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il Purgatorio cattolico

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2019 09:48
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25/06/2019 11:54
 
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Caro VVRL,


Barnabino, in tutta sincerità, la pratica della scomunica non produce una tortura psicologica nel disassociato? Eppure come pratica biblica mi pare che siete il gruppo di cristiani che la applica più di tutti



Che c'entra con il purgatorio? La scomunica è una forma di disciplina ecclesiastica che non è eterna (visto che il peccatore può tornare a Dio quando lo desidera) e non presenta alcun aspetto di tortura psicologica, altrimenti sarebbero una tortura anche le sospensioni scolastiche, il ritiro della patente o simili. L'inferno non è una disciplina è la cosa più TERRIBILE che possa accadere ad un essere umano: l'eterna lontananza da Dio senza alcuna possibilità di redenzione.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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25/06/2019 12:10
 
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Re:
barnabino, 24/06/2019 23.07:

Caro VVRL,


Ti faccio la solita domanda che glisserai con un altra domanda:
Perché Giovanni dice di pregare per i peccati che non portano alla morte e fa chiaramente intendere che nulla può la preghiera per i peccati che portano alla morte?



Ti abbiamo già risposto, per chi commette il peccato che contro lo spirito santo, cioè la persona è determinata a peccare e lo fa volontariamente e deliberatamente, la preghiera non serva a nulla, non può certo annullare la volontà del peccatore. Viceversa per chi non ha peccato deliberatamente ma per debolezza e vuole pentirsi la preghiera ha molta potenza, può spingere la persona a trovare la forza per cercare il pentimento e l'aiuto di Cristo. Non mi pare difficile da capire, non c'è bisogno di un "purgatorio" scoperto 12 secoli dopo quello che scrive Giovanni.

Shalom [SM=g27985]


Ma chi pecca per debolezza e si pente usufruisce del beneficio di Cristo tramite il quale gli vengono condonati tutti i peccati. Non serve quindi alcuna preghiera di nessuno, altrimenti il sacrificio di Cristo non servirebbe a nulla.
Sei quindi sulla strada sbagliata, anche perché in 1 Gv. 5 non si legge da nessuna parte di pentimento e fragilità. Si parla invece di peccati perpetrati senza pentimento, visto che Dio dona la vita al peccatore per la preghiera dei fratelli. E' questo quello che facciamo noi cattolici quando preghiamo per le anime del purgatorio.

25/06/2019 12:16
 
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Re:
barnabino, 25/06/2019 11.54:

Caro VVRL,


Barnabino, in tutta sincerità, la pratica della scomunica non produce una tortura psicologica nel disassociato? Eppure come pratica biblica mi pare che siete il gruppo di cristiani che la applica più di tutti



Che c'entra con il purgatorio? La scomunica è una forma di disciplina ecclesiastica che non è eterna (visto che il peccatore può tornare a Dio quando lo desidera) e non presenta alcun aspetto di tortura psicologica, altrimenti sarebbero una tortura anche le sospensioni scolastiche, il ritiro della patente o simili. L'inferno non è una disciplina è la cosa più TERRIBILE che possa accadere ad un essere umano: l'eterna lontananza da Dio senza alcuna possibilità di redenzione.

Shalom


fammi capire, non rivolgere più la parola ad un fratello o a un familiare non è una tortura psicologica?
NOn mi dire che tu saresti addirittura felice di ritrovarti da un giorno all'altro da solo abbandonato da tutti i tuoi amici e familiari non conviventi.
Il punto è che il peccato contro lo Spirito Santo è la deliberata volontà di rifiutare la grazia salvifica di Dio per il tramite di Cristo, perché quindi Dio dovrebbe essere sadico se rispetta la volontà dell'uomo di stare lontano da Lui? Tu scegli satana e non Dio? Benissimo, stai per l'eternità lontano dalla Gerusalemme Celestre, nessuno ti obbliga.


25/06/2019 12:26
 
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Caro VVRL,


fammi capire, non rivolgere più la parola ad un fratello o a un familiare non è una tortura psicologica?



No, direi proprio di no, anche perché è una balla che non ci può riovgere la parola ad un famigliare stretto. Comunque ci sono decine di persone che non si rivolgono la parola per questioni senza importanza, non mi pare che sia una tortura dato si può parlare con milioni di altre persone


Il punto è che il peccato contro lo Spirito Santo è la deliberata volontà di rifiutare la grazia salvifica di Dio per il tramite di Cristo, perché quindi Dio dovrebbe essere sadico se rispetta la volontà dell'uomo di stare lontano da Lui?



E' sadico tenere in vita qualcuno in eterno solo per tormentarlo spiritualmente. Neppure nell'universo distopico più allucinante inventato da uno scrittore dell'horror si può ideare una cosa tanto crudele. Cristo è chiaro, chi pecca deliberatamente e non accetta il suo sacrificio banalmente muore, non verrà risorto, con la vita paga il suo debito.

Ma che c'entra questo con l'invenzione del purgatorio di 800 anni fa?

Shalom
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25/06/2019 12:28
 
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Re:
barnabino, 25/06/2019 12.26:

Caro VVRL,



Ma che c'entra questo con l'invenzione del purgatorio di 800 anni fa?

Shalom




Nulla, ma sai, la lingua batte dove il dente (dei siti antigeovisti..) duole


25/06/2019 12:42
 
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Re: Re:
VVRL, 25/06/2019 11:14:


Barnabino, in tutta sincerità, la pratica della scomunica non produce una tortura psicologica nel disassociato? Eppure come pratica biblica mi pare che siete il gruppo di cristiani che la applica più di tutti.




Dipende da molti fattori, in primis la reazione del disassociato.
A tanti non puo' interessare di meno di essere estromesso, perchè non vogliono piu' vivere da tdG.

Simon
25/06/2019 12:43
 
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Re: Re:
VVRL, 24/06/2019 22:53:


Infatti nessuno dice che il Purgatorio è una prospettiva eterna, cesserà di esistere al momento del Giudizio Universale




E tu come lo sai?

Simon
25/06/2019 13:20
 
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Re: Re:
VVRL, 25/06/2019 12.16:


Tu scegli satana e non Dio? Benissimo, stai per l'eternità lontano dalla Gerusalemme Celestre, nessuno ti obbliga.






si tratta di una sciocchezza, giacchè anche Adamo scelse Satana ma Geova in persona ne decretò la morte, non la lontananza eterna.
E' scritto nella Genesi



A stasera


[SM=g1944981]
25/06/2019 16:18
 
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25/06/2019 16:20
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 25/06/2019 12.43:



E tu come lo sai?

Simon


Rivelazione 20: è l'Ades (dopo che restituisce i sui morti) venne gettato nello stagno di fuoco. Cioè come dite tutti voi, non ci sarà più un luogo di raccolta dei "morti". Sarà la decima volta che lo dico.

25/06/2019 16:33
 
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Re: Re:
VVRL, 24/06/2019 22.53:


Infatti nessuno dice che il Purgatorio è una prospettiva eterna, cesserà di esistere al momento del Giudizio Universale




Per lasciare spazio all'inferno eterno, eh gran guadagno.
Il purgatorio e l'inferno ,come mi par di aver capito dai cattolici, è la lontananza da Dio,quindi sono già presenti in terra.
[Modificato da PARIGI23 25/06/2019 16:33]
25/06/2019 17:16
 
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Re:
barnabino, 21/06/2019 22.51:

Caro VVRL,


Mentre suppongo che chi non sarà perdonato in questo sistema di cose, sarà risorto con la possibilità di redimersi? Giusto?



Chi non è perdonato in questo sistema di cose finirà nella Geenna secondo Gesù, non ci sono appelli per i peccatori volontari.


In fondo tu sei il primo a dire che non esistono peccati più gravi e peccati meno gravi e poi qual è la distinzione tra empi e ingiusti, atteso che la Bibbia non dice da nessuna parte che l'ingiusto è colui che ha peccato inconsapevolmente o che non ha conosciuto Cristo?



Io non ho mai detto che non esiste distinzione, ma per tutti i peccati Dio chiede di riporre fede in Cristo e di pentirsi. Chi compie deliberatamente e volontariamente un qualunque peccato disprezza il sangue di Cristo.


Se il perdono è eterno, se chi si mantiene integro fino alla morte ottiene la corona della vita, come mai Rivelazione 20 non specifica che la prova finale del millennio riguarda solo gli ingiusti risorti?



Veramente è Cristo a dire che i giusti sono risorti ad una risurrezione di vita. Il giudizio spetta agli ingiusti.


Insomma, dove si dice che il diavolo, una volta sviato, non potrà dare nulla per sviare tutti voi TdG che sopravviverete ad Armaghedon?



Il diavolo fa il suo lavoro e il giusto è fedele a Geova per scelta, non per predestinazione.

Ma che c'entra questo con il purgatorio e i presunti peccati vieniali da purgare che ci racconti? Sei tu che devi dimostraci l'esistenza di questa lista che io ancora non vedo... quali sono i peccati veniali? Mettersi le dita nel naso?

Shalom [SM=g7405]


Chiedo scusa per due motivi, il primo perché si banalizza su un argomento grave e delicato che mette in pericolo la nostra salvazione secondo, perché per quanto conciso possa eseere non posso esaurire l'argomento, pertanto se qualcuno in questo forum riuscisse ad essere dotato di pasienza può prendere visione del'articoli del catechismo della chiesa cattolica, unico documento da me riconosciuto:


PARTE TERZA
LA VITA IN CRISTO
SEZIONE PRIMA
LA VOCAZIONE DELL'UOMO:
LA VITA NELLO SPIRITO
CAPITOLO PRIMO
LA DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA
ARTICOLO 8
IL PECCATO
I. La misericordia e il peccato
1846 Il Vangelo è la rivelazione, in Gesù Cristo, della misericordia di Dio verso i peccatori. 106 L'angelo lo annunzia a Giuseppe: « Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati » (Mt 1,21). La stessa cosa si può dire dell'Eucaristia, sacramento della redenzione: « Questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati » (Mt 26,28).
1847 « Dio, che ci ha creati senza di noi, non ha voluto salvarci senza di noi ». 107 L'accoglienza della sua misericordia esige da parte nostra il riconoscimento delle nostre colpe. « Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa » (1 Gv 1,8-9).
1848 Come afferma san Paolo: « Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia » (Rm 5,20). La grazia però, per compiere la sua opera, deve svelare il peccato per convertire il nostro cuore e accordarci « la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore » (Rm 5,21). Come un medico che esamina la piaga prima di medicarla, Dio, con la sua Parola e il suo Spirito, getta una viva luce sul peccato:
« La conversione richiede la convinzione del peccato, contiene in sé il giudizio interiore della coscienza, e questo, essendo una verifica dell'azione dello Spirito di verità nell'intimo dell'uomo, diventa nello stesso tempo il nuovo inizio dell'elargizione della grazia e dell'amore: "Ricevete lo Spirito Santo". Così in questo "convincere quanto al peccato" scopriamo una duplice elargizione: il dono della verità della coscienza e il dono della certezza della redenzione. Lo Spirito di verità è il Consolatore ». 108
II. La definizione di peccato
1849 Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. È stato definito « una parola, un atto o un desiderio contrari alla Legge eterna ». 109
1850 Il peccato è un'offesa a Dio: « Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto » (Sal 51,6). Il peccato si erge contro l'amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare « come Dio » (Gn 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è « amore di sé fino al disprezzo di Dio ». 110 Per tale orgogliosa esaltazione di sé, il peccato è diametralmente opposto all'obbedienza di Gesù, che realizza la salvezza. 111
1851 È proprio nella passione, in cui la misericordia di Cristo lo vincerà, che il peccato manifesta in sommo grado la sua violenza e la sua molteplicità: incredulità, odio omicida, rifiuto e scherno da parte dei capi e del popolo, vigliaccheria di Pilato e crudeltà dei soldati, tradimento di Giuda tanto pesante per Gesù, rinnegamento di Pietro, abbandono dei discepoli. Tuttavia, proprio nell'ora delle tenebre e del principe di questo mondo, 112 il sacrificio di Cristo diventa segretamente la sorgente dalla quale sgorgherà inesauribilmente il perdono dei nostri peccati.
III. La diversità dei peccati
1852 La varietà dei peccati è grande. La Scrittura ne dà parecchi elenchi. La lettera ai Gàlati contrappone le opere della carne al frutto dello Spirito: « Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio » (Gal 5,19-21). 113
1853 I peccati possono essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto umano, oppure secondo le virtù alle quali si oppongono, per eccesso o per difetto, oppure secondo i comandamenti cui si oppongono. Si possono anche suddividere a seconda che riguardino Dio, il prossimo o se stessi; si possono distinguere in peccati spirituali e carnali, o ancora in peccati di pensiero, di parola, di azione e di omissione. La radice del peccato è nel cuore dell'uomo, nella sua libera volontà, secondo quel che insegna il Signore: « Dal cuore [...] provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo » (Mt 15,19-20). Il cuore è anche la sede della carità, principio delle opere buone e pure, che il peccato ferisce.
IV. La gravità del peccato: peccato mortale e veniale
1854 È opportuno valutare i peccati in base alla loro gravità. La distinzione tra peccato mortale e peccato veniale, già adombrata nella Scrittura, 114 si è imposta nella Tradizione della Chiesa. L'esperienza degli uomini la convalida.
1855 Il peccato mortale distrugge la carità nel cuore dell'uomo a causa di una violazione grave della Legge di Dio; distoglie l'uomo da Dio, che è il suo fine ultimo e la sua beatitudine, preferendo a lui un bene inferiore.
Il peccato veniale lascia sussistere la carità, quantunque la offenda e la ferisca.
1856 Il peccato mortale, in quanto colpisce in noi il principio vitale che è la carità, richiede una nuova iniziativa della misericordia di Dio e una conversione del cuore, che normalmente si realizza nel sacramento della Riconciliazione:
« Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale [...] tanto se è contro l'amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l'amore del prossimo, come l'omicidio, l'adulterio, ecc. [...] Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l'amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. —, tali peccati sono veniali ». 115
1857 Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: « È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso ». 116
1858 La materia grave è precisata dai dieci comandamenti, secondo la risposta di Gesù al giovane ricco: « Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre » (Mc 10,19). La gravità dei peccati è più o meno grande: un omicidio è più grave di un furto. Si deve tenere conto anche della qualità delle persone lese: la violenza esercitata contro i genitori è di per sé più grave di quella fatta ad un estraneo.
1859 Perché il peccato sia mortale deve anche essere commesso con piena consapevolezza e pieno consenso. Presuppone la conoscenza del carattere peccaminoso dell'atto, della sua opposizione alla Legge di Dio. Implica inoltre un consenso sufficientemente libero perché sia una scelta personale se interessati posso publicare i peccati veniali

grazie
Longo Francesco nato a Catania il 5-7-60 interesse per lo studio delle sacre scritture
25/06/2019 17:34
 
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Re: Re: Re:
PARIGI23, 25/06/2019 16.33:



Per lasciare spazio all'inferno eterno, eh gran guadagno.
Il purgatorio e l'inferno ,come mi par di aver capito dai cattolici, è la lontananza da Dio,quindi sono già presenti in terra.


Come è presente la vita eterna o il Paradiso già sulla terra per chi crede in Cristo.
Nei Vangeli si parla di spiriti immondi che hanno una grande inquietudine o sofferenza cui pongono rimedio possedendo le loro vttime, tanto è vero che chiedono a Gesù di essere mandati in un branco di porci pur di non stare "nell'inattività". Questa è la condizione che vive il peccatore impenitente. Nel commettere un peccato alla lunga si cerca sempre di più di "aumentare la dose" per la grande inquietitudine che lo stato di peccato comporta nell'uomo. Mi ha colpito la testimonianza di un cappellano del carcere che durante la celebrazione vedeva sempre dormire un carcerato. Alla domanda del perché dormisse sempre, questi rispondeva che era l'unica occasione per poter riposare dato che fuori dalla celebrazione non riusciva a prendere sonno neanche di notte.
Non esiste l'inferno come luogo di punizione come non esiste il Paradiso come premio per essere stato un bravo cattolico. Sono entrambi condizioni di esistenza che si vivono già in questa terra. Tra questi estremi c'è la situazione di chi vive in uno stato di indecisione, tra il dedicarsi totalmente a Cristo e il vivere alle dipensenze di Satana. Questi non possono beneficiare del sacrificio di Cristo per vivere già sulla terra il Paradiso. Mi viene da pensare al mio povero papà che a volte a fatto a botte con la fede, mentre altre volte ha abbassato la testa alla signoria di Cristo. Non si è mai deciso veramente è chissà se la lunga malattia gli ha permesso di potersi purificare da questa condizione di peccato per cui oggi vede Dio in Cielo.

25/06/2019 17:37
 
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Chiedo scusa per due motivi, il primo perché si banalizza su un argomento grave e delicato che mette in pericolo la nostra salvazione secondo, perché per quanto conciso possa eseere non posso esaurire l'argomento, pertanto se qualcuno in questo forum riuscisse ad essere dotato di pasienza può prendere visione del'articoli del catechismo della chiesa cattolica, unico documento da me riconosciuto



Si, presa visione già da tempo, ma non vi leggo nessun argomento realmente convincente rispetto alla semplicità evangelica.

Shalom
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25/06/2019 17:40
 
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Caro VVRL,


Non esiste l'inferno come luogo di punizione come non esiste il Paradiso come premio per essere stato un bravo cattolico. Sono entrambi condizioni di esistenza che si vivono già in questa terra.



"Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia"

Oscar Wilde
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25/06/2019 18:04
 
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Re:
VVRL, 25/06/2019 16:20:


Rivelazione 20: è l'Ades (dopo che restituisce i sui morti) venne gettato nello stagno di fuoco. Cioè come dite tutti voi, non ci sarà più un luogo di raccolta dei "morti". Sarà la decima volta che lo dico.




Perchè adesso l'ades coincide col purgatorio, secondo la VVRL-theology?
Spiegaci bene! (che già rido)

Simon
25/06/2019 18:18
 
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Re:
barnabino, 25/06/2019 17.40:

Caro VVRL,


Non esiste l'inferno come luogo di punizione come non esiste il Paradiso come premio per essere stato un bravo cattolico. Sono entrambi condizioni di esistenza che si vivono già in questa terra.



"Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia"

Oscar Wilde


Spero di non sbagliarmi, ma io non credo in un infermo molto affollato. Solo chi rifiuta in maniera deliberata Dio sceglie in maniera chiara la strada dell'inferno. Mi viene da pensare a tutti quei peccati che si commetto per fragilità umana o per violenza generata da altra violenza. Come si può condannare un pedofilo se da piccolo a sua volta è stato abusato? Solo Dio che legge i cuori può stabilire veramente se un peccato porta alla morte oppure meno.



25/06/2019 18:19
 
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Re: Re: Re: Re:
VVRL, 25/06/2019 16.20:


Rivelazione 20: è l'Ades (dopo che restituisce i sui morti) venne gettato nello stagno di fuoco. Cioè come dite tutti voi, non ci sarà più un luogo di raccolta dei "morti". Sarà la decima volta che lo dico.





non ci saranno più l' ades e la morte, infatti la morte non esisterà più (Apocalisse 21:4).

Sarà l' undicesima volta che te lo dico


25/06/2019 18:22
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 25/06/2019 18.04:



Perchè adesso l'ades coincide col purgatorio, secondo la VVRL-theology?
Spiegaci bene! (che già rido)

Simon


Se tu leggessi la Bibbia senza i tuoi bellissimi occhiali, capiresti che la morte e risurrezione di Gesù ha portato una miriade di doni agli uomini tra cui la certezza della vita eterna e ha portato in Cielo tanti prigionieri che, non essendo gli uomini di prima, erano imprigionati dai lacci della morte nell'Ades (Efesini 4:4). Ma è difficile capirlo questo concetto se non togli i tuoi occhiali....😊


25/06/2019 18:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 25/06/2019 18.19:




non ci saranno più l' ades e la morte, infatti la morte non esisterà più (Apocalisse 21:4).

Sarà l' undicesima volta che te lo dico




Aquila, niente di personale, ma parlare con te è perfettamente inutile. Il tuo grado di indottrinamento è così marcato che tu, anche con la buona volontà, non riesci a vedere oltre il tuo orticello.😉

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