Filippesi 2:6

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VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 13:36
Re:

allora hai contato malissimo perchè in Ebrei 1:5 Paolo combina il Salmo 2:7 e 2 Sam. 7:14 e 1 Cronache 17:13... se leggi le note della CEI al Salmo 2 e della Bibbia di Gerusalemme a 2 Sm. 7:14 lì ti viene spiegato che ciò che Paolo combina è il Salmo 2:7 con la classica formula di adozione relativamente alla promessa davidica per un regno eterno, per cui in Ebrei 1:5 la figliolanza va intesa in senso messianico...mi dispiace ma questo è l' abc della Bibbia che a te manca completamente!


A me manca l'abc della Bibbia di sicuro, ma di una cosa sono certo: La CEI non afferma certo che Gesù diventa figlio di Dio all'atto del battesimo. Mi pare che voi TdG pensate questo a differenza invece della maggior parte dei cristiani.

nella Bibbia c' è scritto che il Cristo preesistente il prototokos pases ktiseos e l' aggettivo prototokos significa, banalmente, primo nato (protos + tikto), lo leggi in Col. 1:15....ma siamo completamente OT


E' quindi? Per primo nato io intendo primo generato, non certo il primo creato. Ma come dici tu siamo OT

il termine "generato", mai riferito al Cristo preesistente nel senso naturale del termine (Dio genera figli nel senso naturale del termine?)


Secondo me si, anche perchè allora Gesù viene appellato l'Unigenito Figlio di Dio? Se il suo rapporto di figliolanza è uguale al nostro in termini solo di adozione, come fa ad essere l'unigenito? [SM=g2037509]
Dio ha Generato Gesù, il quale a sua volta a creato tutto ciò che esiste, ma non puoi dire che nei confronti di Dio, io crautura sono nella stessa posizione di Gesù.
Ad ogni modo, mi dici dove trov scritto che Gesù viene creato da Dio?
Se il termine generato non è corretto, cosa accade realmente e quando?

si ma che c' entra! Se morphè di Dio "presuppone" che Cristo preesistente abbia avuto l' intera sostanza divina nel versetto 7 viene detto innanzitutto che si svuota di ciò ma che assume la morphè di schiavo quindi, parimenti, l' intera sostanza o natura umana.
Siccome la condizione umana di Cristo, quando divenne carne, era ed è tutt' ora una condizione di peccato e di caducità, se morphè di Dio presuppone la natura divina morphè di schiavo presuppone la natura peccatrice di uomo.


Lasciamo stare, ti abbiamo detto in tutto i modi che forma non è sostanza, ma che i due termini sono legati tra di loro. Se tu cerchi solo una visione letterare dei termini senza considerare il contesto del passo, io non ci posso fare nulla. Tu tieniti la tua interpretazione che io mi tengo la mia.

Ma ti ho già spiegato che così non è: Gesù era senza peccato ma venne in somiglianza del peccato (Romani 8:3)...quindi morphè di schiavo non indica la natura o sostanza umana ma uno status, un modus di esistenza cheil Cristo assunse.


Ma infatti ti ho sempre detto che significa condizione di schiavo e non certo natura di schiavo che non ha neanche senso. Quello che non riesco a farti capire è che forma di Dio non significa letteralmente natura, ma condizione divina che scaturisce dalla natura divina di Gesù. Questo è un ragionamenti di causa ed effetto, ma chiaramente la causa non è la stessa cosa dell'effetto, ma questo evidentemente voi TdG non riuscite a capirlo.

Parimenti, morphè di Dio non presuppone un bel nulla ma indica lo status e il modus di esitenza del Cristo preesistente nella gloria divina....si tratta di un ribaltamento totale di condizione o di situazione da parte di Cristo, non si parla di natura o sostanza divina nè umana......ma saranno 30 pagine che cerchiamo di spiegartelo (inutilmente)!


Senti, il modo di esistere era spirituale e Paolo non usa il termine pneuma, quindi questo status deve essere qualcosa di più dell'essere uno spirito, infatti la natura divina è cosa ben diversa che essere semplice spirito. Ma anche per me è fiato sprecato!!!! Chiudiamola qui che è meglio!!!!!
Ciao

VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 13:41
Re:
dispensa., 26/02/2013 13:04:

non cè di peggio di una femmina pettegola..come diceva Michele a satana: ti giudichi Geova per il discorso di insolenza morale che fai


Chissà se ti rendi conto del tono di disprezzo con cui ti rivolgi nei miei confroti. Non credi che questo tuo atteggiamento possa provocare una qualche reazione da parte mia?


dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 13:47
Il figlio uguale al padre




da sintesi e conclusioni di docenti di storia delle religioni

Una tale dottrina di possessione non poteva che avere come autore il figlio ribelle della genesi
Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 19:30
Re: Re:
I PARTE:



Quanta pazienza che ci vuole......una santa pazienza..... [SM=g27987]

VVRL, 26/02/2013 13:36:


allora hai contato malissimo perchè in Ebrei 1:5 Paolo combina il Salmo 2:7 e 2 Sam. 7:14 e 1 Cronache 17:13... se leggi le note della CEI al Salmo 2 e della Bibbia di Gerusalemme a 2 Sm. 7:14 lì ti viene spiegato che ciò che Paolo combina è il Salmo 2:7 con la classica formula di adozione relativamente alla promessa davidica per un regno eterno, per cui in Ebrei 1:5 la figliolanza va intesa in senso messianico...mi dispiace ma questo è l' abc della Bibbia che a te manca completamente!


A me manca l'abc della Bibbia di sicuro, ma di una cosa sono certo: La CEI non afferma certo che Gesù diventa figlio di Dio all'atto del battesimo. Mi pare che voi TdG pensate questo a differenza invece della maggior parte dei cristiani.




la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme dice l' esatto contrario di quel che dici tu:
Nota in calce a Luca 3:22: "Probabilmente il contesto originale della voce celeste in Luca non si riferisce a Isaia 42 come in Matteo e in Marco, ma al Salmo 2:7: più che riconoscere in Gesù il servo lo presenta come il Re Messia del Salmo, intronizzato nel battesimo per stabilire il regno di Dio nel mondo".
Nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a Marco 1:9-11: "Ricevendo lo spirito, Gesù è unto come re su nuovo popolo di Dio. E' ciò che la voce celeste gli dichiara, citando Salmo 2:7 (confronta Luca 3:22)".
Nota della megacattolica Bibbia CEI a Salmo 2: "Sorto originariamente come inno per l' intronizzazione del re, questo salmo regale esprime la certezza che il Signore sosterrà per sempre il suo consacrato....tutto ciò in Israele si rendeva visibile nella dinastia davidica, depositaria delle promesse e delle benedizioni messianiche (2 Sam. 7). Questo spiega la lettura messianica del salmo 2 e la sua applicazione a Gesù, Figlio di Dio e Messia (Atti 13:33, Ebrei 1:5, 5:5)".
Nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a 2 Sam. 7: "Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio: è una formula di adozione, come in Salmo 2:7 ma è anche la prima espressione del messianismo regale. Ogni re della dinastia davidica sarà un immagine imperfetta del re ideale dell' avvenire. 1 Cronache 17:13 applicandolo al Messia, ha soppresso la seconda parte"
Nota in calce della Bibbia CEI a 2 Sam. 7:14: "Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio: con questa metafora si indica la strettissima relazione che si costituisce tra Dio e il re al momento dell' ascesa al trono, vedi Salmo 2:7)"
Gesù in questo caso è Figlio di Dio in senso messianico, secondo l' annuncio angelico di Luca 1:32-35 perchè è l' erede permanente del trono davidico e in quel senso "sarà chiamato Figlio dell' Altissimo" perchè Dio gli darà il trono di Davide suo Padre (Luca 1:32).
Devo continuare ancora per molto? [SM=g27987]


(segue II parte..) [SM=g27988]


dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 19:40
Re: Re: Re:
Aquila-58, 26/02/2013 19:30:

I PARTE:



Quanta pazienza che ci vuole......una santa pazienza..... [SM=g27987]



la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme dice l' esatto contrario di quel che dici tu:
Nota in calce a Luca 3:22: "Probabilmente il contesto originale della voce celeste in Luca non si riferisce a Isaia 42 come in Matteo e in Marco, ma al Salmo 2:7: più che riconoscere in Gesù il servo lo presenta come il Re Messia del Salmo, intronizzato nel battesimo per stabilire il regno di Dio nel mondo".
Nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a Marco 1:9-11: "Ricevendo lo spirito, Gesù è unto come re su nuovo popolo di Dio. E' ciò che la voce celeste gli dichiara, citando Salmo 2:7 (confronta Luca 3:22)".
Nota della megacattolica Bibbia CEI a Salmo 2: "Sorto originariamente come inno per l' intronizzazione del re, questo salmo regale esprime la certezza che il Signore sosterrà per sempre il suo consacrato....tutto ciò in Israele si rendeva visibile nella dinastia davidica, depositaria delle promesse e delle benedizioni messianiche (2 Sam. 7). Questo spiega la lettura messianica del salmo 2 e la sua applicazione a Gesù, Figlio di Dio e Messia (Atti 13:33, Ebrei 1:5, 5:5)".
Nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a 2 Sam. 7: "Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio: è una formula di adozione, come in Salmo 2:7 ma è anche la prima espressione del messianismo regale. Ogni re della dinastia davidica sarà un immagine imperfetta del re ideale dell' avvenire. 1 Cronache 17:13 applicandolo al Messia, ha soppresso la seconda parte"
Nota in calce della Bibbia CEI a 2 Sam. 7:14: "Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio: con questa metafora si indica la strettissima relazione che si costituisce tra Dio e il re al momento dell' ascesa al trono, vedi Salmo 2:7)"
Gesù in questo caso è Figlio di Dio in senso messianico, secondo l' annuncio angelico di Luca 1:32-35 perchè è l' erede permanente del trono davidico e in quel senso "sarà chiamato Figlio dell' Altissimo" perchè Dio gli darà il trono di Davide suo Padre (Luca 1:32).
Devo continuare ancora per molto? [SM=g27987]


(segue II parte..) [SM=g27988]



no per carità aquila, [SM=g7350]



anche io sono in forma di Dio, infatti sono una sua immagine consapevole, proprio come lo sei tu, Cristo è una immagine più perfetta , che è stata resa più perfetta, sia moralmente che come essenza o natura, avendogli dato il dono di avere vita in sè, ossia divenendo immortale,il primo generato in questo senso,e a cui faranno seguito gli altri, e questo lo avevo già fatto leggere dalla scrittura dove riportata

NOn si rende nemmeno conto che l'essere generato anche se lo intendessimno per assurdo, non essere creato, come il principio della creazione, intenderebbe in ogni caso il venire all'esistenza sotto qualche aspetto ossia sempre creato


saluti
barnabino
00martedì 26 febbraio 2013 19:51
Caro VVRL,


Attenzione, qui stai dicendo che Gesù è come Dio, non trovi?



Infatti, Gesù, gli angeli, i demoni sono come Dio per quanto riguarda la morphè, cioè la forma di esistenza quali esseri celesti.


Pedonami, ma adesso faccio il pignolo. Mi dici nella bibbia dove il termine "forma di Dio" viene applicata agli angeli?



Non ho detto che ci sono passi che descrivono gli angeli in "forma di Dio", ti ho fatto notare che gli angeli sono detti "dio" e "figli di Dio" (o "quelli simili a Dio") per il loro "modo" di esistenza quali essere celesti che possono vedere la "forma" di Dio. Ti faccio anche notare che di Gesù non è detto che "ha" la forma di Dio, ma che era "esistente nella forma" do Dio.


Non dobbiamo cadere nell'errore di considerare forma di Dio = essere spirituale, poichè Paolo aveva a disposizione il termine pneuma che non ha utilizzato



Infatti non capisco chi lo dice... non è che morphè significa "spirito" ma significa "forma" o "modo" di esistere di qualcuno, giacché per Dio non possiamo parlare di una "forma" come apparenza. Una cosa è certa, secondo la Bibbia gli angeli, Gesù e Dio, in quanto esseri celesti, hanno una forma o modo di esistere diverso da quello umani, "spirito" lo hai aggiunto te e non io!


Tu quindi affermi che con "forma" non si può intendere "condizione"(scusami ma come detto con i dizionari non ho dimistichezza). Rimodulo la domanda allora: cosa intende Paolo per "forma di schiavo"?



A questo punto ci dovresti arrivare da solo, comunque ti ripeto di parlare con i dizionari perché non voglio stare al tuo giochino di ragionare sul nulla, se non parti dai dizionari e se non conosci il greco vorrei capire quale base comune abbiamo, l'esegesi e la grammatica non è che sono "pareri" o "impressioni" personali, si basano sull'analisi precisa del testo, e per questo servono lessico e dizionari. Se per morphè nessun dizionario da come definizione "condizione" capisci che parliamo del nulla...


ma Paolo in Ebrei parla di "generato" proprio a proposito di Gesù, come fai quindi a dire che non usa mai questo termine?



Qui parliamo di Filippesi e non di Ebrei, comunque in Ebrei "generato" non ha nulla a che vedere con l'origine del Logos né la sua "generazione eterna" ma banalmente con la sua "generazione" quale figlio messianico, se noti Paolo cita il Salmo 2 che era in origine riferito all'intronizzazione dell'unto re d'Israele.

Siamo comunque off topic, qui non parliamo di generazione ma di Filippesi 2,6-9 dove non si parla di "generazione" in nessun senso.

CHIEDO A TUTTI DI RESTARE IN TOPIC E DI APRIRE UN NUOVO 3D, QUI SI PARLA DI FILIPPESI, OGNI ALTRO COMMENTO VERRA' CANCELLATO SENZA PREAVVISO ALCUNO.

Shalom

Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 20:07
II PARTE:

VVRL, 26/02/2013 13:36:




nella Bibbia c' è scritto che il Cristo preesistente il prototokos pases ktiseos e l' aggettivo prototokos significa, banalmente, primo nato (protos + tikto), lo leggi in Col. 1:15....ma siamo completamente OT


E' quindi? Per primo nato io intendo primo generato, non certo il primo creato. Ma come dici tu siamo OT




appunto, dopo questa scempiaggine possiamo chiudere l' OT. Prototokos non significa affatto primo generato, almeno non nel greco laddove significa "primo nato", protos (primo) + tikto (dare alla luce, partorire)...questo è il greco...se Paolo avesse voluto dire che Gesù è stato generato prima di tutte le creature non avrebbe dovuto far altro che dirlo e usare il relativo verbo gennao (generare), ma non lo fece.
Devo sentire altre scempiaggini o possiamo chiudere qui l' OT?

VVRL, 26/02/2013 13:36:



il termine "generato", mai riferito al Cristo preesistente nel senso naturale del termine (Dio genera figli nel senso naturale del termine?)


Secondo me si, anche perchè allora Gesù viene appellato l'Unigenito Figlio di Dio? Se il suo rapporto di figliolanza è uguale al nostro in termini solo di adozione, come fa ad essere l'unigenito? [SM=g2037509]
Dio ha Generato Gesù,




Gesù è l' Unigenito Figlio di Dio e su questo non ci piove ma tu mi devi spiegare in che modo Dio genera figli, puoi spiegare? Nel senso naturale del termine o come? [SM=g2037509]

VVRL, 26/02/2013 13:36:


il quale a sua volta a creato tutto ciò che esiste, ma non puoi dire che nei confronti di Dio, io crautura sono nella stessa posizione di Gesù.




qui ci vuole l' interprete perchè non ci ho capito nulla. Come ti ho detto Cristo non ha creato un bel nulla ma egli, banalmente, è il mediatore e l' artefice della creazione (Prov. 8:22-30 ; Coloss. 1:15-17) mentre, altrettanto banalmente, Dio è il creatore poichè tutto è da Dio, il Padre (Apoc. 4:8-11 , 1 Cor. 8:6)....

VVRL, 26/02/2013 13:36:


Ad ogni modo, mi dici dove trov scritto che Gesù viene creato da Dio?
Se il termine generato non è corretto, cosa accade realmente e quando?



il termine "generato" non è mai usato in relazione a Cristo e a una sua generazione in senso naturale. è questo il punto, sai?
Ripeto, come, in che modo, Bibbia alla mano, Dio genera figli? Quando mi dirai dove è scritto che Gesù è stato generato dal Padre in senso naturale e come Dio genera figli poi ti spiegherà cosa significa essere l' Unigenito Figlio di Dio.....a te la palla.....

VVRL, 26/02/2013 13:36:



si ma che c' entra! Se morphè di Dio "presuppone" che Cristo preesistente abbia avuto l' intera sostanza divina nel versetto 7 viene detto innanzitutto che si svuota di ciò ma che assume la morphè di schiavo quindi, parimenti, l' intera sostanza o natura umana.
Siccome la condizione umana di Cristo, quando divenne carne, era ed è tutt' ora una condizione di peccato e di caducità, se morphè di Dio presuppone la natura divina morphè di schiavo presuppone la natura peccatrice di uomo.


Lasciamo stare, ti abbiamo detto in tutto i modi che forma non è sostanza, ma che i due termini sono legati tra di loro.



ma chi te l' ha detto che i due termini sono legati? In quale dizionario lo leggi o devo dire le stesse cose che, giustamente, ha detto Saro Fedele, cioè che tu l' abbia letto nei baci perugina? [SM=g27987]

VVRL, 26/02/2013 13:36:


Se tu cerchi solo una visione letterare dei termini senza considerare il contesto del passo, io non ci posso fare nulla. Tu tieniti la tua interpretazione che io mi tengo la mia.



certo che mi tengo la mia ma il contesto non parla in alcun modo di natura divina nè la presuppone dato che, peraltro, non ci si può svuotare della natura divina così come, nel caso di Gesù, non si può assumere interamente, "supponendo" che morphè voglia dire quello, la natura di schiavo che sottintende l' essere uomo peccatore....è chiaro che Paolo sta parlando di uno status, di un modus di esistenza precedente di cui Gesù si svuota per assumere un' altra forma, cioè un altro status o modus di esistenza....non si parla di natura!

VVRL, 26/02/2013 13:36:



Ma ti ho già spiegato che così non è: Gesù era senza peccato ma venne in somiglianza del peccato (Romani 8:3)...quindi morphè di schiavo non indica la natura o sostanza umana ma uno status, un modus di esistenza cheil Cristo assunse.


Ma infatti ti ho sempre detto che significa condizione di schiavo e non certo natura di schiavo che non ha neanche senso. Quello che non riesco a farti capire è che forma di Dio non significa letteralmente natura, ma condizione divina che scaturisce dalla natura divina di Gesù.



ma che cavolo dici! La condizione divina non scaturisce dalla natura divina ma suole indicare uno status di esistenza del Cristo preesistente, un Cristo preesistente che viveva nella gloria divina accanto al Padre e nel seno del Padre, non si fanno MAI speculazioni di sorta sulla natura o sostanza divina riguardo al Cristo preesistente, la Bibbia non ne fa.....è la tua teologia che fa speculazioni al riguardo ma non la Bibbia!

VVRL, 26/02/2013 13:36:


Questo è un ragionamenti di causa ed effetto, ma chiaramente la causa non è la stessa cosa dell'effetto, ma questo evidentemente voi TdG non riuscite a capirlo.



ma non possiamo capire una panzana del genere....in nessun punto della Bibbia morphè è messo in relazione con la natura umana o divina che sia ma con l' aspetto....quindi quello che dici è un tuo ragionamento ma del tutto a-biblico.....noi dobbiamo vedere l' applicazione biblica del sostantivo morphè, non stare dietro alle tue elucubrazioni mentali!

VVRL, 26/02/2013 13:36:



Parimenti, morphè di Dio non presuppone un bel nulla ma indica lo status e il modus di esitenza del Cristo preesistente nella gloria divina....si tratta di un ribaltamento totale di condizione o di situazione da parte di Cristo, non si parla di natura o sostanza divina nè umana......ma saranno 30 pagine che cerchiamo di spiegartelo (inutilmente)!


Senti, il modo di esistere era spirituale e Paolo non usa il termine pneuma,



ma che c' entra pneuma mi chiedo? La ricorrenza marciana di morphè (Marco 16:12) indica che il sostantivo ha a che fare con l' aspetto quindi, in se, può indicare anche (non solo, ovviamente) che il Cristo preesistente era nella forma di Dio, cioè era Spirito purissimo come il Padre senza alcun bisogno di usare pneuma visto l' utilizzo di morphè in Marco!

VVRL, 26/02/2013 13:36:


quindi questo status deve essere qualcosa di più dell'essere uno spirito, infatti la natura divina è cosa ben diversa che essere semplice spirito.



ma perchè accosti morphè alla natura divina quando neppure la CEI lo fa più....sono trenta pagine che stiamo cercando di farti capire che il sostantivo non solo, nella Bibbia, non è mai messo in relazione con la natura ma neppure la suppone...se la supponesse, Cristo, svuotando se stesso, avrebbe abbandonato l' intera natura divina per assumere interamente la natura di schiavo e quindi di uomo peccatore ma abbiamo visto che questo non è possibile poichè non si può cessare di essere Dio Onnipotente (se lo si è...) e la stessa cosa vale, come ti ho spiegato, per la natura di schiavo....si sta parlando di un ribaltamento della situazione, dello status e del modus di esistenza di Cristo, non di natura o sostanza nè di Dio nè di schiavo e neppure la si suppone, perchè non è quello il tema dell' inno di Filippesi!

VVRL, 26/02/2013 13:36:


Ma anche per me è fiato sprecato!!!! Chiudiamola qui che è meglio!!!!!
Ciao




una volta tanto sono d' accordo con te. Infatti con te la finirò qui perchè non ho assolutamente alcuna voglia di sprecare il mio tempo....per cui non risponderò più ad alcuno dei tuoi post mentre ovviamente interverrò nei post di tutti gli altri utenti. E, bada bene, non è un boicottaggio ma è una banale constatazione: dialogare con te è:
1) una perdita di tempo;

2) inutile;

3) improduttivo
.

Ciao....


[SM=g1944981] [SM=g27987]
Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 20:14
Chiedo scusa al moderatore ma ho inteso sprecare il mio tempo rispondendo (inutilmente) all' utente VVRL.
Da ora in avanti, da parte mia, non ci saranno più OT dato che non risponderò più ai post di quest' utente, mentre continuerò ovviamente a intervenire nei post degli altri utenti, restando comunque IT.
barnabino
00martedì 26 febbraio 2013 20:37
Aquila, puoi aprire un nuovo 3D e fare un copia incolla dell'ultimo post su "generazione"? Altrimenti lo cancello perché ci porta decisamente OT rispetto a Filippesi in cui non esiste alcun riferimento a "generare".

Shalom
Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 21:19
Re:
barnabino, 26/02/2013 20:37:

Aquila, puoi aprire un nuovo 3D e fare un copia incolla dell'ultimo post su "generazione"? Altrimenti lo cancello perché ci porta decisamente OT rispetto a Filippesi in cui non esiste alcun riferimento a "generare".

Shalom



Barny, non cancellarlo, ma puoi lasciarlo.
Non replicherò a nessun post dell' utente VVRL per cui l' OT finirà lì e non avrà una prosecuzione da parte mia.
Sinceramente, non avrei il tempo materiale per aprire un altro 3D, che poi non potrei seguire come a me piace.....
Per cui se puoi lascia pure, io non perderò più tempo con questo utente quindi l' OT non proseguirà...
Resta inteso che interverrò certamente riguardo ai post di tutti gli altri utenti, restando ovviamente in tema.
Grazie.


Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 21:59
Re:
Una sola precisazione s' impone, per non creare equivoci.....

barnabino, 26/02/2013 19:51:

Caro VVRL,


Attenzione, qui stai dicendo che Gesù è come Dio, non trovi?



Infatti, Gesù, gli angeli, i demoni sono come Dio per quanto riguarda la morphè, cioè la forma di esistenza quali esseri celesti.

non è che morphè significa "spirito" ma significa "forma" o "modo" di esistere di qualcuno, giacché per Dio non possiamo parlare di una "forma" come apparenza. Una cosa è certa, secondo la Bibbia gli angeli, Gesù e Dio, in quanto esseri celesti, hanno una forma o modo di esistere diverso da quello umani, "spirito" lo hai aggiunto te e non io!




nel mio post ho scritto:

"La ricorrenza marciana di morphè (Marco 16:12) indica che il sostantivo ha a che fare con l' aspetto quindi, in se, può indicare anche (non solo, ovviamente) che il Cristo preesistente era nella forma di Dio, cioè era Spirito purissimo come il Padre senza alcun bisogno di usare pneuma visto l' utilizzo di morphè in Marco!".

Ovviamente il mio intento era quello di evidenziare questo aspetto: non si voleva in alcun modo, da parte mia, accostare morphè a spirito ma solo indicare, come tu hai ben precisato, la forma di esistenza o modo di esistere quale essere celeste.....
Solo per la precisione....
barnabino
00martedì 26 febbraio 2013 22:43

Non replicherò a nessun post dell' utente VVRL per cui l' OT finirà lì e non avrà una prosecuzione da parte mia



Se non apri un nuovo 3D però devo, per correttezza, lasciare a VVRL diritto di replica...

Shalom
dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 23:20
Re: Re:
Aquila-58, 26/02/2013 21:59:

Una sola precisazione s' impone, per non creare equivoci.....



nel mio post ho scritto:

"La ricorrenza marciana di morphè (Marco 16:12) indica che il sostantivo ha a che fare con l' aspetto quindi, in se, può indicare anche (non solo, ovviamente) che il Cristo preesistente era nella forma di Dio, cioè era Spirito purissimo come il Padre senza alcun bisogno di usare pneuma visto l' utilizzo di morphè in Marco!".

Ovviamente il mio intento era quello di evidenziare questo aspetto: non si voleva in alcun modo, da parte mia, accostare morphè a spirito ma solo indicare, come tu hai ben precisato, la forma di esistenza o modo di esistere quale essere celeste.....
Solo per la precisione....



me ne ero accorto dell'apparente discordanza.

da questa lunga discussione ne concludo che quello che vorresti dire e che L'aspetto o forma di Dio, non sta a indicare niente di specifico ossia nemmeno come spirito, ma piuttosto sarebbe forma giudizio morale, stato onorevole, gloria onore davanti a Dio e agli angeli , essendo poi divenuto in forma di peccato per contrapposizione, il che comporta una certa umiliazione. Poichè è diventato come un peccatore di fronte a tutti

Ovviamente tale forma spirituale a immagine e stato morale del Padre Dio; e quindi relativa gloria o onore, nel caso di Cristo includeva anche una diversa forma di vita come essere celeste preessitente, ma che non era la conseguenza di essere in forma morale di Dio, in quanto gli stessi angeli ribelli vivendo in quello stesso stato di esseri celesti come lo era il Cristo preesistente; non sono più in forma di Dio, perchè sono diventati ribelli peccatori, demoni, stato biasimevole che essi hanno scelto vivere, E NON PER METTERLO A MORTE COME FA IL CRISTO IN SE STESSO.

I due aspetti 1)natura, 2)e moralità, gloria a immagine di Dio, non sono affatto dipendenti.

Ossia la natura celeste non importa nel contesto di Filippesi 2:6, ciò che è esaltato è soltanto lo stato onorevole di chi vive in forma di Dio , come posizione di prestigio.
Contrapposta a quella Assunta in forma , ossia aspetto, di schiavo, stato Non onorevole, biasimevole..sono diventato un biasimo per chiunque, anche per il Padre sempre nella forma, tanto da dire sul palo: "elì, elì lamà sabactanì?"

caro Aquila penso di aver sintetizzato così il tuo pensiero , ossia il pensiero che si vede leggendo filippesi 2:6.







DIEGO.1966
00martedì 26 febbraio 2013 23:27

"""""""caro Aquila penso di aver sintetizzato così il tuo pensiero , ossia il pensiero che si vede leggendo filippesi 2:6"""""""""


[SM=g1871115]
(Gladio)
00martedì 26 febbraio 2013 23:43
Comunque caro VVRL,CREDO CHE OLTRE LE SPIEGAZIONI LUCIDE,LINEARI,LOGICHE ,RAGIONEVOLI,SCRITTURALI DEI MIEI FRATELLI IL TUO SEMBRA UN ACCANIMENTO TERAPEUTICO SU UN CONCETTO O TESI COMPLETAMENTE MORTACHE CONTINUI A DIFENDERE PIù PER PRINCIPIO DA CATTOLICO PRATICANTE E NON PERCHè ,DOPO TUTTE LE CONFUTAZIONI SEI RIUSCITO A SCALFIRE O SMONTARE MINIMAMENTE GLI APPUNTI CHE TI SONO STATI PORTATI.

mI CONGRATULO ANCORA CON TE,CARO AMICO ,PER IL TONO CIVILE CHE CONTINUI A MANTENERE,COMPLIMENTI [SM=g28002] (VISTO CHE IN PASSATO TI ACCENDEVI COME UN CERINO [SM=x1408447] )
dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 23:54
morfè non può essere natura, non lo è nemmeno per i traduttori della bibbia di gerusalemme, perchè per assumere forma di schiavo ossia forma di peccatore, aspetto, giudizio negativo, non serve essere mutato di natura, poichè gli stessi angeli ribelli vivendo come esseri celesti non sono più in forma di Dio, perchè sono diventati in forma e qualitativamente dei peccatori, e essendo che Dio non è un peccatore, essi non sono più in forma di Dio.

La eclatante associazione dello svuotare se stessi dalla forma di Dio per assumnere forma di peccatore rende bene il punto, cioè che si parla , scrive non in termini di natura, ma di stato spirituale, non di spirito,ma spirituale ossia morale in rapporto a determinati principi spirituali che sono propri di Dio a sua immagine o forma, e che Gesù perde per assumere aspetto di peccatore, e perciò umiliato sul palo come apostata

L'eresia cattolica pone comunque delle gravi trasgressioni morali avendo applicato il concetto pagano al Padre al Figlio e allo spirito santo, che è lo stesso modo immorale con cui satana si manifesta nei secoli a partire dalla genesi e i tre Geovi della genesi che divennero uno con il suo spirito, come forma di possessione, prevaricazione dell'io di un altro me stesso, del prossimo me stesso. Morale di cui il cattolico mostra di ignorare anni luce, neanche riesce a capire la parola stessa ..prevaricazione, ingiustizia e possessione di relazione di cui l'interpretazione spiritica impura ha dato alle sacre scritture in qusto caso e casi
dispensa.
00mercoledì 27 febbraio 2013 07:31
Re:
DIEGO.1966, 26/02/2013 23:27:


"""""""caro Aquila penso di aver sintetizzato così il tuo pensiero , ossia il pensiero che si vede leggendo filippesi 2:6"""""""""


[SM=g1871115]



Diego 66 """""""""""""""" morfè = il figlio di dio è dio stesso , è figlio di se stesso, come Dio ha recitato di essere inferiore, avendo preso uno schiavo che ha posseduto e che ha rappresentato la sua inferiorità , per dimostrare di essere fedele a se stesso ubbbidiente a Dio, a se stesso..riscattando così i figli di Adamo, (i pinocchi fantocci animati), il suo gemello di natura divina che chiama Padre,pur essendo uguale a lui eppure gli si deve sottomettere Ma figlio non significa figlio, e padre non significa padre..è dogma

E generato di continuo come i pc ( appunto i fantocci animati)

Dio non si può pensare ontologicamente diviso come padre e figlio, ma se si leggge figlio di Dio si, per non dire o affermare che è figlio della trinità """"""""""" M.v.a.c.


[SM=g1871115] [SM=g1871115] [SM=g1871115] [SM=g1871115] [SM=g1871115]
Aquila-58
00mercoledì 27 febbraio 2013 08:38
Re: Re: Re:
dispensa., 26/02/2013 23:20:





I due aspetti 1)natura, 2)e moralità, gloria a immagine di Dio, non sono affatto dipendenti.

Ossia la natura celeste non importa nel contesto di Filippesi 2:6, ciò che è esaltato è soltanto lo stato onorevole di chi vive in forma di Dio , come posizione di prestigio.
Contrapposta a quella Assunta in forma , ossia aspetto, di schiavo, stato Non onorevole, biasimevole..sono diventato un biasimo per chiunque, anche per il Padre sempre nella forma, tanto da dire sul palo: "elì, elì lamà sabactanì?"

caro Aquila penso di aver sintetizzato così il tuo pensiero , ossia il pensiero che si vede leggendo filippesi 2:6.










Dispy, partendo dal presupposto:
a) che la Bibbia non fa alcuna speculazione di tipo ontologico sulla sostanza divina (che, Bibbia alla mano, non sappiamo neppure cosa sia...) condivisa da tre Ipostasi coeguali;
b) che dobbiamo vedere non il senso che noi diamo al sostantivo morphè ma al senso che la Bibbia gli da e, quindi, le sue applicazioni bibliche,

ne consegue che le espressioni "forma di Dio" e "forma di schiavo", morfei theou e morphei doulou, di per se, non consentono di traslare il loro significato in natura o sostanza divina o umana e neppure di presupporlo.
Le due espressioni, ben inquadrate e non isolate dal loro contesto, indicano, altresì, un modus di esistenza precedente di Cristo nella gloria divina accanto al Padre (e che nonostante ciò non si appropria indebitamente, harpagmos, di un eguaglianza con Dio non in senso ontologico ma riguardo alle prerogative spettanti al "solo vero Dio", dimostrando in tal senso un' umiltà e un rispetto dell' Autorità del "solo vero Dio" che altri, invece, non dimostrarono...), un conseguente svuotamento di se stesso, in primis di ciò che il Cristo preesistente possedeva, cioè la forma di Dio (tanto è vero che il versetto 7 è introdotto dalla particella alla, "ma"...) e un' assunzione di un modus di esistenza completamente differente, non solo di schiavo ma di tapino (tapeinoo, Filipp. 2:8), cioè dalla gloria divina accanto al Padre e come artefice della Creazione divina (Prov. 8:22-30) alla condizione di uomo povero, poverissimo, tapino, infimo!
Questo è il tema dell' inno di Filippesi 2:3-11!
Chi tenta di trasportare il senso delle due espressioni a quello di natura o sostanza divina, lo fa puramente per ragioni dogmatiche e teologiche.
LiberissimI di farlo ma non è quello il tema dell' inno di Filippesi....
Questa è la lettura da dare al brano paolino...
Ti ringrazio.
Aquila-58
00mercoledì 27 febbraio 2013 08:45
Re:
barnabino, 26/02/2013 22:43:


Non replicherò a nessun post dell' utente VVRL per cui l' OT finirà lì e non avrà una prosecuzione da parte mia



Se non apri un nuovo 3D però devo, per correttezza, lasciare a VVRL diritto di replica...
Shalom




Ovviamente!...per correttezza, lascia pure il diritto di replica all' utente VVRL, è più che giusto.

Da parte mia, ribadisco, non ci sarà più alcuna risposta ai post dell' utente VVRL non per una sorta di boicottaggio o altro (ci mancherebbe solo!), ma perchè ritengo che non sia assolutamente possibile portare avanti con costui un dialogo costruttivo...

Resta inteso che continuerò a partecipare al 3D intervenendo nei post di tutti gli altri utenti...
VVRL
00mercoledì 27 febbraio 2013 09:56
Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 27/02/2013 08:38:



Dispy, partendo dal presupposto:
a) che la Bibbia non fa alcuna speculazione di tipo ontologico sulla sostanza divina (che, Bibbia alla mano, non sappiamo neppure cosa sia...) condivisa da tre Ipostasi coeguali;
b) che dobbiamo vedere non il senso che noi diamo al sostantivo morphè ma al senso che la Bibbia gli da e, quindi, le sue applicazioni bibliche,

ne consegue che le espressioni "forma di Dio" e "forma di schiavo", morfei theou e morphei doulou, di per se, non consentono di traslare il loro significato in natura o sostanza divina o umana e neppure di presupporlo.
Le due espressioni, ben inquadrate e non isolate dal loro contesto, indicano, altresì, un modus di esistenza precedente di Cristo nella gloria divina accanto al Padre (e che nonostante ciò non si appropria indebitamente, harpagmos, di un eguaglianza con Dio non in senso ontologico ma riguardo alle prerogative spettanti al "solo vero Dio", dimostrando in tal senso un' umiltà e un rispetto dell' Autorità del "solo vero Dio" che altri, invece, non dimostrarono...), un conseguente svuotamento di se stesso, in primis di ciò che il Cristo preesistente possedeva, cioè la forma di Dio (tanto è vero che il versetto 7 è introdotto dalla particella alla, "ma"...) e un' assunzione di un modus di esistenza completamente differente, non solo di schiavo ma di tapino (tapeinoo, Filipp. 2:8), cioè dalla gloria divina accanto al Padre e come artefice della Creazione divina (Prov. 8:22-30) alla condizione di uomo povero, poverissimo, tapino, infimo!
Questo è il tema dell' inno di Filippesi 2:3-11!
Chi tenta di trasportare il senso delle due espressioni a quello di natura o sostanza divina, lo fa puramente per ragioni dogmatiche e teologiche.
LiberissimI di farlo ma non è quello il tema dell' inno di Filippesi....
Questa è la lettura da dare al brano paolino...
Ti ringrazio.


Carissimi,
credo che stiamo facendo confusione.
Le mie osservazioni alla vostra lettura di Fil 2,6 sono queste:
1) Forma di Dio e di schiavo io la leggo come "condizione". Lo stesso Aquila conferma che forma di Dio è uno stato di privilegio divino, quindi credo che la parola stato e condizione siano equivalenti.
2) La forma di Dio, intesa come stato/condizione di privilegio può essere dovuta (sotto interpetrazione) ad una preesistente:
a) Uguaglianza ontologica di Gesù (che Paolo non dimostra in questo passo)
b) Uguaglianza funzionale/economica
Questa è una mia libera interpretazione secondo un rapporto di causa ed effetto.
Ad ogni modo, potete non essere d'accordo sull'uguaglianza ontologica (che ripeto Paolo non sta affermando qui direttamente), ma nessuno può negare il grande stato di privilegio che Gesù avessa.
Se questo è chiaro, la mia obiezione principale è:
Se Gesù aveva questo grande vantaggio, che cosa doveva ancora rubare?
Aquila parla dell'uguaglianza funzionale, ma a me questa risposta non convince affatto dato che Gesù si trovava già in una situazione di privilegio. In ogni caso nessuno ha specificato in che cosa dal punto di vista funzionale GEsù era carente e poteva aquisirlo, facendo uguale a Dio in senso funzionale [SM=g2037509] .
E' questo il presupposto in base al quale asserisco che la logica del contesto suggerisce che Gesù non avrebbe voluto/potuto rubare un bel nulla, ma che in realtà non si "aggrappa" a quanto già possedeva. E' sempre sotto questa prospettiva che si compie alla massima potenza il grande atto di umiltà di Gesù, che svuotanto se stesso rinuncia a questa condizione di privilegio (dovuta alla uguaglianza con Dio), assumendo la condizione di servo.
Di contro, il vostro tentativo di far vedere che Gesù avrebbe potuto rubare l'uguaglianza con Dio, non solo era una cosa irrealizzabile, ma soprattutto non denota affatto la grande umiltà propria dell'inno Paolino.
Questo è il mio pensiero, che chiaramente trovo molto più convincente della vostra interpretazione.
In conclusione, piuttosto che mandare anatemi nei miei confronti (vedi le assurdità di Dispensa che nessuno censura), perchè non mi fate vedere, punto per punto, dove la mia interpetrazione del passo non è sostenibile?
VVRL
00mercoledì 27 febbraio 2013 15:22
Re:
Ma quali commentari cattolici? Secondo te, ritornando a Filippesi 2,6, la Bibbia CEI 2008, nonostante che traduca forma in luogo di sostanza, ha cambiato l'intendimento del passo?
Qui si tratta solo di dare il giusto significato al termine "rapina", che come ogni traduzine che si rispetti, deve partire dal contesto del passo e non dal significato letterale del termine. Ma questo approccio biblico evidentemente non appartiere al vostro DNA religioso e la riprova di questo sono gli intendimenti che avete sul sangue o sulla partecipazione alle attività politiche.
Questo comporterà un richiamo da parte di Barnabino, ma fin quando c'è gente in giro come te, il richiamo ci sta tutto!!!!


dispensa.
00mercoledì 27 febbraio 2013 16:28
la bibbia di gerusalemme non mette rapina ma preda,

Ossia Gesù non pensò di farsi uguale al padre come una cosa da predare

Poichè certamente non gli apparteneva in quanto egli non è il Padre di se stesso e non è nemmeno il Dio di se stesso , ma piuttosto in verità , suo Padre è il suo DIO Rivelazione 1:6

solo dei palloni gonfiati come i filosofi di origine greca ( non tutti) potevano avere la demenzialità di non capire o oscurare una tale semplicissima verità, e tutti i poverracci che ignari non potevano che calare la testa, altrimenti gliela tagliavano, solo che poi così condizionati continuano a portare avanti la loro tradizione preistorica, a garanzia della presunta infallibilità papale o di gente che era pure assassina, o complice di assassini a nome di Cristo ,questo come totale presa in giro..per non dire altro
barnabino
00mercoledì 27 febbraio 2013 16:29
Caro VVRL,


Ma quali commentari cattolici? Secondo te, ritornando a Filippesi 2,6, la Bibbia CEI 2008, nonostante che traduca forma in luogo di sostanza, ha cambiato l'intendimento del passo?



Non ricordo che la CEI abbia mai usato "sostanza" in Filippesi 2,6-9 (al massimo la versione del 1974 usava "natura divina" al v. 6) ma comunque un traduttore non deve dare fare esegesi, ma solo tradurre, quello che chiami intendimento avverrà dopo, sulla base di una corretta comprensione lessicale del brano. Ti ricordo anche che i "commentari" non presentano un punto di vista strettamente dogmatico ma scientifico, per cui alcune interpretazioni possono non coincidere con lo sviluppo del dogma, basato su presupposti teologici.


Qui si tratta solo di dare il giusto significato al termine "rapina", che come ogni traduzine che si rispetti, deve partire dal contesto del passo e non dal significato letterale del termine



Il significato di "rapina" francamente non mi pare che rappresenti un problema, Paolo dice che Gesù non volle "appropriarsi" dell'uguaglianza con Dio. Questo è il significato più ovvio del passo e il contesto non mi pare che crei dei grossi ostacoli al punto di cercare traduzioni improbabili di morphè e harpagmos.


Ma questo approccio biblico evidentemente non appartiere al vostro DNA religioso e la riprova di questo sono gli intendimenti che avete sul sangue o sulla partecipazione alle attività politiche



Mi pare che qui sei tu a non averci ancora mostrato un solo dizionario e lessico di greco a sicura conferma delle tue tesi mentre noi ti abbiamo portato una vasta documentazione di quanto diciamo, questo la dice lunga sul tuo DNA religioso (?) e sulla tua correttezza esegetica.

Shalom
barnabino
00mercoledì 27 febbraio 2013 16:35

Questo comporterà un richiamo da parte di Barnabino, ma fin quando c'è gente in giro come te, il richiamo ci sta tutto!!!!



Mi dispiace, ma finché leggo OT con zuffe e accuse più o meno ignobili da una parte e dall'altra cancello senza alcun preavviso i post. Invito inoltre gli utenti a documentare le loro tesi, l'esegesi corretta si fa innanzi tutto su una comprensione corretta del testo, il significato delle parole non è un'opinione.

Shalom
barnabino
00mercoledì 27 febbraio 2013 16:40
Caro Dispensa,


la bibbia di gerusalemme non mette rapina ma preda



La CEI 2008 ora traduce con "un privilegio" e la versione del 1974 "tesoro geloso". Cosa intendi con Bibbia di Gerusalemme, la versione originale francese o la nota in calce?

Shalom
dispensa.
00mercoledì 27 febbraio 2013 16:56
Re:
barnabino, 27/02/2013 16:40:

Caro Dispensa,


la bibbia di gerusalemme non mette rapina ma preda



La CEI 2008 ora traduce con "un privilegio" e la versione del 1974 "tesoro geloso". Cosa intendi con Bibbia di Gerusalemme, la versione originale francese o la nota in calce?

Shalom

caro barni lo avevo già commentato altrove, mi riferisco alla nota in calce dove è scritto che << alla lettera Gesù non considerò l'essere egualmente con Dio come preda da prendere; >> questa come traduzione di origine più veritiera.

ciao


barnabino
00mercoledì 27 febbraio 2013 17:44
Si, diciamo che tutto ruota attorno all'equazione che forma di Dio sia uguale a uguaglianza con Dio anche se non in senso ontologico in senso funzionale, ma questa spiegazione contrasta, come detto, con due problemi:

1. Morphè lessicalmente mal si adatta a descrivere una "condizione" intesa come "privilegio divino".

2. Se Paolo mirava ad incoraggiare l'umiltà e la rinuncia umana il riferimento ad una "uguaglianza", sia pure funzionale, con Dio pare poco congrua.

Shalom
dispensa.
00mercoledì 27 febbraio 2013 19:05

2) La forma di Dio, intesa come stato/condizione di privilegio può essere dovuta (sotto interpetrazione) ad una preesistente:
a) Uguaglianza ontologica di Gesù (che Paolo non dimostra in questo passo)
b) Uguaglianza funzionale/economica
Questa è una mia libera interpretazione secondo un rapporto di causa ed effetto.
Ad ogni modo, potete non essere d'accordo sull'uguaglianza ontologica (che ripeto Paolo non sta affermando qui direttamente), ma nessuno può negare il grande stato di privilegio che Gesù avessa.
Se questo è chiaro, la mia obiezione principale è:
Se Gesù aveva questo grande vantaggio, che cosa doveva ancora rubare?
Aquila parla dell'uguaglianza funzionale, ma a me questa risposta non convince affatto dato che Gesù si trovava già in una situazione di privilegio. In ogni caso nessuno ha specificato in che cosa dal punto di vista funzionale GEsù era carente e poteva aquisirlo, facendo uguale a Dio in senso funzionale



ragionamento inutile, che cosa aveva gesù come vantaggio di uguale al padre??
La forma..?????????????????

e che significa forma di Dio???..la tua fantasia è fantascientifica su ciò dando per scontato questo e quello inventato di sana pianta perchè nel contesto delle scritture la forma di Dio che era in Cristo era una esatta immagine di Dio e non di Dio stesso, appunto una forma ossia aspetto come immagine del vero Dio

la forma di Dio non è essere Dio, quindi ammesso e regalato che sia ontologicamente o di funzione, abbiamo sempre una forma, aspetto = immagine, questo provato dall'intero contesto che di immagine si tratta, ciò giustificando la sottomissione del Figlio al Padre.

Alttrimenti sarebbe una prepotenza, se riusciresti mai a capirlo, cosa che ne dubito perchè ci hai messo i paraocchi della tradizione di cui ne sei cultore e idolatra

Per il resto fantasticare che la forma sia uguaglianza ciò è arbitrario e contrario al significato di forma 0ssia immagine.

Poi da volontario ignorante di grammatica, v quanto i tuoi cultori ellenistici; non sai neppure che per discutere di uguagLianza dobbiano avere due soggetti uguali e se l'essere uguale a Dio fosse stato reale avremmo avuto due dei, QUESTO se ce lo hai un pò di intelligenza per capirlo.

Poichè se abbiamo un solo dio non ha senso discutere di uguagLianza con Dio che avrebbe GESù, perche non ci sono due dei ma uno, quindi di che uguaglinaza stai a discutere te e i tuoi filosofi ellenistici devoti di zeus trino?

Orecchie di mercanti..

Poi in quanto a censura dovrebero censurare te e i tuoi filosofi per le bestemmie blasfeme che attribuite al vero Dio Geova,perchè con i vostri farneticamenti ne avete fatto satana stesso; e serve poco a farvelo notare, manco sapete che significa l'essere santo e puro e giusto sotto questi punti di vista,
VVRL
00giovedì 28 febbraio 2013 11:03
Re:


Non ricordo che la CEI abbia mai usato "sostanza" in Filippesi 2,6-9 (al massimo la versione del 1974 usava "natura divina" al v. 6) ma comunque un traduttore non deve dare fare esegesi, ma solo tradurre, quello che chiami intendimento avverrà dopo, sulla base di una corretta comprensione lessicale del brano. Ti ricordo anche che i "commentari" non presentano un punto di vista strettamente dogmatico ma scientifico, per cui alcune interpretazioni possono non coincidere con lo sviluppo del dogma, basato su presupposti teologici.


Ok,mettila come vuoi, ma non può essere fatta una traduzione letterale in senso assoluto. Una traduzione resa bene deve attribbuire il senso reale dei singoli termini in base al contesto e non può accadere il contrario.


Il significato di "rapina" francamente non mi pare che rappresenti un problema, Paolo dice che Gesù non volle "appropriarsi" dell'uguaglianza con Dio. Questo è il significato più ovvio del passo e il contesto non mi pare che crei dei grossi ostacoli al punto di cercare traduzioni improbabili di morphè e harpagmos.


Io invece penso che il nodo cruciale sia proprio questo, perchè se tu rendi il termine rapina come oggetto da tenere stretto, il significato cambia notevolmente. In ogni caso quando dici che ilsignificato più ovvio sia quello di rapina, secondo me ti sbagli di grosso. Mi pare che "l'essere nella forma di Dio" sia una condizione di privilegio, mi spieghi quindi che cosa dveva rubare Gesù? Aquila dice l'uguaglianza funzionale, ma che senso avrebbe, visto che le scritture dicono chiaramente che Dio aveva dato a Gesù la possibilità di fare qualsiasi cosa? (non a caso si servì di Gesù per creare tutto). Io cerco di farvi capire che, in base al contesto, la cosa più sensata è invece considerare che GEsù avesse già questa uguaglianza funzionale (o ontologica per noi)con Dio, e si spoglia di se stesso rinunciando a questa grosso provilegio e se volete proprio dal punto di vista funzionale si fa inferiore al Padre, come segno di ubbidienza e di grande umiltà. Questo è il senso più convincente del passo e non certo la vostra pretesa di dire che GEsù non volle rubare l'uguaglianza con Dio, che di vera umiltà non ha proprio nulla.
Mi chiedo se non capite o fate finta di non capire la logica del mio ragionamento, che mi sembra abbastanza lineare e logica



Mi pare che qui sei tu a non averci ancora mostrato un solo dizionario e lessico di greco a sicura conferma delle tue tesi mentre noi ti abbiamo portato una vasta documentazione di quanto diciamo, questo la dice lunga sul tuo DNA religioso (?) e sulla tua correttezza esegetica.


Infatti, caro Barnabino, con l'andare avanti con il significato letterale dei termini, anche inriferimento ai cattolicissimi dizionari, avete fato dei casini dottrinali che lasciano increduli un pò tutti i noi non TdG (vedi questione del sangue, rifiuto della partecipazione socio-politica, dissociazione per il fumo di una semplice sigarett)
Ma tutto questo è un mio semplice e personale pensiero.
Saluti


Aquila-58
00giovedì 28 febbraio 2013 11:26
Re: Re:
Non è scorretto tirare in ballo chi non vuole più perdere tempo con te? Non ti pare scorretto? A me si, quindi ti chiedo cortesemente di non tirarmi più in ballo, ok?

VVRL, 28/02/2013 11:03:


Mi pare che "l'essere nella forma di Dio" sia una condizione di privilegio, mi spieghi quindi che cosa dveva rubare Gesù? Aquila dice l'uguaglianza funzionale, ma che senso avrebbe, visto che le scritture dicono chiaramente che Dio aveva dato a Gesù la possibilità di fare qualsiasi cosa? (non a caso si servì di Gesù per creare tutto). Io cerco di farvi capire che, in base al contesto, la cosa più sensata è invece considerare che GEsù avesse già questa uguaglianza funzionale (o ontologica per noi)




sull' eguaglianza ontologica stendo un velo pietoso perchè ti ho già spiegato come stanno le cose e non vado a ripetermi (rileggi o miei post....).....l' essere nella morfei theou non indica alcuna natura divina per nessuno tranne che per te [SM=g27987] , quindi come ti ho spiegato dalle 100.000 alle 200.000 volte può significare un modus di esistenza nella gloria divina ma il fatto che Egli vivesse in quello status non gli ha mai dato un' eguaglianza funzionale con i PADRE (pura eresia anche per un trinitario!) come il fatto che Egli sia l' artefice della Creazione divina non gli ha mai dato l' eguaglianza funzionale con il Padre, il solo vero Dio (pura eresia anche per un trinitario) laddove, economicamente, secondo il dogma, vi è una sorta di monarchia del Padre che contempla che il Padre medesimo abbia un' autorità e delle prerogative esclusive che il Figlio non ha e che non ha cercato in nessun modo di arraffare (harpagmos).
Io credo che anche i sassi lo abbiano capito meno che uno e indovina di chi sto parlando.... [SM=g27987]

Senti, queste cose te le ho spiegate milioni di volte e io non ho voglia di perdere tempo con te quindi non tirarmi in ballo, ok?
Grazie....


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