Sig. VVRL,
lei scrive che “Beh, se fosse così chiaro, non credo che la maggio[r] parte dei cristiani sparsi per il mondo lo avrebbe inteso in contrasto dall'intendimento dei TdG.”
Se non ha capito perché questo accade le faccio una domanda analogica: perché, anche se la maggioranza dei fumatori conosce ed è consapevole dei danni procurati dal tabacco inalato continua a fumare? Rifletta e si dia una risposta…
Lei scrive: “Mi permetta di esprimere un concetto del tutto personale: da queste poche righe traspare in tutta la sua evidenza il concetto di Dio che avete voi Tdg. Un Dio maestoso, potente, giudice severo pronto a punirti e folgorarti ad ogni minimo sgarro. Per noi cattolici prima di tutto Dio è un Padre e in quanto tale, seppur nel suo giusto atteggiamento di severità, è sempre una Dio amorevole che ama i propri figli fino a sacrificare il proprio Unigenito, prima ancora di "punire" noi poveri peccatori. Insomma, siamo su sponde apposte!!!”
Da quale delle mie espressioni ha potuto estrapolare un tale concetto? Ho l’ha avuta sotto ispirazione? Mi faccia sapere…
Lei scrive: “Comunque, come più volte detto, ho sempre rimarcato l'aspetto logico del testo alla portata anche del non credente: tra il pensiero di non farsi uguale a Dio e quello di avere la consapevolezza di esserlo e di rinunciarvi, è molto più nobile ed umile quest'ultimo atteggiamento. Poi voi TdG siete liberi di fare qualsiasi tipo di interpretazione del testo, che comunque personalmente trovo di basso profilo proprio per quanto esposto prima.”
L’aspetto logico? Quale aspetto logico? Credo che lei la logica la mastichi come io mastico l’astronautica... Ed è tutto dire.
Lei scrive: “Vede, ognuno porta acqua la suo mulino. Voi TdG venite a suonare il campanello di casa mia dicendo che se non credo sarò distrutto durante armagheddon, io non sono così perentorio nei vostri confronti, ma ho il dovere di annunciarvi la mia Verità. Non crede che il passo da lei citato lo potrei anche io applicare nei vostri riguardi?”
Guardi che è stato lei a dire che “è veramente singolare come dalla stessa ipotesi di partenza […] si possa arrivare ad un conclusione opposta rispetto al cattolico trinitario”. Che fa ora, mi rimpalla la stessa asserzione?
E poi parli per sé, non per gli altri. Se lei porta acqua al suo mulino, le auguro di poter produrre un pane senza additivi dannosi per la salute (ho capito benissimo cosa vuol dire, spero che anche lei abbia afferrato, amplificando la sua metafora. A buon intenditore…).
In ogni caso, noi TDG ci dedichiamo a far conoscere la verità biblica al nostro prossimo. Se ci rendessimo conto che ciò che impariamo contrasta con gli insegnamenti biblici non ci penseremmo due volte nell’imboccare un’altra strada…
Lei scrive: “Vede, il problema è che io penso la stessa cosa di quello che scrive lei: ha letto quanto ho postato?” e “Concordo con lei”.
Se lei la pensa alla stessa nostra maniera sugli argomenti dibattuti, concordando con noi, mi chiedo di che stiamo parlando? Stiamo perdendo tempo?
Lei scrive: “Ho notato inoltre una dinamica che si ripete di continuo: da parte di molti di voi, piuttosto che confutare punto per punto le nostre tesi, ripetete sempre gli stessi concetti, accusandoci di non capirne i contenuti. E' solo una mia impressione?”
Sì, ha ragione, è esclusivamente una sua impressione. Credo invece che la ‘dinamica’ di cui parla è una sua personale dinamica, una sorta di transfert dialettico, dove una persona impegnata in un dialogo, non avendo controargomenti decisivi da presentare, trasferisce al proprio interlocutore la modalità che invece è propria a sé stesso.
Purtroppo siete voi che evitate di confutare punto per punto gli argomenti presentativi. Sarebbe molto meglio da parte vostra rispondere punto per punto – se potete – o ammettere che i TDG continuano ad insegnare la verità riguardo alle Scritture.
Lei scrive: “Il suo paragone dell'uomo palestrato che piuttosto che spondare la porta di casa mia, mi aiuta, le sembra una confutazione del mio concetto di umiltà esposto in alternativa. Mi perdoni, ma lo reputo un paragone di basso profilo esegetico.”
La sua frase articolata “Il suo paragone dell'uomo palestrato che piuttosto che spondare la porta di casa mia, mi aiuta, le sembra una confutazione del mio concetto di umiltà esposto in alternativa.”, non ha alcun senso in lingua italiana.
Se lei però fosse glossolalico potremmo riparlarne…
Ritenti (a formulare meglio i pensieri), sarà più fortunato.
Lei scrive (19/02/2013; 10:22, #255): “Guardi che noi cattolici siamo i primi a dire che per "forma" non bisogna intendere "sostanza" o "natura", ma bensì condizione. Non lo ha ancora capito?Piuttosto, Lei cosa indende per forma di Dio? Mi pare che solo Aquila abbia dato una risposta in tal senso.”
Ma precedentemente aveva scritto (11/02/2013, 22:45, #134, pagina 7): “penso che il termine "forma" divina si riferisca in maniera diretta al termine "natura" divana e in quanto tale la nuova traduzione CEI non cambia il significato del termine ‘morphè’”.
Lei deve evidentemente aver fatto un po’ di confusione (a parte la sua faceta espressione ‘natura divana’).
Siete davvero voi cattolici ad essere ”i primi a dire che per ‘forma’ non bisogna intendere ‘sostanza’ o ‘natura’, ma bensì condizione”?
Apra il suo Catechismo (al punto 461, sotto il titolo Incarnazione) e veda come l’espressione di Filippesi 2:6 viene tradotta (la grassettatura è mia) “essendo di natura divina”, non, come lei pretende, “essendo di condizione divina”, o similari.
Certo, sappiamo benissimo che la CEI 2008 ha “condizione” invece che “natura” (di alcune edizioni precedenti).
Ma da parte sua dire che “noi cattolici siamo i primi a…” è davvero paradossale!
PRIMA PARTE DI DUE