usano l'alfabeto occidentale e ha uguale pronuncia fonetica.
La stessa pronuncia fonetica ebraica.

Faccio ora un esempio:
Prendo i nomi di tre capitali nelle loro lingue originali.
Washington
Paris
北京 (è la capitale della Cina).

Ora poiché le prime due sono scritte con caratteri del nostro stesso alfabeto non necessitano di essere traslitterati. La terza sì.
Pertanto dopo la traslitterazione della terza capitale abbiamo:
Washington
Paris
Beijing

la pronuncia fonetica italiana è
Uoscinton
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Ora, nella lingua italiana non c'è una italianizzazione di Washington, mentre c'è di Paris e Beijing in Parigi e Pechino.
Ma tra Washington, Parigi e Pechino quale è la pronuncia più vicina a quella originale?

Alla stessa maniera ti chiedo quale è a pronuncia più vicina a quella ebraica e che Mosè udì direttamente da Dio? Geova o Yhaweh?

Per quanto riguarda Yhaweh, è vero che non c'è una italianizzazione (no però che non esiste nei dizionari ed enciclopedie), ma come per Washington o New York, sono nomi che non usiamo perchè non italianizzati?

Alla fine però tutto si riduce ad una scelta di pronuncia, come tra Pechino e Beijing.
Tu scegli Pechino perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Beijing (che si pronuncia PeiYin) perchè questo é il suo nome originale e così la chiamano i cinesi di cui è la loro capitale.

Tu scegli Geova perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Yhaweh (che si pronuncia Iavè) perchè questo é con maggiore probabilità il nome che Dio rivelò a Mosè.
[Modificato da Studentessa.95 26/09/2015 15:19]
26/09/2015 15:33
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 25/09/2015 21:21:



Ti diro', sono appena tornato da dare un esame e già studio per il prossimo. Sotto questo aspetto, direi che non ho travi da togliermi, ma ovviamente si puo' sempre migliorare.

Simon




Se tu mi chiedi se sono sobria o ubriaca cosa intendi se non che le mie affermazioni ti sembrano fatte da una persona quantomeno brilla?
Se tu mi inviti a studiare, perché lo fai se non perchè ritieni che sull'argomento abbia quantomeno delle lacune?
A me sono sembrati dei giudizi affrettati su una persona che stava facendo osservazioni non in linea con ciò in cui credete voi.

Forse ho esagerato nel citare il passo di Matteo! Ma tranquillo, non ho mai pensato che avessi delle travi negli occhi.
Per questo fraintendimento ti chiedo scusa.
26/09/2015 15:43
 
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Cara Studentessa,

ma... sei seria? [SM=g27985]


Scusa Barnabino, ma tu cosa cerchi sul dizionario:
Niu Iorc, oppure New York? Uairles o wireless? Feisbuc o Facebook. Perché allora anziché cercare sul dizionario Yhaweh vuoi cercare Iavè?



Io sul dizionario italiano certo Geova, visto che è la parola italiana per YHWH, esattamente come non certo la traslitterazione ebraica Yehoshua o Yeshua ma cerco Gesù visto che è la parola italiana per il nome ebraico YHSH, traslitterazioni che interessano tutt'al più l'ebraico, non l'italiano.


Yhwh è la traslitterazione nel nostro alfabeto del tetragramma ebraico. Vocalizzato diventa Yhaweh



E' un'ipotesi, ma che interessa la lingua ebraica, per di più di 2000 anni fa, e non l'italiano contemporaneo.


Alla stessa maniera ti chiedo quale è a pronuncia più vicina a quella ebraica e che Mosè udì direttamente da Dio? Geova o Yhaweh?



E' un problema al momento irrisolto e che tutt'al più interessa la storia o un ipotetico interlocutore del XV secolo avanti Cristo. Neppure la forma Gesù assomiglia molto a Yehoshua, ma non mi pare che in italiano questo rappresenti un problema di comunicazione, esattamente come non rappresenta un problema di comunicazione a quale "pronuncia ebraica che Mosè udi direttamente da Dio" corrisponderebbe Geova, tanto non parliamo ebraico, non viviamo nel XV secolo avanti Cristo né consideriamo il nome di Dio una specie di talismano.


Per quanto riguarda Yhaweh, è vero che non c'è una italianizzazione (no però che non esiste nei dizionari ed enciclopedie), ma come per Washington o New York, sono nomi che non usiamo perchè non italianizzati?



Dunque adesso passi da Iavè a Yahweh (che curiosamente scrivi Yhaweh)? Beh, io non ho nulla contro questa forma ma per coerenza allora dovremmo usare forma traslitterate per tutti i nomi ebraici, anche per Gesù, Giovanni, Mosè, ecc... in italiano, giuste o errate che siano, si sono storicamente imposte certe forme che tutti capiscono e che sono presenti in tutti i dizionari, i testimoni di Geova non fanno che adeguarsi alla tradizione linguistica, al di là delle mode dei biblisti.


Tu scegli Geova perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Yhaweh (che si pronuncia Iavè) perchè questo é con maggiore probabilità il nome che Dio rivelò a Mosè



Appunto, poiché Geova in italiano è sicuramente corretto e compreso senza ambiguità non si vede perché non usarlo, le altre forma sai bene che sono solo "probabili" ricostruzioni della pronuncia ebraica, che notoriamente non conosciamo. Al contrario Geova è una forma italianizzata ormai stabilmente attestata mentre le altre forme variano a seconda delle mode: negli anni trenta i biblisti prediligevano Iavè (forse frutto dell'autarchia fascista?), poi Jahvè, poi Yahweh senza italianizzarlo, ora che anche questa forma è stata messa da più parti in discussione usano mettere solo Yhwh o simili (De Luca traduce con Iod ad esempio).

Rispetto a tutte queste forme e ipotesi, i testimoni di Geova non hanno fatto che adeguarsi all'unica definizione italiana ben attestata e storicamente imposta nella nostro lingua. Poi perché usare la voce attestata dal dizionario dia così tanto fastidio e susciti tanto scandalo in certe persone non mi è ancora stato dato di capirlo!

Shalom
[Modificato da barnabino 26/09/2015 15:50]
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26/09/2015 15:53
 
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PS. Resto in attesa dei dizionari che attesterebbero Iavè come italianizzazione di Geova. O stai dicendo che non è una forma attestata nella lingua scritta ma solo come pronuncia di Yahweh, che è una pseudo-parola ebraica, giacché Yahweh non esiste neppure in un dizionario di ebraico...

Shalom
[Modificato da barnabino 26/09/2015 15:56]
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26/09/2015 21:21
 
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Re: Re:
Cara Studentessa,

Studentessa.95, 26/09/2015 14:49:






Alla stessa maniera ti chiedo quale è a pronuncia più vicina a quella ebraica e che Mosè udì direttamente da Dio? Geova o Yhaweh?

Per quanto riguarda Yhaweh, è vero che non c'è una italianizzazione (no però che non esiste nei dizionari ed enciclopedie), ma come per Washington o New York, sono nomi che non usiamo perchè non italianizzati?





comprendo pienamente la tua obiezione.
Mi consenti di esprimere la mia opinione su questo punto specifico?

Come abbiamo visto e come tu stessa ammetti, Yahweh non è un italianizzazione, il punto è che non è neppure ebraico ma solo un' ipotetica pronuncia ebraica del Nome
Ti ho fatto anche notare che, ormai, è stata praticamente del tutto abbandonata dai biblisti..
Non sono un ebraista, ma per esempio io leggo dal mio libro di grammatica ebraica, riguardo a Yahweh, che è più che altro la pronuncia samaritana del Nome e su questo concordano diversi studiosi.

C' è anche il fatto che Yahweh è bisillabico e i suoi sostituti masoretici, Adonay/Elohim, invece sono trisillabici, poiché i sostituti vennero scelti funzionalmente alla liturgia del canto, pertanto è lecito chiedersi come potessero sostituire Yahweh.


Come ti dissi, la forma Geova non può derivare direttamente dall' esatta vocalizzazione ebraica, perchè quando la lingua italiana recepì tale forma, la esatta vocalizzazione non era più conosciuta per cui non vi era altro da italianizzare che Geova.

Tuttavia, abbiamo visto che anche per Geova abbiamo l' ebraico, perchè per via di latino dal masoretico Yehowah, tale forma mantiene le consonanti del Nome, laddove è racchiuso il significato.

Il punto che voglio farti capire è questo: dato che la vocalizzazione corretta è andata perduta, ma ogni lingua ha recepito una forma - Geova nella lingua italiana, che derivando dal latino IEHOVA ha il pregio di mantenere le consonanti (quelle che contano) - non ti sembra giusto usare la forma che ogni lingua ha recepito?

Vorrei che tu riflettessi su questo punto.
Ciao.
[Modificato da Aquila-58 26/09/2015 21:32]
28/09/2015 14:47
 
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Moderatore: Hai qualcosa da aggiungere? Non siamo allo stadio.
[Modificato da barnabino 28/09/2015 14:52]
28/09/2015 17:59
 
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Re: Re:
Studentessa.95, 26/09/2015 14:49:




Scusa Barnabino, ma tu cosa cerchi sul dizionario:
Niu Iorc, oppure New York? Uairles o wireless? Feisbuc o Facebook. Perché allora anziché cercare sul dizionario Yhaweh vuoi cercare Iavè?

Yhwh è la traslitterazione nel nostro alfabeto del tetragramma ebraico. Vocalizzato diventa Yhaweh.
Parliamo di caratteri occidentali validi in tutti quei paesi che usano l'alfabeto occidentale.
È chiaro che in greco, cirillico, cinese, etc., il tetragramma viene traslitterazione secondo i caratteri di ciascun alfabeto.
Ciò che dovrebbe accomunare tutte queste traslitterazioni è la pronuncia fonetica che secondo i fonemi della lingua italiana è Iavè.
Infatti il nome Yhaweh si scrive così in tutte le lingue che usano l'alfabeto occidentale e ha uguale pronuncia fonetica.
La stessa pronuncia fonetica ebraica.

Faccio ora un esempio:
Prendo i nomi di tre capitali nelle loro lingue originali.
Washington
Paris
北京 (è la capitale della Cina).

Ora poiché le prime due sono scritte con caratteri del nostro stesso alfabeto non necessitano di essere traslitterati. La terza sì.
Pertanto dopo la traslitterazione della terza capitale abbiamo:
Washington
Paris
Beijing

la pronuncia fonetica italiana è
Uoscinton
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Ora, nella lingua italiana non c'è una italianizzazione di Washington, mentre c'è di Paris e Beijing in Parigi e Pechino.
Ma tra Washington, Parigi e Pechino quale è la pronuncia più vicina a quella originale?

Alla stessa maniera ti chiedo quale è a pronuncia più vicina a quella ebraica e che Mosè udì direttamente da Dio? Geova o Yhaweh?

Per quanto riguarda Yhaweh, è vero che non c'è una italianizzazione (no però che non esiste nei dizionari ed enciclopedie), ma come per Washington o New York, sono nomi che non usiamo perchè non italianizzati?

Alla fine però tutto si riduce ad una scelta di pronuncia, come tra Pechino e Beijing.
Tu scegli Pechino perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Beijing (che si pronuncia PeiYin) perchè questo é il suo nome originale e così la chiamano i cinesi di cui è la loro capitale.

Tu scegli Geova perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Yhaweh (che si pronuncia Iavè) perchè questo é con maggiore probabilità il nome che Dio rivelò a Mosè.


In italiano abbiamo anche Gran Varadino per Oradea se è per questo...

28/09/2015 19:26
 
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Re: Re: Re:
Studentessa.95, 9/26/2015 3:33 PM:



Se tu mi chiedi se sono sobria o ubriaca cosa intendi se non che le mie affermazioni ti sembrano fatte da una persona quantomeno brilla?
Se tu mi inviti a studiare, perché lo fai se non perchè ritieni che sull'argomento abbia quantomeno delle lacune?
A me sono sembrati dei giudizi affrettati su una persona che stava facendo osservazioni non in linea con ciò in cui credete voi.

Forse ho esagerato nel citare il passo di Matteo! Ma tranquillo, non ho mai pensato che avessi delle travi negli occhi.
Per questo fraintendimento ti chiedo scusa.



Propongo di lasciar da parte gli aprezzamenti e di tornare al sodo.

La "Guida allo studio dell'ebraico biblico" di Deiana e Spreafico illustra il "quere perpetuum" proprio con l'esempio del Nome e dice:

"Oltre a tali correzioni occasionali esiste il qere perpetuum ossia correzioni permanenti, non riportate al margine ma inserite nel testo mediante una vocalizzazione anomala. La piu' importante di tali correzioni riguarda il nome HWHY [ndr. in caratteri ebraici nel testo] vocalizzato HAWHEY [ndr. in caratteri ebraici nel testo]; tale vocalizzazione è ottenuta spostando su HWHY le vocali di YANODA (il hatef patah viene sostituito dallo shewa semplice a causa dello Y che a differenza dell'aleph non ha bisogno dello shewa composito, cfr. par. 7b). A seguito di tale correzione quando nel corso della lettura ricorre il nome HAWHEY [ndr. in caratteri ebraici nel testo] esso si deve pronunciare 'adonaj."

Cioè secondo questo manuale di lingua ebraica antica la vocalizzazione del Nome in lingua ebraica è "HAWHEY" (cioè YEHWAH scrivendo da sinistra a destra) ma il lettore deve pronunciare 'adonaj in sua sostituzione.

Ovviamente stiamo parlando di lingua ebraica antica, non di italiano moderno, e nessun testo ebraico vocalizza davvero in YAHWEH o simili.

Simon
02/10/2015 16:51
 
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Per Aquila56 - parte 1

Tu scrivi:
"Quello che è fondamentale capire è il processo linguistico e semantico che è avvenuto: vi era una sola forma da italianizzare, il latino Iehova, giacchè quando si formò la lingua italiana e la versione latina Iehova, la corretta vocalizzazione ebraica già non esisteva più, quindi non si poteva italianizzare null' altro che quella forma ibrida latina, Iehova!
Non c' era null' altro da italianizzare!
Come ti ho detto, l' italianizzazione di un termine, il recepimento dello stesso da parte di una lingua nel corso dei secoli, prescinde dalla vocalizzazione esatta ed originale.".

Su quello che dici mi trovi pienamente d’accordo. In effetti l’unica forma italianizzata presente nel nostro vocabolario del nome divino è Geova, forma radicatasi nei secoli passati quando si riteneva che la pronuncia del tetragramma fosse Yehowah. Tuttavia oggi consultando qualsiasi dizionario o enciclopedia italiana alla voce Geova vi è sempre il rimando alla voce Yahweh, ritenuta la lettura più probabile di YHWH.
Ad esempio sul vocabolario della Treccani si legge:
GEOVA – Adattamento fonetico e grafico di Iehova, forma molto diffusa nella cultura italiana a partire dal 16° secolo, del nome del dio ebraico, Yehowah, lettura vocalizzata del tetragramma Yhwh la cui esatta lettura dovrebbe invece essere Yahweh (vedi questa voce).

Quindi andando a questa voce, sempre sulla Treccani si legge;

Yahweh: Nome di Dio, che dagli Ebrei non viene mai pronunciato, per cui la sua forma è nota da adattamenti greci.

Vedi Aquila, il problema è che se un secolo fa trovavi nei dizionari italiani solo la forma Geova oggi insieme a Geova, non c’è dizionario o enciclopedia che riporti anche Yahweh. Ora se tale ultima forma viene riportata nei nostri dizionari come si può affermare che essa non esiste nei nostri dizionari? Forse non troverai scritto Iavè o Iauè, esattamente come non troverai scritto Niu Iorc, Uoscinton, Pei Gin o feisbuc, ma solo perché non sono vocaboli italianizzati, puoi negare che essi siano contenuti nei nostri dizionari? Siccome non sono forme italianizzate, dobbiamo evitare di usarle?
In ogni caso il vostro ragionamento è molto chiaro: voi infatti dite che, poiché esiste la forma italianizzata del nome di Dio che è Geova, perché mai si dovrebbe usare una forma non italianizzata come Yahweh?

Innanzitutto, come nell’esempio prima fatto tra Pechino e Beijing, entrambe le forme esistono nei nostri dizionari. Quindi insistere col dire che nei nostri dizionari non c’è Iavè o Pei Gin o ancora Niu Iorc, non equivale e dire che nei nostri dizionari non esistono Yahweh o Beijing o ancora New York.
Come mostra la Treccani, ma anche tutti i più aggiornati dizionari ed enciclopedie, nel nostro odierno vocabolario esistono entrambe le forme:
Geova e Yahweh
Questo è un dato di fatto evidente e che non può essere negato.
Quindi, come concludevo in un precedente post è solo una questione di scelta tra due forme che in ogni caso si riferiscono entrambe unicamente a Yhwh.
Ciascuno è quindi libero di scegliere tra (uso le parole della Treccani) un “adattamento fonetico e grafico di Iehova, forma molto diffusa nella cultura italiana …” e il “nome di Dio, …”.

Aspettate a giudicare tale ultima affermazione come un colpo basso. Semplicemente è mia intenzione evidenziare come, almeno nei dizionari e nelle enciclopedie che ho avuto modo di consultare io, tra le due forme (Geova e Yahweh) è più la seconda a possedere la definizione di “nome di Dio”; mentre la prima viene definita come un erroneo adattamento fonetico del tetragramma.
02/10/2015 17:06
 
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parte 2
Tu scrivi:
"Il punto è che per noi la forma Geova non è un amuleto nè un' "arroccarsi", se un domani la lingua italiana recepirà un altro termine semanticamente corretto come Geova, non avremmo alcun problema ad usarlo....ma per ora, questa ipotesi non si è ancora attuata."

Caro Aquila, cosa intendi per recepire?
Se oggi in tutti i dizionari ed enciclopedie è contenuta la forma Yahweh oltre a Geova, non ti sembra che la nostra lingua la abbia abbondantemente recepita come ha già recepito altri vocaboli di uso comune e mai italianizzati, come wireless, facebook, cocktail, baby sitter, garage, depliant, roulotte, etc. etc.?
Temo che quel domani di cui parli, sia già arrivato e passato da qualche decennio. A meno che tu non aspetti che Yahweh e tutti i vocaboli stranieri entrati a far parte del nostro vocabolario vengano italianizzati.
Ma ormai, la tendenza della nostra lingua, con grande dispiacere dell’Accademia della Crusca, è ormai quella di non italianizzare più le parole straniere, ed anzi, soprattutto per i nomi propri, a mantenere e ripristinare la pronuncia originaria. Vedi l’esempio di Beijing (forma sempre più utilizzata negli ultimi anni) e Pechino.

Tu scrivi ancora:

"La forma Yahweh o Jahvè è stata ormai completamente abbandonata dal consensus accademico, prova ne sia che un luminare come Ravasi prima la usava e ora si limita all' asciutto YHWH e così le note in calce di Bibbie cattoliche come la CEIi e la Bibbia di Gerusalemme (a cui ha collaborato lo stesso Ravasi), che prima mettevano in nota Yahweh o Jahvè e ora si limitano anch' esse all' asciutto tetragramma."

Se le cose stessero davvero così, allora avreste più ragione di me a non usare Yahweh.
Tu parli del consensus accademico che ha ormai “completamente abbandonato” la forma Yahweh. Poiché, a parte il Cardinale Gianfranco Ravasi, non citi altro (autori, testi, dizionari) che possano confermare affermazioni così importanti e di portata generale circa la validità e la correttezza della forma Yahweh, ho condotto personalmente delle ricerche.
Sinceramente non ho trovato davvero nulla che faccia pensare ad un abbandono, neanche parziale, della forma Yahweh in favore di Geova o di altre forme. Mi aiuteresti a capire da chi è composta questa maggioranza di biblisti che afferma che Yahweh sarebbe una errata traslitterazione e che per questo andrebbe abbandonata?

Visto che hai citato Ravasi, ho cercato anche di lui e sinceramente mi sembra che il Cardinale dica cose diverse rispetto a quelle da te riferite.
Ad esempio su un articolo di Famiglia Cristiana (www.stpauls.it/fc98/1298fc/1298fc15.htm) io leggo: “Il nome divino è composto nella Bibbia ebraica da quattro consonanti J-H-W-H che ricorrono ben 6.828 volte nell’Antico Testamento (leggi Esodo 3). Come è noto, l’ebraico – come le altre lingue semitiche – si scriveva originariamente senza le vocali perché le consonanti bastavano a definire significato e pronunzia. Quando in epoca cristiana anche gli Ebrei cominciarono a faticare nel leggere il testo biblico solo in consonanti, alcuni maestri, detti Masoreti, aggiunsero sotto le lettere dei piccoli segni convenzionali per le vocali, segni che ancor oggi si appongono nelle edizioni delle Scritture ebraiche. Ora, il nome sacro di Dio (JHWH) non veniva pronunziato ma sostituito con un’altra parola, Adonaj, cioè "Signore". Che cosa fecero quei maestri per far leggere in questo modo il nome divino? Alle consonanti JHWH aggiunsero le vocali del termine sostitutivo Adonaj che in ebraico sono e/o/a. Quanti non conoscevano questa prassi lessero materialmente la parola e dettero origine al "mostro" filologico Jehowah o Geova, che è del tutto aberrante e abbandonato dagli studiosi, i quali ipotizzano al massimo come lettura più probabile Jahweh. Essi, però, preferiscono evitarne l’uso, anche per rispetto verso gli Ebrei, e allora lasciano solo le quattro consonanti Jhwh oppure usano "Signore" o altri termini sostitutivi; comunque non accettano mai l’improponibile "Geova"."

Lasciando stare il commento che un “luminare come Ravasi” (parole tue) fa su quello che lui chiama “mostro filologico”, a me sembra che il Cardinale, in sintonia con la tradizione cattolica, affermi che gli studiosi pur ipotizzando come lettura più probabile Jahweh, preferiscono evitarne l’uso, anche per rispetto verso gli Ebrei, e allora lasciano solo le quattro consonanti del tetragramma.
Forse è in linea con questa tradizione la scelta di alcune Bibbie come quella Cei o quella di Gerusalemme (da te indicate) di non scrivere più Yahweh ma di lasciare solo il tetragramma?

Certamente sì, almeno a far data dalle edizioni successive al 29/06/2008. Perché? Semplicemente perché questa è stata la volontà espressa da Papa Benedetto XI in una circolare inviata dalla Congregazione per il Culto divino a tutte le conferenze episcopali.
Il documento (facilmente reperibile su internet), non pubblicizzato, firmato dal cardinale Francis Arinze prescrive tassativamente: «Non si deve pronunciare il nome di Dio sotto la forma del tetragramma YHWH nelle celebrazioni liturgiche, nei canti, nelle preghiere». Quanto alle traduzioni della Bibbia nelle lingue moderne, che servono alla funzioni liturgiche, il divino tetragramma dovrà essere letto come Adonai (ebraico), Kyrios (greco) e dunque Signore, …”
Il documento vaticano parte dalla premessa che i testi ebraici riportano nella scrittura soltanto le consonanti. La sua esatta pronuncia rimane un dettaglio filologico. La Congregazione per il Culto richiama invece l' attenzione sul fatto che le prime comunità cristiane si sono sempre attenute alla tradizione di ritenere ineffabile il nome di Dio e di renderlo con un altro termine. I primi cristiani, in effetti, hanno adottato la parola che già la traduzione della Bibbia in greco - fatta in pieno ellenismo dagli ebrei grecizzanti - usava: Kyrios, che significa Signore.

Insomma, caro Aquila, a me è sembrato che, attraverso l’ uso di generalizzazioni, tu abbia indotto a far intendere cose diverse dalla realtà.
02/10/2015 19:28
 
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Tu scegli Geova perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Yhaweh (che si pronuncia Iavè) perchè questo é con maggiore probabilità il nome che Dio rivelò a Mosè.



(lo usi?) [SM=g2037509]
02/10/2015 19:39
 
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PARTE I


Cara Studentessa,

Studentessa.95, 02/10/2015 16:51:

Per Aquila56 - parte 1

Su quello che dici mi trovi pienamente d’accordo. In effetti l’unica forma italianizzata presente nel nostro vocabolario del nome divino è Geova, forma radicatasi nei secoli passati quando si riteneva che la pronuncia del tetragramma fosse Yehowah. Tuttavia oggi consultando qualsiasi dizionario o enciclopedia italiana alla voce Geova vi è sempre il rimando alla voce Yahweh, ritenuta la lettura più probabile di YHWH.




ma se ti abbiamo spiegato che la forma Yahweh è stata ormai abbandonata dalla maggioranza dei biblisti!
Il punto, come ti ho detto, è che Yahweh non è un italianizzazione e non è neppure ebraico, ma una ricostruzione ipotetica della pronuncia ebraica.
Come ti ho detto, a detta di molti studiosi e dello stesso manuale di grammatica ebraica in mio possesso (Grammatica della lingua ebraica, P. Magnanini e P.P. Nava, Edizioni Studio Domenicano) la forma Yahweh è più che altro la pronuncia samaritana.
C' è poi il problema che Yahweh è bisillabico e i sostituti masoretici scelti per la liturgia (adonay, elohim) trisillabici, pertanto è giusto domandarsi come potessero sostituire un termine bisillabico....


Studentessa.95, 02/10/2015 16:51:


Ad esempio sul vocabolario della Treccani si legge:
GEOVA – Adattamento fonetico e grafico di Iehova, forma molto diffusa nella cultura italiana a partire dal 16° secolo, del nome del dio ebraico, Yehowah, lettura vocalizzata del tetragramma Yhwh la cui esatta lettura dovrebbe invece essere Yahweh (vedi questa voce).

Quindi andando a questa voce, sempre sulla Treccani si legge;

Yahweh: Nome di Dio, che dagli Ebrei non viene mai pronunciato, per cui la sua forma è nota da adattamenti greci.




vedi sopra!
Se è per questo, il Dizionario Hoepli afferma

www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/G/geova.aspx...

Geova
[gè-o-va]
s.m. inv.
Nel Vecchio Testamento, nome con cui si indica l'unico Dio



ne puoi leggere anche altri, come già ti dissi:

www.testimonidigeova.net/Geova.htm

vedi tu.....


Studentessa.95, 02/10/2015 16:51:


Vedi Aquila, il problema è che se un secolo fa trovavi nei dizionari italiani solo la forma Geova oggi insieme a Geova, non c’è dizionario o enciclopedia che riporti anche Yahweh. Ora se tale ultima forma viene riportata nei nostri dizionari come si può affermare che essa non esiste nei nostri dizionari? Forse non troverai scritto Iavè o Iauè, esattamente come non troverai scritto Niu Iorc, Uoscinton, Pei Gin o feisbuc, ma solo perché non sono vocaboli italianizzati, puoi negare che essi siano contenuti nei nostri dizionari? Siccome non sono forme italianizzate, dobbiamo evitare di usarle?




chi ti sta dicendo che dobbiamo "evitare di usarle" se ti abbiamo detto che la nostra enciclopedia PERSPICACIA NELLO STUDIO DELLE SCRITTURE afferma che Yahweh è la probabile pronuncia del nome?
Ma perchè ci fai ripetere sempre le stesse cose che già ti abbiamo detto?
Il punto è che la forma Geova resta al momento l' unica italianizzazione corretta e storicamente accettata del tetragramma YHWH e noi ci limitiamo ad usare la forma italianizzata, non vedo davvero il problema!


Studentessa.95, 02/10/2015 16:51:



In ogni caso il vostro ragionamento è molto chiaro: voi infatti dite che, poiché esiste la forma italianizzata del nome di Dio che è Geova, perché mai si dovrebbe usare una forma non italianizzata come Yahweh?

Innanzitutto, come nell’esempio prima fatto tra Pechino e Beijing, entrambe le forme esistono nei nostri dizionari. Quindi insistere col dire che nei nostri dizionari non c’è Iavè o Pei Gin o ancora Niu Iorc, non equivale e dire che nei nostri dizionari non esistono Yahweh o Beijing o ancora New York.
Come mostra la Treccani, ma anche tutti i più aggiornati dizionari ed enciclopedie, nel nostro odierno vocabolario esistono entrambe le forme:
Geova e Yahweh
Questo è un dato di fatto evidente e che non può essere negato.
Quindi, come concludevo in un precedente post è solo una questione di scelta tra due forme che in ogni caso si riferiscono entrambe unicamente a Yhwh.
Ciascuno è quindi libero di scegliere tra (uso le parole della Treccani) un “adattamento fonetico e grafico di Iehova, forma molto diffusa nella cultura italiana …” e il “nome di Dio, …”.




sei liberissima di usare la forma Yahweh, il punto è che la forma Geova è storicamente e stabilmente attestata nei dizionari e in letteratura, è la forma corretta nella lingua italiana e compresa senza ambiguità, quindi non si vede perchè si debba preferire all' unica forma italianizzata e che non è mai cambiata nella lingua italiana una forma che è passata da Jahvè a Yahweh senza mai essere stata italianizzata.
Yahweh, probabile pronuncia samaritana, non è italiano, non è ebraico, non è nulla se non un' ipotetica ricostruzione della pronuncia ebraica che non si trova praticamente più neppure nelle note in calce delle Bibbie...

Studentessa.95, 02/10/2015 16:51:



Aspettate a giudicare tale ultima affermazione come un colpo basso. Semplicemente è mia intenzione evidenziare come, almeno nei dizionari e nelle enciclopedie che ho avuto modo di consultare io, tra le due forme (Geova e Yahweh) è più la seconda a possedere la definizione di “nome di Dio”;

mentre la prima viene definita come un erroneo adattamento

fonetico del tetragramma.






Come ti è stato detto, Geova non corrisponde alla corretta vocalizzazione ma certamente corrisponde alle corrette consonanti, e sai bene che in ebraico ad essere semanticamente significative non sono le vocali ma le consonanti, quindi la forma Geova pur foneticamente scorretta è semanticamente corretta e questo è ciò che conta!

Iesous è l’ellenizzazione di Yehoshua grazie a delle leggi fonetiche del greco ma Geova per ovvie ragioni non può seguire tali trasformazioni perché non è mai stato ellenizzato e dunque non esiste una forma in tal senso. E comunque che l'evoluzione del nome Gesù segua le regole standard della fonetica è del tutto privo di pertinenza per la lingua italiana, tanto è vero che lo stesso nome possiamo vocalizzarlo anche in Giosuè senza alcuna problema. Per un italiano che importanza ha chiamare Geova con una vocalizzazione piuttosto che l'altra se, tanto, non esiste la vocalizzazione corretta?


(segue......)
[Modificato da Aquila-58 02/10/2015 19:45]
02/10/2015 19:47
 
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II PARTE:

Cara Studentessa,


Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:

Tu scrivi:
"Il punto è che per noi la forma Geova non è un amuleto nè un' "arroccarsi", se un domani la lingua italiana recepirà un altro termine semanticamente corretto come Geova, non avremmo alcun problema ad usarlo....ma per ora, questa ipotesi non si è ancora attuata."

Caro Aquila, cosa intendi per recepire?
Se oggi in tutti i dizionari ed enciclopedie è contenuta la forma Yahweh oltre a Geova, non ti sembra che la nostra lingua la abbia abbondantemente recepita




tu hai citato un solo dizionario (mentre io te ne ho indicati moltissimi! [SM=g27987] ) e il Treccani non dice che Yahweh sia la forma italianizzata ma la lettura esatta del tetragramma, ma vallo a raccontare alla maggioranza degli studiosi che l' hanno del tutto abbandonata:

Adattamento fonetico e grafico di Iehova (o Iehovah o Iehouah), forma molto diffusa nella cultura ital. e europea, a partire dal 16o sec., del nome del dio ebraico, Yĕhōwāh, lettura vocalizzata del tetragramma Yhwh la cui esatta lettura dovrebbe invece essere Yahweh

Quindi non si vede perchè si debba mettere in secondo piano o lasciare la forma Geova che al momento è l' unica italianizzazione corretta!
Boh...

Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:




Se le cose stessero davvero così, allora avreste più ragione di me a non usare Yahweh.
Tu parli del consensus accademico che ha ormai “completamente abbandonato” la forma Yahweh. Poiché, a parte il Cardinale Gianfranco Ravasi, non citi altro (autori, testi, dizionari) che possano confermare affermazioni così importanti e di portata generale circa la validità e la correttezza della forma Yahweh, ho condotto personalmente delle ricerche.




Ravasi è un luminare riconosciuto a livello mondiale, mi pare...io ti sto solo facendo notare che le Bibbie cattoliche prima mettevano in nota Jahvè e ora lo hanno abbandonato, non adottando al suo posto Yahweh ma lasciando l' asciutto tetragramma YHWH, compra le Bibbie CEI e Bibbia di Gerusalemme e verifica tu stessa....quanto alle Bibbie evangeliche, sono ben povere di note e se la cavano con....l' Eterno....

Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:



Sinceramente non ho trovato davvero nulla che faccia pensare ad un abbandono, neanche parziale, della forma Yahweh in favore di Geova o di altre forme. Mi aiuteresti a capire da chi è composta questa maggioranza di biblisti che afferma che Yahweh sarebbe una errata traslitterazione e che per questo andrebbe abbandonata?




ti ho solo portato l' esempio delle Bibbie cattoliche, null' altro.
Tu stessa puoi verificare prendendo una Bibbia CEI edizione 1971 o anche l' edizione precedente e quelle attuali e così dicasi per la Bibbia di Gerusalemme, si tratta delle due maggiori e più usate Bibbie cattoliche.
Tu puoi citarmi studiosi che a tutt' oggi affermino ancora che Yahweh sia l' esatta vocalizzazione del Nome?



Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:


Visto che hai citato Ravasi, ho cercato anche di lui e sinceramente mi sembra che il Cardinale dica cose diverse rispetto a quelle da te riferite.
Ad esempio su un articolo di Famiglia Cristiana (www.stpauls.it/fc98/1298fc/1298fc15.htm) io leggo: “Il nome i quali ipotizzano al massimo come lettura più probabile Jahweh. Essi, però, preferiscono evitarne l’uso, anche per rispetto verso gli Ebrei, e allora lasciano solo le quattro consonanti Jhwh oppure usano "Signore" o altri termini sostitutivi; comunque non accettano mai l’improponibile "Geova"."




ma allora lo vedi che non capisci quello che ti diciamo?
Prima di tutto, vorrei sapere perchè Ravasi e la Bibbia di Gerusalemme (a cui Ravasi ha collaborato) , nelle note in calce hanno completamente abbandonato la forma precedente Jahvè non abbracciando affatto Yahweh ma lasciando l' asciutto YHWH e come ti ho detto tu stessa puoi verificare la cosa.
Ad esempio lo stesso Ravasi, nel Libro dei Profeti (Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele), edizioni BUR 2004, che ho qui in casa, ad ogni ricorrenza del Nome lascia anche qui l' asciutto YHWH.

Riguardo al fatto che la forma Geova derivi da un ibrido medievale, come ti ho spiegato già moltissime volte, è del tutto ininfluente, perchè l' italianizzazione di un termine, come attestato dai dizionari, cioè a dire il recepimento di un termine da parte di una lingua nel corso dei secoli prescinde dalla vocalizzazione esatta ed originale.
Il punto è che la lingua italiana, mediante un processo storico e semantico, ha recepito quel termine, a prescindere da quelli che erano gli intenti e a prescindere dall' ibrido della forma.
Quella forma è stata pronunciata nel corso dei secoli, è stata usata nella letteratura, ha sempre comunicato il significato di YHWH, comunica pertanto correttamente e direttamente il referente e resta a tutt' oggi l' unica italianizzazione corretta, non esistendone un' altra , più corretta nella nostra lingua, attestata dai dizionari e in uso corrente

Fattene una ragione....


Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:


Lasciando stare il commento che un “luminare come Ravasi” (parole tue) fa su quello che lui chiama “mostro filologico”,




cosa del tutto ininfluente, come visto!
NON E' CHE LA FORMA DI UN NOME NON SIA ITALIANA PERCHE' DERIVA DA UN IBRIDO LATINO MEDIEVALE, MI CAPISCI?
LA COSA NON HA NESSUNA PERTINENZA RIGUARDO ALLA LINGUA ITALIANA.
SCRIVO IN GRANDE IN MODO CHE TU POSSA IMPRIMERLO BENE IN MENTE


Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:



a me sembra che il Cardinale, in sintonia con la tradizione cattolica, affermi che gli studiosi pur ipotizzando come lettura più probabile Jahweh, preferiscono evitarne l’uso, anche per rispetto verso gli Ebrei, e allora lasciano solo le quattro consonanti del tetragramma.
Forse è in linea con questa tradizione la scelta di alcune Bibbie come quella Cei o quella di Gerusalemme (da te indicate) di non scrivere più Yahweh ma di lasciare solo il tetragramma?




è probabile che anche questo abbia determinato la scelta, la cosa non è da escludere...

Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:


Certamente sì, almeno a far data dalle edizioni successive al 29/06/2008. Perché? Semplicemente perché questa è stata la volontà espressa da Papa Benedetto XI in una circolare inviata dalla Congregazione per il Culto divino a tutte le conferenze episcopali.
Il documento (facilmente reperibile su internet), non pubblicizzato, firmato dal cardinale Francis Arinze prescrive tassativamente: «Non si deve pronunciare il nome di Dio sotto la forma del tetragramma YHWH nelle celebrazioni liturgiche, nei canti, nelle preghiere». I primi cristiani, in effetti, hanno adottato la parola che già la traduzione della Bibbia in greco - fatta in pieno ellenismo dagli ebrei grecizzanti - usava: Kyrios, che significa Signore.




i primi cristiani . e per primi cristiani intendo i cristiani del I secolo - non hanno mai ritenuto "ineffabile" il Nome divino.
Solo il deuterocanonico libro della Sapienza afferma che il Nome di Dio è incomunicabile:

"Divenne un'insidia alla vita il fatto che uomini,
resi schiavi della disgrazia e del potere,
abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.
" (Sapienza 14:21)

ma nessun libro canonico della Bibbia afferma una cosa del genere e comunque mi pare che gli ebrei non considerino autentico il libro della Sapienza e dire che a loro furono dati i primi oracoli divini vero? (Rom. 3:2).

E poi c' è da dire che nella Rivelazione ispirata neotestamentarie il Nome c' è eccome e anche questo te lo avevo già detto.

Il Nome c’ è, ben quattro volte in Apoc. 19:1,3, 4, 6.
Vediamo ad esempio il testo greco di Apoc. 19:1 per la parte che ci interessa:
Hallelouia;
he soteria kai he doxa kai he dunamis tou theou hemon
”.

Come traduce la CEI?

Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio”.
Se un mio studente biblico dovesse chiedermi: “che cosa significa Hallelouia, che cosa dovrei rispondergli?
“Lodate il Signore”?
Non potrei rispondergli così, giacchè il greco mantiene la forma contratta del Nome Divino, iah. Infatti Hallelouia, letteralmente, significa “lodate Iah”!
E se mi facesse la solita obiezione?
Per gli ebrei Iah, la forma contratta, non equivale al Nome Divino?
Gli risponderei che potrebbe essere così per certa tradizione giudaica, ma non è così per la Sacra Scrittura, giacchè il salmista ispirato da Dio scrisse quanto segue:
Cantate a Dio, inneggiate al nome suo, celebrate il cavalcante nel deserto, con Iah, il suo nome ed esultate in presenza sua “ Salmo 68:4 interlineare ebraico italiano A. Vianello” [Salmo 68:5 CEI].
La stessa CEI qui rende “Iah” con “Signore (Iah nel testo ebraico) è il suo Nome”
Quindi per il salmista ispirato da Dio anche la forma contratta Iah è equivalente al Nome di Dio…

Mi dispiace....

Studentessa.95, 02/10/2015 17:06:



Insomma, caro Aquila, a me è sembrato che, attraverso l’ uso di generalizzazioni, tu abbia indotto a far intendere cose diverse dalla realtà.



[SM=g27993]

Beh, ora mi sembri davvero a corto di argomenti e in questi casi si scade nella polemica, è tipico....


[SM=g1871112]
Ciao.
[Modificato da Aquila-58 02/10/2015 19:48]
02/10/2015 19:49
 
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Re:
barnabino, 26/09/2015 15:43:

Cara Studentessa,

ma... sei seria? [SM=g27985]


Scusa Barnabino, ma tu cosa cerchi sul dizionario:
Niu Iorc, oppure New York? Uairles o wireless? Feisbuc o Facebook. Perché allora anziché cercare sul dizionario Yhaweh vuoi cercare Iavè?



Io sul dizionario italiano certo Geova, visto che è la parola italiana per YHWH, esattamente come non certo la traslitterazione ebraica Yehoshua o Yeshua ma cerco Gesù visto che è la parola italiana perper il nome ebraico YHSH, traslitterazioni che interessano tutt'al più l'ebraico, non l'italiano.



Scusa Barnabino, ma hai perfettamente ragione: per una volta ho mancato di serietà!
E con questa, sono due.
[SM=g27988]
Certo! Ma al di là di quello che cerchi tu, sui nostri dizionari ed enciclopedie esiste la parola Yahweh?
Sì, esiste!
E qual'è la definizione corrispondente che trovi? Lascio a te la sorpresa di scoprirlo!

Quanto a Gesù non troverai nel nostro dizionario la traslitterazione dall’aramaico semplicemente perché Gesù è già una traslitterazione, ma dal greco, visto che ai tempi di Gesù il greco era una lingua contemporanea ed è stata la lingua in cui i vangeli sono stati scritti.
Ora se nei vangeli, che sono Parola di Dio, il nome del Figlio è reso in Iesous (in latino divenuto Jesus ed in italiano Gesù), perché mai dovrei traslitterare in italiano la pronuncia aramaica?
Per questo nei nostri dizionari non trovi la traslitterazione del nome di Gesù dall’aramaico.
Per il Tetragramma è diverso perché non è mai stato scritto in Greco neanche nella XII dove al posto del tetragramma si trova Kirios e forse, come emerge da qualche frammento, il solo tetragramma.
02/10/2015 19:59
 
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Re: Re:
Studentessa.95, 02/10/2015 19:49:



Scusa Barnabino, ma hai perfettamente ragione: per una volta ho mancato di serietà!
E con questa, sono due.
[SM=g27988]
Certo! Ma al di là di quello che cerchi tu, sui nostri dizionari ed enciclopedie esiste la parola Yahweh?
Sì, esiste!
E qual'è la definizione corrispondente che trovi? Lascio a te la sorpresa di scoprirlo!

Quanto a Gesù non troverai nel nostro dizionario la traslitterazione dall’aramaico semplicemente perché Gesù è già una traslitterazione, ma dal greco, visto che ai tempi di Gesù il greco era una lingua contemporanea ed è stata la lingua in cui i vangeli sono stati scritti.
Ora se nei vangeli, che sono Parola di Dio, il nome del Figlio è reso in Iesous (in latino divenuto Jesus ed in italiano Gesù), perché mai dovrei traslitterare in italiano la pronuncia aramaica?
Per questo nei nostri dizionari non trovi la traslitterazione del nome di Gesù dall’aramaico.
Per il Tetragramma è diverso perché non è mai stato scritto in Greco neanche nella XII dove al posto del tetragramma si trova Kirios e forse, come emerge da qualche frammento, il solo tetragramma.




Studentessa, ti ho già spiegato che Geova per ovvie ragioni non può seguire tali trasformazioni come per Gesù perché non è mai stato ellenizzato (anche se il greco mantiene nell' Apocalisse la forma contratta) e dunque non esiste una forma in tal senso, ti ho risposto nei post n. 155 e 156 scritti in due parti, se ti va puoi confutare quello che ho scritto?

[Modificato da Aquila-58 02/10/2015 20:01]
02/10/2015 19:59
 
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Re:
leo(2013), 02/10/2015 19:28:


Tu scegli Geova perché è la forma italianizzata radicatasi nella tradizione linguistica italiana. Io preferisco Yhaweh (che si pronuncia Iavè) perchè questo é con maggiore probabilità il nome che Dio rivelò a Mosè.



(lo usi?) [SM=g2037509]




Quando trovo scritto Yhwh, sì, leggo e pronuncio Yahweh.
Almeno fino a quando non sarò convinto che é un'altra la pronuncia fonetica corretta.
02/10/2015 20:08
 
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Re: Re:
Studentessa.95, 02/10/2015 19:59:




Quando trovo scritto Yhwh, sì, leggo e pronuncio Yahweh.
Almeno fino a quando non sarò convinto che é un'altra la pronuncia fonetica corretta.




ti ho spiegato nei miei post n. 155 e 156 che questo è completamente ininfluente per la lingua italiana e il fatto che tu pronunci Yahweh è cosa che non ci crea problema, tranne il fatto che non solo non è la forma italianizzata, ma che probabilmente non è neppure l' esatta vocalizzazione.
Ti riporto di nuovo ciò che scrive l' ebraista Gertoux riguardo alla pronuncia del Nome.

Secondo l' ebraista Gertoux, come dimostrato dagli scritti di Qumran, prima del sesto secolo i nomi ebraici erano vocalizzati grazie alle tre lettere, Y W H.
Le lettera Y era letta I ( o E) , la lettera W ,U (o O) e la lettera H, A (alla fine delle parole).
Per esempio, YH veniva letto IA , YHWDH veniva letto IHUDA (Giuda).
Se il nome non conteneva vocali, si inseriva spessa la vocale a.

Così YSHQ veniva letto :IsaHaQ (Isacco), YRWSLYM , IRUSaLIM (Gerusalemme), ecc.

Pertanto, secondo alcuni, il nome YHWH si leggeva IHUA. Per sentire meglio la lettera H, quasi impercettibile, si poteva aggiungere una e muta, così il nome YHWDH letto letteralmente I H U D A diventa I e H U D A che è l' esatto equivalente del nome ebraico Yehuda.
Questa lieve correzione da per il nome YHWH la pronuncia I eH U A (Iehua), l' equivalente dell' interpunzione masoretica YeHoWaH


Inoltre ti chiedo: come mai non commenti mai la tesi di Gordon, che puoi leggere in questo 3D? [SM=g2037509]
Strano...
.
[Modificato da Aquila-58 02/10/2015 20:13]
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