Caro Merkel,
Tuttavia una parte della proclamazione e dei contenuti di pubblicazioni geoviste è condotta in polemica, specialmente verso Roma.
Questo lo trovo erroneo, perché non si può dire: "il mio Dio è giusto, perché il tuo è sbagliato".
È triste e tende ad avvilire l'interlocutore. Si deve dire : "io sono felice col mio credo. Vieni a vedere. Puoi essere felice anche tu"
Devo dire che questa polemica oggi c'è più tra i gruppi evangelici che non tra i testimoni di Geova, personalmente sono anni (decenni?) che non leggo articoli contro Roma.
Però di nuovo mi pare che si cada in un equivoco: dire
"il mio Dio è giusto perché il tuo è sbagliato" fa diventare un gruppo una setta pericolosa, intendo da perseguire anche legalmente? Io ho dei forti dubbi, mi pare che faccia parte della libertà di opinione e di culto, magari non ci piace essere messi dalla parte sbagliata, ma non mi pare "socialmente pericoloso" a
meno che non si vada alle vie di fatto e si giustifichino aggressioni, danneggiamenti o altro ai danni della religione incriminata.
Per altro spesso i fautori di queste aggressioni non sono i gruppi accusati di "settarismo" ma le grandi "religioni" che attraverso i gruppi "anti-setta" incoraggiano l'idea che una "setta" debba essere combattuta anche con la forza oltre che con la legge. Anche qui
non riesco a vedere una definizione sufficiente per setta pericolosa.
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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