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Esodo 3:14 - "IO SONO"?

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2019 14:11
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25/07/2019 11:03
 
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barnabino, 25.07.2019 10:49:



Anche la CEI traduce sempre 'ehyeh con il futuro, tranne qui per motivi teologici... in che cosa consiste l'infelice scelta traduttiva di usare il futuro?

Shalom




Sono davvero curioso e ansioso nel leggere la risposta di VVRL su questo punto. Spero solo che abbia un minimo di onestà intellettuale. Staremo a vedere

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25/07/2019 11:06
 
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barnabino, 25/07/2019 10.49:




Ma tu stai male... in ebraico quella che la LXX rende come cupola è 'ehyeh e quello che rende come predicato è sempre 'ehyeh dunque non si capisce la cantonata a tradurre 'ehyeh con diverrò al futuro, perché è così che si traduce 'ehyeh.


Mamma mia quanto è duro poter far passare i concetti che sono di una semplicità disarmente.
Proprio perchè la copula e il predicato sono espressi dallo stesso verbo ebraico è corretta la traduzione della CEI dato che nel versotto 14 riporta due volte la dicitura "io sono", nella prima occorrenza indica la copula e nella seconda il predicato che dal punto di vista grammaticale esprime il nome di Dio. Il primo 'ehyeh, anche se la TNM lo rende al futuro, sempre una copula è, quindi non può essere il nome divino che nel costrutto usato dalla TNM è "scelgo di divenire". Questo, in termini di sintassi corretta della frase, è il nome divino per voi e non "diventerò". E' veramente cos' difficile capire il concetto?



Anche la CEI traduce sempre 'ehyeh con il futuro, tranne qui per motivi teologici... in che cosa consiste l'infelice scelta traduttiva di usare il futuro?


Quindi i motivi teologi della CEI sono uguali a quelli della LXX visto che concettualmente le due rese sono identiche dato che essente=io sono? Come può mai essere un problema teologico se la CEI è trinitaria e la LXX no dato che stiamo parlando di ebraismo ortdosso del III a.C?
Il problema teologico invece è vostro che non volete rendere come la CEI o la LXX perchè l'eeente/Io Sono è il nome con cui l'agiografo appella Gesù nel NT.
Non sarebbe giusto per una volta ammettere la verità di quello di cui stiamo discutendo?




25/07/2019 11:53
 
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Re: Re:
Oh, magari se impari a quotare bene?
Sono anni e anni che sei iscritto qui...

VVRL, 25/07/2019 11.06:






Ma tu stai male... in ebraico quella che la LXX rende come cupola è 'ehyeh e quello che rende come predicato è sempre 'ehyeh dunque non si capisce la cantonata a tradurre 'ehyeh con diverrò al futuro, perché è così che si traduce 'ehyeh.


Mamma mia quanto è duro poter far passare i concetti che sono di una semplicità disarmente.
Proprio perchè la copula e il predicato sono espressi dallo stesso verbo ebraico è corretta la traduzione della CEI dato che nel versotto 14 riporta due volte la dicitura "io sono",




SBAGLI
Perché la CEI traduce:

Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". E aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: "Io-Sono mi ha mandato a voi"".

quindi per coerenza e per correttezza la CEI avrebbe dovuto tradurre il secondo ehyeh (che nella LXX è ho on) con "COLUI CHE SONO"!
SBAGLI!

VVRL, 25/07/2019 11.06:




nella prima occorrenza indica la copula e nella seconda il predicato che dal punto di vista grammaticale esprime il nome di Dio. Il primo 'ehyeh, anche se la TNM lo rende al futuro, sempre una copula è, quindi non può essere il nome divino che nel costrutto usato dalla TNM è "scelgo di divenire". Questo, in termini di sintassi corretta della frase, è il nome divino per voi e non "diventerò". E' veramente cos' difficile capire il concetto?



ma tu hai capito che quella della nuova TNM è una parafrasi?
Essendo una parafrasi, si cerca di rendere il senso, non la lettera.
ma è difficile da capire?


VVRL, 25/07/2019 11.06:




Anche la CEI traduce sempre 'ehyeh con il futuro, tranne qui per motivi teologici... in che cosa consiste l'infelice scelta traduttiva di usare il futuro?


Quindi i motivi teologi della CEI sono uguali a quelli della LXX visto che concettualmente le due rese sono identiche dato che essente=io sono?




Non solo affatto identiche perché nel testo ebraico la copula non c'è ma nella LXX si, la copula è EGO EIMI mentre la definizione del nome sta nel predicato HO ON, definizione che è ripresa anche dall' Apocalisse come sai bene. Quindi se si traduce non con parafrasi ma alla lettera dobbiamo stare alla lettera, e non fare di testa nostra


VVRL, 25/07/2019 11.06:


Come può mai essere un problema teologico se la CEI è trinitaria e la LXX no dato che stiamo parlando di ebraismo ortdosso del III a.C?
Il problema teologico invece è vostro che non volete rendere come la CEI o la LXX perchè l'eeente/Io Sono è il nome con cui l'agiografo appella Gesù nel NT.
Non sarebbe giusto per una volta ammettere la verità di quello di cui stiamo discutendo?







ma questa è pura menzogna, non verità!
Come ti ho detto, se stiamo al greco, EGO EIMI è soggetto e copula mentre la definizione del Nome è HO ON, non EGO EIMI, lo capisci?
Infatti all' Apocalisse non gli passa manco per l' anticamera del cervello di prendere per Geova EGO EIMI, MA HO ON!
Quindi se Gesù si accreditasse la definizione del Nome (cosa che non fa!), dovrebbe prendere HO ON, come è attestato dal corpus giovanneo nell' Apocalisse per Geova

QUESTA E' LA DURA VERITA' (PER TE OVVIAMENTE)


[SM=g1871112]
[Modificato da Aquila-58 25/07/2019 11:58]
25/07/2019 12:37
 
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Re: Re: Re:
Aquila-58, 25/07/2019 11.53:


Oh, magari se impari a quotare bene?
Sono anni e anni che sei iscritto qui...


Sai che anche io riesco a quotare i tuoi post a differenza degli altri utenti? Qualcuno ha una soluzione?

Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". E aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: "Io-Sono mi ha mandato a voi"".

quindi per coerenza e per correttezza la CEI avrebbe dovuto tradurre il secondo ehyeh (che nella LXX è ho on) con "COLUI CHE SONO"!
SBAGLI!


Chissà come mai non dici che anche per la TMN il nome divino è "Quello che scelgo di divenire" e non "Io Sarò". Benedetta coerenza caro Aquila.
Comunque tra dire "Io Sono" oppure "l'essente" oppure "quello che sono", a livello di concetto cosa cambia?
Che la dicitura letterale sia diversa è ovvio, ma non rivela nulla ai fini del senso del discorso.

ma tu hai capito che quella della nuova TNM è una parafrasi?
Essendo una parafrasi, si cerca di rendere il senso, non la lettera.
ma è difficile da capire?


La parafrasi è "scelgo di divenire" e non "Io sarò" che rimane sempre una copula resa al futuro.

Non solo affatto identiche perché nel testo ebraico la copula non c'è ma nella LXX si, la copula è EGO EIMI mentre la definizione del nome sta nel predicato HO ON, definizione che è ripresa anche dall' Apocalisse come sai bene. Quindi se si traduce non con parafrasi ma alla lettera dobbiamo stare alla lettera, e non fare di testa nostra


Guarda che qui chi si appella alla lettera sei tu e non io, infatti non ti ho mai contestato la parafrasi della TNM, ma la scelta infelici di vedere il nome di Dio nella copula resa al futuro. Che non esiste nella sostanza la copula in ebraico è una tua invenzione, nn si capisce altrimenti in base a quale principio e regola la LXX abbia reso la copula al presente. Sei invece tu quello che si appella alla lettera, infischiandosene anche del contesto, quando si tratta di appellarsi al pronome che sottintende il verbo essere e viceversa senza manco capire che evidentemente sono due modi equivalenti di esprimere ma copula in ebraico. Ma temo che tu non abbia capito la sottigliezza di questa mia considerazione.




Come ti ho detto, se stiamo al greco, EGO EIMI è soggetto e copula mentre la definizione del Nome è HO ON, non EGO EIMI, lo capisci?


Concettualmente sono la stessa cosa, fattene una ragione.

Infatti all' Apocalisse non gli passa manco per l' anticamera del cervello di prendere per Geova EGO EIMI, MA HO ON!


Perché evidentemente vuole differenziare la copula dal predicato successivo.

Quindi se Gesù si accreditasse la definizione del Nome (cosa che non fa!), dovrebbe prendere HO ON, come è attestato dal corpus giovanneo nell' Apocalisse per Geova


Ecco, questo è un esempio di come ti appelli alla lettera, infischiandotene del significa concettuale dietro alle parole.
Gli studiosi sono convinti che la vocalizzazione del tetragramma sia concettualmente legata, come signifcato, alla dicitura io sono/esisto/essente. Ma non entro in questo universo a te completamente ignoto visto le letture che fai.



25/07/2019 13:03
 
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Caro VVRL,


Proprio perchè la copula e il predicato sono espressi dallo stesso verbo ebraico è corretta la traduzione della CEI dato che nel versotto 14 riporta due volte la dicitura "io sono",



Dunque gli eruditi ebrei sbagliavano a tradurre ho on, dato che la LXX non ripete ego eimi ma lo usa solo come copula.


nella prima occorrenza indica la copula e nella seconda il predicato che dal punto di vista grammaticale esprime il nome di Dio



E per quale motivo la CEI solo qui decide di tradurre 'ehyeh con il presente invece che come fa sempre con il futuro? Anche se fosse il "nome di Dio" (ipotesi teologica già questa) non si capisce l'eccezione che non segue neppure la LXX e neppure la Vulgata. Non ci vedi una ragione teologica? Perché fare eccezione solo qui con quel pasticcio?


Il primo 'ehyeh, anche se la TNM lo rende al futuro, sempre una copula è, quindi non può essere il nome divino che nel costrutto usato dalla TNM è "scelgo di divenire



Ma ti abbiamo già spiegato che la TNM usa una parafrasi perché in italiano quindi la tua obiezione non ha senso, se vuoi ragionare sulla lettera guarda la nota in calce.


Quindi i motivi teologi della CEI sono uguali a quelli della LXX visto che concettualmente le due rese sono identiche dato che essente=io sono?



Sono simili, ma la LXX non aveva posizioni trinitarie da difendere, la CEI traduce Io Sono per inventare in italiano una relazione inesistente in greco con Giovanni.


Shalom
[Modificato da barnabino 25/07/2019 13:05]
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25/07/2019 13:12
 
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Caro VVRL,


Chissà come mai non dici che anche per la TMN il nome divino è "Quello che scelgo di divenire" e non "Io Sarò"



Per la TNM l'autodefinizione del nome è "io diverrò" come leggi e non si usa la copula ma si rende con una parafrasi perché in italiano "io diverrò ciò che diverrò" non rende correttamente l'idea che si vuol trasmettere.

Shalom
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Re: Re:
VVRL, 25/07/2019 11:06:



barnabino, 25/07/2019 10.49:



Ma tu stai male... in ebraico quella che la LXX rende come cupola è 'ehyeh e quello che rende come predicato è sempre 'ehyeh dunque non si capisce la cantonata a tradurre 'ehyeh con diverrò al futuro, perché è così che si traduce 'ehyeh.




Mamma mia quanto è duro poter far passare i concetti che sono di una semplicità disarmente.
Proprio perchè la copula e il predicato sono espressi dallo stesso verbo ebraico è corretta la traduzione della CEI ...



Caro VTroll,

io capisco benissimo due concetti, perchè sono del tutto evidenti:

- il primo è che la resa della CEI è teologica, non letterale, ma tu non lo capisci, o forse non riesci ad arrivarci.
- il secondo è che tu non capisci una cippa di ebraico, non lo sai nemmeno leggere, ma vuoi fare il maestro, come al solito, niente di nuovo.

VVRL, 25/07/2019 11:06:



... dato che nel versotto 14 riporta due volte la dicitura "io sono", nella prima occorrenza indica la copula e nella seconda il predicato che dal punto di vista grammaticale esprime il nome di Dio. Il primo 'ehyeh, anche se la TNM lo rende al futuro, sempre una copula è, quindi non può essere il nome divino che nel costrutto usato dalla TNM è "scelgo di divenire". Questo, in termini di sintassi corretta della frase, è il nome divino per voi e non "diventerò". E' veramente cos' difficile capire il concetto?



Come dicevo sopra... trova inevitabile conferma:

Asinata n. 1.
"nel versotto 14 riporta due volte la dicitura "io sono""

il "versotto" dice due volte ‎אֶֽהְיֶ֖ה e non "io sono". Basta aprire qualche grammatica, capisco che per te é un'esperienza nuova, e leggere cosa dicono di questo verbo, che non é affatto al "presente" e non é nemmeno per forza il verbo essere. Tantomeno si puo' parlare di "copula" (che a te piace tanto).


Asinata n. 2.

"... nella seconda il predicato che dal punto di vista grammaticale esprime il nome di Dio."

Quando mai si applica la grammatica italiana a quella ebraica?
VTroll vive nel paese dei balocchi e dopo queste stupidaggini gli stanno crescendo orecchie e coda!
In piu' non sa nemmeno distinguere l'espressione אֶֽהְיֶ֖ה dal nome divino ‎יְהוָ֞ה.
VTroll il prossimo passo per te é iscriverti alle medie, sono già generoso!

Asinata n. 3.

"Questo, in termini di sintassi corretta della frase, è il nome divino per voi e non "diventerò". E' veramente cos' difficile capire il concetto?"

Capisco che magari hai anche esagerato con l'aperitivo, ma pretendere seriamente d'insegnare qual è il nome di Dio ai testimoni di Geova è proprio un'esperienza da paese dei balocchi!

Barnabino:

Anche la CEI traduce sempre 'ehyeh con il futuro, tranne qui per motivi teologici... in che cosa consiste l'infelice scelta traduttiva di usare il futuro?



Asinata n. 4.
VVRL, 25/07/2019 11:06:


Quindi i motivi teologi della CEI sono uguali a quelli della LXX visto che concettualmente le due rese sono identiche dato che essente=io sono?



Cioè vedo bene, uno che parla di copula e predicato in ebraico adesso sostiene che "essente=io sono".
Poveri noi, un'asino che vuole giudicare il lavoro dei traduttori biblici!


Asinata n. 5.
VVRL, 25/07/2019 11:06:


Come può mai essere un problema teologico se la CEI è trinitaria e la LXX no dato che stiamo parlando di ebraismo ortdosso del III a.C?
Il problema teologico invece è vostro che non volete rendere come la CEI o la LXX perchè l'eeente/Io Sono è il nome con cui l'agiografo appella Gesù nel NT.
Non sarebbe giusto per una volta ammettere la verità di quello di cui
stiamo discutendo?



La LXX non ripete due volte "ego eimi", probabilmente non te ne sei neanche accorto, talmente sei concentrato e ripetere le tue sciocchezze teologiche.

Dovrei aggiungere l'asinata n. 6, cioè quella per cui alla LXX e ai suoi traduttori dovrebbe interessare cos'ha scritto poi Giovanni a fine I sec.

Ma per ora ci bastano queste 5 asinate del nostro VTroll.

Continua a scrivere, forza! [SM=g28002]

Simon
[Modificato da (SimonLeBon) 25/07/2019 15:17]
25/07/2019 15:21
 
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Re:
VVRL, 25/07/2019 12:37:

...
Gli studiosi sono convinti che la vocalizzazione del tetragramma sia concettualmente legata, come signifcato, alla dicitura io sono/esisto/essente. Ma non entro in questo universo a te completamente ignoto visto le letture che fai.




Caro VTroll,

di quali "studiosi" vai cianciando?
Per parlare di studiosi bisogna aver studiato e dalle asinate che hai scritto finora direi proprio che non è il tuo caso!

Quindi risparmiaci queste sparate da improvvisato professorino, che con noi non attaccano... ma ci mettono di buon umore.

Quindi scrivi pure, continua! [SM=g8806]

Simon
25/07/2019 15:36
 
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Caro Simon,

Posso capire lo smarrimento di un incompetente come VVRL perché è proprio la CEI che confonde le idee... traduce io sono come copula come fa la LXX, seguendo l'interpretazione ellenistica, ma poi rende con Io Sono maiuscolo come un nome proprio anche il predicato scostandosi dalla LXX ma ritornando all'eheye ebraico, che però rende con il presente e non come si fa di solito con il futuro... insomma un pastrocchio incomprensibile che in principio aveva ragioni teologiche legate all'idea filosofica di Dio e più tardi per compiacere chi in Giovanni 8 vede in ego eimi un'autoffermazione di divinità di Gesù. Grottesco..

Shalom
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25/07/2019 16:02
 
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Re:
barnabino, 25/07/2019 13.03:

Caro VVRL,

Dunque gli eruditi ebrei sbagliavano a tradurre ho on, dato che la LXX non ripete ego eimi ma lo usa solo come copula.


No, distinguevano chiaramente la copula dal predicato, ma a livello di significato dire "io sono" o dire "l'essente" o dire ancora "colui che sono" non cambia il senso, sempre un esistenza perenne e perpetua indica.



E per quale motivo la CEI solo qui decide di tradurre 'ehyeh con il presente invece che come fa sempre con il futuro? Anche se fosse il "nome di Dio" (ipotesi teologica già questa) non si capisce l'eccezione che non segue neppure la LXX e neppure la Vulgata. Non ci vedi una ragione teologica? Perché fare eccezione solo qui con quel pasticcio?


Di quale pasticcio parli e a quale 'ehyeh ti riferisci? Se stai pensando alla copula, deve essere al presente perché risponde alla domanda precisa di Mosè, se ti riferisci al predicato, essendo il nome, è giusto renderlo al presente dato che indica una condizione di Dio già in atto e non che deve ancora venire, ma ripeto, sul nome non puoi sindacare nulla, dato che la TNM il predicato lo rende con il presente più infinito che non contesto anche come parafrasi.



Ma ti abbiamo già spiegato che la TNM usa una parafrasi perché in italiano quindi la tua obiezione non ha senso, se vuoi ragionare sulla lettera guarda la nota in calce.


Non ha senso la nota in calce allora, perché parafrasi o no non puoi cancellare dalla resa in italiano la copula anche se la rendi al futuro. La parafrasi è il costrutto "scelgo di divenire" che io non ho mai contestato. Nel versetto successivo la TNM doveva dire "scelgo di divenire" mi ha mandato....
Sempre a ripetere le stesse cose.



Sono simili, ma la LXX non aveva posizioni trinitarie da difendere, la CEI traduce Io Sono per inventare in italiano una relazione inesistente in greco con Giovanni.


Ma Giovanni non ha tradotto la LXX, questi hanno fatto la scelta stilistica di usare "oh on" che può benissimo essere diversa dal "ego eimi" di Giovanni, visto il contesto e il periodo storico diverso, ma la sostanza del significato è sempre la stessa "io sono=essente",. Per favore non te ne uscire con il solito falso ragionamento che Giovanni leggeva la LXX, anche io leggevo la divina commedia a scuola eppure non scrivevo i temi con lo stesso stile di Dante Alighieri.




25/07/2019 16:06
 
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Re:
barnabino, 25/07/2019 15.36:

Caro Simon,

Posso capire lo smarrimento di un incompetente come VVRL perché è proprio la CEI che confonde le idee... traduce io sono come copula come fa la LXX, seguendo l'interpretazione ellenistica, ma poi rende con Io Sono maiuscolo come un nome proprio anche il predicato scostandosi dalla LXX ma ritornando all'eheye ebraico, che però rende con il presente e non come si fa di solito con il futuro... insomma un pastrocchio incomprensibile che in principio aveva ragioni teologiche legate all'idea filosofica di Dio e più tardi per compiacere chi in Giovanni 8 vede in ego eimi un'autoffermazione di divinità di Gesù. Grottesco..

Shalom


Sarà pure un pastrocchio, ma è niente rispetto a quello della TNM che scambia il nome divino con la copula, neanche un bambino delle elementari fa un errore del genere.

25/07/2019 16:44
 
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Re:
barnabino, 25/07/2019 15:36:

Caro Simon,

Posso capire lo smarrimento di un incompetente come VVRL perché è proprio la CEI che confonde le idee... traduce io sono come copula come fa la LXX, seguendo l'interpretazione ellenistica, ma poi rende con Io Sono maiuscolo come un nome proprio anche il predicato scostandosi dalla LXX ma ritornando all'eheye ebraico, che però rende con il presente e non come si fa di solito con il futuro... insomma un pastrocchio incomprensibile che in principio aveva ragioni teologiche legate all'idea filosofica di Dio e più tardi per compiacere chi in Giovanni 8 vede in ego eimi un'autoffermazione di divinità di Gesù. Grottesco..

Shalom



Ottimo riassunto, fuori dalla portata del VTroll.

Simon
25/07/2019 16:50
 
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Re: Re:
VVRL, 25/07/2019 16:06:


Sarà pure un pastrocchio, ma è niente rispetto a quello della TNM che scambia il nome divino con la copula, neanche un bambino delle elementari fa un errore del genere.





Caro VTroll,
se tu non sei in grado neanche di distinguere il nome di Dio da un'espressione che non lo è, vuol dire che sei messo molto male.

E' come uno che scambia il nome proprio di persona "Gianni" con la parola "uomo".

Queste cose s'imparano alle elementari, ma tu dov'eri?

Continua a scrivere, che ti leggiamo volentieri!


Simon
25/07/2019 17:04
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 25/07/2019 16.50:



se tu non sei in grado neanche di distinguere il nome di Dio da un'espressione che non lo è, vuol dire che sei messo molto male.


Veramente mi pare di aver mostrato chiaramente che questa confusione la fanno i traduttori della TNM.


E' come uno che scambia il nome proprio di persona "Gianni" con la parola "uomo".


No, la TNM fa ancora peggio, nella frase "io sarò papà di una bambina" dice che sarò è diventato genitore.

Queste cose s'imparano alle elementari, ma tu dov'eri?


Esatto, ero alla elementari, i traduttori della TNM dov'erano invece?






25/07/2019 17:09
 
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Caro VVRL,


No, distinguevano chiaramente la copula dal predicato



E guarda caso proprio qui la CEI decide di non distinguere e di tradurre come se fosse soggetto è copula....


ma a livello di significato dire "io sono" o dire "l'essente" o dire ancora "colui che sono" non cambia il senso, sempre un esistenza perenne e perpetua indica



Dunque la motivazione del presente è unicamente teologica, ma se per te era lo stesso non si vede motivo di tradurre il participio con il presente indicativo...


Di quale pasticcio parli e a quale 'ehyeh ti riferisci?



Nel testo ebraico 'ehyeh è ripetuto tre volte e la CEI rende in tre modi diversi senza mai rispettare il senso più letterale dell'imperfetto che è il futuro... perché ti ricorso che la CEI rende sempre 'ehyeh con il futuro. Motivi? Teologici, e tu stesso lo ammetti.


Non ha senso la nota in calce allora, perché parafrasi o no non puoi cancellare dalla resa in italiano la copula anche se la rendi al futuro



Copula al futuro? La TNM non usa neppure il verbo essere, pensa un po'. Ma di cosa stai parlando? Io parlo della resa letterale al futuro di 'ehyeh in tutte e tre le occorrenze.


Nel versetto successivo la TNM doveva dire "scelgo di divenire" mi ha mandato...



Perché se "scelgo di divenire" è una parafrasi legata non a 'ehyeh ma all'intera frase di autodefinizione non si vede a che titolo usarla quando traduce 'ehyeh da solo.


Ma Giovanni non ha tradotto la LXX, questi hanno fatto la scelta stilistica di usare "oh on" che può benissimo essere diversa dal "ego eimi"



Se il riferimento era la LXX Giovanni non traduceva nulla, se invece traduceva ego eimi rendeva 'ehyeh solo soggetto e copula. Giovanni poi sicuramente conosceva e usava ho on per definire Dio, perché lo fa almeno per due volte.

Shalom


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Re:
VVRL, 25/07/2019 17:04:

(SimonLeBon), 25/07/2019 16.50:



se tu non sei in grado neanche di distinguere il nome di Dio da un'espressione che non lo è, vuol dire che sei messo molto male.


Veramente mi pare di aver mostrato chiaramente che questa confusione la fanno i traduttori della TNM.


E' come uno che scambia il nome proprio di persona "Gianni" con la parola "uomo".


No, la TNM fa ancora peggio, nella frase "io sarò papà di una bambina" dice che sarò è diventato genitore.

Queste cose s'imparano alle elementari, ma tu dov'eri?


Esatto, ero alla elementari, i traduttori della TNM dov'erano invece?



Vedi VTroll,

quando gli asini vogliono sedersi sui banchi dei professori succede quello che sta succedendo a te adesso: indica qui quale sarebbe il "nome di Dio", dal basso della tua conoscenza.

Già rido.

Simon

p.s. Continua a scrivere, che ci metti di buonumore!



[Modificato da (SimonLeBon) 25/07/2019 17:16]
25/07/2019 17:22
 
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No, la TNM fa ancora peggio, nella frase "io sarò papà di una bambina" dice che sarò è diventato genitore



Esempio poco congruo? La TNM non rende con il verbo essere ma usa sempre il verbo divenire... che c'entra il tuo esempio? La TNM letteralmente rende io mostrerò d'essere ciò che mostrerò d'essere la parafrasi usa il verbo divenire ovviamente traducendo il senso è non la lettera, se no non si faceva parafrasi. Dico cose ovvie?

Shalom
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Re: Re: Re: Re:
VVRL, 25/07/2019 12.37:




Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". E aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: "Io-Sono mi ha mandato a voi"".

quindi per coerenza e per correttezza la CEI avrebbe dovuto tradurre il secondo ehyeh (che nella LXX è ho on) con "COLUI CHE SONO"!
SBAGLI!


Chissà come mai non dici che anche per la TMN il nome divino è "Quello che scelgo di divenire" e non "Io Sarò". Benedetta coerenza caro Aquila.




direi che ti sbagli.
Per la nuova TNM (che traduce con una parafrasi), la definizione del Nome è "Io diverrò", leggi la seconda parte di Esodo 3:14



VVRL, 25/07/2019 12.37:


Comunque tra dire "Io Sono" oppure "l'essente" oppure "quello che sono", a livello di concetto cosa cambia?
Che la dicitura letterale sia diversa è ovvio, ma non rivela nulla ai fini del senso del discorso.



rivela eccome, perché quella traduzione ceiana tradisce un chiaro pregiudizio teologico, per cui tradurre maldestramente soggetto e copula come definizione del Nome divino serve poi chiaramente in funzione di Giovanni 8:58.
Quando si traduce alla lettera, e non con parafrasi come fa la nuova TNM, allora il soggetto e la copula sono una cosa e il predicato un' altra, non si può fare un fare un minestrone, perché la definizione del Nome è Ho on, non ego eimi che regge solo la frase copulativa e non può certo essere certo la definizione del Nome medesimo [SM=g27985]



VVRL, 25/07/2019 12.37:



ma tu hai capito che quella della nuova TNM è una parafrasi?
Essendo una parafrasi, si cerca di rendere il senso, non la lettera.
ma è difficile da capire?


La parafrasi è "scelgo di divenire" e non "Io sarò" che rimane sempre una copula resa al futuro.



la parafrasi traduce comunque al futuro il verbo 'ehyeh e nell' ebraico il verbo 'ehyeh non funge da copula, ti rammento che la TNM traduce dall' ebraico e ovviamente non dalla LXX...

La traduzione migliore sarebbe stata, a mio parere: "Diverrò ciò che diverrò"...la parafrasi "ciò che scelgo di divenire" come spiegato vuole evidenziare il senso del verbo ebraico


VVRL, 25/07/2019 12.37:




Non solo affatto identiche perché nel testo ebraico la copula non c'è ma nella LXX si, la copula è EGO EIMI mentre la definizione del nome sta nel predicato HO ON, definizione che è ripresa anche dall' Apocalisse come sai bene. Quindi se si traduce non con parafrasi ma alla lettera dobbiamo stare alla lettera, e non fare di testa nostra


Guarda che qui chi si appella alla lettera sei tu e non io, infatti non ti ho mai contestato la parafrasi della TNM, ma la scelta infelici di vedere il nome di Dio nella copula resa al futuro.




spiegato sopra, la TNM avrebbe potuto tradurre "Diverrò ciò che diverrò", quindi avrebbe potuto tradurre la seconda parte del versetto, "diverrò mi ha mandato a voi", ma mi pare che non cambi molto la sostanza, quel che conta è il senso del versetto


VVRL, 25/07/2019 12.37:


Che non esiste nella sostanza la copula in ebraico è una tua invenzione,




non è una mia invenzione: la copula in ebraico è sottintesa, non è nel testo e ti ho portato degli esempi


VVRL, 25/07/2019 12.37:



nn si capisce altrimenti in base a quale principio e regola la LXX abbia reso la copula al presente.




sulla base della grammatica greca...ti ricordo che la LXX è una traduzione, certo la LXX non può essere una guida per capire l' ebraico perché spesso i significati non coincidono e perché sono due lingue assai diverse


VVRL, 25/07/2019 12.37:



Sei invece tu quello che si appella alla lettera, infischiandosene anche del contesto, quando si tratta di appellarsi al pronome che sottintende il verbo essere e viceversa senza manco capire che evidentemente sono due modi equivalenti di esprimere ma copula in ebraico. Ma temo che tu non abbia capito la sottigliezza di questa mia considerazione.




ma non si può comprendere "la sottigliezza" di una considerazione astrusa e senza senso come la tua!
Inoltre io non mene infischio affatto del contesto, tutt' altro. E proprio sulla base del contesto, posso dire che la traduzione al futuro dell' imperfetto ebraico è sacrosanta!


VVRL, 25/07/2019 12.37:




Come ti ho detto, se stiamo al greco, EGO EIMI è soggetto e copula mentre la definizione del Nome è HO ON, non EGO EIMI, lo capisci?


Concettualmente sono la stessa cosa, fattene una ragione.




ma puoi togliertelo dalla testa!
EGO EIMI sono soggetto e copula che reggono una frase copulativa che si conclude con il predicato che esprime la definizione del Nome che è HO NO, per cui non si può spacciare HO ON con EGO EIMI solo per fini teologici (vedi Giovanni 8:58), a maggior ragione se l' Apocalisse di Giovanni riprende l' autentica definizione del Nome, che guarda caso è HO ON.
FATTENE UNA RAGIONE!

VVRL, 25/07/2019 12.37:





Infatti all' Apocalisse non gli passa manco per l' anticamera del cervello di prendere per Geova EGO EIMI, MA HO ON!


Perché evidentemente vuole differenziare la copula dal predicato successivo.



prego? Mi devo mettere a ridere?

[SM=g27987]



VVRL, 25/07/2019 12.37:





Quindi se Gesù si accreditasse la definizione del Nome (cosa che non fa!), dovrebbe prendere HO ON, come è attestato dal corpus giovanneo nell' Apocalisse per Geova


Ecco, questo è un esempio di come ti appelli alla lettera, infischiandotene del significa concettuale dietro alle parole.
Gli studiosi sono convinti che la vocalizzazione del tetragramma sia concettualmente legata, come signifcato, alla dicitura io sono/esisto/essente. Ma non entro in questo universo a te completamente ignoto visto le letture che fai.






ma guarda, che "questo universo sia per me completamente ignoto" per me è solo un onore.
Gli studiosi trinitari certamente "leggono" Esodo 3:14 come un' attestazione dell' autoesistenza di Geova, ma è completamente sbagliato sulla base del contesto in cui quella definizione è inserita.
Quindi il mio universo è quello di Aquila, Teodozione e Simmaco, ma temo che sia un universo che non ti appartiene


[SM=g27987]
[Modificato da Aquila-58 25/07/2019 18:28]
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