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Esodo 3:14 - "IO SONO"?

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2019 14:11
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24/07/2019 10:03
 
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barnabino, 23/07/2019 17.50:






La LXX certamente scegliendo di tradurre 'eheye come "l'essente" (il primo come copula ci interessa di meno) interpreta l'autodefinizione di Dio nei termini della propria idea teologica di Dio, visto che anche la LXX al v. 12 rende 'eheye al futuro. Ma il problema è che solo tu ti scandalizzi... guarda che non stiamo mica facendo un processo alla LXX, stiamo dicendo cose arcinote ai biblisti!


Barnabino, guarda che LXX usa la copula al presente del verbo essere come la CEI e non certo come la TNM. Di nuovo, tu stai dicendo che questi saggi ebrei erano meno competenti dei vostri traduttori? Non pensi di dire un'emerita cavolata?
Poi che significa che degli ebrei nel III a.C. hanno tradotto in ebraico in base alla loro concezione di Dio? Ogni secolo Dio cambia forma e identità? Mah



Quanti esempi di 'eheye usato come copula conosci, tanto più che in genere in ebraico la copula non esiste e si sarebbe solo scritto "io quello che sarò" (sono è sottinteso in ebraico). Capisci che la stessa CEI attesta che il verbo è generalmente reso con il futuro, per essere precisi sempre, solo qui si fa una eccezione.


Guarda che anche la TNM di fatto rende il primo 'eheye come copula anche se al futoro. A livello concettuale non cambia nulla nel dire io sarò piuttosto che io sono in termini copulativi, cambia solo il tempo in cui si realizza l'identificazione. Ti pare possibile che Dio, nel presente della domanda posta da Mosè, non abbia un nome o abbia un nome diverso da quello che un giorno futuro avrà?



Barnabino, divenire è un infinto?



Infinito lo abbiamo capito, è il modo, ma il tempo è presente o passato?


Guarda che i modi indefiniti non hanno nessun tempo, ma te lo devo dire io?



La CEI aggiunge decine di parole per rendere il senso voluto, la TNM fa una parafrasi e solo uno stolto può accusare di aggiungere una parola in una parafrasi perché è scontato che lo si faccia. Quello che puoi valutare è se la parafrasi rende il senso del verbo ebraico in italiano.


Certo, ma la mia obiezione è che comunque che la stessa TNM non usa alcun futuro, perché quindi contesti il presente della CEI?


Solo qui cosa se il contesto vuole solo il presente?






Ma al 20,2 dove dice: "Io sono Geova" non usa l'imperfetto 'ehyeh ma dice solo anì YHWH. Cosa deve capire un bambino delle elementari? Magari prova a spiegarlo a parole tue dove "io sono Geova" è reso con 'eheye YHWH.


Capisce che ci sono due modi alternati ed equivalente di rendere in ebraico "io sono Geova" come capiscono tutti i biblisti ad eccezione dei soli traduttori della TNM. Anche l'espressione "anì YHWH" è di fatto tronca, dato che sottintende il verbo essere, non ha quindi un maggio pregio rispetto all'altra forma altrettanto abbreviata dove però compare il verbo essere che in italiano è la copula.



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