Filippesi 2:6

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barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 13:21
Caro VVRL,

Non per essere pedante ma Paolo non dice che Gesù assunse "natura umana", mi dici dove leggi questa cosa nel testo? Paolo dice che Gesù prese "forma" [morphè] di schiavo e si trovò in "figura" [schema] umana. Mi stai dicendo che anche schemà sia da intendere come "essenza" o "natura" umana? Mah... mi pare una tesi imbarazzante.

Shalom
VVRL
00lunedì 25 febbraio 2013 13:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 25/02/2013 13:08:



no, perchè l' eguaglianza ontologica è una cosa e non ci si può "svuotare" in alcun modo mentre si può tentare di appropriarsi indebitamente dell' eguaglianza funzionale ma Gesù, benche esistesse nella gloria divina (GV. 17:5) non si appropriò indebitamente delle prerogative divine come fecero altri e questo è in linea con il tema di tutto l' inno di Filippesi che è l' umiltà e il riconoscimento della superiorità altrui (Filipp. 2:3,5).

CIAO-------------------




Lasciamo stare l'uguaglianza ontologica.
E' l'uguaglianza funzionale che mi lascia perplesso. Gesù doveva rapinare ciò che aveva gia? Se questo era il senso, Paolo doveva dire che non si avvantaggiò e non che non rubò. In ogni caso, io non ci vedo il famoso grande gesto di umiltà, perchè l'uomo palestrato che pittosto che farmi del male, si fa mio servo, non è certo un grande esempio di umiltà


VVRL
00lunedì 25 febbraio 2013 13:23
Re:
barnabino, 25/02/2013 13:21:

Caro VVRL,

Non per essere pedante ma Paolo non dice che Gesù assunse "natura umana", mi dici dove leggi questa cosa nel testo? Paolo dice che Gesù prese "forma" [morphè] di schiavo e si trovò in "figura" [schema] umana. Mi stai dicendo che anche schemà sia da intendere come "essenza" o "natura" umana? Mah... mi pare una tesi imbarazzante.

Shalom


Sono d'accordo con te, si parla di condizione di servo. Però a prescindere Gesù incarnandosi assunse la natura umana o no?


barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 13:45
Caro VVRL,


Sono d'accordo con te, si parla di condizione di servo



In quale dizionario morphè è reso con "condizione"? Mi pare che lessicalmente "condizione" sia già molto interpretativo.


Però a prescindere Gesù incarnandosi assunse la natura umana o no?



Secondo Paolo Gesù incarnandosi assume "schema" di uomo, ovvero l'aspetto, l'apparenza di uomo. Quello che ti sfugge è che non puoi applicare al NT le categorie metafisiche ed antropologiche della filosofia ellenistica, esattamente come per afferrare i concetti di psiche, pneuma o soma devi uscire dagli schemi antropologici ellenistici ed entrare in quelli Scritturali, altrimenti rischiamo di fraintendere maldestramente le parole di Paolo, che non pensava certo all'ilemorfismo aristotelico, anche perché ben pochi dei suoi lettori avrebbe afferrato il riferimento.

Quello che voglio dire è che non ha molto senso, dal punto di vista scritturale e della cultura di Paolo, chiedersi se Gesù assunse "natura umana", perché era il concetto stesso, come lo intendiamo noi, sostanzialmente estraneo, ed in fin dei conti privo di interesse, per quella cultura, tanto è vero che divenne un problema "centrale" solo a partire dal II secolo con la progressiva espansione ed ellenizzazione del cristianesimo.

Shalom
VVRL
00lunedì 25 febbraio 2013 14:45
Re:
Caro Barnabino



In quale dizionario morphè è reso con "condizione"? Mi pare che lessicalmente "condizione" sia già molto interpretativo.



Però a prescindere Gesù incarnandosi assunse la natura umana o no?


Allora ripropongo la solita domanda: cosa intende secondo te Paolo per forma?
Non mi parlare di spirito, perchè aveva a disposizione il termine pneuma che non ha utilizzato.


Secondo Paolo Gesù incarnandosi assume "schema" di uomo, ovvero l'aspetto, l'apparenza di uomo. Quello che ti sfugge è che non puoi applicare al NT le categorie metafisiche ed antropologiche della filosofia ellenistica, esattamente come per afferrare i concetti di psiche, pneuma o soma devi uscire dagli schemi antropologici ellenistici ed entrare in quelli Scritturali, altrimenti rischiamo di fraintendere maldestramente le parole di Paolo, che non pensava certo all'ilemorfismo aristotelico, anche perché ben pochi dei suoi lettori avrebbe afferrato il riferimento.


Avrò una mente ellenica come dici tu, ma voi TdG dite che Gesù incarnato non aveva uno spirito (inteso come anima ellenica), non era un uomo a tutti gli effetti, mi dici quindi cosa era?

Quello che voglio dire è che non ha molto senso, dal punto di vista scritturale e della cultura di Paolo, chiedersi se Gesù assunse "natura umana", perché era il concetto stesso, come lo intendiamo noi, sostanzialmente estraneo, ed in fin dei conti privo di interesse, per quella cultura, tanto è vero che divenne un problema "centrale" solo a partire dal II secolo con la progressiva espansione ed ellenizzazione del cristianesimo.


Va bene, ma quando Pietro dice che era il "Cristo, il Figlio del Dio vivente", cosa intendeva dire?




barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 15:10
Caro VVRL,


Allora ripropongo la solita domanda: cosa intende secondo te Paolo per forma? Non mi parlare di spirito, perchè aveva a disposizione il termine pneuma che non ha utilizzato



Parli di morphè o di schema? Se parliamo di morphè il dizionario dice: l'aspetto, l'apparenza esteriore: Gesù non assunse certo la "natura" di schiavo, tanto è vero che Gesù pur non essendo cittadino romano non era in condizione servile, né lui era schiavo di nessuno, tanto meno del peccato della condizione umana. Però aveva l'aspetto o l'apparenza di schiavo, morendo sul palo, supplizio servile per eccellenza.


Avrò una mente ellenica come dici tu, ma voi TdG dite che Gesù incarnato non aveva uno spirito (inteso come anima ellenica), non era un uomo a tutti gli effetti, mi dici quindi cosa era?



Paolo in Filippesi semplicemente non lo dice, e non lo dice banalmente perché stabilire la "natura" di Gesù in senso metafisico era un concetto estraneo alla cultura di Paolo e di fatto era qualcosa di assolutamente indifferente rispetto alla sua teologia: Gesù era figlio di Davide e figlio di Dio, ma questo non aveva implicazioni metafisiche particolari per Paolo.


Va bene, ma quando Pietro dice che era il "Cristo, il Figlio del Dio vivente", cosa intendeva dire?



Qui parliamo di Filippesi, dove non si usa mai l'espressione "figlio di Dio" e Padre è usata con il pronome "nostro" e non di Pietro. Ma comunque l'espressione "figlio di Dio" non presumeva alcuna meditazione metafisica ma piuttosto era un titolo messianico piuttosto comune.

Shalom
VVRL
00lunedì 25 febbraio 2013 15:19
Re:
barnabino, 25/02/2013 15:10:

Caro VVRL,


Allora ripropongo la solita domanda: cosa intende secondo te Paolo per forma? Non mi parlare di spirito, perchè aveva a disposizione il termine pneuma che non ha utilizzato



Parli di morphè o di schema? Se parliamo di morphè il dizionario dice: l'aspetto, l'apparenza esteriore: Gesù non assunse certo la "natura" di schiavo, tanto è vero che Gesù pur non essendo cittadino romano non era in condizione servile, né lui era schiavo di nessuno, tanto meno del peccato della condizione umana. Però aveva l'aspetto o l'apparenza di schiavo, morendo sul palo, supplizio servile per eccellenza.


Avrò una mente ellenica come dici tu, ma voi TdG dite che Gesù incarnato non aveva uno spirito (inteso come anima ellenica), non era un uomo a tutti gli effetti, mi dici quindi cosa era?



Paolo in Filippesi semplicemente non lo dice, e non lo dice banalmente perché stabilire la "natura" di Gesù in senso metafisico era un concetto estraneo alla cultura di Paolo e di fatto era qualcosa di assolutamente indifferente rispetto alla sua teologia: Gesù era figlio di Davide e figlio di Dio, ma questo non aveva implicazioni metafisiche particolari per Paolo.


Va bene, ma quando Pietro dice che era il "Cristo, il Figlio del Dio vivente", cosa intendeva dire?



Qui parliamo di Filippesi, dove non si usa mai l'espressione "figlio di Dio" e Padre è usata con il pronome "nostro" e non di Pietro. Ma comunque l'espressione "figlio di Dio" non presumeva alcuna meditazione metafisica ma piuttosto era un titolo messianico piuttosto comune.

Shalom


Si, cosa intende Paolo per "aspetto di Dio"?
Per me è chiaro che si riferisce alla condizione divina, se per te non è così, mi dici allora cosa?


(Gladio)
00lunedì 25 febbraio 2013 16:05
MA SI PUò SAPERE IN CHE FORMA SI SONO UMANIZZATI GLI ANGELI???

lA LORO FORMA.ERA UGUALE E QUELLA DI GESù??
VVRL
00lunedì 25 febbraio 2013 17:09
Re:
(Gladio), 25/02/2013 16:05:

MA SI PUò SAPERE IN CHE FORMA SI SONO UMANIZZATI GLI ANGELI???

lA LORO FORMA.ERA UGUALE E QUELLA DI GESù??


Caro Gladio, il punto è:
1) Cosa si intende per aspetto di Dio?
2) Cosa si intende per aspetto di servo?
Per me è chiaro che aspetto=condizione.
Per voi a quanto sembra no, quindi vorrei capire cosa intendete.
Inoltre per me Gesù si spogliò del privilegio di essere come Dio, per voi di che cosa si vuotò?
Cari saluti


(Gladio)
00lunedì 25 febbraio 2013 17:47
Re: Re:
VVRL, 25/02/2013 17:09:



Per voi a quanto sembra no, quindi vorrei capire cosa intendete.
Inoltre per me Gesù si spogliò del privilegio di essere come Dio, per voi di che cosa si vuotò?
Cari saluti





Caro VVRL
Per noi si vuotò della sua condizione spirituale del suo essere potente persona spirituale ,con tutta la sua potenza,bellezza,conoscenza per prendere un corpo umano privo di tutte quelle prerogative(sulla bellezza però non sarei così certo. [SM=g27988] )

Ora ti chiedo...gli angeli che si sono materializzati nei secoli,che corpo avevano?



(Gladio)
00lunedì 25 febbraio 2013 17:49
Re: Re:
[:121246695=VVRL, 25/02/2013 17:09]


1) Cosa si intende per aspetto di Dio?



CHE ASPETTO SE ..NESSUNO LO HA MAI VISTO ??



2) Cosa si intende per aspetto di servo?



pOTREBBE INTENDERSI COME APPARENZA,IN SENSO DI DEBOLEZZA,CONOSCENZA ?
Per me è chiaro che aspetto=condizione.


e TU CHE ASPETTO HAI E CHE CONDIZIONE HAI??


SALUTI.

ps: ma ci rendiamo conto di che razza di arzizigoli lessicali vi dovete inventare per tentare di spiegare l'inspiegabile.



Aquila-58
00lunedì 25 febbraio 2013 18:26
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 25/02/2013 13:21:


Lasciamo stare l'uguaglianza ontologica.




dobbiamo lasciarla stare per forza. Da morfei theou non si può evincere alcuna eguaglianza ontologica (di cui, peraltro, non si ci si potrebbe certamente "svuotare"......)

VVRL, 25/02/2013 13:21:


E' l'uguaglianza funzionale che mi lascia perplesso. Gesù doveva rapinare ciò che aveva gia?




Cristo preesistente non aveva alcuna eguaglianza nè ontologica nè funzionale con Dio, non avendo affatto le prerogative che spettano al "solo vero Dio", il Padre!

VVRL, 25/02/2013 13:21:


Se questo era il senso, Paolo doveva dire che non si avvantaggiò e non che non rubò. In ogni caso, io non ci vedo il famoso grande gesto di umiltà, perchè l'uomo palestrato che pittosto che farmi del male, si fa mio servo, non è certo un grande esempio di umiltà





te lo ripeto: il grande gesto fu di chi, benchè esistesse nella forma di Dio che indica non la natura divina ma uno status di chi viveva nella gloria divina (Gv. 17:5) accanto al Padre, non si appropriò indebitamente (harpagmos) dell' eguaglianza con Dio, non in senso ontologico come ribadirò.
In quella situazione, che non può indicare una natura o sostanza divina di cui non ci si può svuotare, Cristo avrebbe potuto appropriarsi indebitamente dell' eguaglianza in senso funzionale con Dio che non aveva, dato che nessuno ha le prerogative che spettano al "solo vero Dio", il Padre.
Ma non lo fece.
In sostanza Gesù, benchè esistesse nella forma di Dio (col significato che ti ho spiegato, che non è "natura divina" di cui non ci si può in alcun modo "svuotare"...) non prese in considerazione di doversi eguagliare a Dio (non in senso ontologico, dato che chi non è Dio Onnipotente in senso ontologico non può diventarlo...), usurpando le sue prerogative esclusive, perchè solo a questo tipo di eguaglianza poteva ambire, un tipo di eguaglianza che altri (Satana, Adamo) fecero propria (con i risultati che conosciamo...) ma che Gesù non prese mai in considerazione di fare, pur essendo nella condizione, nella situazione eccelsa descritta in Gv. 1:18 ; 17:5!
Fu umile e riconobbe la superiorità di Dio non cercando di eguagliarsene (non ontologicamente, ripeto...) e questo è il filo conduttore di tutto l' inno di Filippesi (Filipp. 2:3,5).
Mi sono spiegato stavolta?

barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 18:32
Caro VVRL,


Si, cosa intende Paolo per "aspetto di Dio"?



Te l'ho già spiegato, Dio per Paolo è un glorioso essere celeste, quella era la forma di Gesù in cielo, d'altronde nello spettro semantico di theos c'erano anche gli angeli, come dimostra il fatto che talvolta la LXX renda 'elohim con "angeli". Ti avevo già detto di confrontare l'uso che Paolo fa di termini affini al capitolo 3,20-21 in quanto è una possibile chiave di lettura, nonché l'idea paolina di Gesù "immagine e gloria di Dio".


Per me è chiaro che si riferisce alla condizione divina, se per te non è così, mi dici allora cosa?



Ti chiederei quale dizionario rende morphè con "condizione", perché quello che per te è chiaro dovrebbe esserlo anche da un punto di vista lessicale, tanto più che anche parlare di "condizione di schiavo" è molto interpretativo, visto che la condizione di Gesù non era servile, infetti Gesù pur non essendo cittadino romano rimase un uomo libero per tutta la durata della sua vita.

Shalom
barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 19:47
Dunque, "forma di Dio" si applica anche agli angeli che per il loro "modo di esistere" (diverso ovviamente da quello degli uomini) possono vedere la forma di Dio. Ad esempio Giuda 6 ci dice che degli angeli che vollero conoscere la figlie degli uomini e presero la "forma umana" materializzandosi, lasciarono il loro rango e la loro dimora, cioè la "forma divina" quali celesti "figli di Dio" (come si evince in Giobbe). Altri passaggi poi lasciano intendere che il modo di esistenza degli angeli li assimili a "dei" cioè esseri che si muovono nella stessa sfera di Dio. Salmo 8,5 poi ripreso dallo stesso Paolo evocando la creazione dell'uomo mortale un poco inferiore a Dio o agli dei, espressione che la LXX e Paolo rende con un poco inferiore agli "angeli".

Shalom
(Gladio)
00lunedì 25 febbraio 2013 20:04
Re:
barnabino, 25/02/2013 19:47:

Per essere più precisi, dunque, "forma di Dio" si applica anche agli angeli che per il loro "modo di esistere" possono vedere la forma di Dio. Ad esempio Giuda 6 ci dice che degli angeli che vollero conoscere la figlie degli uomini e presero la "forma umana" materializzandosi, lasciarono il loro rango e la loro dimora, cioè la "forma divina" quali celesti "figli di Dio".

Altri passaggi poi lasciano intendere che il modo di esistenza degli angeli li assimili a "dei" cioè esseri che si muovono nella stessa sfera di Dio. Salmo 8,5 poi ripreso dallo stesso Paolo evocando la creazione dell'uomo mortale un poco inferiore a Dio o agli dei, espressione che la LXX e Paolo rende con un poco inferiore agli "angeli".

Shalom



Benissimo caro fratello Barnabino sei stato come sempre chiarissimo.

Dunque alla luce di queste inappuntabili informazioni possiamo affermare che il corpo di Gesù Materializzato fosse uguale al corpo materializzato di un qualunque angelo materializzatosi prima della sua venuta?

Che ne pensano i nostri amici cattolici??


DIEGO.1966
00lunedì 25 febbraio 2013 20:12
Re:
barnabino, 25/02/2013 19:47:

Dunque, "forma di Dio" si applica anche agli angeli che per il loro "modo di esistere" (diverso ovviamente da quello degli uomini) possono vedere la forma di Dio. Ad esempio Giuda 6 ci dice che degli angeli che vollero conoscere la figlie degli uomini e presero la "forma umana" materializzandosi, lasciarono il loro rango e la loro dimora, cioè la "forma divina" quali celesti "figli di Dio" (come si evince in Giobbe). Altri passaggi poi lasciano intendere che il modo di esistenza degli angeli li assimili a "dei" cioè esseri che si muovono nella stessa sfera di Dio. Salmo 8,5 poi ripreso dallo stesso Paolo evocando la creazione dell'uomo mortale un poco inferiore a Dio o agli dei, espressione che la LXX e Paolo rende con un poco inferiore agli "angeli".

Shalom




Carissimi,
chi viene generato ha la stessa forma "morfè theou'" di chi lo genera.
Altra cosa sono le cose create.
La differenza interpretativa del tutto nasce da questo.






(SimonLeBon)
00lunedì 25 febbraio 2013 20:43
Re: Re:
DIEGO.1966, 25.02.2013 20:12:




Carissimi,
chi viene generato ha la stessa forma "morfè theou'" di chi lo genera.
Altra cosa sono le cose create.
La differenza interpretativa del tutto nasce da questo.



Infatti dovresti ormai sapere che nei verbi biblici non esiste alcuna differenza tra "generare" e "creare".

La traduzione cattolica di Col. 1,15:

"Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura"

è una ben nota "frode" ai danni del lettore, a cui viene nascosto il senso di "prototokos".

Simon
Aquila-58
00lunedì 25 febbraio 2013 21:39
Re: Re:
Carissimo Diego,

DIEGO.1966, 25/02/2013 20:12:




Carissimi,
chi viene generato ha la stessa forma "morfè theou'" di chi lo genera.
Altra cosa sono le cose create.
La differenza interpretativa del tutto nasce da questo.









si, ma nell' inno di Filippesi non si parla di "generazione" del Figlio, dove lo leggi? (dove si parla, nella Bibbia di Gesù "generato" da Dio, inteso nel senso naturale del termine? In che modo, biblicamente parlando, Dio "genera" figli?).
Il sostantivo morphè ha a che fare con l' aspetto e non con la natura divina e ne abbiamo parlato fino adesso.
Basta vedere le ricorrenze bibliche di morphè e termini derivati....quindi la "differenza interpretativa" non può nascere da qui perchè', se hai seguito la discussione, mi pare che si sia chiarito abbastanza bene che morphè non può avere il significato di natura divina (di cui non ci si può certamente "svuotare"....).
La Bibbia non va oltre la distinzione tra un essere spirituale e un essere carnale, non facendo speculazione alcuna sulla natura divina o sulla natura umana per cui, sulla base della tua affermazione (bada bene...), dire che Gesù esisteva nella forma di Dio equivale a dire che Gesù è Spirito purissimo come Dio (Gv. 4:24).
Scusami e cari saluti.


barnabino
00lunedì 25 febbraio 2013 22:55
Caro Diego,


chi viene generato ha la stessa forma "morfè theou'" di chi lo genera. Altra cosa sono le cose create. La differenza interpretativa del tutto nasce da questo



Ma qui ha ragione Aquila... non mi pare che Paolo ai Filippesi dica che la "forma di Dio" dipende dall'essere "generato", anzi, direi che in nessun testo di Paolo si parli di "generazione", come detto gli unici riferimenti che possiamo usare per chiarire morphè di Dio sono i testi in cui Paolo descrive Gesù come "immagine" e "gloria" di Dio e Filippesi 3,20-21 dove troviamo termini straordinariamente affini a 2,6-9.

E bada che non si tratta di "differenze interpretative", perché non conosco un solo passo nel NT o dell'AT in cui la parola "forma" è usata per indicare un rapporto del tipo che tu indichi... puoi fornire una prova che non sia il tuo catechismo?

Shalom [SM=g27985]
VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 08:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:


Cristo avrebbe potuto appropriarsi indebitamente dell' eguaglianza in senso funzionale con Dio che non aveva, dato che nessuno ha le prerogative che spettano al "solo vero Dio", il Padre.
Ma non lo fece.


Caro Aquila, mi dispaice, ma non sono d'accordo. La Bibbia dimostra chiaramente che Gesù poteva "fare tutto quello che era prerogativa di Dio", basta solo ricordare che ha creato tutto ciò che esiste, sia visibile che invisibile. Pertanto l'uguaglianza funzionale c'era e non aveva cento bisogno di rubarla.

In sostanza Gesù, benchè esistesse nella forma di Dio (col significato che ti ho spiegato, che non è "natura divina" di cui non ci si può in alcun modo "svuotare"...) non prese in considerazione di doversi eguagliare a Dio (non in senso ontologico, dato che chi non è Dio Onnipotente in senso ontologico non può diventarlo...), usurpando le sue prerogative esclusive, perchè solo a questo tipo di eguaglianza poteva ambire, un tipo di eguaglianza che altri (Satana, Adamo) fecero propria (con i risultati che conosciamo...)


Mi spieghi a che cosa avrebbe potuto ambire Gesù che dal punto di vista funzionale non aveva ancora prima di incarnarsi?
Io ci vedo solo una rinuncia di ciò che aveva, perchè difatto l'essere nel seno del Padre come Unigenito Figlio gli garantivà già tutti i privilegi possibili a cui non gli restava che rinunciarvi.

Fu umile e riconobbe la superiorità di Dio non cercando di eguagliarsene (non ontologicamente, ripeto...) e questo è il filo conduttore di tutto l' inno di Filippesi (Filipp. 2:3,5).


Sarà un mio limite, ma la vera umiltà la vedo solo nel rinunciare a qualcosa di speciale che si possiene e non nel cercare di rubarla. Come più volte detto è principalmente una questione di logica in base al contesto del discorso. Poi tu pensa in quello che vuoi, ma personalmente le tue argomentazioni non mi convincono affatto.
Ciao



VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 09:03
Re:
Caro Barnabino,



Te l'ho già spiegato, Dio per Paolo è un glorioso essere celeste, quella era la forma di Gesù in cielo


Attenzione, qui stai dicendo che Gesù è come Dio, non trovi?

d'altronde nello spettro semantico di theos c'erano anche gli angeli, come dimostra il fatto che talvolta la LXX renda 'elohim con "angeli". Ti avevo già detto di confrontare l'uso che Paolo fa di termini affini al capitolo 3,20-21 in quanto è una possibile chiave di lettura, nonché l'idea paolina di Gesù "immagine e gloria di Dio".


Pedonami, ma adesso faccio il pignolo. Mi dici nella bibbia dove il termine "forma di Dio" viene applicata agli angeli?
Non dobbiamo cadere nell'errore di considerare forma di Dio = essere spirituale, poichè Paolo aveva a disposizione il termine pneuma che non ha utilizzato.


Ti chiederei quale dizionario rende morphè con "condizione", perché quello che per te è chiaro dovrebbe esserlo anche da un punto di vista lessicale, tanto più che anche parlare di "condizione di schiavo" è molto interpretativo, visto che la condizione di Gesù non era servile, infetti Gesù pur non essendo cittadino romano rimase un uomo libero per tutta la durata della sua vita.


Tu quindi affermi che con "forma" non si può intendere "condizione"(scusami ma come detto con i dizionari non ho dimistichezza). Rimodulo la domanda allora: cosa intende Paolo per "forma di schiavo"?


Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 09:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Potrò scrivere molto saltuariamente perchè non sono in casa...

VVRL, 26/02/2013 08:47:



Cristo avrebbe potuto appropriarsi indebitamente dell' eguaglianza in senso funzionale con Dio che non aveva, dato che nessuno ha le prerogative che spettano al "solo vero Dio", il Padre.
Ma non lo fece.


Caro Aquila, mi dispaice, ma non sono d'accordo. La Bibbia dimostra chiaramente che Gesù poteva "fare tutto quello che era prerogativa di Dio", basta solo ricordare che ha creato tutto ciò che esiste, sia visibile che invisibile. Pertanto l'uguaglianza funzionale c'era e non aveva cento bisogno di rubarla.




non c' era alcuna eguaglianza funzionale poichè il Cristo preesistente non è il Creatore (che è solo Dio Onnipotente, Apoc. 4:8-11) ma il mediatore della creazione e l' artefice della Creazione (Prov. 8:22-30), cioè a dire Dio ha dato al Figlio Unigenito lo straordinario privilegio di essere l' artefice di quel che Dio chiamava all' esistenza. Non c' è nessuna eguaglianza funzionale tra il Padre e il Figlio e ciò anche per il dogma trinitario per cui quello che dici è pura eresia perfino alla luce del tuo dogma...

VVRL, 26/02/2013 08:47:



In sostanza Gesù, benchè esistesse nella forma di Dio (col significato che ti ho spiegato, che non è "natura divina" di cui non ci si può in alcun modo "svuotare"...) non prese in considerazione di doversi eguagliare a Dio (non in senso ontologico, dato che chi non è Dio Onnipotente in senso ontologico non può diventarlo...), usurpando le sue prerogative esclusive, perchè solo a questo tipo di eguaglianza poteva ambire, un tipo di eguaglianza che altri (Satana, Adamo) fecero propria (con i risultati che conosciamo...)


Mi spieghi a che cosa avrebbe potuto ambire Gesù che dal punto di vista funzionale non aveva ancora prima di incarnarsi?
Io ci vedo solo una rinuncia di ciò che aveva, perchè difatto l'essere nel seno del Padre come Unigenito Figlio gli garantivà già tutti i privilegi possibili a cui non gli restava che rinunciarvi.




ambire all' eguaglianza non ontologica, di cui non poteva certo "spogliarsi", con il "solo vero Dio", il Padre....l' essere nel seno del Padre non gli garantiva nessuna eguaglianza funzionale con il Padre è ciò è attestato anche dal dogma trinitario che afferma che, economicamente, tale eguaglianza non vi è in alcun modo....Cristo avrebbe potuto appropriarsi indebitamente (harpagmos) dell' eguaglianza con Dio nel senso di appropriarsi delle sue pregorative esclusive ma non lo fece mai...

VVRL, 26/02/2013 08:47:



Fu umile e riconobbe la superiorità di Dio non cercando di eguagliarsene (non ontologicamente, ripeto...) e questo è il filo conduttore di tutto l' inno di Filippesi (Filipp. 2:3,5).


Sarà un mio limite, ma la vera umiltà la vedo solo nel rinunciare a qualcosa di speciale che si possiene e non nel cercare di rubarla. Come più volte detto è principalmente una questione di logica in base al contesto del discorso. Poi tu pensa in quello che vuoi, ma personalmente le tue argomentazioni non mi convincono affatto.
Ciao






si, ma cos' è questo "qualcosa di speciale"? Della natura divina non ci si può "svuotare" e del resto abbiamo visto che morfei theou non significa natura o sostanza divina come morfei doulou non significa natura o sostanza di schiavo.
Il sostantivo indica solo un modus di esistenza preesistente a cui Cristo rinuncia e quindi un totale ribaltamento della sua situazione: dalla gloria divina accanto al Padre (che avrebbe potuto indurlo ad appropriarsi indebitamente dell' eguaglianza non in senso ontologico....) a tapino, misero, poverissimo che più povero non si può, etapeinosen, Filipp 2:8..

ALLA PROSSIMA QUANDO E SE POTRO' RICOLLEGARMI......



VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 09:43
Re:
barnabino, 25/02/2013 22:55:

Caro Diego,


chi viene generato ha la stessa forma "morfè theou'" di chi lo genera. Altra cosa sono le cose create. La differenza interpretativa del tutto nasce da questo



Ma qui ha ragione Aquila... non mi pare che Paolo ai Filippesi dica che la "forma di Dio" dipende dall'essere "generato", anzi, direi che in nessun testo di Paolo si parli di "generazione", come detto gli unici riferimenti che possiamo usare per chiarire morphè di Dio sono i testi in cui Paolo descrive Gesù come "immagine" e "gloria" di Dio e Filippesi 3,20-21 dove troviamo termini straordinariamente affini a 2,6-9.

E bada che non si tratta di "differenze interpretative", perché non conosco un solo passo nel NT o dell'AT in cui la parola "forma" è usata per indicare un rapporto del tipo che tu indichi... puoi fornire una prova che non sia il tuo catechismo?

Shalom [SM=g27985]


Perdonami Barnabino,
ma Paolo in Ebrei parla di "generato" proprio a proposito di Gesù, come fai quindi a dire che non usa mai questo termine?
Scusate, ma quando dite che gli angeli appaiono in forma umana, vi vantate del fatto che abbiano un corpo a tutti gli effetti in grado di mangiare ecc... Questo non lascia chiaramente intendere che assumano una natura umana in realzione alla corporalità.
Io credo che in concetto che sfugga a voi TdG, sia che il termine forma possa essere collegato, in base al contesto, al termine natura, ma chiaramente non sono la stessa cosa.


Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 10:26
Re: Re:
VVRL, 26/02/2013 09:43:


Perdonami Barnabino,
ma Paolo in Ebrei parla di "generato" proprio a proposito di Gesù, come fai quindi a dire che non usa mai questo termine?



Dove? (mi auguro che non mi tirerai fuori Ebrei 1:5, prima di tirarla fuori conta almeno fino a 10.... [SM=g27987] )

VVRL, 26/02/2013 09:43:


Io credo che in concetto che sfugga a voi TdG, sia che il termine forma possa essere collegato, in base al contesto, al termine natura, ma chiaramente non sono la stessa cosa.





se morphè e physis (natura) o ousìa (sostanza) non sono la stessa cosa come fanno ad essere collegati? Sono ormai decine e decine di pagine che cerchiamo di spiegarti che se "forma di Dio" è in qualche modo collegato con natura divina o la presuppone, Cristo se ne è "svuotato" sulla base di Filipp. 2:7 assumendo la "forma di schiavo" che parimenti, "presuppone" la natura o sostanza di uomo peccatore...ma ti ho spiegato anche che così non è.
Morphè non presuppone nessuna natura o sostanza (non ci si può svuotare della sostanza divina per chi la possiede interamente) come Gesù non potè assumere interamente la sostanza o natura umana essendo senza peccato....mi pare che da ormai trenta o più pagine stiamo cercando di farti capire (inutilmente) che morphè indica uno status, un modus di esistenza precedente, nella gloria divina, e successivo, come uomo poverissimo, tapino, non la natura o sostanza divina o umana, credo che anche i sassi lo abbiano capito....ma in quella testolina proprio non ti ci entra....dobbiamo ricominciare da capo?


ALLA PROSSIMA, QUANDO E SE POTRO' RICOLLEGARMI...


VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 12:03
Re: Re: Re:
Caro Aquila, hai contato? E' proprio quello che pensi: oggi con il sigificato di eterno. Così mi è stato spiegato.
Anche se siamo OT, trascurando questa mia lettura, nella Bibbia dove si dice che Gesù è stato creato in un tempo prefissato?

se morphè e physis (natura) o ousìa (sostanza) non sono la stessa cosa come fanno ad essere collegati?


Perchè due termini devono avere lo stesso significato per essere collegati? Lo stesso termine "generato" tu da TdG lo collegi solo al battesimo di Gesù (almeno così ho capito), ma mi spieghi se dal punto di vista semantico i due termini sono uguali?

Sono ormai decine e decine di pagine che cerchiamo di spiegarti che se "forma di Dio" è in qualche modo collegato con natura divina o la presuppone, Cristo se ne è "svuotato" sulla base di Filipp. 2:7 assumendo la "forma di schiavo" che parimenti, "presuppone" la natura o sostanza di uomo peccatore...ma ti ho spiegato anche che così non è.


Nel passo dove trovi scritto che Cristo si è svuotato della forma? Il testo letterale dice che svuoto se stesso o mi sbaglio?
Forma di schiavo per me significa condizione servile, come atto di estrema umiltà ed obbedienza al Padre (è in questo senso che io intendo la superiorità economica del Padre) e non certo per quello che Gesù in potenza poteva fare o meno, perchè di fatto era onnipotente come il Padre. Così forma di Dio, per me significa condizione divina che è collegata al concetto di natura. Cioè Gesù è nella consizione divina in virtù del fatto che era uguale a Dio. E' questo il presupposto da cui Paolo parte per affermare che Gesù avesse la forma di Dio.

Morphè non presuppone nessuna natura o sostanza (non ci si può svuotare della sostanza divina per chi la possiede interamente) come Gesù non potè assumere interamente la sostanza o natura umana essendo senza peccato....


Guarda che lo stesso Gladio ha pacificamente affermato che Gesù era unomo al 100%, fuorchè nel peccato. Poi la tua affermazione che il peccato fa parte della natura umana ha una conseguenza devastante: l'uomo pecca per natura e non potendo spogliarsi della sua natura (come affermi continuamente tu per Gesù) non può mai smettere di peccare e questo manda a gambe all'aria tutto il credo di noi e voi, poichè la condanna eterna sarebbe garantita per "natura".
L'uomo invece si può redime dal peccato come ben sai, pur mantenendo la sua natura umana, anche perchè non vedo come vi si possa rinunciare
Ciao

dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 12:34
volevo fare una precisazione, quando le scritture ci dicono di persone ignoranti che torcono le scritture, e parlano forte e a lungo di cose che onon capiscono, ; non si vuole riferire a ignoranza razionale, poichè anche i pc possono manifestare lunghe discussioni razionali.

Il punto di differenza tra un pc parlante e un essere umano che ragiona a immagine di Dio, ossia non a tre teste; e quindi sconclusionatamente .

E che l'essere a immagine di Dio implica la comprensione del senso reale e logico di ciò che è naturale, quel naturale che proviene da un creatore e non da vuote mitologie senza testa ne piedi, che pretendono per passare per ragione.

Attraverso la creazione noi impariamo la logica con cui il vero e reale si manifesta, il possibile, il vero miracolo, il vero essere io e non altri

Poi ci si può riempire la bocca di paroloni, ampollosi, spocchiosi, ma ciò non ignificando che ignoranti non si rimane.

Perfino lo scienziato che come genio riesce a costruire maccanismi logici intelligenti o complessi nella loro struttura; lo possiamo definire comunque un ignorante quando perde il contatto con la realtà quella realtà coem è stato manifestata voluta, espressa dal vero unico Dio Geova

Ovviamente vi è l'ignorante che lo è per una questione di cuore,mancanza di senso vero di giustizia amore, morale... ecc.. questo permettendogli di inghiottire come fosse sacro e santo pure nefandezze teologiche e pratiche immorali, mentre vi è che lo è solo perchè ignora le ragioni e la logica.
Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 12:45
VVRL, 26/02/2013 12:03:

Caro Aquila, hai contato? E' proprio quello che pensi: oggi con il sigificato di eterno. Così mi è stato spiegato.




allora hai contato malissimo perchè in Ebrei 1:5 Paolo combina il Salmo 2:7 e 2 Sam. 7:14 e 1 Cronache 17:13... se leggi le note della CEI al Salmo 2 e della Bibbia di Gerusalemme a 2 Sm. 7:14 lì ti viene spiegato che ciò che Paolo combina è il Salmo 2:7 con la classica formula di adozione relativamente alla promessa davidica per un regno eterno, per cui in Ebrei 1:5 la figliolanza va intesa in senso messianico...mi dispiace ma questo è l' abc della Bibbia che a te manca completamente!

VVRL, 26/02/2013 12:03:


Anche se siamo OT, trascurando questa mia lettura, nella Bibbia dove si dice che Gesù è stato creato in un tempo prefissato?




nella Bibbia c' è scritto che il Cristo preesistente il prototokos pases ktiseos e l' aggettivo prototokos significa, banalmente, primo nato (protos + tikto), lo leggi in Col. 1:15....ma siamo completamente OT

VVRL, 26/02/2013 12:03:



se morphè e physis (natura) o ousìa (sostanza) non sono la stessa cosa come fanno ad essere collegati?


Perchè due termini devono avere lo stesso significato per essere collegati? Lo stesso termine "generato" tu da TdG lo collegi solo al battesimo di Gesù (almeno così ho capito), ma mi spieghi se dal punto di vista semantico i due termini sono uguali?




il termine "generato", mai riferito al Cristo preesistente nel senso naturale del termine (Dio genera figli nel senso naturale del termine?) non si riferisce "solo al battesimo" ma anche al battesimo, basta che tu legga le note in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a Luca 3:22 e Marco 1:9-11 dove viene richiamato proprio il Salmo 2:7....riguardo ai termini, tu devi vedere l' applicazione biblica e in nessun punto della Bibbia morphè è in alcun modo collegato o sottintende la natura, unana o divina che sia...

VVRL, 26/02/2013 12:03:




Sono ormai decine e decine di pagine che cerchiamo di spiegarti che se "forma di Dio" è in qualche modo collegato con natura divina o la presuppone, Cristo se ne è "svuotato" sulla base di Filipp. 2:7 assumendo la "forma di schiavo" che parimenti, "presuppone" la natura o sostanza di uomo peccatore...ma ti ho spiegato anche che così non è.


Nel passo dove trovi scritto che Cristo si è svuotato della forma? Il testo letterale dice che svuoto se stesso o mi sbaglio?




c' è il verbo kenoo, svuotare...svutando se stesso si svuota di ogni cosa, a maggior ragione di ciò che aveva, la morphè di Dio...

VVRL, 26/02/2013 12:03:


Forma di schiavo per me significa condizione servile, come atto di estrema umiltà ed obbedienza al Padre (è in questo senso che io intendo la superiorità economica del Padre) e non certo per quello che Gesù in potenza poteva fare o meno, perchè di fatto era onnipotente come il Padre.




dove lo leggi che era Onnipotente come il Padre? [SM=g27987] Se tale fosse stato, Egli sarebbe stato di natura divina quindi morphè significherebbe natura divina (traduzione che perfino la CEI ha abbandonato...) e significherebbe che, svuotando se stesso, non è più Dio Onnipotente.....
VVRL, 26/02/2013 12:03:



Così forma di Dio, per me significa condizione divina che è collegata al concetto di natura.




si, ma questo sottintende che avesse l' intera natura divina e che fosse Dio Onnipotente, che si fosse svuotato della natura divina, che avesse cessato di essere Dio Onnipotente e che avesse avuto l' intera natura di schiavo (???) quindi di uomo peccatore, perchè i sostantivi sono identici, morfei theou e morfei doulou....non è che possiamo far dire a un morphè (quello di Filipp. 2:6) quello che vogliamo noi (intera natura divina) e far dire all' altro morphè (quello di Filipp. 2:7) quello che vogliamo noi, limitandone la...portata, mi capisci? Questo si chiama immettere la propria teologia nella Bibbia e fargli dire quello che non dice...
VVRL, 26/02/2013 12:03:




Cioè Gesù è nella consizione divina in virtù del fatto che era uguale a Dio. E' questo il presupposto da cui Paolo parte per affermare che Gesù avesse la forma di Dio.



e quindi se dopo 30 pagine dici ancora che forma di Dio sottintende la natura divina Cristo se ne è svuotato e ha cessato di avere la sostanza divina e di essere Dio Onnipotente, sei d' accordo? [SM=g27987]

VVRL, 26/02/2013 12:03:




Morphè non presuppone nessuna natura o sostanza (non ci si può svuotare della sostanza divina per chi la possiede interamente) come Gesù non potè assumere interamente la sostanza o natura umana essendo senza peccato....


Guarda che lo stesso Gladio ha pacificamente affermato che Gesù era unomo al 100%, fuorchè nel peccato. Poi la tua affermazione che il peccato fa parte della natura umana ha una conseguenza devastante: l'uomo pecca per natura e non potendo spogliarsi della sua natura (come affermi continuamente tu per Gesù) non può mai smettere di peccare e questo manda a gambe all'aria tutto il credo di noi e voi, poichè la condanna eterna sarebbe garantita per "natura".
L'uomo invece si può redime dal peccato come ben sai, pur mantenendo la sua natura umana, anche perchè non vedo come vi si possa rinunciare
Ciao




si ma che c' entra! Se morphè di Dio "presuppone" che Cristo preesistente abbia avuto l' intera sostanza divina nel versetto 7 viene detto innanzitutto che si svuota di ciò ma che assume la morphè di schiavo quindi, parimenti, l' intera sostanza o natura umana.
Siccome la condizione umana di Cristo, quando divenne carne, era ed è tutt' ora una condizione di peccato e di caducità, se morphè di Dio presuppone la natura divina morphè di schiavo presuppone la natura peccatrice di uomo.
Ma ti ho già spiegato che così non è: Gesù era senza peccato ma venne in somiglianza del peccato (Romani 8:3)...quindi morphè di schiavo non indica la natura o sostanza umana ma uno status, un modus di esistenza cheil Cristo assunse.
Parimenti, morphè di Dio non presuppone un bel nulla ma indica lo status e il modus di esitenza del Cristo preesistente nella gloria divina....si tratta di un ribaltamento totale di condizione o di situazione da parte di Cristo, non si parla di natura o sostanza divina nè umana......ma saranno 30 pagine che cerchiamo di spiegartelo (inutilmente)!
Ciao.
[SM=g27987]
Aquila-58
00martedì 26 febbraio 2013 12:58
DEVO SCAPPARE, NON POSSO PIU' RESTARE (tanto è ovvio che il dialogo con te è solamente tempo perso inutilmente).

A STASERA....


[SM=g1944981]
VVRL
00martedì 26 febbraio 2013 12:59
Re:
dispensa., 26/02/2013 12:34:

volevo fare una precisazione, quando le scritture ci dicono di persone ignoranti che torcono le scritture, e parlano forte e a lungo di cose che onon capiscono, ; non si vuole riferire a ignoranza razionale, poichè anche i pc possono manifestare lunghe discussioni razionali.

Il punto di differenza tra un pc parlante e un essere umano che ragiona a immagine di Dio, ossia non a tre teste; e quindi sconclusionatamente .

E che l'essere a immagine di Dio implica la comprensione del senso reale e logico di ciò che è naturale, quel naturale che proviene da un creatore e non da vuote mitologie senza testa ne piedi, che pretendono per passare per ragione.

Attraverso la creazione noi impariamo la logica con cui il vero e reale si manifesta, il possibile, il vero miracolo, il vero essere io e non altri

Poi ci si può riempire la bocca di paroloni, ampollosi, spocchiosi, ma ciò non ignificando che ignoranti non si rimane.

Perfino lo scienziato che come genio riesce a costruire maccanismi logici intelligenti o complessi nella loro struttura; lo possiamo definire comunque un ignorante quando perde il contatto con la realtà quella realtà coem è stato manifestata voluta, espressa dal vero unico Dio Geova

Ovviamente vi è l'ignorante che lo è per una questione di cuore,mancanza di senso vero di giustizia amore, morale... ecc.. questo permettendogli di inghiottire come fosse sacro e santo pure nefandezze teologiche e pratiche immorali, mentre vi è che lo è solo perchè ignora le ragioni e la logica.


Caro dispensa,
quindi stai paventando la passibilità che io non venga distrutto per il fatto che sono ignorante senza volontà di dolo?
Ti ringrazio per questa tue parole di speranza!!!! [SM=g1871116]


dispensa.
00martedì 26 febbraio 2013 13:04
non cè di peggio di una femmina pettegola..come diceva Michele a satana: ti giudichi Geova per il discorso di insolenza morale che fai
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