Re: Re: Re:
ciccino(1960), 04/04/2021 14:23:
...non leggi e non menzioni Esodo 25-26-27. Evidentemente, se, in essi comanda di fare dipinti, sculture e arredi, vuol dire che i cherubini non sono idoli, che il candelabro, l'altare e via dicendo siano leciti. Si utilizza metalli preziosi, oro, argento. Pietre preziose. Cosa vedi all'interno delle chiese cattoliche?
Che fatica però ripetere sempre le stesse cose 🙄
Evidentemente non c'è interesse a capire ma solo a ribadire una posizione pretestuosa.
Quante volte ancora dobbiamo tornare sulla questione degli arredi?
Non sono idoli e come tali possono trovare il loro posto nella Chiesa di Dio, come era nel Tabernacolo o nel Tempio.
per noi... il proposito di santità, esprime che la potenza di Dio non si esaurisce nel 1 secolo, come non si esauriscono i miracoli.
Questo non ha attinenza con l'uso delle immagini.
Venerare i santi, significa dare gloria a Dio esaltando la sua potenza in pratica avere la consapevolezza che Dio ha sempre operato, che no esiste solo il male ma anche il bene.
Lo dite voi, ma resta il fatto che
non è un insegnamento biblico.
La bibbia viene spiegata in maniera troppo diversa, certo per Voi è quella giusta. I passi sono presentati in modo diverso
No,
la Bibbia si spiega solo con la Bibbia. Se c'è una differenza tra un'interpretazione e l'altra, l'onestà intellettuale dovrebbe portarci a confrontare quel passo con il resto della verità rivelata nell'intera Bibbia, non già sostenendolo con interpretazioni umane (leggi
concili).
Altrimenti si corre il serio rischio di estrapolare una
propria verità dal contesto forzandoci sopra un'interpretazione artefatta. Ed è proprio quello che è accaduto con la venerazione di immagini, icone ecc... in molte chiese.
Se non volete accettare quello che sostengono chiaramente le scritture sull'uso di immagini statue e icone, almeno dovreste accettare senza pregiudizi quello che racconta la storia secolare (es. Giustino, Apologia Prima, cap. IX-X.)
Dopo la fine dell'età apostolica e l'inizio del III secolo non ci sono state dispute o controversie riguardo alle immagini religiose, sebbene in molte chiese ci fossero già pitture parietali e simboli cristiani. Come dimostra la
Tradizione Apostolica, un trattato liturgico risalente all'inizio del III secolo e attribuito ad
Ippolito di Roma, considerato di estrema importanza dalla maggior parte degli storici,
i cristiani non dovevano adorare nessun genere di immagini, né religiose né di qualunque altro tipo.
Solo a partire dal IV secolo si è acceso un vero e proprio dibattito teologico sulla liceità di rappresentare Gesù e altre figure religiose.
Eusebio di Cesarea, ad esempio, considerava la costruzione di oggetti ritraenti Gesù o gli apostoli come
residui della tradizione pagana dei romani e dei greci,
quindi una forma d'idolatria.
Alcuni dei primi cristiani che si allontanarono dall'Impero romano per dirigersi verso Oriente, come i
tommasini, che quindi non subirono l'influenza dei pagani convertiti,
non facevano nessun uso di immagini religiose e nemmeno di icone, dal momento che tutto ciò veniva considerato idolatria.
FONTE
Questo è quanto racconta la storia: l'uso di immagini e icone per la venerazione e/o adorazione è un
artefatto teologico posteriore al cristianesimo primitivo, non certo una dottrina biblica.