Martedì 28 luglio
Egli toglie ogni tralcio che in me non porta frutto (Giov. 15:2)
Geova ci considera suoi servitori solo se portiamo frutto (Matt. 13:23; 21:43). Visto che ogni cristiano deve portare frutto, nella parabola riportata in Giovanni 15:1-5 questa azione non può riferirsi al fare nuovi discepoli (Matt. 28:19). Altrimenti i fedeli Testimoni che non ci riescono perché predicano in un territorio dove pochi ascoltano sarebbero come quei tralci che non portano frutto. Ma una conclusione del genere è inconcepibile! Non possiamo costringere nessuno a diventare un discepolo. E poi Geova è un Dio d’amore, quindi non scarterebbe mai un suo servitore che non riesce a fare qualcosa che è al di fuori della sua portata. Geova richiede da noi solo quello che siamo davvero in grado di fare (Deut. 30:11-14). Cosa significa, quindi, portare frutto? Deve trattarsi di un’attività che tutti noi possiamo compiere: la predicazione della buona notizia del Regno di Dio (Matt. 24:14). w18.05 14 parr. 8-9