Caro Daniel,
1. il VT, assoluta base della nostra fede, non ha portato completa rivelazione per quanto riguarda la figura del Figlio e quella dello Spirito Santo. con questa affermazione non voglio scadere nella trinità, ma voglio solamente dire che la rivelazione contenuta nel AT, non ci permette di comprendere realmente la natura ( non l'ipostasi, ma natura intesa come descrizione completa di qualcuno o qualcosa) di queste due entità
Torno a ripetere: che cosa intendi con
persona?
Detto questo, tu ipotizzi un improvviso e repentino cambiamento
lessicale di un termine senza che possiamo trovarne alcuna traccia, quello che non capisci (o fingi di non capire) è che al di là dell'aspetto
teologico c'è un aspetto
lessicale, quando Gesù ed i suoi discepoli parlavano di
ruach/pneuma i loro lettori
necessariamente comprendevano quella che era la comprensione corrente dell'epoca, né nel NT e invero neppure nella letteratura successiva troviamo alcuna dichiarazione così esplicita da pensare che vi sia stato
un tale mutamento nello spettro lessicale di pneuma tale da rendere necessario una spiegazione.
2. nel VT, proverbi 8 è un passo attribuito a Gesù, anche se lì si parla della Sapienza, un concetto magari personificato da chi lo leggeva, ma reso persona in Gesù. fatta questa riflessione, credo vada armonizzato il VT in base alla rivelazione contenuta nel NT, e non fare il processo inverso, ovvero di spiegare il NT alla luce del VT. la rivelazione divina contenuta nel NT ha reso chiaro episodi altrimenti oscuri del VT
L'identificazione della Sapienza di Proverbi 8 (e
non della sapienza
in generale) con la persona di Gesù, che è considerato senza dubbi un essere spirituale creata da Dio e diversa da Dio è evidente tanto dal NT che dalla letteratura successiva e comunque ha generato un vasto dibattito che è durato almeno tre secoli.... tu invece vorresti farci che dall'oggi al domani lo spirito diventa una persona e diventa pure Dio e nessuno se ne
accorge o ne
dibatte per secoli, guarda caso fondamentalmente dopo Nicea.
per quanto riguarda un eventuale valutazione della persona dello Spirito Santo, vista la mole di versetti citati al momento, mi permetto di citarne 2 R. McClintock in riferimento a 2 Corinti 13:13-14 dice: «Qui potremmo dedurre, dal parallelismo del terzo membro nel passaggio con i due precedenti, la personalità dello spirito santo.» - Cyclopedia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, di McClintock e Strong, Grand Rapids 1887, vol. X, p. 552.
oltre a ciò, in Matteo 28:19 tutti e tre, Padre, Figlio e Spirito Santo dividono lo stesso nome
Ah, beh... certo, questi due passi pronunciati in contesti assolutamente non catechetici dovrebbero cancellare con un colpo di spugna una storia lessicale millennaria... da questi passi persone che da secoli credevano che lo spirito di Dio era la sua forza attiva, e così è il significato corrente anche nel NT, avrebbero dovuto dedurre che lo spirito è una persona! Ma Dai... la pezza è peggio del buca.
Ripeto... qui c'è una evidente fallacia logica che è per altro evidente nella storia del dogma: si parte dal dogma trinitario, stabilito nel IV secolo, e
in base a quel dogma poi si leggono
anacronisticamente questi passi per dimostrare che lo spirito santo è una persona. Capisci dov'è il problema?
La personalità dello spirito è dedotta dalla trinità già sviluppata e non viceversa...
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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