06/08/2019 15:27 |
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"ehyeh" è la prima persona singolare dell'imperfetto e viene usualmente tradotta nelle Bibbie italiane con "Io sono" (o "Io sarò" o "Io mostrerò d'essere").[2] Ehyeh asher ehyeh letteralmente si traduce con "Io sarò ciò che sarò",
Alla luce di queste difficoltà, è evidente che la traduzione di Es 3.14 non è fondata tanto sulle mere competenze linguistiche e grammaticali di un traduttore, quanto sulla sua particolare concezione dell'Essere Divino, nell'osservare che una traduzione letterale di Es 3.14 è impossibile.
Grammaticalmente Eheyeh è la prima persona singolare del futuro di hayah , "era," - "Io Sarò":
ma alcuni teologici lavorandoci di fantasia credono che la parola, come è stata utilizzata qui, sia costituita dal passato hayah , "era", con il prefisso della prima persona א, iniziale e rappresentativa del pronome Anochi, I -א-היה e-heyeh ; come se Egli avesse detto: "Io sono colui che era"
il che è assurdo, poichè forse Dio doveva provare che esiste? O CHE AUTOESISTE? Trovo banale tutto ciò
O piuttosto doveva provare ciò che era come persona, e non che esisteva, poichè comunque sotto questo ASPETTO LO CONOSCEVANO DI GIA.
PIUTTOSTO DOVEVANO ANCORA CONOSCERE QUELLO CHE SAREBBE STATO IN QUELLA OCCASIONE E COSI valendo per ogni possibile futuro
Infatti a motivo di questo si sono divise due classi per spiegare come è possibile conoscere il nome di Dio al tempo di Mosè se era già conosciuto alla genesi
IO dico ma ci vuole tanto a capirlo, che Egli dicendo io sarò ciò che sarò ha spiegato il valore del suo nome o della sua persona??
, un valore dinamico e non statico, da statuetta eterna e immutabile come interpretano questi teologi in nome dello "status quo" insegnato dai greci cosa detesto perchè ha influenzato l'era medievale su cui si è basato il potere della chiesa...eteen immutabile sopprimendo qualsiasi mutamento, altrimenti ciò l'avrebbe destabilizzata.
L’essere nel senso ebraico di hâyâh s’identifica con l’idea statutaria di un’essenza permanente (astrazione metafisica) ? NO!!
Poichè Nell’ebraico moderno la forma dell’antico presente èhyèh è utilizzata per esprimere il futuro. quindi al presente è per così dire, “in-situazione” appunto di divenire... sarò ...quel che.. indica azione dinamica e non statuaria.
il secondo èhyèh. Questa ripetizione spiega il significante (non il significato) del nome di Dio. Ossia per l'appunto il divenire
e falso e fuorviante il concetto di certi teologi che questo esserci ieri e domani voglia trasmettere la idea io ci sono oggi e domani per esprimere eternità, che poteva soddisfare la la aristotelica memoria di un prima e un dopo
Poichè ritorniamo di nuovo a preconcetti dei modelli classici ellenistici di esaltazione assunti da madre chiesa romana avendo influenzato le menti. E vedendo traducendo Dio in rapporto a ciò che si è, come fecero i farisei con Cristo.
Qui non significa esserci oggi e domani, il che si estranea completamente da quello che nei fatti fu trasmesso al popolo di Dio , rappresentando un valore della persona di Dio che non avrebbe significato un bel nulla per loro.
piuttosto che Dio sarà ciò che sarebbe stato dopo, anticipando questo valore dinamico alla sua azione futura.
IO sarò non si concentra su ciò che è o sono, ma su ciò che voglio essere da ora come idea e domani come proposto adempiuto, questo per indicare infallibilità di proposito sulla quale potete contare, e non di una eternità che non risponde affatto al valore di quello che ci vuole trasmettere nel significato del suo nome.
la eternità di Dio o lo stato di eternità che cosa dovrebbe comunicare all'uomo in quella specifica circostanza? che è immortale? e con cio? NOn ha un senso
Questa esaltazione creata in esodo è fuori dal tempo, e in tutti i sensi. Che poteva soddisfare più che altro quelli del terzo secolo dopo cristo ma non gli ebrei nel deserto o il faraone!
quanto più vero e vivente è un nome che significa io sarò ciò che sarò, poichè dice tutto di Dio come onnipotenza come infallibilità ecc.. promesso ora per il domani.. è il Dio della promessa.. questo può rispondere fondamentalmente a ogni uomo, per amore di coloro che gli appartengono e che gemono aspettando l'adempimento di quel sarò ciò che sarò.
Ecco come un pregiudizio realisticamente dogmatico e usato per snobbare, crea queste astrusità di intendere in forma di NULLA.
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06/08/2019 17:10 |
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| | | OFFLINE | | Post: 8.167 | Città: BARI | Età: 70 | TdG | |
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Franz Delitzsch noto ebraista teologo e traduttore (trinitario)
tradusse il nuovo testamento greco in lingua ebraica.
Domanda : quando dovette tradurre Giovanni 8:58 , fece un accostamento con esodo 3:14 ? almeno con una delle tre parole "Ehyeh asher ehyeh"?
Risposta : nemmeno l’ombra come si può confrontare.
בטרם היות אברהם אני הייתי — (Giov.8:58) Delitzsch, edizione del 1937
אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה "Ehyeh asher ehyeh" testo esodo 3:14
curiosità, lui ha tradotto Giov 8:58 in questo modo
“ Prima che Abramo fosse, io sono stato”
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06/08/2019 18:31 |
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dell'imperfetto e viene usualmente tradotta nelle Bibbie italiane con "Io sono" (o "Io sarò" o "Io mostrerò d'essere").Ehyeh asher ehyeh letteralmente si traduce con "Io sarò ciò che sarò",
Alla luce di queste a difficoltà, che comunque non alterano il senso piú di tanto, è evidente che la traduzione di Es 3.14 non è fondata tanto sulle mere competenze linguistiche e grammaticali di un traduttore, quanto sulla sua particolare concezione dell'Essere Divino, nell'osservare che una traduzione letterale di Es 3.14 è impossibile.
Grammaticalmente Eheyeh è la prima persona singolare del futuro di hayah , "era," - "Io Sarò":
ma alcuni teologici lavorandoci di fantasia credono che la parola, come è stata utilizzata qui, sia costituita dal passato hayah , "era", con il prefisso della prima persona א, iniziale e rappresentativa del pronome Anochi, I -א-היה e-heyeh ; come se Egli avesse detto: "Io sono colui che era"
il che è assurdo, poichè forse Dio doveva provare al popolo che esisteva? O che autoesiste ? Trovo banale tutto ciò
O piuttosto doveva o voleva provare ulteriormente ciò che era come persona, e non che esisteva, poichè comunque sotto questo il popolo lo conisceva di già.
Piuttosto dovevano ancora conoscere dal vivi quello che sarebbe divenuto o stato per loroin quella occasione, cio valendo come esempio per ogni possibile futuro
Infatti a motivo di questo si sono divise due classi di pensiero, per spiegare come è possibile conoscere il nome di Dio al tempo di Mosè se era già conosciuto alla genesi
Io qui mi domando se ci vuole tanto a capirlo, che Egli dicendo io sarò ciò che sarò ha spiegato il valore del suo nome o della sua persona??
Ossia come un valore dinamico e non statico di farsi conoscere o di divenire, e non da statuetta eterna e immutabile come interpretano questi teologi in nome dello "status quo" insegnato dai greci nel consuderare il sustema siciale e divino
L’essere nel senso ebraico di hâyâh s’identifica con l’idea statutaria di un’essenza permanente (astrazione metafisica) ? Rispondo no, poichè non applicabile a un Dio vivente, per altro cisa che trivo riduttiva per la sua persona o immagine
Poichè Nell’ebraico moderno la forma dell’antico presente èhyèh è utilizzata per esprimere il futuro. quindi al presente è per così dire, “in-situazione” appunto di divenire...futuro sarò ...quel che.. indica azione dinamica al futuro, e non al passato, quindi non statuaria.
il secondo èhyèh. Questa ripetizione spiega il significante come prospettato dal nome di Dio. Ossia per l'appunto nel senso di divenuto reale e presente in quel futuro come esoressione di una volontà senza alcun possibile impedimento che possa cancellarne l'effetto
E falso e fuorviante il concetto di certi teologi che questo esserci ieri, e oggi, , voglia trasmettere semplicemente la idea di eternità.
Poichè ritorniamo di nuovo a preconcetti dei modelli classici ellenistici di esaltazione statuaria digmatica assunti dalla chiesa romana avendo pertanto influenzato le menti dei vari traduttori, riflettendo in Dio lidea di se stessa come imagine da trasmettere al popolo.
Qui in Esodo non significa esserci oggi e domani, in quanto se cosi interpretato ci si estranea completamente da quello che nei fatti fu trasmesso al popolo di Dio , e che rappresenterebbe se cosí, un valore della persona di Dio che non avrebbe significato nulla per loro, per il popolo
piuttosto che Dio sarà ciò che sarebbe stato dopo, anticipando questo valore dinamico alla sua azione futura esprime bene la sua presenza in relazione allo scopo di lui verso l'uomo.
Iinfatti sarò ció che saró o equivalenti, non si concentra su ciò che è Dio ma su ciò che vuole essere da oggi per il futuro come predeterminato da Lui e poi adempiuto, certo e confermato ,dalla ripetizione del verbo, questo per indicare infallibilità di proposito sulla quale poteva contare chi ascoltava tali parole come significato del suo nome, come dire un nome una missione.
Mentre viceversa legare il concetto di eternita al significato del suo nome, non vedo come poteva rafforzare la fede del popolo nelle sue promesse.
Per tale motivo posso dire che tale significato di Eterno non risponde affatto al valore di quello che ci vuole trasmettere nel vero significato del suo nome ... poichè dice nulla nella relazione tra me e Lui, tra Lui e il popolo
la eternità di Dio o lo stato di eternità che cosa dovrebbe comunicare all'uomo in quella specifica circostanza? che è immortale? NOn ha un senso
Questa esaltazione creata in esodo è fuori dal tempo, e in tutti i sensi. Che poteva soddisfare più che altro quelli del terzo secolo dopo cristo ma non gli ebrei nel deserto o il faraone!
quanto più vero e vivente è un nome che significa io sarò ciò che sarò, poichè dice tutto di Dio come onnipotenza come infallibilità ecc.. promesso ora e per il domani.. è il Dio della promessa.. questo può rispondere fondamentalmente a ogni uomo, per amore di coloro che gli appartengono e che gemono aspettando l'adempimento di quel sarò ciò che sarò.
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06/08/2019 19:27 |
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| | | OFFLINE | Post: 35.351 | Moderatore | |
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Geremia possiamo evitare post così lunghi che solitamente tanto non li legge nessuno, me compreso e quindi non convalido non avendo il tempo di leggere papiri così lunghi?
[Modificato da Seabiscuit 06/08/2019 19:28]
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Testimoni di Geova Online Forum
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
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06/08/2019 19:39 |
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Angelo Serafino53, 06/08/2019 17.10:
Franz Delitzsch noto ebraista teologo e traduttore (trinitario)
tradusse il nuovo testamento greco in lingua ebraica.
Domanda : quando dovette tradurre Giovanni 8:58 , fece un accostamento con esodo 3:14 ? almeno con una delle tre parole "Ehyeh asher ehyeh"?
Risposta : nemmeno l’ombra come si può confrontare.
בטרם היות אברהם אני הייתי — (Giov.8:58) Delitzsch, edizione del 1937
אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה "Ehyeh asher ehyeh" testo esodo 3:14
curiosità, lui ha tradotto Giov 8:58 in questo modo
“Prima che Abramo fosse, io sono stato”
Da dove peschi questo materiale?
Quindi fammi capire, se c'è un teologo trinitario che è in dissonanza con tutti gli altri, significa che la verità sta sicuramente dalla sua parte?
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06/08/2019 20:04 |
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VVRL, 06/08/2019 19.39:
Da dove peschi questo materiale?
Quindi fammi capire, se c'è un teologo trinitario che è in dissonanza con tutti gli altri, significa che la verità sta sicuramente dalla sua parte?
ma che discorso eh?
La verità sta dalla parte della maggioranza, secondo te?
E' una traduzione di una persona che certamente non è sprovveduta e che conosce le lingue antiche
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06/08/2019 20:26 |
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| | | OFFLINE | | Post: 8.167 | Città: BARI | Età: 70 | TdG | |
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VVRL, 06/08/2019 19.39:
Da dove peschi questo materiale?
Quindi fammi capire, se c'è un teologo trinitario che è in dissonanza con tutti gli altri, significa che la verità sta sicuramente dalla sua parte?
Lo so che non sai rispondere e cambi discorso, vecchio trucco ma con me non attacca. |
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06/08/2019 20:30 |
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Seabiscuit, 06/08/2019 19.27:
Geremia possiamo evitare post così lunghi che solitamente tanto non li legge nessuno, me compreso e quindi non convalido non avendo il tempo di leggere papiri così lunghi?
pardon avevo fatto un riassunto senza riflettere alla lunghezza.
qui sotto è riportato come in realtà sono coscienti i traduttori d aver forzato la frase al passato per sovrapporci la idea come nome di Eterno.
ehyeh" è la prima persona singolare dell'imperfetto e viene usualmente tradotta nelle Bibbie italiane con "Io sono" (o "Io sarò" o "Io mostrerò d'essere").Ehyeh asher ehyeh letteralmente si traduce con "Io sarò ciò che sarò",
Alla luce di queste a difficoltà, che comunque non alterano il senso piú di tanto, è evidente che la traduzione di Es 3.14 non è fondata tanto sulle mere competenze linguistiche e grammaticali di un traduttore, quanto sulla sua particolare concezione dell'Essere Divino, nell'osservare che una traduzione letterale di Es 3.14 è impossibile.
Grammaticalmente Eheyeh è la prima persona singolare del futuro di hayah , "era," - "Io Sarò":
ma alcuni teologici credono che la parola, come è stata utilizzata qui, sia costituita dal passato hayah , "era", con il prefisso della prima persona א, iniziale e rappresentativa del pronome Anochi, I -א-היה e-heyeh ; come se Egli avesse detto: "Io sono colui che era"
questo dimostra come siano coscienti della forzatura con l'alterazione del verbo per fa pensare a Eterno.
dopo spiego il perchè, in modo semplice perchè non va neppure come tesi teologica e pure per logica contestuale già nel suo ristretto |
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06/08/2019 20:48 |
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L’essere nel senso ebraico di hâyâh s’identifica con l’idea statutaria di un’essenza permanente (astrazione metafisica) ? Rispondo no, poichè non applicabile a un Dio vivente, per altro cosa che trovo riduttiva per la sua persona o immagine
Poichè Nell’ebraico moderno la forma dell’antico presente èhyèh è utilizzata per esprimere il futuro. quindi al presente è per così dire, “in-situazione”, appunto di divenire...futuro sarò ...quel che sarò.. indica una azione dinamica al futuro, e non al passato, quindi non statuaria.
il secondo èhyèh. Questa ripetizione conferma la volontà e la irreversibilità dell'azione contemplata prima in quel presente in vista del futuro e fatta diventare per certa, data per certa.
non centra nulla con il tentativo di tali teologi di far sembrare che egli Dio è presente o vivo oggi come ieri per esprimere eternità, cosa che al popolo e al faraone non avrebbe comunicato niente.
Mentre in quella formula che esprime il valore del nome , si intravede tutto un programma, dandolo come infallibile o certo nel suo adempimento, come preposto in Lui; questo è Dio il significato del suo nome, vuoi usare altri verbi, ma per rendere sempre lo stesso senso che nulla ha a che vedere con il tentativo forzato di sovrapporre introdurre la qualità di essere immortale statico, per distogliere l'attenzione dal suo vero significato.
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06/08/2019 20:58 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.132 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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VVRL, 06/08/2019 19:39:
Da dove peschi questo materiale?
Quindi fammi capire, se c'è un teologo trinitario che è in dissonanza con tutti gli altri, significa che la verità sta sicuramente dalla sua parte?
Cioè Franz Delitsch sarebbe "un teologo in dissonanza"?
Rido.
Simon
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06/08/2019 21:15 |
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ecco perchè si può dire che ai tempi di MOsè fu fatto conoscere il nome di Dio, nonostante esso fosse conosciuto già fin dalla genesi.
Poichè egli segue a manifestarsi agli uomini per farsi conoscere ulteriormente, proprio in virtù di quel "sarò quel che sarò" o verbi equivalenti ..che esprime una forma dinamica di Dio di manifestarsi , nulla di statico .
In pratica un nome una promessa..essendo egli il Dio della promessa di salvezza quanto più vero e vivente è un nome che significa io sarò ciò che sarò, poichè dice tutto di Dio come onnipotenza come infallibilità ecc.. promesso ora per il domani.. è il Dio della promessa.. questo può rispondere fondamentalmente a ogni uomo, per amore di coloro che gli appartengono e che gemono aspettando l'adempimento di quel sarò ciò che sarò...
INvocare il suo nome implica un Tutto presente e futuro e (non come tempo assoluto concentrato su se stesso ) ma come potenza salvezza amore in questa relazione di Padre e di figli.. " Dio diverrà tutto ogni cosa a tutti" sarò quello che sarò per voi.. tutto quello che occorre in nome dell'amore universale della sua famiglia, qualunque cosa chiederete vi sarà data, e risposto ancor prima di finire di chiedere,,
es.chiaro se vado in una buca dove posso cadere Dio mi chiamerà prima che accada, nella mia mente inspirerà di fermarmi ..
( Dio non può divenire per noi tutto quello che è..siamo creature, ma tutto quello che serve per essere felici con lui)
Questo è il suo nome.. io diverrò tutto per voi" sarò quel che sarò" e lo saprete. Ho finito |
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06/08/2019 21:30 |
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| | | OFFLINE | | Post: 8.167 | Città: BARI | Età: 70 | TdG | |
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(SimonLeBon), 06/08/2019 20.58:
Cioè Franz Delitsch sarebbe "un teologo in dissonanza"?
Rido.
Simon
Secondo me grazie a lui alcuni cattolici stanno smettendo di essere trinitari, di credere al purgatorio,e che prendono da lui le distanze , che la terra è il centro dell'universo, che il soffito o volta ci siano le stelle appicicate,che le preghiere vanno date a gogo a tutti e tante altre fesserie .
per esempio se lui sottovaluta Franz Delitsch
ebbene vuol dire che non lo conosce.
metto il download del nuovo testamento di Franz Delitsch in ebraico che contiene il nome di Geova in ebraico circa 186 volte
così vvrl sarà più informato e si accultura.
e gli utenti del forum possono tenerlo nel computer
bit.ly/2MF2Iea
[Modificato da Angelo Serafino53 06/08/2019 21:32] |
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06/08/2019 21:36 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.132 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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Angelo Serafino53, 06/08/2019 21:30:
...
metto il download del nuovo testamento di Franz Delitsch in ebraico che contiene il nome di Geova in ebraico circa 186 volte
così vvrl sarà più informato e si accultura.
...
la speranza è l'ultima a morire
Simon |
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06/08/2019 21:52 |
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La discussione sta divagando un po' troppo... se volete parlare di Giovanni 8,59 esistono almeno altre 5 o 6 discussioni con ricerche molto approfondite.
Shalom [Modificato da barnabino 06/08/2019 22:01] --------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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07/08/2019 15:01 |
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Aquila-58, 06/08/2019 20.04:
ma che discorso eh?
La verità sta dalla parte della maggioranza, secondo te?
E' una traduzione di una persona che certamente non è sprovveduta e che conosce le lingue antiche
Ritornando a Esodo 3:14 qualcuno riesce a dire perché la TNM in maniera inspiegabile confonde un predicato verbale con un predicato nominale? E' l'unica Bibbia che ha questa trovata semantica dopo che il buon Barnabino ha capito che con la Vulgata era meglio non insistere...
[Modificato da barnabino 07/08/2019 15:03] |
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07/08/2019 15:19 |
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Caro VVRL,
Ritornando a Esodo 3:14 qualcuno riesce a dire perché la TNM in maniera inspiegabile confonde un predicato verbale con un predicato nominale?
Ma l'errore in italiano non erano le maiuscole? Quello che non capisci è che la TNM non confonde nulla... ancora non ci ha detto perché sarebbe necessario mettere un predicato nominale, dato che in ebraico c'è un verbo.
Shalom --------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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07/08/2019 15:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.132 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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VVRL, 07/08/2019 15:01:
Ritornando a Esodo 3:14 qualcuno riesce a dire perché la TNM in maniera inspiegabile confonde un predicato verbale con un predicato nominale? E' l'unica Bibbia che ha questa trovata semantica dopo che il buon Barnabino ha capito che con la Vulgata era meglio non insistere...
Caro VTroll,
dopo tutte queste pagine di discussione, allora hai capito che non è un "nome" o te lo dobbiamo spiegare come a un bambino delle elementari?
Simon
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07/08/2019 15:46 |
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Messaggio in attesa della convalida dei moderatori |
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07/08/2019 16:26 |
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Messaggio in attesa della convalida dei moderatori |
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07/08/2019 16:34 |
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