Rivelazione 22,3: un omaggio davvero speciale
Al momento Cristo è seduto in cielo alla destra di Dio e sul trono di Dio (Filippesi 2,9-11; Ebrei 1,8; Apocalisse 3,21), come ben profetizzarono Davide (Salmo110) e Daniele (Daniele 7,13-14), come Cristo stesso annunziò (Matteo 26,64), come insegnarono gli apostoli Pietro (Atti 2,33) e Paolo (Ebrei 1,13) e come confermano le visioni di Stefano (Atti 7,55-56) e di Giovanni nell’Apocalisse (Apocalisse 5,13).
Immagine del trono celeste di Dio (Salmo 103,19) fu il trono terrestre di Jahvé occupato da Davide e Salomone (1 Cronache 29,23 e Salmo 45,6-7), così come Davide e Salomone furono l'immagine terrena del Re Messia (Luca 1,32-33) e così come tutto l'Antico Testamento è immagine o ombra della rivelazione portata dal Nuovo Testamento (Ebrei 10,1).
Evidentemente tra il trono terrestre di Davide ed il trono celeste di Gesù Cristo esiste una sensibile differenza: mentre sulla terra Davide e Salomone ricevettero da alcuni popoli (israeliti e popoli vicini) il tributo e l'onore dovuto a grandi re, nel cielo il Figlio riceve da tutto il creato e dalle potenze angeliche e celesti:
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da solo “genuflessione e signoria” (Filippesi 2,10-11), “gloria e potenza nei secoli dei secoli” (Apocalisse 1,6), “potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione” (Apocalisse 5,12);
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insieme al Padre “lode, onore, gloria e potenza” (Apocalisse 5,13) ed “adorazione” (Apocalisse 5,14).
Alla fine dei tempi però Gesù Cristo non si siederà più alla destra di Dio e sul trono di Dio ma sul "
trono di Dio e dell'Agnello" (Apocalisse 22,1): in pratica il Figlio non sarà più solo ospite o delegato o rappresentante del Padre ma contitolare dello stesso trono del Padre, ricevendo con il Padre non solo “prostrazione” (προσκυνηω) ma anche “adorazione vera e propria” (λατρεια) (Daniele 7,14 LXX e soprattutto Apocalisse 22,3).
Ora possiamo certo dire che la "
latreia" sarà rivolta direttamente al Padre e si riverserà solo indirettamente sul Figlio ma l'omaggio al Figlio è e sarà davvero qualcosa di eccezionale che non può lasciarci indifferenti.