Lontananza dal coniuge causa di omosessualità?

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kirinu_94
00domenica 22 giugno 2014 23:53
Nella Torre di Guardia (edizione per lo studio) del 15 aprile 2014, nella nota a piè di pagina 19 relativa al paragrafo 9 si afferma quanto segue:


* Rapporti provenienti da diversi paesi indicano che vivere lontano dal marito, dalla moglie o dai figli per lavorare all'estero è una delle cause di alcuni problemi piuttosto seri, come infedeltà di uno o di entrambi i coniugi, omosessualità e incesto. Per quanto riguarda i bambini, invece, si possono menzionare maggiori problemi comportamentali e scolastici, aggressività, ansia, depressione e tendenze suicide.

(il grassetto è mio)

Quali sarebbero questi "rapporti provenienti da diversi paesi", visto che non è stata indicata alcuna fonte precisa?
Inoltre, in che modo la lontananza dal proprio coniuge dovrebbe essere la causa dell'omosessualità di alcuni?
Lungosonno
00lunedì 23 giugno 2014 00:05
Re:
kirinu_94, 22/06/2014 23:53:

Nella Torre di Guardia (edizione per lo studio) del 15 aprile 2014, nella nota a piè di pagina 19 relativa al paragrafo 9 si afferma quanto segue:


* Rapporti provenienti da diversi paesi indicano che vivere lontano dal marito, dalla moglie o dai figli per lavorare all'estero è una delle cause di alcuni problemi piuttosto seri, come infedeltà di uno o di entrambi i coniugi, omosessualità e incesto. Per quanto riguarda i bambini, invece, si possono menzionare maggiori problemi comportamentali e scolastici, aggressività, ansia, depressione e tendenze suicide.

(il grassetto è mio)

Quali sarebbero questi "rapporti provenienti da diversi paesi", visto che non è stata indicata alcuna fonte precisa?
Inoltre, in che modo la lontananza dal proprio coniuge dovrebbe essere la causa dell'omosessualità di alcuni?




c'è bisogno quindi che ti dica che uno dei miei dipendenti
resta lontano da sua moglie per dei mesi

ti lascio immaginare

ha dei figli in America latina che non vede da 8 anni

dunque?

in quanto la sessualità
esprimerai anche tu-e le probabilità sono tante
la tua


no? [SM=g1944981]
EverLastingLife
00lunedì 23 giugno 2014 00:35

Per la prima domanda non abbiamo proprio nessun elemento per risponderti. Non so proprio perché lo chiedi a noi. Siamo gli editori della Torre di Guardia?

Quanto alla seconda, si può intendere semplicemente il fatto che alcuni cristiani che un tempo praticavano l'omosessualità, condannata dalla Bibbia come nel credo di tutte le confessioni della cristianità (il parere dei para/esegeti "innovatori" non ha alcun valore), e che in seguito hanno contratto un normale e naturale matrimonio eterosessuale, potrebbero essere indotti da una lunga e forzata lontananza dal coniuge a riprendere le abitudini errate di un tempo.
barnabino
00lunedì 23 giugno 2014 00:55
Tieni conto che, per quanto riguarda l'omosessualità, in certi paesi c'è una massiccia emigrazione maschile (specialmente in certi paesi in forte sviluppo dove sono richieste maestranze per l'edilizia) e spesso gli emigranti vivono in situazioni di promiscuità e deprivazione sessuale, per cui chi ha tendenze omosessuali (ma anche chi non le ha) potrebbe cadere in quel peccato se per anni non ci sono alternative, lo stesso vale anche per le donne che potrebbero vivere assieme. Per l'incesto penso che non si sia bisogno di spiegazioni se ad esempio una nipote (o un nipote) già grandicella vive con lo zio o casi simili.

Shalom
admintdg3
00lunedì 23 giugno 2014 00:57

in che modo la lontananza dal proprio coniuge dovrebbe essere la causa dell'omosessualità di alcuni?



Intanto è accertato che la lontananza dal coniuge e l'impossibilità di avere rapporti può produrre il desiderio di sfogare in maniera alternativa le proprie pulsioni.

Si pensi ad esempio a chi è impossibilitato ad avere rapporti affettivi e sessuali col coniuge per via del carcere.
Lo studio di Francesco Ceraudo ne è solo un esempio, qui si dimostra come l'interruzione dei rapporti affettivi col coniuge possa condurre a pratiche omosessuali:

Permettere ai detenuti di vivere i propri affetti, aprire le carceri alla sessualità è un tentativo concreto di umanizzare la detenzione ed è un segnale importante di prospettiva per i detenuti e per i familiari, perché negare, impedire ad un detenuto la sessualità comporta sul piano sostanziale privarne anche la moglie o la fidanzata o la compagna che, in definitiva, non hanno alcuna colpa da espiare. Interrompere il flusso dei rapporti umani ad un singolo individuo significa separarlo dalla sua stessa storia personale, significa amputarlo di quelle dimensioni sociali che lo hanno generato, nutrito e sostenuto.

Risulta ormai comprovato che molti individui che fino al momento di essere associati al carcere avevano avuto ed espresso un comportamento sessuale normale, a causa della promiscuità della vita carceraria, del turpiloquio e delle oscenità di cui diventano spettatori, mano a mano che si adattano all’ambiente, vedono affievolirsi i loro freni inibitori e crollare i loro principi morali, lasciando che l’istinto incontrollato prevalga fino a giungere alle forme più basse di degradazione.

Masturbazione (eccitata dalle scene di giornali pornografici che rivestono le mura delle celle e soprattutto delle toilette), fellatio, pederastia, saffismo, rappresentano pratiche ben note negli Istituti Penitenziari, ma mentre nelle carceri giudiziarie il fenomeno è meno conclamato e l’omosessualità risulta per lo più occasionale, molto grave si presenta l’incidenza nelle carceri penali dove almeno il 70 - 80% dei detenuti si presta a pratiche omosessuali.

Secondo i dati ricavati dall’inchiesta di De Deo e Bolino, eccettuata una frazione di circa il 10% che non ha rinunciato, almeno in parte, alla difesa di scrupoli morali e sentimentali, quasi tutti gli altri fruirebbero di rapporti omosessuali.


www.ristretti.it/areestudio/affetti/documenti/ceraudo.htm
admintdg3
00lunedì 23 giugno 2014 01:04

in che modo la lontananza dal proprio coniuge dovrebbe essere la causa dell'omosessualità di alcuni?




Ancora, sempre in contesti di lontananza dal coniuge (come il carcere) la privazione della propria donna (moglie) può condurre a compensare con atti omosessuali

L’omosessualità invece, anch’essa in larga parte diffusa, più che una scelta consapevole appare come un effetto dell’adattamento al contesto carcerario. Questo pregiudica, destrutturandola, l’identità individuale e sociale del soggetto.
Si verifica così il fenomeno della cosiddetta “omosessualità temporanea o indotta “.
Il tema della sessualità caratterizza la vita quotidiana del carcere, rappresentando uno degli aspetti più problematici della reclusione, durante la quale si possono sviluppare le “anormalità” sessuali e la conseguente sofferenza nell’individuo. Lo studioso Clemmer (1940) sostiene che il contesto penitenziario può essere promotore di comportamenti sessuali anormali.
Quel detenuto che cerca di avere un rapporto omosessuale con un altro detenuto, in modo sporadico, lo fa con persone i cui lineamenti fisici possono verosimilmente ricordargli quelli femminili, perché è la donna che gli manca e, pertanto, trovandosi tra uomini, tenta di trovare quello che assomigli di più a ciò che non può raggiungere.


L’omosessualità invece, anch’essa in larga parte diffusa, più che una scelta consapevole appare come un effetto dell’adattamento al contesto carcerario: il detenuto sottratto allo scambio affettivo eterosessuale, organizza le proprie strategie di sopravvivenza – non sempre coscienti – secondo i codici ambientali, fornendo le risposte adattive più adeguate al contesto. Questo pregiudica, destrutturandola, l’identità individuale e sociale del soggetto [36].
Nulla come l’immaginario e le pratiche sessuali sviluppatesi in carcere hanno il potere di disorganizzare la personalità dei soggetti ristretti [37].

Più che di omosessualità, come scelta privilegiata e definitiva, è comunque più opportuno parlare di pratiche omosessuali compensatorie [38]: non si tratta di un cambiamento dell’identità sessuale, bensì di un adattamento forzato alla compressione dell’istinto sessuale.
Si verifica così il fenomeno della cosiddetta “omosessualità temporanea o indotta”. Tali esperienze non hanno poi in genere alcuna conseguenza sul comportamento sessuale una volta finita la pena: per lo più i detenuti tornano senza alcun problema a rapporti esclusivamente eterosessuali.
La sessualità ha una forza immane: prima o poi si libera mutando vesti, abitudini, naturalità.


www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_12_1.wp?previsiousPage=mg_1_12&contentId=S...
EverLastingLife
00lunedì 23 giugno 2014 06:32
Re:

Molto interessante 3,
lo dico ai "sociologi da mercatino rionale" in lettura, che decretano ipso facto l'assurdità delle conclusioni della WTS. E a quelli che li seguono.

Probabilmente non sono lesti di neuroni quanto lo sono di polpastrelli.
Claudio Cava
00lunedì 23 giugno 2014 07:12
Re:
EverLastingLife, 23/06/2014 06:32:

Re:

Molto interessante 3,
lo dico ai "sociologi da mercatino rionale" in lettura, che decretano ipso facto l'assurdità delle conclusioni della WTS. E a quelli che li seguono.

Probabilmente non sono lesti di neuroni quanto lo sono di polpastrelli.



Io sto li' li' per sbottare di brutto, ma dato che cio' molto probabilmente comporterebbe il mio ban o l' abbandono volontario del forum, prima vorrei il parere del vostro fratello sociologo Jacopo Belbo, soprattutto per constatare la sua obiettivita', dato che in questo thread non se ne vede neanche l' ombra.

Tutti tesi a sbolognare un' emerita castroneria.

Da Jacopo vorrei anche sapere se secondo lui la condizione di carcerato ha qualche attinenza con la lontananza dalla moglie.
Se ho ragione io a dire che e' stata tirata fuori a sproposito, per non dire di peggio.

Concludo dicendo che di gente lontana da casa (e dalla moglie) in quanto emigrante ne ho conosciuta tanta, e anche tanti che hanno tradito la moglie.
Ma con un' altra donna, mai con un uomo.

Ciao
Claudio


Giandujotta.50
00lunedì 23 giugno 2014 08:07
Claudio, mica ho capito su cosa non sei d'accordo e come in questa discussione non si sia stati obiettivi...

per non parlare della castroneria...quale? [SM=g27985]
che vivere una intima solitudine emozionale stando a stretto contatto, tipo coabitazione, con persone dello stesso genere potrebbe (condizionale) agevolare l'individuo a sperimentare pratiche omosessuali?

sia chiaro che qui non si giudica nessuno.
semplicemente si parla di comportamenti che specificatamente Geova non approva...e magari capire come non infilarcisi



EverLastingLife
00lunedì 23 giugno 2014 08:30
Re: Re:
Claudio Cava, 23/06/2014 07:12:




Da Jacopo vorrei anche sapere se secondo lui la condizione di carcerato ha qualche attinenza con la lontananza dalla moglie.




Non mi riferivo certo a te, se è questo che hai capito, ma ai dissidenti dei forum con l'hobby di prendere la WTS a palate di letame. La maggioranza di esse, come certo sai data la tua condizione di veterano dei forum tdG e Anti tdG, torna dritto ai mittenti.

Naturalmente la sociologia non è una scienza esatta, come non lo sono filosofia ed esegesi, ma la tua frase che ho quotato mi pare un'ovvietà. Se non altro logistica. Quanto alla frequenza dei rapporti omosessuali nelle carceri, è un fatto risaputo, come egregiamente narrato nel filone cinematografico dei "drammi carcerari" (ti cito due titoli fra gli innumerevoli: "Detenuto in attesa di giudizio" e "Mary per sempre"). Ovviamente è lo stato di chi va a lavorare all'estero a non avere nulla a che fare con quella dei carcerati, ma le due condizioni sono lapalissianamente accomunate da una caratteristica: la lontananza forzosa dal coniuge.

Per il modo in cui quest'ultima circostanza avrebbe qualche relazione con la pratica omosessuale, vedi il mio primo commento.
Yod81
00lunedì 23 giugno 2014 09:06
Una persona che è etero prova disgusto ad avere pratiche omosessuali.
Se lo fa, significa che già aveva quelle tendenze, magari soffocate per via della moglie e della religione.
É normale che un uomo (o viceversa) dopo molto tempo che è lontano dalla moglie può essere più indotto a commettere fornicazione.
"Lo spirito è forte, ma la carne è debole").
Ma paragonare il lavorare fuori con l'essere carcerati centra come i cavoli a merenda.
Penso che la cosa più sensata sia stata detta dall'autore del post n°3.
Questa a mio avviso è l'unica spiegazione plausibile.
admintdg3
00lunedì 23 giugno 2014 09:39
Yod81:

Ma paragonare il lavorare fuori con l'essere carcerati centra come i cavoli a merenda.




E' un tuo parere: la causa non è il carcere in se, ma la privazione affettiva. Il carcere è un luogo dove tale situazione è frequentemente osservabile (lontananza dal coniuge come standard affettivo che colpisce tutti), non la causa.
Sarebbe come esaminare gli effetti della bassa temperatura studiando gli Eschimesi, o studiare gli effetti della carenza proteica studiando le popolazioni povere dell' '800. Tali studi valgono per tutti coloro che vivono in contesti di bassa temperatura e di carenza proteica, non solo per chi abita in Alaska o è vissuto nell''800.
Il punto focale è la lontananza dal coniuge: infatti gli articoli in questione esaminano la questione alla luce del fatto che il diritto del detenuto alla sessualità coniugale manterrebbe la normalità e non provocherebbe simili comportamenti.
Si parla inoltre di “omosessualità temporanea o indotta”, e già questo smentisce l'ipotesi che se succede è solo perché bisogna già avere tendenze omosessuali.
Quindi si parla di persone etero, che sperimentano un'omosessualità temporanea o indotta.
barnabino
00lunedì 23 giugno 2014 10:09
Permettetemi... ma non capisco tutta questa polemica così accesa. La rivista non fa considerazioni statistiche o sociologiche, riporta solo un dato di fatto cioè che è stato rapportato che in certe circostanze il prolungato allontanamento dal coniuge ha avuto come conseguenza l'omosessualità. Non dice che questo accada sempre in un rapporto di causa/effetto o che tutti coloro che emigrano diventano omosessali, evidentemente ci sono circostanze particolari, ad esempio una certa propensione, la difficoltà a incontrare donne nel paese o luogo in cui si lavora, la promiscuità, ecc... Non lo sappiamo perché non è detto, ma se è stato notato che accade non capisco la polemica. Così non mi pare che adm3 dica che il carcere è come l'emigrazione, era solo un esempio per dire che non è strano che circostanze di deprivazione sessuale possano indurre comportamenti sessuali altrimenti rifiutati.

Shalom
'Andros'
00lunedì 23 giugno 2014 10:13
Re: Re:
Claudio Cava, 23/06/2014 07:12:




Da Jacopo vorrei anche sapere se secondo lui la condizione di carcerato ha qualche attinenza con la lontananza dalla moglie.
Se ho ragione io a dire che e' stata tirata fuori a sproposito, per non dire di peggio.

Concludo dicendo che di gente lontana da casa (e dalla moglie) in quanto emigrante ne ho conosciuta tanta, e anche tanti che hanno tradito la moglie.
Ma con un' altra donna, mai con un uomo.

Ciao
Claudio






A meno che la moglie non sia anch'essa carcerata, e nella stessa cella, direi proprio che la lontananza sia inevitabile.
Ovviamente tale distacco forzato non determina, in automatico, un comportamento sessuale deviato ma ne può creare i presupposti.

E' ovvio che esistono eccezioni e che un coniuge lontano da casa rimanga fedele è non solo auspicabile ma anche la cosa più giusta.

Non mi pare di aver letto categoriche affermazioni ma solo una serie di ipotesi, peraltro frutto di dati oggettivi.


admintdg3
00lunedì 23 giugno 2014 10:21
Re: Re: Re:
EverLastingLife, 23/06/2014 08:30:


e "Mary per sempre").



Infatti avevo pensato anch'io a Carmelo, che tenta di approcciare Claudio con un:

"Non è bello come con una donna, però sempre meglio di niente"


barnabino
00lunedì 23 giugno 2014 10:44
A titolo puramente folkloristico, non ho alcuna intenzione offensiva, il termine "ricchione" deriverebbe dal fatto che i marinai che sbarcavano a Napoli provenienti dalle Americhe avevano l'orecchino, già gli orecchini rendevano quei marinai, agli occhi del popolo, simili alle donne e poi molti di essi erano costretti a passare lunghi mesi in mare senza poter avvicinare una donna ecco che tutto torna. Non voglio dire che oggi sia lo stesso, ma ci possono circostanze del genere, per esempio qui:

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/11/pollai-immigrati-dub...

"Sunafur è un villaggio di soli uomini. Duecentomila uomini e neppure una donna. È un crogiuolo di nazionalità: indiani, tantissimi, e poi pakistani, bengalesi, nepalesi, iraniani, iracheni. Stipati come polli in palazzi di due o tre piani, in celle dove dormono anche in otto. È il luogo dove i turisti che si ustionano al sole delle spiagge e gli uomini d'affari che gelano nell'aria condizionata degli hotel di lusso non vedranno mai. La vergogna sulla quale è stata edificata la fortuna di Dubai"

Shalom
TeoTerrone
00lunedì 23 giugno 2014 10:46
Vabbè amici, però non esageriamo.
La Torre di Guardia in questione ha semplicemente rilevato un dato di fatto.
Nessuno paragona il carcere con l'emigrazione, etc,.
Però è risaputo che i fenomenti di emigrazione moderna da paesi poverissimi a quelli ricchi spesso costringono a vivere in 30 persone in una camerata o monolocale.
Spesso c'è poca differenza tra il vivere in una cella sovraffollata oppure il vivere in due stanze con 20-30 persone.
E se volgiamo dircela tutta, spesso i carcerati stanno meglio degli extracomunitari sfruttati per 16 ore al giorno a raccogliere ortaggi.
Almeno i carcerati hanno...l'ora d'aria.

Nessuno dice che si tradisce per forza il coniuge o che si diventa omosessuali emigrando.
Ma è oggettivamente una situazione che può "favorire" fenomeni di omosessualità o di immoralità se si vive lontani dal coniuge, se si isolati a causa della lingua e delle abitudini e se si vive ammassati in una stanza in un ambiente oggettivamente promiscuo e con persone spesso sconosciute che hanno già stili di vita "diversamente casti"....



barnabino
00lunedì 23 giugno 2014 11:04
Infatti Teo... neppure io capisco da dove nasca la polemica per una banale constatazione che non vuol certo essere una regola, così come non è una regola che si cada nell'adulterio o che per forza i figli debbano avere problemi a scuola, ma da quello che scrive ELL mi pare di aver capito che si tratti delle solite frange di stupidità anti-tdg, pronte a denigrare qualunque cosa differisca dal loro ristretto orizzonte parrocchiale.

Shalom [SM=g27993]
solitary man
00lunedì 23 giugno 2014 11:30
Re:
mi si permette una battuta OT?

ma ... di solito ... non è la vita coniugale ad essere paragonata a un carcere? [SM=g7350]
TeoTerrone
00lunedì 23 giugno 2014 11:31
Re:
barnabino, 23/06/2014 11:04:

Infatti Teo... neppure io capisco da dove nasca la polemica per una banale constatazione che non vuol certo essere una regola, così come non è una regola che si cada nell'adulterio o che per forza i figli debbano avere problemi a scuola, ma da quello che scrive ELL mi pare di aver capito che si tratti delle solite frange di stupidità anti-tdg, pronte a denigrare qualunque cosa differisca dal loro ristretto orizzonte parrocchiale.

Shalom [SM=g27993]



La cosa che fà cadere le braccia è questa mania di mettere sotto la lente di ingrandimento ogni singola dichiarazione della WTS o riga della Torre di Guardia per attaccarsi anche alle virgole pur di trovare il marcio, il complotto, il fanatismo e tutto il resto.

Io mi immagino i poveri fratelli del Cd che ogni volta che scrivono devono scervellarsi per scegliere ogni singola parola o virgola per non dare adito ad equivoci o errate conclusioni. E ciò nonostante, c'è sempre chi "vede" il marcio dappertutto.
Come il signore al ristorante che protesta col cameriere e minaccia denunce perchè aveva trovato una mosca in ogni portata del pranzo.
Poi il cameriere gli ha dovuto gentilmente far notare che la mosca... era appiccicata ai suoi occhiali... [SM=g27995]

Invece di leggere sempre TRA le righe, alcuni dovrebbero semplicemente limitarsi a leggere...le righe, che è già difficile.
solitary man
00lunedì 23 giugno 2014 11:37
Re: Re:
TeoTerrone, 23/06/2014 11:31:



La cosa che fà cadere le braccia è questa mania di mettere sotto la lente di ingrandimento ogni singola dichiarazione della WTS o riga della Torre di Guardia per attaccarsi anche alle virgole pur di trovare il marcio, il complotto, il fanatismo e tutto il resto.

Io mi immagino i poveri fratelli del Cd che ogni volta che scrivono devono scervellarsi per scegliere ogni singola parola o virgola per non dare adito ad equivoci o errate conclusioni. E ciò nonostante, c'è sempre chi "vede" il marcio dappertutto.
Come il signore al ristorante che protesta col cameriere e minaccia denunce perchè aveva trovato una mosca in ogni portata del pranzo.
Poi il cameriere gli ha dovuto gentilmente far notare che la mosca... era appiccicata ai suoi occhiali... [SM=g27995]

Invece di leggere sempre TRA le righe, alcuni dovrebbero semplicemente limitarsi a leggere...le righe, che è già difficile.




alcuni ormai leggono anche tra le singole lettere ... e questa.. ahimè.. non è una battuta ... d'altronde ... chi fu il primo a farlo? ad attribuire cattive intenzioni, divenendo il padre/esempio per gli altri degni figli suoi?.. "E' realmente così... ecc ecc"
Claudio Cava
00lunedì 23 giugno 2014 11:50
Re: Re: Re:
EverLastingLife, 23/06/2014 08:30:



Non mi riferivo certo a te, se è questo che hai capito, ma ai dissidenti dei forum con l'hobby di prendere la WTS a palate di letame. il mio primo commento.



ELL! [SM=g27987]

Da quanti anni ci "conosciamo"? 15?
Ricorderai anche che qualcuna l' abbiamo combinata insieme contro i cattotalebani. [SM=x1408447]
Come puoi dubitare di me? [SM=g8878]

Scherzi a parte, provo a spiegare un paio di cose.

Essere carcerati non significa "essere lontani dalla moglie".
Significa essere lontani da tutte le donne tutte.

Gia' da qui si capisce che non c' azzecca proprio.

Ci giro un attimo intorno:
una persona normale, di mangiare topi e scarafaggi non se lo sogna neanche, giusto?
Ma io scommetto qualunque cosa che se rinchiudiamo qualcuno senza cibo in un buco dove ci sono solo topi e scarafaggi, costui prima o poi comincera' a mangiarli.
E col tempo cominceranno perfino a piacergli.

Piu' o meno lo stesso vale per chi non sa o non puo' resistere a certe pulsioni.
Ha a disposizoione solo uomini e si sfoga con gli uomini.
Anche io come voi non mi capacito ma e' cosi', semplice e lineare.

Ma uno che e' semplicemente lontano dalla moglie queste costrizioni non le ha.

Un etero va con le donne.
Una donna compiacente, magari a pagamento, e' immensamente piu' facile da trovare che un gay.

Questo per dimostrare l' assurdita' del paragone con i carcerati.

Il resto credo sia dovuto alla percezione sballata (per la maggior parte, senza generalizzare) che avete dell' omosessualita'.
Cosi' come con tante altre cose.

Le religioni si preoccupano di demonizzare tutto cio' che e' sconveniente, a torto o ragione, e quindi le pecorelle (in senso biblico) non dico terrorizzate ma quantomeno prevenute, non si informano oltre.

L' omosessualita' e' un orientamento sessuale, non una pratica da pervertiti senza dio.

E un etero con un uomo non ci va per sfizio, per provare, o per supplire alla mancanza della moglie.

Tale supposizione e' assolutamente ridicola.

Ciao
Claudio
admintdg3
00lunedì 23 giugno 2014 12:00
Claudio, quindi non condividi neanche questa affermazione?

pratiche omosessuali compensatorie [38]: non si tratta di un cambiamento dell’identità sessuale, bensì di un adattamento forzato alla compressione dell’istinto sessuale.
Si verifica così il fenomeno della cosiddetta “omosessualità temporanea o indotta”. Tali esperienze non hanno poi in genere alcuna conseguenza sul comportamento sessuale una volta finita la pena: per lo più i detenuti tornano senza alcun problema a rapporti esclusivamente eterosessuali.
La sessualità ha una forza immane: prima o poi si libera mutando vesti, abitudini, naturalità.


Perché, come detto, se è vero che il carcere è paradigma di totalizzazione della privazione sessuale, ciò non vuol dire che meccanismi del genere accadano solo ed esclusivamente in carcere.
Prova a cercare "college temporary homosexuality", ad esempio.
Sembra quasi un tabù il dover ammettere che un eterosessuale potrebbe scivolare in pratiche omosessuali.
Non è che i veri omofobi sono quelli che rigettano in toto questa possibilità, per ostentazione di machismo? [SM=g8878]
Claudio Cava
00lunedì 23 giugno 2014 12:08
Re:
admintdg3, 23/06/2014 12:00:

Claudio, quindi non condividi neanche questa affermazione?

pratiche omosessuali compensatorie [38]: non si tratta di un cambiamento dell’identità sessuale, bensì di un adattamento forzato alla compressione dell’istinto sessuale.
Si verifica così il fenomeno della cosiddetta “omosessualità temporanea o indotta”. Tali esperienze non hanno poi in genere alcuna conseguenza sul comportamento sessuale una volta finita la pena: per lo più i detenuti tornano senza alcun problema a rapporti esclusivamente eterosessuali.
La sessualità ha una forza immane: prima o poi si libera mutando vesti, abitudini, naturalità.


Perché, come detto, se è vero che il carcere è paradigma di totalizzazione della privazione sessuale, ciò non vuol dire che meccanismi del genere accadano solo ed esclusivamente in carcere.
Prova a cercare "college temporary homosexuality", ad esempio.
Sembra quasi un tabù il dover ammettere che un eterosessuale potrebbe scivolare in pratiche omosessuali.



Scusa, ma ti pare che quanto sopra contraddica quello che ho affermato io?

Tutto cio' e' per la mancanza di donne, in toto.
L' impossibilita' di avere una donna.
Avere a disposizione solo uomini.

Che c' entra la lontananza dalla moglie?

Uno che e' solo lontano dalla moglie [ma libero] una donna la trova senza problemi.

Ciao
Claudio
Seabiscuit
00lunedì 23 giugno 2014 12:17
Re: Re:
Claudio Cava, 23.06.2014 12:08:



Uno che e' solo lontano dalla moglie [ma libero] una donna la trova senza problemi.

Ciao
Claudio



A meno che non riaffiorano vecchi impulsi repressi
Un vecchio detto dice che "l'occasione fa diventare ladri" e credo che questo possa accadere a chi aveva un orientamento o anche una semplice attrazione omosessuale prima di sposarsi
barnabino
00lunedì 23 giugno 2014 12:18
Caro Claudio,


E un etero con un uomo non ci va per sfizio, per provare, o per supplire alla mancanza della moglie. Tale supposizione e' assolutamente ridicola



Quello in situazioni normali, ma abbiamo detto che in certe circostanze un emigrato potrebbe dover vivere lunghi mesi non solo senza la moglie (che potrebbe portare all'adulterio) ma senza donne, neppure prostitute perché a volte si tratta di emigrazione poverissima, in un ambiente maschile dove prevale la promiscuità e la deprivazione sessuale. Chiaro che non è la normalità ma sono circostanze in cui si trovano molte persone e che evidentemente si sono verificate. Il punto è che a quanto pare in certi forum si va a speculare su questa frase per ridicolizzare le nostre pubblicazioni... io mi chiedo che cosa ci sia di ridicolo in quella che per molti paesi è una tragedia, con famiglie divise e ferite che non si ricomporranno facilmente.


Uno che e' solo lontano dalla moglie [ma libero] una donna la trova senza problemi



Qui parliamo di emigrati che sono trattati alla stregua di schiavi, ammassati in dormitori come quello di Dubai dove ci sono 200.000 uomini e nessuna donna. Dove le trovi nel deserto donne disponibile ad avere rapporti con 200.000 poveri pezzente che lavorano per pochi dollari al giorno? Claudio, non stiamo parlando dell'italiano che va a Londra a lavorare in pizzeria, ma di realtà molto più tragiche che purtroppo esistono e chi vive in certi paesi dell'Asia deve fare i conti.

Shalom
Claudio Cava
00lunedì 23 giugno 2014 12:22
Re: Re: Re:
Seabiscuit, 23/06/2014 12:17:



A meno che non riaffiorano vecchi impulsi repressi
Un vecchio detto dice che "l'occasione fa diventare ladri" e credo che questo possa accadere a chi aveva un orientamento o anche una semplice attrazione omosessuale



Beh, se e' per questo io so di casi di padri di famiglia che (senza periodi di lontananza dalla moglie) un bel giorno hanno fatto outing e tanti saluti alla moglie.

Ma questo che c' azzecca col thread? [SM=g27987]

SEI OT! [SM=x1408447]

Che soddisfazione, io che lo dico a teeeee.... [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191]

[SM=g7405]

Ciao [SM=g7255]
Claudio


Seabiscuit
00lunedì 23 giugno 2014 12:24
Re: Re: Re: Re:
Claudio Cava, 23.06.2014 12:22:



Beh, se e' per questo io so di casi di padri di famiglia che (senza periodi di lontananza dalla moglie) un bel giorno hanno fatto outing e tanti saluti alla moglie.

Ma questo che c' azzecca col thread? [SM=g27987]

SEI OT! [SM=x1408447]

Che soddisfazione, io che lo dico a teeeee.... [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191]

[SM=g7405]

Ciao [SM=g7255]
Claudio





"l'occasione fa diventare ladri" [SM=g27988]
non sono OT manco per niente
[SM=g7350]

Claudio Cava
00lunedì 23 giugno 2014 12:29
Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 23/06/2014 12:24:



"l'occasione fa diventare ladri" [SM=g27988]
non sono OT manco per niente
[SM=g7350]




L' occasione, eh?

Si infatti uno non vede l' ora, di andare con un uomo e quindi appena si presenta l' occasione....

Ma lo sai in 8 anni a fare il tassista e per giunta di notte quante ne ho avute di queste che tu chiami occasioni?

La risposta sempre la stessa fu: hau ab! (pussa via)!

[SM=g7405]

Ciao
Claudio


Seabiscuit
00lunedì 23 giugno 2014 12:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Claudio Cava, 23.06.2014 12:29:



L' occasione, eh?

Si infatti uno non vede l' ora, di andare con un uomo e quindi appena si presenta l' occasione....

Ma lo sai in 8 anni a fare il tassista e per giunta di notte quante ne ho avute di queste che tu chiami occasioni?

La risposta sempre la stessa fu: hau ab! (pussa via)!

[SM=g7405]

Ciao
Claudio





ovviamente mi riferivo a chi avesse avuto
attrazione o chiamala inclinazione verso l'omosessualità prima (ma anche durante) di sposarsi

evidentemente non fù il tuo caso, ma mai dire mai
[SM=g7350]
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